Vought A 7D Corsair II in mimetica S.E.A. da kit Italeri scala 1/72

Un classico della storia dell'aviazione recente il Corsair II è un aereo che piace o non piace. A noi piace e vogliamo presentarlo come classico tra i classici nella tradizionale mimetica tipo "VietNam" e con le insegne dell'USAF.

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo

Modello Premiato con l'Oro Cat. A1 alla XXI Mostra Città di Santa Maria Capua Vetere

Ogni tanto capita a tutti i modellisti di avere in giro per casa uno o più modelli che da mesi o anni attendono di essere terminati. Spesso uno dei momenti di blocco più diffusi è il momento della transizione tra la fase di montaggio e quella di pitturazione, in particolare quando la pitturazione prevede la realizzazione di una mimetica tanto comune quanto complessa come la mimetica S.E.A. Introdotta dall'Aviazione Americana in occasione del conflitto del VietNam.

Tra le incompiute di casa mia c'era questo vecchio kit Italeri il n° 1237 in scala 1/72 per realizzare gli A 7D nelle varie mimetiche portate da questi velivoli nelle file dell'U.S.A.F. da fine anni 60 ad fino a fine anni 90 con mimetica S.E.A. poi Europe One e per finire Hill Gray.

Avendo già realizzato molti anni fa la mimetica più recente a due toni di grigio e volendo riservare la Europe One per un analogo modello Airfix (anch'esso in attesa di completamento), avevo deciso che questo Corsair Italeri avrebbe portato la S.E.A. per un esemplare di Myrtle Beach nella seconda metà degli anni 70. Come già scritto il kit di partenza è l'Italeri che riprende il buon vecchio stampo E.S.C.I. Anche se carente in certi dettagli nell'area dell'aerofreno (non disponibile aperto) e della presa d'aria frontale che ha un fondo nero e non riproduce la profondità del condotto, il kit nostrano riproduce le pannellature incise in negativo e con qualche piccolo intervento permette di realizzare un modello carino e di sicuro effetto se mimetizzato a dovere. Ho limitato gl'interventi al taglio dei flaps per poterli posizionare abbassati. Per il resto tutto realizzato da scatola con obbligo di posizionare la copertura della presa d'aria in dotazione al kit e di tenere il canopy abbassato.

Il modello oggetto di questo articolo era interamente montato e mascherato e con il preshading già eseguito, ma la pitturazione era sta rimandata a tempi migliori dato che ultimamente avevo notato problemi a ben controllare la stesura dei colori a causa di inadeguatezza del materiale che mi trovavo a disposizione per dipingere siano essi colori o aerografi.

L'occasione per completare questo modello mi è stata offerta da Christian Bertolini della Kcolors che volendo creare una linea di colori specifici per modellismo mi ha contattato per chiedermi di testare i colori che la Kcolors aveva appronatato per il modellismo mutuando le tecnologie già ben sperimentate nel mondo dell'aerografia e della verniciatura custom. Essendo io modellista che non si è mai preoccupato di provare nuove tecniche anche se incognite sui miei modelli, ho raccolto al volo la sfida testando i colori all'acqua ed a solvente che Christian mi ha inviato in prova e che poi sono stati alla base per la realizzazione dell'attuale gamma colori FS che già in pochi mesi offre un catalogo di oltre 100 codici Federal Standard dei quali oltre la metà indicati su consulenza dello scrivente al fine di coprire i colori più comuni ma soprattutto i particolari colori utilizzati dagli Aggressor di Aviazione e Marina degli Stati Uniti.

Dopo una prima test serie a solvente Christian ha messo a punto la serie acrilica all'acqua, fin dalle prime prove il colore si è dimostrato facile da utilizzare e spruzzare anche senza necessità di dilluizione dato che i colori si posso sì diluire ma si usano tranquillamente direttamente da flacone senza bloccare l'aerografo e con estrema semplicità. Come si vede dalla  foto ingrandita e pur non essendo io un provetto verniciatore, pur avendo eseguito la mimeticha a mano libera, senza mascherature e con un aerografo Fengda da 16 euro, è stato possibile ottenre una linea separazione colori con sfumatura di spessore al di sotto del 3 decimi di mm.

Non mi piace mascherare per cui l'aver potuto realizzare una mimetica completa a 4 colori in due sole sessioni di pitturazione mi ha molto facilitato il lavoro. Per altro la grande preogativa dei colori Kcolors di non asciugare se lasciati riposare dentro l'aerografo mi ha permesso di disegnare la mimetica una macchia alla volta e di dipingere una macchia alla volta. Quindi, ho disegnato una prima macchia, l'ho dipinta, poi col colore ancora nell'aerografo ho disegnato a matita la seconda macchia e l'ho dipinta e così di seguito ho completato la stesura del grigio 36622, dei due verdi 34079 e 34102 oltre che del tan 30219 in un'unica sessione di piturazione serale. Poi in una seconda sessione ho corretto i contorni di alcune macchie ed ho desaturato i colori per ricreare un effetto di stonalizzazione e di usura sui colori dovuto ad agenti atmosferici e calpestio sulle superfici del velivolo, tutto ciò anche grazie ai ridotti tempi di asciugatura dei colori Kcolors ed alla sovrapponibilità senza fare spessore. Per effettuare effetti di filtro, schiarimento e velatura, i colori Kcolors posso essere resi meno coprenti con il Color Blender e per ottenere velature e toni ancora più tenui ed effetti di elevata finezza possono ulteriormente essere diluiti con il loro diluente. 

Il tipo di effetto enfatizzato può essere anche utilizzato per riprodurre gli ultimi esemplari operativi fino a poco tempo fa anche nelle linee dell'Aviazione Greca che ha sfruttato questi robusti aeroplani fino alla fine della loro vita operativa.

Una volta effettuata la pitturazione come lucido ho steso due mani di trasparente lucido all'acqua X 90 (lucentezza 90 gloss) che al contrario della cera Future assicura lucentezza senza riempire le incisioni anche se dato in mani abbondanti. A questo punto il modello era pronto a ricevere le decalcomanie che per quel che concerne i codici e lettere di coda sono risultate un pò abbondanti in dimensioni. Finita la posa delle decals ho dato altre due mani di trasparente X 90 per uniformare le decalcomanie e preparare la stesura del lavaggio.

Il lavaggio per profilare le pannellature è stato fatto con colore nero ad olio diluito con petrolio bianco. I colori Kcolors pure essendo all'acqua sono fatti per resistere bene ad agenti aggresivi ed idrocarburi ed infatti il lavaggio non ha lasciato tracce o aloni indesiderati anche rimuovendo l'eccesso dopo vari minuti e con un semplice tovagliolo di carta.

Finito il lavaggio tutto il velivolo è stato sigillato con una doppia mano di di trasparente opaco X 10 (opacità 10 gloss) per poi passare alla realizzazione dei carichi bellici ed alle ultime rifiniture per terminare il nostro Corsair.

 
Per i carichi ho utilizzato quelli del kit che ci fornisce serbatoi, due M.E.R., due T.E.R. bombe MK 82 a caduta frenata Snakeye, due Aim 9E Sidewinder e due A.G.M. Standard con relative rotaie. Io ho realizzato una configurazione per bombardamento da esercitazione con carichi inerti dal classico colore blu che ho riprodotto con il Kcolors FS 35109. Sul pilone esterno ho posizionano un Pod ECM AN ALQ 119 reperito in una delle scatole di carichi bellici Hasegawa.

Sinceramente da un kit semplice, povero e non allo stato dell'arte delle ultime produzioni modellistiche non avrei mai pensato di riuscire a ricavare un modellino così gradevole e d'effetto.

Normalmente effettistiche di stonalizzazione e rispetto di giusta sfumatura in scala sono più facilmente realizzabili sui modelli di grandi dimensioni o in scala 1/48 o meglio in scala 1/32, ma questi colori ci hanno permesso di ottenere effetti simili anche per la scala 1/72 anche senza aerografi con nomi blasonati e dal sottoscritto che si considera un verniciatore mediocre. Pensate cose se ne può tirare fuori se si lavora con aerogafi di alto livello e da parte di modellisti ancora più esperti e raffinati.

finito questo nostro Sluff una foto di rito con il suo esotico fratello imbarcato è d'obbligo, come pure una bella foto dell'album di famiglia, la mia famiglia di Corsari.

Prima fila da sx A 7E Italeri desert storm last mission, A 7D Sluff Italeri, seconda fila da dx A 7B Revell ed A 7D Fujimi.

Buon modellismo Silvio Pietropaolo

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