Campini Caproni (n. 2 nc. 4850 MM. 488)

Uno dei primi esperimenti di aerei a reazione in Italia, il Campini Caproni ancora oggi impressiona per la sua mole. In queste foto l'unico esemplare completo  conservato presso il MU.S.A.M. di Vigna di Valle (RM)

Note storiche e modellistiche a cura di Gabriele Luciani, foto di Silvio Pietropaolo

campini caproni

 

Si ringrazia l’Aeronautica Militare e la Direzione del Museo per la collaborazione
Per info:
http://www.aeronautica.difesa.it/MuseoVdv/Pagine/default.aspx
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campini caproni

Note storiche:

Il velivolo conservato presso le strutture del museo dell’A.M.I. a Vigna di Valle è il secondo Campini Caproni costruito. Il suo numero di costruzione per la Caproni è 4850 mentre la sua Matricola Militare per la Regia Aeronautica era la 488 . Dopo alcune prove a terra fece il suo primo volo contrattuale il 31.8.1941, non venendo mai inviato al centro sperimentale di Guidonia, come al contrario fu fatto invece per il primo dei Campini Caproni realizzato (questo aveva il n. 1 , numero di costruzione 4849, M.M. 487). Poco prima della costruzione di questi due velivoli, venne completata una fusoliera di prova conservata oggi presso il Museo Caproni di Trento. Come ebbe ad evidenziarmi nell’agosto del 2000, il dr. Gregory Alegy, uno dei fondatori del Gruppo Amici Velivoli Storici, docente di storia aeronautica italiana presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ed autore di diversi articoli e monografie in campo aeronautico, la corretta denominazione di questi due velivoli è letteralmente Campini Caproni senza ulteriori sigle o nick name, mai rinvenuti in documenti e nelle foto inerenti gli aerei in questione. La ditta costruttrice in verità identificò con la silga CC una serie di tre sommergibili che avea iniziato a costruire, dopo i battelli della classe CB e sempre per la Regia Marina, nell'estate del 1943 e l'acronimo CC sta per Costiero Caproni,  crf il volume di Achille Rastelli "Caproni e il mare: progetti e realizzazioni per la guerra navalie di un grande gruppo industriale milanese (Trento : Museo Caproni, 1999)  

campini caproni

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I  Campini Caproni poi non possono considerarsi del tutto dei veri e propri velivoli a turbogetto in quanto le loro unità propulsive erano costituite da un motore alternativo che azionava un compressore assiale, con in coda un vaporizzatore ed un bruciatore, con spina Pelton. La stessa A.M.I.  considera come primo "vero" aviogetto italiano, il F.I.A.T. G. 80 1-B che volò ad Amendola nel dicembre del 1951.

campini caproni

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Il Campini Caproni n. 2/n.c. 4850/M.M. 488  nei primi anni '50 venne esposto a terra in diverse manifestazioni aeronautiche , ma purtroppo la colorazione originaria nel tempo ha subito diversi interventi come la stupida censura del fascio sul muso e della croce di savoia in coda, oggi ripristinati nella forma storicamente corretta ; la fascia bianca in fusoliera forse non era presente ed altrettanto dubbiosa è la presenza delle insegne di nazionalità della R.A. sopra e sotto le ali.

campini caproni

 

Nella prima foto qui pubblicata si nota il numero "2" la cui presenza fu evidenziata dai soci G.A.V.S. ed era già visibile su una foto del medesimo velivolo scattata al tempo dei collaudi; il precedente Campini Caproni n. 1 /n.c. 4849/M.M. 486 aveva nella stessa posizione il numero "1" ed aveva anche in fusoliera il numero di costruzione e la M.M. oltre ad avere alcune differenze tecniche ed estetiche.

campini caproni

Per maggiori informazioni sui due Campini Caproni, ottime fonti sono il numero 5 della serie Mini della Collana Ali d’Italia, il numero 9/1974 della rivista Aerei, i numeri 4-5/1988 e 3/81 del periodico Aerofan.

campini caproni

L’unico kit ad oggi dedicato a questi aeromobili è il modello in scala 1/72 della Delta in plastica iniettata a bassa pressione: uscito nei primissimi anni ’70 veniva offerto con un pregevole volumetto contenuto nella confezione ma la sua qualità era mediocre. Già nei primi anni 80 i kits della Delta (che aveva nel frattempo cessate le sue attività dopo aver proposto sempre in 1/72 il Macchi MC. 72 – di buona qualità - , il Savoia S-55X – mediocre - e il C. 205 – con tutti i suoi difetti era ritenuto il miglior modello di Veltro sino all’uscita dei kits Hasegawa ed Italeri; tutti questi kits erano accompagnati da un volumetto con foto dei velivoli di volta in volta riprodotti, alcune spesso rimaste per anni inedite) erano delle rarità che alcuni speculatori cercavano di vendere addirittura a 100.000 Lire dell’epoca !!!

campini caproni

Nel 1987 il negozio milanese “Al Soldatino Modellismo” rintracciò gli stampi della Delta ed ha riproposto invariati i suoi kits con la dicitura Delta 2 e senza il volumetto. Il Campini Caproni ha le coperture dei vani carrelli errate, un rozzo sistema per lasciare amovibili i tettucci del vano piloti ed una costruzione che comporta purtroppo l’uso di estese stuccature.

Di seguito alcune immagini dei carrelli: il carrello fisso posteriore ...

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 e quello principale

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