AIRFIX DOGFIGHT DOUBLES– Supermarine Spitfire VB /Messerschmitt Bf.109E 1/48 cat. No. A50160
Recensione della confezione della serie Dogfight Doubles
Testo e foto di Gabriele Luciani
Per lo meno sino alla metà degli anni70, gli aerei militari più famosi, anche nell'immaginario collettivo, sono stati l'inglese Supermarine Spitfire ed il tedesco Messerschmitt Bf.109, due caccia protagonisti nelle campagne aeree della seconda guerra mondiale, in modo assoluto nei primi anni del conflitto e su tutti i fronti europei, prodotti in un numero spropositato di esemplari e varianti. La filosofia progettuale alla base dei due velivoli li rendeva concettualmente simili: entrambi erano monomotori con motori in linea, monoposto, ben armati, con il carrello principale retrattile. Il confronto fra di loro (come l'epico scontro dell'estate del 1940, la famosa Battaglia d'Inghilterra) e con gli altri avversari, portò i rispettivi tecnici a svilupparli in una continua evoluzione in versioni contraddistinde da lettere il 109 ed in numeri quelle del caccia Supermarine. Lo Spiftire fu presente anche nel Pacifico, rimanendo in servizio con le sue ultime versioni prodotte anche per molti anni nel dopoguerra; è molto difficile trovare una aeronautica nella quale il velivolo Supermarine non sia stato impiegato. Il Bf. 109, dopo una prima partecipazione alla guerra civile spagnola venne prodotto in grande serie a partire dalla versione E e venne impiegato operativamente da tutte le nazioni dell'Asse mentre dal Giappone fu solo testato. Per uno scherzo del destino, una versione del Bf. 109 prodotta in Cecoslovacchia, fu il primo caccia in servizio nell'aviazione di Israele e venne impiegato nel 1948 contro gli Spitfire egiziani in un paradossale revival della battaglia d'Inghilterra ! La documentazione sugli stessi è letteralmente sterminata e naturalmente una fama di tale genere si è riversata nel modellismo...Spitifire e Bf. 109 sono soggetti che sono stati riprodotti da anni da quasi tutti i produttori di modellismo, grandi e piccoli, in ogni loro versione, anche quelle meno conosciute, dalle scale più piccole a quelle più grandi. Oramai, qualsiasi nuovo kit relativo a questi due caccia, per imporsi sugli altri, lo potrà fare solo contando o sulla originalità della versione scelta (cosa in effetti molto difficile in questo caso) o su una qualità superiore rispetto ai precedenti kits: Airfix ha scelto, in particolare più per lo Spitfire, questa ultima opzione.
Nei primi anni 70, il sontuoso catalogo dell'Airfix illustrava una produzione inerente centinaia di soggetti, per lo più militari ma anche civili, di tutte le epoche: principalmente la ditta inglese era la regina della scala 1/72 dove concentrava la maggior parte dei suoi kits di aeroplani, suddivisi, a seconda della loro complessità, per serie crescenti. In quegli anni inoltre, il modellismo statico, proprio in Inghilterra, aveva una spiccata funzione pedagogica ed era vista come un supporto per una adeguata conoscenza della storia da parte delle generazioni più giovani, una filosofia sposata in pieno dall'Airfix, anche con le illustrazioni delle sue confezioni che raffiguravano particolari episodi tecnici o bellici inerenti il velivolo riprodotto in scala. Nell'ambito della produzione della ditta inglese c'era anche una linea di confezioni che contenevano due distinti kits di aerei riproducenti rispettivamente due velivoli, per lo più da caccia, che nella realtà storica erano stati effettivamente contrapposti su un fronte di guerra. Oltre a delle confezioni di abbinamenti di velivoli della prima guerra mondiale, c'erano anche di aerei della seconda guerra mondiale (ad esempio un Bf.109 G-6 contro un Bristol Beaufigther, un Me.262 contro un Mosquito) ma anche una interessante e molto ricercata scatola (le decals in questo caso furono infatti diversificate rispetto a quelle delle rispettive confezioni dei kits singoli) con un MiG-15 egiziano contro un Mirage III C israeliano ed infine un abbinamento un po' forzato, ovvero un Mig-21 nord vietnamita (decals diverse da quelle del kit singolo) contrapposto ad un Cessna O 2 statunitense da ricognizione ! Come nelle confezioni dei kit singoli, anche in queste c'era il piedistallo ma in questi casi era più grande per mantenere due modelli ed era a forma di A maiuscola per Airfix (!)...Anche molto più recentemente la ditta inglese, ha ripreso anche con nuovi soggetti questa linea di abbinamenti con la serie Dogfight Doubles: anche in questo caso l'Airfix si è voluta rifare al suo glorioso passato senza però adagiarsi passivamente sullostesso ma offrendo nuovi prodotti ed anche qualcosa in più...Una delle novità del 2014 della ditta inglese infatti è una confezione, numero di catalogo A50160 con due kits in scala 1/48, ovvero un Messerschmitt Bf.109E-7 ed un Supermarine Spitfire VB, proposti con le insegne di due caccia operativi nel teatro del Mediterraneo, in particolare per il dominio dei cieli di Malta, isola contesa agli inglesi da italiani e tedeschi senza successo dal giugno del 1940 al novembre del 1942. In effetti le due versioni non ebbero molte occasioni di scontri diretti in quanto gli Spit V furono basati a Malta dal 7 marzo 1942, mentre i 109 E arrivarono in Sicilia già nel dicembre del 1940...
Nel retro della confezione c'è una foto dei due modelli montati con carrello retratto e con i rispettivi piloti nei loro abitacoli, entrambi posti sul piedistallo, ora ben diverso da quello più semplice a suo tempo contenuto nelle confezioni dei kits abbinati degli anni 70. I modelli sono stati ben montati e la foto è preziosa non solo per illustrare il contenuto della confezione ma anche per dare dei riferimenti in fase di colorazione delle superfici esterne dei velivoli.
Il foglio istruzioni è nella tradizione Airfix non avendo l'abaco delle stampate ma è di una chiarezza a prova di bomba ! Le varie fasi dell'assemblaggio sono infatti illustrate minuziosamente con disegni dei vari pezzi che sembrano quasi delle immagini renderings degli stessi; interessante anche il metodo di indicare con un colore diverso alcuni pezzi montati nella fase di costruzione appena precedente. Sono poi indicati anche i colori degli interni, sempre con riferimento alle tinte della gamma Humbrol.Venendo all'analisi dei due kits, c'è da dire che appartengono a due momenti diversi della più recente produzione Airfix, con il Bf-109 che è un buon kit mentre lo Spitfire V B è una fra le migliori riproduzioni in assoluto del caccia inglese! C'è comunque un particolare che svela un po' i retroscena sulla qualità dei due kits in questione...Fra le varie indicazioni sull'esterno della confezione c'è scritto "made in India and China" : è da ritenersi quindi che il 109 sia stato realizzato alcuni anni fa nel primo paese mentre lo Spitfire da pochissimo in Cina dove attualmente hanno base le ditte modellistiche da qualche anno fra le più attive...
Il Bf-109 E-7 è costituito da 107 pezzi distribuiti in tre telai, uno dei quali è per le parti trasparenti. Le componenti principali del velivolo sono concentrate nel primo telaio con ali e fusoliera, cui si aggiungono tutte le parti mobili delle stesse; i pezzi sono esenti da sbavature e da segni dell'estrattore di stampate all'esterno, purtroppo questi ultimi sono invece presenti all'interno della fusoliera proprio sulle pareti dell'abitacolo del pilota e delle ali, al centro del pozzetto carrello, vanno eliminati usando con attenzione la carta abrasiva per evitare di danneggiare particolari della strumentazione e le costolature del vano ruota. Altra attenzione va posta anche al distacco delle parti dall'albero di stampa, gli spinotti che reggono le parti sono infatti un po' "grassi".
Le ali hanno alettoni, flaps e slats separati, e, come i timoni di coda, si possono montarefissi o in posizione abbassata. Ali e semifusoliere hanno delle buone incisioni che raffigurano bene le pannellature del velivolo reale; anche le pareti interne dell'abitacolo sono riprodotte discretamente bene, le semifusoliere si possono montare senza il cofano motore anche se non è proprio particolareggatissima la riproduzione dello stesso gruppo motore.
Il secondo telaio riguarda tutte le parti minori del velivolo con molte parti alternative per poter ricavare tutte le principali versioni dell'E ad eccezione delle due fotografiche E-5 ed E-6, al di fuori di quella suggerita dalla confezione: ci sono infatti le mitragliatrici alari per la versione E-1 mentre per quelle E-2, E-3,E-4, E-7,E-8,E-9 ci sono i cannoncini alari da 20 mm con . Le varie sottoversioni si distinguevano anche per le possibilità di trasporto di carichi alari e nel kit Airfix troviamo la slitta ventrale portabombe tipo ETC 50/VIII per 4 bombe SC50 da 50 kg,l'attacco tipo ETC 500 per la bomba tipo SC250 da 250 kg, e la riproduzione degli stessi ordigni, tutti applicabili ad E- 4,E-8,E-7; ci sono poi l'attacco ed il serbatoio ausiliare da 300 litri che poteva essere portato dagli E-7,E-8 ed E-9; due tipi di prese d'aria per il motore con quella tropicale per le versioni E-4,E-5,E-7. Tre tipi di ogive con quella per l'E-2 che aveva un cannoncino da 20 mm che sparava attraverso il mozzo dell'elica e quindi mozzata, quella dell'E-7 aveva un tappo appuntito. Altre parti invece consentono di tenere chiusi i vani dei carrelli principali e c'è anche una riproduzione del pilota, tutto per realizzare il 109 in volo...In tutta questa panoplia di pezzi alternativi e di possibilità di scelta, l'unica nota stonata sono i radiatori subalari con le alette posteriori fisse ma hanno tutti gli elementi interni come quello centrale. Abbastanza completo il vano pilota con il seggiolino che dovrà necessariamente essere completato con l'aggiunta delle cinghie.
Altrettanto completo il set dei trasparenti che consente anche in questo caso di poter riprodurre tutte le versioni dell'Emil (sempre ad eccezioni delle due da foto ricognizione): le varianti dalla E-1 alla E-3 non avevano il poggiatesta blindato introdotto dalla E-4 che aveva la parte centrale della cappottina (l'elemento che si apriva e chiudeva per intenderci) con i frames laterali e sulla parte superiore.Anche dei parabrezza sono forniti i diversi tipi, di cui uno anche con il blindovetro; molto buona la limpidezza delle parti trasparenti.In un primo "assaggio" della costruzione, si nota subito che lo stucco su questo modello si impiegherà se non in quantità risicate e che l'assemblaggio non pone alcuna difficoltà di sorta. Le dimensioni e le forme del velivolo reale sono ben rispettate e non c'è necessità di apporre alcuna correzione che sia poi degna di nota a modello ultimato.
Passando allo Spitfire bisogna ribadire che ci si trova davanti ad una delle migliori riprodozioni in assoluto del caccia della Supermarine: più lo si esamina e più ci si convince di questo assunto, tanto da poter ritenere anche che i 151 pezzi di questo modello sono solo un inno al piacere di fare modellismo! La versione scelta, quella con le semiali di tipo B armate ciascuna con due cannoni da 20 mm e quattro mitragliatrici da 7,7 mm, è stata la più numerosa fra quelle della versione V, ottenuta inizialmente unendo ad una cellula di Spit I il nuovo motore Merlin 45, con 3923 esemplari costruiti. Con un numero così elevato di velivoli, chiaramente nell'ambito della sottoversione V B ci sono stati delle ulteriori particolarità fra un esemplare ed un altro , molte delle quali sono anche riportate dal modello. Il primo telaio è quello delle due semi fusoliere che riportano fedelmente in scala le forme, le dimensioni e le pannellature del velivolo reale: all'interno delle semi fusoliere vi è la predisposizione per accogliere non solo le componenti interni del velivolo ma la "vasca"dell'abitacolo con un procedimento simile a quella dei kits Hasegawa; l'unione delle stesse semifusoliere è tale che l'uso dello stucco sarebbe solo un sacrilegio !
Le pannellature esterne infatti sono incise in modo perfetto !!! non c'è da aggiungere altro basta ammirarle...
Il secondo telaio è un mix di componenti esterne come i timoni di profondità (che hanno le parti mobili staccate e che quindi si possono montare abbbasate), il cofano fra vano motore e paratia della strumentazione, e interne come le due pareti laterali dell'abitacolo.
Queste riportano le centinature con i relativi fori di alleggerimento, la strumentazione e le tubature visibili in superficie, rendendo veramente inutile il ricorso ad eventuali sets in resina afther market...
Il telaio C ha un analogo mix di componenti interne ed esterne, contentene fra gli altri un seggiolino pilota diviso in ben tre pezzi (!) cui mancano solo le cinghie di ritegno del pilota, anche lui riprodotto in scala; abbiano una ogiva e l'elica tre pale De Havilland Hydromatic, due tipi di scarichi motore ,sempre con tre tubi di scappamento per lato, uno triangolare a coda di pesce e l'altro tubolare che è da ritenere sia utilizzabile per modelli precedenti di Spitifire; i cerchioni delle ruote sono del tipo con cinque settori cavi. Parti alternative sono i copri vani carrelli che vengono offerti in modo tale da poter scegliere di realizzare il velivolo in volo o a terra.
Stampata D contenente gli altettoni, l'elica e relativa ogiva tipo Roto Jablol (utilizzata dal serial comincianti dal BM in poi), i cannoni da 20 mm che raffigurano il tipo Hispano con caricatore a tamburo, il cofano inferiore del motore, il serbatorio ventrale Slipper tank esterno, due bombe da 250 libre ed i relativi attacchi che dovrebbero essere idonei in realtà per una ala tipo C ; ci sono anche i due terminali alari tronchi tipo clipped, una ulteriore variante degli scarichi motore sempre a coda di pesce ma con il convogliatore dell'aria calda per il riscaldamento delle armi alari introdotto dal serial EP in poi.
Le ali insieme al grosso filtro antisabbia Vokes Multi-Vee, fanno parte della stampata E , ed anche loro presentano una superlativa pannellatura, pure loro da ammirare come quelle delle semifusoliere. A differenza di quello che accade in molti altri kit di Spitifire, qui la giunzione ali- fusoliera è esente dall'uso di stucco.
Le stesse ali sono inerenti alla versione B avendo anche le carenature delle carenature a tamburo del cannone ma non hanno le lampade di atterraggio retrattili; hanno gli scarichi dei bossoli delle mitragliatrici da 7,7 mm già aperti (da notare una finezza, ovvero la presenza delle due piccole bugne vicino allo scarico dell'arma più esterna proprie dell'ala B ) mentre quello dei cannoni da 20 mm, forse per via della vicinanza al vano carrello, si è preferito lasciarli chiusi per evitare di indebolire il pezzo in plastica che riproduce le superfici inferiori dell'ala; sulle ali sono presenti poi due correntini di rinforzo esterni per il rivestimento del vano carrello.
La stampate dei trasparenti hanno tre diversi tipi di cappottine, con la possibilità di montarle fisse o aperte: i parabrezza sono con il blindovetro anteriore esterno, con quello interno, senza e con montante; i tettuccio si contraddistinguono per la presenza o meno delle bombature laterali o superiore. Anche qui ci sono due terminali alari tronchi tipo clipped, due tipi di collimatore ma sono un tipo di specchietto retrovisore ovvero quello rettangolare. Lo Spitifire V B Airfix in 1/48 è un modello che si monta con estremo piacere, facendo pensare che forse, finalmente, si ha a che fare con il KIT che rasenta la perfezione, e comunque tenendo bene in evidenza la documentazione inerente l'esemplare che si vuol riprodurre con questo modello , in quanto come sopra precisato, in una produzione di quasi 4000 esemplari della sola versione in questione, potevano esistere differenze esteriori non certo marginali fra i vari esemplari.
Il piedistallo è molto grande essendo previsto per poter esporre simultaneamente i due modelli finiti: fino alla metà degli anni 70 il piedistallo per esporre il modello finito era presente in quasi tutti i kits ma, senza una apparente ragione, i modellisti non usarono più questo accessorio che quindi non trovò più posto nelle confezioni...In effetti per poter usare i vari sistemi proposti, compreso quello attuale di Airfix, sia che si voglia finire il modello con i carrelli estratti che chiusi, si deve sempre forare il ventre dello stesso modello montato, una necessità incontrovertibile e che pochissimi modelisti sarebbero disposti ad applicare...Solo una ditta italiana, la Delta, nei primi anni 70 aveva proposto
un piedistallo che non era invaviso per le parti del modello che si poteva solamente appoggiare sullo stesso piedistallo...
Nella confezione oltre ai due kits completi ed al suddetto piedistallo, trova posto un ulteriore elemento...Si tratta di un sacchetto di cellophane contenente alcuni prodotti Humbrol ovvero 10 piccoli barattolini di colore acrilici per la riproduzione delle varie tinte mimetiche esterne dei due velivoli e dei loro interni, due pennelli (rispettivamente di misura 0 e 4), due tubetti da 5 ml di colla: le due marche (Humbrol ed Airfix infatti appartengono al gruppo Hornby Hobbies), un bel gadget interessante non solo per il neofita ma anche per il modellista più smaliziato...
Il foglio decals è stato realizzato in Italia dalla Cartograf e questo da solo basta ed avanza per assicurarne l'ottima qualità...Oltre ad un completo assortimento delle scritte di servizio di entrambi gli aerei, le decals sono complete di tutte le insegne di nazionalità ad eccezione della svastica in coda per il caccia tedesco, non è stata neache inserita spezzata...Il problema è che questo simbolo era uno dei distintivi ottici di tutti i velivoli della Lufthwaffe fino al 1945 e la sua presenza in un kit e poi su un modello terminato, non è certo un inno alla ideologia nazista ma solo sono attinenza alla realtà storica...sarà necessario il ricorso ai fogli suppletivi, ad esempio quelli Tauromodel, per chi vorra riprodurre un velivolo in linea con l'aviazione tedesca...
Le decals relative allo Spitifire V B matricola EP614 codice di linea J X del 229 squadron della R.A.F. basato a Malta nel dicembre 1942 con bande in dark earth e middle stone, stesi a bande secondo lo schema mimetico "type A" ed al Bf-109 E-7 bianco 12 del 7./JG.26 di base a Gela nella primavera del 1941, velivolo personale dell'Oberleutnant Joachim Muncheberg, un asso tedesco con 135 vittorie in totale fino al 23.3.1943 quando cioè cadde in combattimento.
Il caccia tedesco ha la mimetica del terzo tipo utilizzato sugli Emil applicato con certezza a partire dalla campagna di Francia con linee spezzate (splinter) di colori dunkelgrun 71 e grau 02, stesi sulle superfici superiori delle ali ma anche sul primo terzo superiore della fusoliera, con il resto in hellblau 65; altro elemento caratterizzante di questo velivolo, timone verticale e tutte le cofanature del motore in gelb 04, con infine la fascia bianca in fusoliera, distintivo ottico per gli aerei dell'Asse nel teatro mediterraneo e le vittorie riportate dall'asso Joachim Muncheberg fino al 1941. Gli schemi mimetici di entrambi i velivoli suggeriti dal foglio decals sono illustrati dal foglio istruzioni, molto chiaramente quello dello Spitfire, un po' meno quello del 109, con le macchie della mimetica sulle fiancate descritte in modo un pochino confuso, meglio vedere le foto anche del modello montato sulla confezione.
Già alla fine di questo primo esame (chiaramente entrambi i modelli saranno da me finiti con insegne italiane!) se il giudizio è soddisfacente per il 109 è solo lusinghiero per lo Spitfire, kit questo ultimo che testimonia il ritorno in grande stile di una ditta dal grande nome come l'Airfix ormai non più nobiledecaduta ma pienamente protagonista del modellismo statico anche nel presente.
Gabriele Luciani