Abbiamo rotto la scatola dell' F 104 G/S Starfighter Italeri scala 1/32
Dopo una lunga gestazione Italeri ha rilasciato Il suo F 104 Starfighter riproducente le versioni G ed S che sono state in servizio nella nostra Aeronautica Militare e nelle più importanti aviazioni europee. Scopriamolo insieme nella più completa galleria fotografica pubblicata riguardante questo kit.
Testo e foto di Silvio Pietropaolo
Si ringrazia la ditta Italeri S.p.A. per aver messo a disposizione il kit oggetto di quest'articolo.
Il mitico "Spillone" è da sempre al centro dell'immaginario collettivo degli appassionati d'aviazione italiani e dei modellisti. Da ragazzo piuttosto spesso li sentivo passare sopra la mia testa in Calabria. Molto più di rado riuscivo a vederli dato che il 104 si sentiva dopo che era passato e non si sentiva arrivare quando in regime supersonico. Da adulto una volta trasferitomi su Lecce anche se non più operativo ho avuto modo di poterlo osservare da vicino e nel dettaglio sia a Galatina che a Gioia del Colle dove c'è ne sono conservati alcuni esemplari. Di recento ho avuto modo di fotografare l'esemplare conservato presso l'Istituto Tecnico Aeronautico di Pisa oggetto di una Walkaround sul nostro sito.
Italeri stava da tempo lavorando su questo kit del quale era previsto il rilascio già dal catalogo della scorso anno. Il ritardo, sicuramente dovuto ad ulteriori verifiche della correttezza dello stampo, ha portato ad un prodotto di elevato livello anche se con qualche cosa leggermente migliorabile. Ma la perfezione esiste nei modelli? Sicuramente no. Fattostà che lo Starfighter Italeri è sicuramente oggi lo stato dell'arte ed il riferimento per la riproduzione di questo amato velivolo, per cui speriamo che presto possa essere seguito da prodotti gemelli nelle scale più piccole (1/48 ed 1/72).
L'attesa che questo nuovo kit ha generato è palpabile dal bailamme di battibecchi che spesso leggiamo sui forum e su FB riguardo questo kit completamente nuovo. Molti sono stati i commenti di critica. Molti dicono: italeri si poteva "sprecare" un pò di più per realizzare questo kit, il kit ha questo errore, il kit ha quest'altro errore ecc. Partendo dal presupposto che noi Italiani siamo un popolo di allenatori di calcio e che molti aerofili italiani sono un popolo di ingegneri aeronautici (se così fosse l'F 35 l'avremmo inventato e progettato autonomamente ognuno nel garage di casa) Ingegneri aeronautici, dicevo, di quelli che il lunedì si riuniscono al bar d'avanti un caffè spiattellando commenti di questo ammortizzatore, di quel cerchione o di altre diavolerie. Inutile dire che, tutto questo parlare, male si confronta con la politica e l'impegno di un'azienda che ha investito grandi quantitativi di denaro in questo nuovo prodotto per studio, master, stampi, grafica, produzione e documentazione per mantenere alto il buon nome dell'Italia in un mercato dove ormai i cinesi (spesso con dubbi risultati) la fanno da padroni.
Di certo, a fronte di una spesa poco sopra gli 80 euro (nella media per un caccia in scala 1/32 anche di produzione cinese) si ha un kit che permette di realizzare da scatola uno Starfighter nostrano che somigli ad uno Starfighter, che non necessità di quintali di resina per correggere musi o altro e che non richiede di dissanguarsi per acquistare altri fogli di decalcomanie perchè quelle offerte nella scatola sono sbagliate alla cinese maniera (qui invece abbiamo disponibili ben 10 versioni di cui 5 italiane). Per cui, nello stile che ci contraddistingue da sempre, andiamo ad aprire la scatola per raccontarVi nel dettaglio quello che ci troviamo dentro e come ci sembra, lasciando ai depositari del rigore scientifico, oltre che depositari del modellismo aulico, il conteggio di rivetti e millimetri; cosa che a noi semplicemente non interessa dato che po,i alla fine, il modello sembra o non sembra in base alla capacità del modellista di dargli un'anima e non in base al rgore scientifico. Per cui nel nostro stile ribadiamo quello che soprattutto c'interessa, cioè il puro divertimento di costruire un modello. Perchè, non lo dimentichiamo, di un modello stiamo parlando, non dell'aereo vero.
Apriamo la scatola.
Prima di aprire la scatola partiamo dall'esterno dell'involucro. La copertina del kit Italeri è un esempio di come tutti i produttori di kits dovrebbero concepire le proprie scatole. Come già fatto notare in altre presentazioni dei kit recenti del nostro produttore nazionale, già guardando l'involucro dall'esterno il consumatore ha una chiara idea si cosa troverà dentro la scatola dato che sul coperchio sono chiaramente indicate le caratteristiche e le peculiarità del contenuto.
Tra le informazioni riportate a tutela del consumatore troviamo l'indicazione che all'interno è contenuto un manualetto di riferimento fotografico, che è possibile realizzare le versioni di ben sei aviazioni della N.A.T.O., che trattasi di uno stampo totalmente nuovo al 100%. Altri produttori, anche se storici e molto blasonati (come ad esempio Airfix), pur essendosi preoccupati di dotare tutti i loro prodotti di nuove ed accattivanti confezioni non indicano se si tratta di nuovo stampo o di reinscatolamenti di un vecchio prodotto, offrendo scatole con caratteristiche estetiche e di prezzo similari, ma con gravi carenze del prodotto contenuto nel caso di vecchi stampi e decals.
Sulla scatola italeri troviamo anche i profili delle 10 varianti riproducibili con il kit (ben 5 dedicate all'Aeronautica Militare anche se tutte in colorazione mimetica standard N.A.T.O. grigioverde) con tanto di foto complete dei due fogli decals.
Sulla scatola troviamo anche una serie di foto del modello assemblato e scomposto nei suoi dettagli principali e la foto della lastrina fotoincisa per riprodurre il pannello strumenti della versione S ed altri particolari. La cura che il nostro produttore ha riservato a questo suo prodotto è pure evidente dalla boxart molto bella ed accattivante.
Una volta aperta la scatola troviamo a sx un cartoncino con sopra fissate le due bustine che contengono la lastrina fotoincisa e la stampata dei trasparenti.
Il foglietto in ottone fotoinciso permette la realizzazione dei pannelli strumenti della versione S oltre le cinture di sicurezza per entrambi i seggiolini, le flange d'accopiamento del troco di coda con la fusoliera, gli specchietti del canopy, la piastra con i fissaggi del canopy ed altri dettagli minori.
La stampata dei trasparenti ci offre una cappottina (suddivisa in 3 pezzi) sottile e limpidissima con le rivettatere incise.
Sono anche disponibili tutte le lenti della varie luci e lucine e la lastra del collimatore.
I fogli decals.
Di sicuro, con quello che fornisce questo kit, non sarà necessario andare a spendere altri soldi nell'acquisto di fogli decals aggiuntivi dato che in dotazione troviamo ben 2 fogli in formato A4+ che permetteno di riprodurre 10 varianti di sei diverse aviazioni N.A.T.O. con ben 5 varianti dedicate alla nostra Aeronautica Militare. I fogli sono eccellenti, stampati in modo eccelso dalla Cartograph di Bologna, azienda Italiana leader mondiale nella produzione di decalcomanie.
La nitidezza di stampa è elevatissima, le decals sono stampate su sottile pellicola a finitura lucida leggermente gommosa che (scientificamente provato sul C 130 J) permettono una adesione a prova di silvering se posate su fondo lucido. Il film sul bordo del soggetto è praticamente inesistente, le decals sopportano egregiamente i liquidi Microscale e si adattano perfettamente a qualsiasi superficie curva. i colori sono corretti, a registro e ben saturi. Insomma non ci sarebbe nient'altro da dire sulle decals se non fosse che qualcuno ha avuto da ridire pure su quelle contestando colori o altro. Tra le lamentele che ho sentito (alcune anche prima che il kit uscisse in commercio) c'era un presunto errore nella tonalità del verde bandiera sulle nostre coccarde e del blu-nero troppo scuro sulle coccarde dell'aviazione greca.
La foto scattata sopra, in luce ambiente interna nel primo pomeriggio, in prossimità di una portafinestre esterna, con una Canon 600D senza l'utilizzo del flash, caricata attraverso computer Apple Macbook Pro senza utilizzo di software di correzione del colore o fotoritocco, ci conferma chiaramente la bontà della tonalità del verde bandiera riprodotto sulle nostre coccarde. Il nostro Verde Bandiera è così cromaticamente definito: Pantone 17-6153, CMYK 100, 0, 100, 0, RGB 0, 146, 70 per cui con un buon computer (meglio se Apple, che da sempre hanno una gestione del colore più attenta rispetto ai sistemi base windows) ognuno di noi può tranquillamente verificare la rispondenza della foto al colore.
Un altro dubbio era sorto in qualcuno riguardo il colore delle coccarde dell'aviazione Greca che da bandiera dovrebbero essere azzurre ma in effetti sono di colore blu-nero. Per maggior sicurezza ho inviato la foto che vediamo sopra all'amico Thanos Mentzelopoulos amministratore dello splendido sito della Hellenic Modellers Society - HelMo, per chiedergli di valutare la rispondenza del colore delle coccarde nella foto con quello reale. L'amico Thanos mi ha confermato come assai veritiero il colore delle coccarde greche e mi ha inviato alcune foto tra cui quella di sotto che riproduce proprio un esemplare greco in mimetica standard SEA. Grazie Thanos!
(Immagine inserita a scopo di discussione)
Un appunto sul foglio decal ci sarebbe dato che tra le decals per gli esemplari italiani è presente il classico pannello antiriflesso di colore Oliva Scuro, con le caratteristiche scritte in bianco, che è riprodotto con una splendida decals ma di colore oliva molto chiaro.
Diciamo che così potrebbe essere soltanto su un esemplare a fine vita operativa ed assai deteriorato e sbiadito dal sole. La cosa non è propriamente un problema dato che quasi tutti i modellisti preferiscono dipingere direttamente questa parte anche perchè nel foglio sono comunque presenti le scritte bianche su fondo trasparente da applicare sulla parte dipinta. La decals sarà comunque utile come dima per delimitare la parte del pannello antiriflesso da dipingere.
Manuale di riferimento fotografico e manuale di montaggio.
Nei suoi prodotti più importanti, Italeri fornisce un utilissimo quanto mai provvidenziale manualetto di riferimento fotografico. Questo ausilio ritorna utilissima fonte di documentazione fotografica facilmente consultabile durante il montaggio dei kits. Mentre scrivo questo articolo sto ultimando il montaggio, sempre da kit Italeri, del C 130 J-30 Super Hercules (versione allungata in autocostruzione del mitico Hercules della Lockheed) modificando il kit del C 130 J normale. Orbene il manualetto sul C 130 presente nella scatola mi ha accompagnato per tutto questo lavoro che mi sta impegnando dallo scorso mese di agosto e che credo completerò entro fine anno. Il booklet fotografico del 104 è in effetti un pochino striminzito ma offre una breve disamina delle principali versioni e ha tutte le fotografie necesarie per curare tutti i dettagli presenti nel kit.
Il manuale d'istruzioni è un vero e proprio booklet in formato album.
Presenta esplicate tutte le fasi del montaggio con delle immagini di tipo fotografico. Non mi piace molto questo tipo di rappresentazione, preferivo i vecchi disegni ad esploso ma è anche vero che l'individiazione dei dettagli delle parti è migliore perche la parte è raffigurata in foto.
Le varie alternative del kit sono indicate in modo chiaro ed è pure presente uno schema della disposizione dei carichi in base alle versioni. E' comunque auspicabile configurare il carico in base a fotografie di riferimento.
Per la colorazione e le decals è presente uno schema pulito per la posa delle sole segnaletiche tecniche comuni a tutte le versioni e poi una serie di tavole a colori in 4 viste per tutte le varianti riproducibili. Nel dettaglio notiamo che la versione H è un S CB e evidenzia la volata del cannone aperta mentre la versione J è un S ASA e presenta la volata del cannone chiusa.
Nella versione olandese è indicato il cambiamento di alcune segnaletiche se riferite fino al 1969 o dopo il 1970 piccoli dettagli che indicano la cura riposta in questa realizzazione. Maggiori informazioni e viste dei manualetti come pure delle decals e delle stampate sono disponibili nella completa galleria fotografica riportata alla fine di questo articolo.
Le stampate.
Lo Starfighter Italeri è distribuito su 6 stampate in stirene grigio, una in stirene trasparente ed una lastrina in ottone fotoinciso. La plastica è di buona qualità morbida e non particolarmente vetrosa, si presesenta (in base alla mia esperienza di quasi 150 modelli già montati) assai ben lavorabile. La superficia è liscia satinata, le incisioni sono molto buone e giustamente profonde per non sparire sotto la prima mano di vernice. I segni degli estrattori sono sempre o quasi in parti interne o non visibili, i ritiri sono inesistenti o appena visibili ma si contano sulle dita di una mano. I pezzi sono ben definiti. Il dettaglio di buona qualità anche se in alcuni punti può essere sicuramente migliorabile. Alcuni dettagli sulle fusolere, dove necessario, sono in rilievo come sull'aereo reale, ci sono due serie di ruote del carrello centrale, due serie di prese d'aria, due seggiolini, due tipi di scarico, scaletta, carrellini per poggiare motore e tronco di coda di fusoliera, baia avionica dettagliata e vano cannone dettagliato.
La Stampata A
La stampata A comprende le semifusoliere principali con i condotti di presa d'aria per G ed S (più panzute),
portelli vano carrello principale per G prima maniera oppure G seconda maniera / S (col rigonfiamento).
I portelli carrelli sono ben dettagliati anche sul lato interno. Nella stampata è presente anche un finissimo pitot che la dice lunga sulla qualità della tecnica di stampaggio del polistirene. Certo che data la fragilità del dettaglio, un pitot in metallo tornito sarebbe stato auspicabile (e sicuramente più resistente) anche in funzione del prestigio di questo prodotto. Il soffitto del vano carrello centrale presenta stampate a rilievo una serie di tubi e cavetterie.
Parlando con l'amico Eugenio Villorso mi faceva notare, a parte la diversa sistemazione dei cablaggi nell'esemplare da lui visionato (ma è plausibile pensare che durante le manutenzioni i cablaggi potessero cambiare di posto come confermato da l'amico Enzo Maio), dicevo mi faceva notare che lo scatolotto di dx secondo la direzione di volo (quello in alto nella foto) non è presente nella realtà. Si tratta dell'attacco per il compressore ed è presente soltanto a dx. Questo errore era già presente nel kit concorrente Hasegawa ed è stato riportato anche sul nuovo kit Italeri. Ma stiamo parlando di piccolezze che possono essere corrette con un colpetto di fresa oppure lasciarlo lì tanto a carrello montato e portelli semichiusi non se ne accorgerebbe nessuno.
La vasca abitacolo ha le consolles a rilievo da valorizzare con un'attenta pitturazione e l'aggiunta di qualche piccola decalcomania. In alternativa possono essere usate le fotoincisioni, cosa che io non prediligo in quanto reputo sempre troppo piatte. Sicuramente vedendo il pezzo così sembrerebbe carente di dettagli, ma io sono solito valutare l'abitacolo nella sua resa d'insieme con seggiolino e pannelli strumenti montati, per cui ne parleremo nel futuro articolo sul montaggio. Comunque tubi e cavi sicuramente se ne possono aggiungere. Va specificato che una volta che si è deciso quale sottoversione riprodurre allora si può procedere con il microdettaglio specifico seguendo le foto della particolare variante in oggetto.
Alcuni assolutisti di turno hanno criticato le incisioni della pannellature del velivolo definendole come scavate con l'aratro, un modo assai colorito per dire che per loro sono troppo pronunciate. Sinceramente io non mi trovo affatto daccordo con questo giudizio. Vero è che ci sono modellisti che hanno la possibilità di dipingere i modelli con colori a pigmento finissimo come i Gunze ed aeropenne da svariate centinaia di euro, vero è che avranno anche avuto la fortuna di essere stati dotati di una mano abbastanza buona e di riuscire a dipingere con spessori micrometrici, ma pure vero è che non tutti i modellisti hanno queste prerogative o capacità. Chi vi scrive, da comune modellista mortale, non ha possibilità di avere sotto mano colori eterei come i Gunze o aeropenne "olimpioniche" o "azteche". Chi vi scrive può dipingere con aeropenne Fengda da 30 euro e colori Lifecolor o Italeri Acryl o nel migliori dei casi Tamiya o Humbroll a smalto e non ho neanche una buona mano (oltre che mi scoccia pulire l'eropenna). Per altro spesso faccio vari passaggi di colore fino ad ottenere l'effetto più convincente. Poi va passato il trasparente lucido o la cera Future che autolivellando livella ed appiana pure le incisioni finissime. Insomma a me le incisioni un pò più incise piacciono e, da come vengono i miei modelli, preferisco queste incisioni a quelle che manco si vedono. Dalla foto sopra, ed anche da quella sotto, si evidenzia il bel dettaglio dei vani aerofreni ma anche un paio di punti critici in cui bisogna fare delle piccole correzioni durante la costruzione di questo kit. Nel punto di quasi congiunzione tra la spina di fusoliera e l'attaccatura della deriva sarà necessario, con un pò di carta abrasiva e qualche colpo di limetta, addolcire il passaggio tra la spina e la deriva appianando un pò la parte terminale della spina.
In questo modo aumenteremo la parte piana tra la spina e l'attacco della deriva. Lavoro alla portata di tutti che richiederà 5 min. al massimo. Un pò più complicata è l'appianatura dell'asperità su cui inspiegabilmente i masteristi Italeri hanno posizionato le caratteristiche grigliette di fusoliera che si vedono al centro della foto. Nella realtà, in tutti gli Starfighter, queste griglie sono a filo con la fusoliera e non su una piastra a rilievo. Vi sono due possibilità per correggere la svista:
1) appianare con carta abrasiva e fresa la piastra rialzata, ma ciò ci porterà via tutto il dettaglio delle griglie e dei rivetti che poi andrà reinciso.
2) tagliare la piastra e riposizionarla a filo con la fusoliera, con relativa necessità di stuccare e lisciare.
Per chi riuscisse comunque a passare sonni tranquilli se la può tenere così com'è magari con una leggera appianata tanto se ne accorgerebbero comunque soltanto quei pochi che troviamo il lunedì al bar.
La stampata B
La stampata B comprende La sezione di coda del velivolo, il pannello strumenti in plastica più indicata per la versione G, Il carrello centrale con relativi braccetti di rimando, gli aerofreni con sistema di ripiegamento, le ali ed il piano orizzontale di coda e il lato interno delle tip alari.
Il pannello strumenti è molto ben dettagliato e riproduce quello della versione G, per fare quello dell'S bisognerà sostituire la parte alta con la fotoincisione. Gli strumenti sono disponibili a decalcomanie.
Le ali riportano tutte le pannellature incise sia sopra che sotto, hanno flaps e slats separati per cui è possibile posizionarli abbassati. Il troncone di coda è dettagliato anche dal lato interno e presenta le classiche luci di navigazione.
Forse proprio queste luci sono secondo me la parte meno riuscita del kit. Italeri per un maggior realismo ha deciso di riprodurre tali lucine con dei dischetti di plastica trasparente da inserire dall'interno nei fori predisposti (un pò come accade di solito per i finestrini degli aerei a fusoliera larga). I fori dovevano essere realizzati perfettamente coassiali con le ghiere di queste lucine che hanno anche una serie di puntini riproducenti le viti di fissaggio della ghiera.
Purtroppo, come si vede dalla foto, l'esemplare in mio possesso ha uno dei fori non perfettamente a registro, per cui la ghiera è irrimediabilmente rovinata. per altro queste ghiere sono leggermente a rilievo mentre nella realtà sono a filo della superficie di fusoliera.
Invece quelle in fusoliera sono troppo incassate. Sarebbe stato meglio semplicemente simulare lo scasso nel quale inserire una goccia di color argento o un pezzo di pellicola cromata ed una lentina in plastica trasparente colorata con gli appositi colori. Ciò avrebbe permesso di gestire più facilmente la verniciatura senza necessità di complesse mascherature. Comunque nulla d'irrimediabile ma sicuramente una piccola impasse che avremmo evitato con piacere.
Sopra la deriva e possibile effettuare il montaggio del piano orizzontale di coda incernierato sulla sommità, questo permette il posizionamento inclinato dello stesso.
Il ruotino anteriore presenta l'effetto peso ed il cerchio rifinito da entrambi i lati.
Interni di aerofreni e portelli carrelli sono dettagliati anche dal lato interno.
La struttura del carrello centrale è ben riprodotta e necessita semplicemente della rifinitura della sbavatura del bordo. Molte cose sono state dette riguardo gli ammortizzatori riprodotti nel kit. Sul forum di Aerei Militari in una discussione sono postate varie foto esplicative su ammortizzatori e ruote portate da questi aerei. Il cambio di ammortizzatori avviene tra le prime versioni (fino alla C) e le successive dalla G in poi che praticamente montano tutte gli ammortizzatori riprodotti nel kit (ad esclusione dei primi G giunti in Italia alla fine degli anni 60).
La stampata C
La stampata C riproduce le parti per il vano carrello anteriore ed il carrello stesso, la baia dell'avionica dietro all'abitacolo con relativi cofani, il seggiolino Martin Baker comune a G ed S ad esclusione dei primi G, il cannone Vulcan, le pinne caudali per gli S ed il fondo fusoliera sotto l'abitacolo.
Il seggiolino Martin Baker IQ 7A è dettagliato ma va montato per valutarlo al meglio. Andrà anche decorato con le cinture fotoincise in dotazione al kit. Nel Kit è anche disponibile il sedile Lockheed C2 montato sugli Starfighter A, B, C e sui primi G.
La baia avionica è correttamente riprodotta. Essendo un unico pezzo però è possibile riprodurre soltanto quella con tutti i contenitori dell'avionica montati. Trattandosi di un rack, tali contenitori potevano essere tolti o aggiunti a seconda delle necessità. Spesso sugli S ASA alcuni mancavano, il kit fornisce la configurazione completa. Per maggiori indicazioni consigliamo la completissima Walkaround sul sito degli amici dell'A.M.S. Verona sugli F 104 S ASA di Cervia.
Il cofanino è dettagliato anche nella zona sotto al vetratura e nella faccia interna.
La stampata D
La stampata D è presente nella scatola in due copie e permette la riproduzione dei missili Raytheon Aim 9 Sidewinder nelle 2 versioni B ed L (2 per tipo), i Selenia Aspide (2 esemplari), le ruote del carrello principale di 2 tipi diversi, il seggiolino Lockheed C2, le taniche subalari e la parte esterna delle tip d'estremità, i piloni subalari con relative rotaie.
Le ruote del carrello principale.
Le ruote principali dell'F 104 sono da sempre oggetto delle più acerrime dispute su tutti i forum di modellismo (e relativi bar dello sport collegati) tra i soliti parlatori detentori dell'assoluta verità che si autoattribuiscono titoli di competenza che vanno dall'assistente tecnico (in incognito) del programma Starfighter al Padre Eterno, Grand Uff, Lup Mannar di Fantozziana memoria, sceso in terra tra noi poveri modellisti mortali. Forse per mettere un pò di ordine può essere utile dare un'occhiata a questa discussione presente sul forum Aereimilitari.org. Come è evidente dalla lettura dei dati di taglia presenti sulla spalla degli penumatici dei nostri 104, la dimensione dello pneumatico è (in pollici) 26 x 8. Tenendo conto che già dalla fine degli anni sessanta la casa produttrice raccomandava questa misura per i velivoli della versione G, a dispetto di tutte le elucubrazioni mentali che si vomitano a destra ed a manca su ruote custom di più larghezze per i nostri spilloni, è ormai evidente che i nostri 104 hanno avuto, alla fine, tutti le stesse ruote come del resto di facile verifica dall'analisi di poche semplici foto.
(Photo courtesy Mauro Freoni - www.studio360gradi.it)
In questa bella foto di Mauro Freoni abbiamo la possibilità di apprezzare il classico carrello di F 104G corrispondente alla configurazione riproducibile con il kit Italeri. Gli ammortizzatori sono quelli più grossi e tozzi e le ruote sono da 26 pollici (cm. 66,04) di diametro per 8 pollici (cm. 20,32) di spessore con cerchio da 14 pollici (cm. 35,56) di diametro. Le stesse identiche ruote ed ammortizzatori montati sugli esemplari S. In generale gli F 104 hanno montato fondamentalmente 3 tipi di ruote:
Il 1° Tipo fu usato su F 104 A e B Usaf ed alcune versioni dell'estremo oriente.
Sono delle ruote con cerchione a pastiglia come nella foto sotto
(Photo courtesy PrimePortal.net)
Il kit Italeri riproduce correttamente queste ruote (a dx) e fornisce quelle per gli esemplari italiani G ed S (a sx) che sono a razze e di tipo largo infatti alla misurazione del pezzo le semivalve delle ruote a raggi presentano uno spessore di 3,2 mm. per uno spessore totale di 6,4 mm. per l'intero pneumatico. In effetti gli 8 pollici di spessore delle ruote reali diventano in cm. 20,32 che divisi per 32 ci daranno 6,35 mm. Per cui a sconfessare chi dice che le ruote italeri sono sbagliate, il sottoscritto afferma che le ruote italeri sono esatte. Anche la forma del cerchione è corretta per le così dette ruote larghe come pure la forma della carcassa per altro riprodotta con un realistico effetto peso. Il cerchione ha la particolare forma di superficie concava con le razze che dal coprimozzo vanno a salire verso il bordo cerchione, com'è chiaramente visibile nella foto sotto
(Photo courtesy www.cuorealfista.com)
Invece le ruote sottili, praticamente utilizzate soltanto nei primissimi F 104G a fine anni sessanta, hanno chiaramente le razze che dal coprimozzo (più sporgente) vanno a scendere verso il bordo cerchione, com'è chiaramente visibile in foto sotto dove si nota anche l'ammortizzatore più sottile con i rigonfiamenti più accentuati. (nella foto un CF 104)
(Photo courtesy www.williammaloney.com)
I missili Sidewinder sono di ottima fattura e riproducono fedelmente le due versioni, data la scala sarebbe stato auspicabile dotare l'ogiva dei sid con le particolari lenticole trasparenti del sensore IR. Anche il cono di scarico va bucato e rifinito con una limetta a coda di topo.
I Selenia Aspide somigliano agli Aim 7 E Sparrow. Gli aspide presenti nel kit riproducono correttamente le forme lisce ed essenziali di questo missile a guida radar semiattiva prodotto dall'industria Italiana del gruppo Finmeccanica. Andranno aggiunti i rigonfiamenti porta cavi con dei pezzetti di plastistrip di adeguato spessore. Anche le taniche sia subalari che le tip d'estremità sono ben riprodotte e fondamentalmente corrette. Piloni e rotaie sono belli e ben incisi con ottimi dettagli.
La stampata E
L'ultima stampata del kit permette di riprodurre Il reattore G.E. J 79 è finemente riprodotto in tutti i dettagli esterni ed interni al tubo di scarico. Il frangifiamma riproduce più precisamente quello per la versione dell'F 104 ASA e presenta l'ugello di scarico con i petali in posizione ad apertura massima.
Nel kit in mio possesso però l'ugello riporta all'esterno dei leggeri ritiri che andranno stuccati e liciati. l'interno dell'ugello è dettagliato ma va un pò ripulito da qualche sbavatura e dagli ausilili per l'estrazione del pezzo dallo stampo.
Per la versione G abbiamo uno splendido ugello che però è nella posizione ad apertura intermedia, forse per occultare il frangifiamma della versione per l'ASA.
Non si riesce a comprendere il perchè di tanto astio in alcuni appassionati italiani contro il nostro produttore nazionale, che all'estero è molto apprezzato e montato spesso con risultati più che egregi. Il pezzo frontale del J 79 raffigura con una definizione notevole ben due livelli di palette delle ventole del reattore. La cosa che denota altissima finezza dello stampo e dell'iniezione è che, guardandolo davanti ad una finestra, ci si riesce a vedere attraverso. Non credo che ci siano molti altri produttori in grado di fare questo.
Oltre al reattore, nella stampata E troviamo i convogliatori del flusso d'aria nelle prese d'aria, (prerogativa esclusiva di questo kit) ed i pezzi per la bellissima scaletta ed i carreli per sostenere il tronco di coda ed il reattore (anche questi prerogativa esclusiva di questo modello). Questo è il racconto di questo ottimo kit cosi come noi lo abbiamo visto aprendo la scatola e studiandocelo foto alla mano per quasi 5 giorni. La stesura di questa prima parte dell'articolo mi ha già richiesto oltre 40 ore di redazione, di studio e di confronto con tante fotografie. Penso non sia corretto, come fanno alcuni sputasentenze, liquidare con una veloce occhiata ed una facile critica l'impegno profuso nella realizzazione di questo prodotto tanto si sa, siccome è Italeri, se ne deve parlare male. Penso che un modello di questa portata deve ricevere attenzione anche nella valutazione che comunque non può non tenere conto del fatto che realizzare un modello del genere, e soprattutto renderlo concorrenziale, purtroppo obbliga a delle scelte che la politica aziendale impone. Quindi credo che un pò più di umiltà da parte di qualche luminare del modellismo aeronautico, ed un maggior rispetto per l'impegno lavorativo ed economico, sarebbe auspicabile oltre che corretto.
Il nostro stile è ormai ben noto a chi ci segue, non ci piace criticare e dire frasi ad effetto, sopratutto non ci piace criticare Italeri semplicemente perchè si chiama Italeri o Trumpeboss perche si chiama Trumpeboss. Per cui anche se questo pezzo è già piuttosto lungo, pensiamo che sia importante ora fare un raffronto per sommi capi con il miglior prodotto concorrente presente fino ad oggi sul mercato.
Il confronto con l'F 104 G/S scala 1/32 Hasegawa.
Il nuovo Starfighter Italeri entra in diretta concorrenza con lo Starfighter Hasegawa per altro sempre distribuito dalla Pama Trade. Molti proprio confrontando velocemente il nuovo prodotto Italeri con il vecchio Hasegawa hanno sentenziato che il nuovo kit era sbagliato quando purtroppo, per alcuni versi proprio il prodotto Hasegawa, alla luce di uno studio più approfondito, risulta carente su vari dettagli e con alcuni errori.
Intanto il kit Hasegawa non permette di riprodurre un S che sia convincente ma soltanto un G. Naturalmente il confronto risulta impietoso nei riguardi del prodotto giapponese e non soltanto a causa dei 30 anni di distanza dal kit giapponese rispetto a quello italiano.
Sopra Hasegawa, sotto Italeri
A sx Italeri a dx Hasegawa, l'Hasegawa non convince nella forma del parafiamma sopra l'ugello di scarico. La curva ha un raggio troppo stretto.
In grigio i portelli per l'S Italeri in giallo i portelli in resina per l'S Hasegawa. La forma del rigonfiamento dei portelli carrello nel kit hasegawa è totalmente irrealistica come pure la sagomatura della carcassa dello pneumatico Hasegawa è irrealistico.
L'interno del tronco di coda a dx hasegawa privo di alcun dettaglio, a sx Italeri con la struttura interna riprodotta.
Il carrello centrale: a sx Hasegawa con ammortizzatori sottili primo tipo (non va bene per il G ed S va solo bene per G primissimo tipo anni sessanta) a dx Italeri con ammortizzatori più grossi e miglior dettaglio (corretto per G ed S da anni 70 sino alla radiazione)
Lo scarico: a dx Hasegawa (colorato), a sx Italeri. Il motore del kit hasegawa ha il rompifiamma per il G dentro il tubo di scarico.
Le ventole del primo stadio del reattore: a sx Hasegawa (colorato), a dx Italeri.
Il reattore: sopra, in alto nella foto, l'Hasegawa ed, in basso nella foto sopra, l'Italeri che deve ancora ricevere i dettagli superficiali che sono pezzi a parte.
Il foglio decals Hasegawa che evidenzia i segni del tempo anche con la tendenza ad ingiallire velocemente. Il raffronto sui carichi, ed altri dettagli semplicemente non è attuabile dato che il kit giapponese non offre le stesse peculiarità di quello italiano che per altro è inciso mentre quello giapponese è a rilievo.
Conclusione
Il raffronto con il kit Hasegawa è soltanto per far comprendere quanto fosse necessario aggiornare l'offerta per un kit di elevato livello che permettesse la riproduzione di questo aeroplano tanto amato da molti appassionati. Molti appassionati stavano attendendo un bel kit dello "Spillone", magari come regalo di natale. Italeri ha avuto il coraggio di raccogliere la sfida, mettendosi in discussione ed investendo molto in questo prodotto. Il risultato è un prodotto molto curato e corretto. un prodotto che permette di costruire un 104 G o S assai credibile, decisamente completo e quasi perfetto, per altro senza necessità di comprare aggiunte o decals in più. Qualcosa potrebbe essere ancora migliorato ma a fronte di un prezzo in linea con la concorrenza ci offre un prodotto allo stesso livello della migliore concorrenza ma che non presenta gli spesso insormontabili problemi di rispondenza delle forme che affliggono i prodotti cinesi. Per cui benvenuto nelle nostre case all'F 104 Italeri, magari sotto l'albero di Natale, da scartare attendendo la nascita del Messia e da cominciare a montare già dal giorno di Santo Stefano. Poi se a qualcuno non piace...che problema c'è? Basta non comprarselo! Ma siccome A NOI CI PIACE, EPPURE ASSAI, un altro ce lo siamo pure comprato!
Buon Modellismo e Buon Natale da ModellismoSalento e da Silvio Pietropaolo e Gabriele Luciani
Tutte le toto della presentazione
Tutte le foto del confronto