T-6A Texan II (Hawker Beechcrat) - Ibex cat.no. BX4801 - kit in plastica iniettata scala 1/48
Da Israele un kit in plastica di un nuova ditta, la Ibex, che dedica il suo primo modello, in plastica iniettata ed in scala 1/48 al turboelica Hawker Beechcraft T-6 "Texan II", utilizzato come addestratore intermedio anche dalle aeronautiche militari statunitensi ed israeliana.
Testo e foto di Gabriele Luciani
Generalmente gli aerei militari da addestramento non ricevono purtroppo grandi attenzioni dalle maggiori ditte modellistiche: gli appassionati in generale sono attratti per lo più dai caccia o dai bombardieri, malgrado il fatto che le aeronautiche siano composte anche da altri tipi di velivoli. Tale situazione lascia quindi un buon spazio alle piccole “firme” (in inglese sono definite cottage industries e spesso hanno alle spalle una sola persona fisica) che possono così coprire delle nicchie di mercato, con prodotti certo non paragonabili come qualità agli ultimi kits Tamiya o Hasegawa, ma molte volte tali comunque da riuscire alla fine abbastanza soddisfacenti. La suddetta situazione inoltre, fa nascere anche nuove iniziative come quella di una ditta israeliana, la Ibex (www.ibexmodels.com) sorta nel 2011 e che ha esordito appunto con un modello in scala 1/48 ed in plastica iniettata, riproducente il T-6 Texan II,, un biposto in tandem con motore turboelica ed ala bassa, oggi costruito dalla Hawker Beechcraft T-6 "Texan II", utilizzato come addestratore intermedio da alcune aviazioni militari: canadese, tedesca, greca, marocchina, israeliana, statunitensi (oltre all'USAF, è stato adottato dalle componenti aeree del corpo dei Marines e della Marina USA). Il velivolo riprende il nick name di quello che certamente è stato il più famoso e diffuso addestratore di tutti i tempi il North American T-6 ed è uno stretto derivato dello svizzero Pilatus PC-9.
Il kit della IBEX è composto da due stampate in plastica, 11 parti in resina, due tettucci in vac-u-form, un foglio decals ed un chiaro foglio istruzioni a colori con gli schemi dei velivoli che si possono riprodurre. La qualità delle stampate è molto vicina a quella dei kits di tipo industriale anche se la plastica è un pochino vetrosa (per questa caratteristica si deve fare attenzione al distacco delle varie parti dall’albero di stampa), all’interno dei pezzi inerenti le due semi fusoliere si trovano i perni di riscontro e l’ergonomia delle varie parti fra di loro è ottima; non ci sono ritiri né segni degli estrattori di stampa sui pezzi che compongo il modello ma solo sugli alberi di stampa. L’uso dello stucco sarà quantitativamente limitato e circoscritto per lo più alle zone limitrofe le radici alari e al pianetto di coda.
Le pannellature delle superfici esterne sono riprodotte con incisioni forse anche troppo marcate e che come qualità rammentano un pò quelle dei più recenti kits Italeri. Le parti, anche quelle più piccole e filiformi non hanno sbavature rilveanti.
La prima stampata è composta da 15 pezzi : si tratta delle due semifusoliere (vuote al loro interno con riprodotti sulle pareti dell’abitacolo piloti gli elementi presenti nella realtà, la parte inferiore delle ali riprodotta in un unico pezzo,le gambe di forza dei due carrelli principali, l’aerofreno ventrale, il copri carrello anteriore.
I pozzetti del vano carrello principale sono aperti nella parte relativa alla gamba del carrello mentre è chiusa quella della ruota. Il vano dell’aerofreno è anche lui aperto.
La seconda stampata è composta da oltre 20 pezzi i più importanti dei quali sono le due semi ali superiori, i piani di coda orizzontali in un solo pezzo, le quattro pale dell’elica, il carrello anteriore, la vasca dell’abitacolo in un solo pezzo e i due pannelli piloti, riprodotti separarti, parti di qualità differente fra loro…
Gli schermi della strumentazione presente sui pannelli piloti è infatti riprodotta in rilievo ed addirittura nel foglio decals ci sono elementi per ulteriormente particolareggiare questi schermi; invece la riproduzione della strumentazione presente ai lati della vasca dell’abitacolo è affidata solo alle decals…
La profondità delle incisioni presenti sulla parte superiore delle ali è di una qualità superiore alle altre del kit; l’unione delle ali fra di loro non necessita di stucco.
Le parti in resina sono di buona qualità senza ritiri e si staccano facilmente dalle materozze di stampa; queste riproducono e molto bene: i due seggiolini, l’ogiva dell’elica, il musetto del T-6 II , i due scarichi motore, le ruote del carrello principale, due pitot subalari. L’unione del musetto in resina alla fusoliera in plastica è l’altro punto della costruzione del modello della Ibex dove si dovrà usare lo stucco.
Belli poi i canopy: la plastica con cui sono riprodotti è limpida ed i contorni dei tettucci sono ben delineati. Sono in duplice copia per poter eventualmente pensare anche a riprodurre in posizione aperta il tettuccio.
Le decals del kit sono realizzate in Italia dalla Cartograf: solo questo basterebbe a definirne la qualità ! Il film di sostegno è sottile e quasi invisibile, i colori sono saturi e i soggetti ben delineati, Oltre alla strumentazione c’è l’insieme delle scritte di servizio e l’occorrente per la riproduzione di uno degli addestratori in servizio presso tre diverse basi dove sono ubicati dei reparti scuola dell’USAF (un addestratore di uno di questi reparti di T-6II è il soggetto della foto della confezione del kit) ; naturalmente il kit propone anche un addestratore dell’Israeli Air Force, il , che lo usa anche per esibizioni acrobatiche. Uno dei motivi che non fa apprezzare molto dai modellisti i kits dei velivoli da addestramento militare è anche la loro colorazione che, pure per motivi inerenti alla maggiore probabilità di incidenti dovuta alla frequente presenza sugli stessi di personale all’inizio della propria carriera, spesso è ad alta visibilità con colori lucidi e schemi che non sono facilmente riproducibili in scala …Gli esemplari di T-6II dell’USAF sono comunque in uno schema relativamente semplice essendo composto da colori bianco lucido e Gloss Blue FS 15044 distribuiti in fasce rettilinee, con il bianco sulle superfici superiori di ali e fusolierie; un “guaio” invece lo schema israeliano…La “base” è sempre bianca ma le estremità alari, muso della fusoliera, parte anteriore del timone verticale, superfici inferiori sono in Gloss Red F.S. 11136 (colore di non facile definizione modellistica…) con una fascia curvi forme e trasversale in fusoliera sempre dello stesso Gloss Red…La stesura dei colori lucidi poi come noto, fatta anche ad aerografo, non è una passeggiata e forse almeno il bianco conviene usarlo di tipo opaco e poi passare su tutto un buon trasparente lucido acrilico; sicuramente chi realizzerà un esemplare israeliano aggiungerà un “pezzo” molto appariscente alla sua collezione !!! In ultimo c’è da sottolineare che i T-6II dell’USAF e dell’I.A.F. hanno l’ogiva dell’elica in alluminio e che il foglio di istruzioni del kit descrive in modo particolareggiato anche le colorazioni degli interni del velivolo.
In conclusione il giudizio che si può soggettivamente dare del kit della IBEX è tutto sommato più che positivo: la sua costruzione non è certo impegnativa con solo pochi passaggi che richiedono una maggiore accortezza, sempre tenendo presente come detto delle difficoltà della riproduzione dello schema esterno. La giovanissima casa israeliana (importata in Italia ad esempio da MBL Modellismo di Trento) ha quindi esordito bene ed è lecito augurarsi che continui su questa strada con ulteriori riproduzioni.