Le Battaglie aeree in Africa Settentrionale Novembre -Dicembre 1941

copertina Le Battaglie aeree in Africa Settentrionale: Novembre - Dicembre 1941 / Michele Palermo ; Roma: IBN Editore; 2011 - ISBN 9788875651022 - Serie Aviolibri Records n. 10

Recensione e foto di Gabriele Luciani

 

 

 

  

velivoli italiani

La sciagurata partecipazione dell'Italia al secondo conflitto mondiale si caratterizzò per una incredibile serie di scelte sbagliate, ma forse la più macroscopica fu quella di non  concentrare immediatamente tutti gli sforzi nel teatro di guerra in nord Africa, vista l'importanza strategica dello stesso fronte.Dopo la dichiarazione di guerra, una vola venute meno le illusioni di Benito Mussolini di sedersi in breve tempo al tavolo della pace con poche migliaia di morti, il m.llo Graziani, divenuto dopo la morte di Balbo, c.te in capo in Libia, fu letteralmente costretto dalle pressanti insistenze dello stesso duce a intraprendere di malavoglia un'offensiva contro gli inglesi in Egitto. Rodolfo Graziani aveva a disposizione forze sparute e male equipaggiate per poter affrontare una guerra di movimento nel deserto e si limitò forzatamente ad una puntata offensiva lungo la costa, iniziata il 13.9.1940 e conclusasi il 16.9.1940 a Sidi El Barrani, ovvero a poche decine  di chilometri dal confine libico. Malgrado le reiterate richieste di invio di truppe e materiali in Libia, nell'ottobre nel 1940, Mussolini si lanciava nell'aggressione contro la Grecia, bloccando così ogni ulteriore iniziativa in Libia ma anche abbandonando  al suo destino l'Africa Orientale Italiana...Al contrario gli inglesi, forti anche dell'apporto dei vari paesi del Commonwealth, ammassarono nello stesso periodo truppe e mezzi corazzati per passare agli inizi del dicembre 1940 all'offensiva, travolgendo le forze armate italiane. La spinta inglese durò sino ai primi del marzo 1941 con conseguenze disastrose per il Regio Esercito (oltre 130.000 militari italiani vennero catturati) e con la perdita di tutta la Cirenaica. Per quanto incredibile possa sembrare, anche sul fronte greco-albanse, le operazioni ebbero uno sviluppo simile ed anche lì, il Regio Esercito subì una sconfitta di analoghe proporsioni...Fu la fine delle velleità fasciste inerenti la "guerra parallela": dal marzo 1941 in poi, Regia Aeronautica e Regio Esercito furono affiancati dalle FF.AA tedesche sia nei balcani che in Africa Settentrionale; in Libia all'Afrika Korps di Rommel furono addossate le vesti del salvatore degli italiani mentre in realtà l'offensiva inglese si era già esaurita, anche per l'allungamento delle vie di rifornimento. Grazie anche all'efficenza dei servizi segreti italiani, nella primavera del 1941 fu la volta  delle forze dell'Asse di passare all'offensiva riconquistando quasi tutta la Cirenaica ma non Tobruk e ritornando in territorio egiziano sino a Sollum. Alla metà del novembre del 1941 sono nuovamente gli inglesi ad attaccare attuando l'Operazione Crusader.

 velivoli inglesi

E' una fra le campagne più impegantive per le forze inglesi: all'azione di terra si accompagna quelle della RAF e dei vari reparti delle nazioni del Commonwealth, primi fra tutti i sud-africani, nei cieli di Libia, duramente contrastati dalla Regia Aeronautica e dalla Luftwaffe. L'operazione Crusader si caretterizza quindi per una serie di impegnative battaglie aeree per tutto il corso dei mesi di novembre e dicembre del 1941: è questo il periodo preso in esame da Michele Palermo nella sua monografia edita dalla casa romana IBN Editore , nell'ambito della collana Aviolibri Records . Il volume è di 351 pagine nelle quali sono descritti, con un dettaglio impressionante, gli avvenimenti, suddivisi giorno per giorno, con il criterio di raffrontare sempre i diari storici ed i resoconti operativi dei reparti aerei impegnati nelle azioni. Come già più volte appurato in altre occasioni e da altri autori, i resoconti di uno scontro aereo vergati dagli stessi protagonisti, spesso pochissimo tempo dopo i fatti, sono inficiati da diverse inesattezze, quasi sempre concretizzatesi in buona fede e dovute ad erronee valutazioni dei danni inflitti all'avversario. Più volte alcuni piloti, dopo aver colpito con le armi di bordo un velivolo avversario, vedendolo allontanarsi con una scia di fumo dal motore e non potendolo seguire per diverse ragioni, sono portati a dichiarare di averlo abbattuto e quindi definitivamente perso per il nemico , mentre può accadere che il velivolo in questione sia invece ritornato alla base e addirittura possa poi essere rimesso in condizioni di volare...Quindi il raffronto fra le varie testimonianze ed i reports dà una maggiore obiettività nel descrivere gli avvenimenti, come appunto fa Michele Palermo nel suo volume, attingendo non solo ai diari storici italiani e tedeschi ma anche a quelli inglesi e sudaficani e mettendoli a confronto, con un testo che è redatto in italiano e con a fronte la traduzione in inglese, ottimo metodo non solo per una maggiore diffusione della propria monografia ma anche per consentire una più esatta conoscenza dell'operato della Regia Aeronautica anche da parte degli anglofoni. Il testo è inoltre accompagnato da molte fotografie dei vari velivoli impegnati, con non poche immagini inedite o scarsamente viste in passato, quasi tutte con una buona veste grafica (tenuto conto anche che molte foto sono state scattate sono una luce intensa come quella del sole libico...) e di buona leggibilità malgrado il formato del testo (cm. 17 per 24). I velivoli italiani sono per lo più i FIAT G.50 ed i Macchi C. 200 che grazie ad una maggiore professionalità dei loro piloti, riuscivano ad essere degni avversari di Hurricane e P.40 che vennero invece surclassati dai Macchi C.202 che proprio all'inizio dell'operazione Crusader iniziarono a giungere in Libia. 

velivoli tedeschi

L'offensiva inglese riuscirà a ricacciare le forse dell'Asse sino ad el-Aghelia in Cirenaica ma si tradurrà in uno sforzo insufficiente a conquistare tutta la Libia come era nelle intenzioni di Claude Auchinleck, tanto che Rommel il 21.1.1942 tornerà nuovamente e per l'ultima volta all'offensiva fino alla battaglia difensiva di El-Alamein: il testo di Michele Palermo si ferma come detto al 31.12.1941 ma viene completato da alcune appendici, come ad esempio delle tabelle  riepilogative degli scontri aerei. Interessante è anche la descrizione delle differenti modalità di impiego dei velivoli da parte dei belligeranti e della consistenza delle varie formazioni impegnate. La monografia è quindi consigliabile non solo al cultore di storia militare ed aeronautica ma chiaramente anche al modellista che se può doverosamente servire non solo per la riproduzione di uno dei velivoli coinvolti nelle vicende dell'operazione Crusader, ma anche per allargare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche e storiche su uno dei teatri più importanti della seconda guerra mondiale .

Si ringrazia la IBN Editore (www.ibneditore.it) per la monografia gentilmente fornita in recensione

 

 

 

 

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