Forze di terra 2011 - Annuario RN Publishing
Forze di Terra 2011 - Annuario della RN Publishing
Novara : RN Pubblishing S.a.s. ; 2011
Recensione a cura di Gabriele Luciani
E' disponibile l’edizione 2011 dell’annuario “Forze di Terra”, uno dei due periodici che la RN Publishing dedica al panorama rispettivamente “aereo” e terrestre delle FF.AA. e dei corpi dello Stato italiani. Lo schema della pubblicazione continua ad essere quello abituale, con un diario degli avvenimenti dell’anno precedente a quello della stampa, un corpo centrale di articoli, per lo più dedicati a reparti dell’Esercito Italiano, una chiusa con una rapida ma completa elencazione dei mezzi ed equipaggiamenti dei reparti; i testi e la maggior parte delle immagini di Forze di Terra sono di Pietro Valpolini con la collaborazione di Giovanni Colla: sono articoli che, per i temi trattati e la completezza dell’esposizione , assorbono completamente la concentrazione del lettore. Inutile dire che le immagini a corredo dei testi sono “luminose” e sempre edite con un’ottima veste editoriale.
Come detto anche questo annuario si apre con il consueto e completo panorama dei fatti e delle diverse operazioni terrestri che hanno visto protagoniste le FF.AA. italiane nel corso del 2010: dieci pagine, scadenzate nei dodici mesi, di avvenimenti che molto spesso non hanno avuto spazio nella deleteria stampa generalista italiana, da sempre molto più attenta al …”gossip” che non alle vicende di politica estera, figurarsi alle problematiche militari, di cui si occupa (e per di più anche male…) solo in occasioni di scandali o di fatti di cronaca nera che nulla hanno a che vedere in fin dei conti con le stesse FF.AA. ! Dalla lettura del Panorama 2010 si può constatare che non c’è stata una settimana senza un intervento italiano di rilievo in Afghanistan, un teatro che impegna abbastanza uomini e mezzi, spesso con dolorosissime perdite di personale, ma che sta finendo per essere un volano per lo sviluppo moderno principalmente dell’Esercito Italiano e dei suoi mezzi, testati in effetti in condizioni che più operative di così sarebbe impossibile!
Proprio in quest’ottica va inserita la lunga ed esclusiva intervista rilasciata ai redattori di Forze di Terra dall’attuale Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Gen. di C.A. Giuseppe Vallotto: che questa intervista non sia un intervento di “facciata” per la stampa ma un sostanziale contributo alla presentazione dell’attualità dell’Esercito Italiano ed alle sue prospettive future, lo si può riscontrare sia dalla complessità degli argomenti che dalla congruità delle risposte del generale Vallotto. Di per sé sola, questa intervista basterebbe a far comprendere in quale considerazione venga tenuta la pubblicazione in questione e la RN Publishing…
A seguire altri cinque articoli inerenti l’E.I. : il primo è un quadro generale dell’attuale situazione di questa forza armata che oramai non ha nulla a che vedere con la sua precedente condizione basata sui spesso recalcitranti militari di leva, ma si è trasformato in un organismo molto più piccolo certo ma molto più elastico, tanto che le acquisizioni di materiali e mezzi che prima erano impegnative e prolungate nel tempo e come quantitativi, ora possono consistere in forniture meno corpose ma più numerose come tipi ed immediatamente rispondenti a reali necessità operative. I due articoli successivi sono inerenti il primo alle operazioni terrestri in due settori dell’Afghanistan (dove sembra che l’attore principale sia il VTLM Lince forse uno dei mezzi italiani meglio concepiti di tutti i tempi) e il secondo alla Task Force Fenice, una unità a livello di reggimento dell’Aviazione dell’Esercito, anch’essa schierata in Afghanistan, con i CH-47, gli AW.129 C e gli AB-205, tutti elicotteri che hanno ricevuto una serie di aggiornamenti. Dalla più stretta attualità si passa temporaneamente alla storia con un articolo panoramico sui Musei storici dell’Esercito, articolo che da più di un dispiacere all’appassionato storico e modellista, tenendo conto della dispersione dei vari cimeli storici e del loro stato di conservazione ma ancor più della loro valorizzazione…Basti per questo vedere la foto di un semovente da 75/18 su scafo M 41 conservato presso la sede dell’Ufficio Storico dell’Esercito: il mezzo infatti ha una targa posticcia (la numerazione andrebbe bene per i mezzi con lo scafo M 42) ed una colorazione esterna a dir poco di fantasia…Una cosa assurda se si considera che proprio l’ufficio in questione ha recentemente pubblicato un’opera a firma di Nicola Pignato e Filippo Cappellano proprio sui mezzi italiani degli anni 30-40…
Si ritorna all’attualità proiettata al futuro con il sesto articolo di Forze di Terra che descrive il progetto Forze NEC finalizzato ad implementare le capacità dell’Esercito di acquisizione di informazioni e relativa trasmissione delle stesse, con una maggiore capacità informatica.
Dopo la serie di interventi sull’Esercito, si passa al settore marino, con uno sguardo approfondito al Centro di integrazione anfibia, organismo nato come dice appunto la sua denominazione, per ottimizzare l’amalgama operativo fra la Forza da Sbarco della Marina Militare e i lagunari dell’Esercito; immediato corollario di questo articolo è il reportage sull’esercitazione svolta in Senegal nel novembre 2010 (avvenimento che la “preparatissima” stampa generalista italiana si è ben guardata dal tenere in evidenza…).
I due ultimi articoli sono accomunati dalla specializzazione dei due reparti presi in considerazione ovvero il 17 stormo dell’A.M.I. e il 1°rgt. Paracadusti “Tuscania” dei Carabinieri. Il primo reparto è erede del Battaglione Arditi Distruttori della Regia Aeronautica, nato nel 1942: alcune pattuglie vennero impiegate nel giugno 1943 nella Libia occupata dagli anglo-americani in una operazione contro alcuni aeroporti nemici che venne sabotata in diversi modi (l’armistizio era oramai vicino?)…Ad esempio agli operatori in partenza per l’operazione vennero dati scarporcini nuovissimi (e chi ha usato gli anfibi militari sa bene che nuovi sono così rigidi da provocare in pochi minuti dolorose vesciche ai piedi) e molte pattuglie erano attese sui loro obiettivi dal nemico che era stato preventivamente informato di questa operazione e che catturò così facilmente gli arditi…Gli avieri del 17° Stormo hanno avuto anche loro un impiego in Afghanistan e Fronte Terra dà un ampio resoconto delle loro attività e dei loro particolari e molteplici compiti che, a parte alcune peculiarità, trovano molte analogie operative con quelle di altre forze speciali italiane con cui spesso vengono condotte diverse attività addestrative.
Analoga esposizione è quella che viene proposta per il Tuscania che ha anche fra i suoi compiti quelli di addestrare i reparti di polizia afghana.
La conclusione dell’annuario è affidata alla consueta panorama dei mezzi, degli equipaggiamenti e degli armamenti in uso dai reparti di terra delle FF.AA. italiane: la disamina è fatta per punti singoli con una foto inerente il mezzo o l’arma di volta in volta esaminata. Sono ben 28 pagine che andrebbero fatte vedere ai tanti che, ad esempio, ancora oggi credono che Garand e FAL siano le sole armi dell’E.I.!!!
Forze di Terra è quindi uno strumento prezioso non solo per lo studioso di temi militari ma anche per il modellista che si interessa della riproduzione di mezzi italiani moderni che troverà un ottimo aiuto grazie alle tantissime foto di ottima qualità che sono a corredo dei testi di questo annuario.
Si ringrazia la casa editrice per la copia gentilmente fornita in recensione e si rimanda per maggiori informazioni al sito www.rnpublishing.com .