Siluro a lenta corsa Maiale da kit Italeri cat. no 5605 scala 1/35
SLC o Maiale, uno dei "sistemi d'arma" italiani della seconda guerra mondiale fra i più noti per il coraggio dei suoi operatori ed anche per i notevoli risultati conseguiti. Francesco Bonaccorso ha montato il kit 1/35 di Italeri che lo riproduce in scala 1/35
Note storiche di Gabriele Luciani
Foto e modello di Francesco Bonaccorso
Motivazione della Concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria al Maggiore G.N. Teseo Tesei
«Ufficiale Superiore del Genio Navale, in lunghi anni di tenace, intelligente, appassionato lavoro riusciva, superando difficoltà di ogni genere, a realizzare, in cooperazione con altri pochi valorosi tecnici, e successivamente a perfezionare il mezzo d'assalto subacqueo della Regia Marina. Non pago del decisivo contributo portato dalla sua brillante intelligenza e dalla sua profonda cultura volle personalmente provare, collaudare e impiegare in guerra l'arma insidiosissima. Nonostante fosse minorato nel fisico per questa attività, inflessibilmente volle partecipare al forzamento di una delle più potenti e meglio attrezzate basi navali dell'avversario, conducendo lo strumento da lui ideato. Verificatosi nel corso dell'azione un ritardo, dovuto a imprevisti incidenti tecnici, che avrebbe potuto compromettere l'esito, allo scopo di guadagnare tempo perduto e di portare a termine a ogni costo il suo compito, decideva di rinunciare ad allontanarsi dall'arma prima che esplodesse contro l'obiettivo. Col sacrificio della vita assurgeva, unitamente al suo secondo uomo rimasto a lui fedele fino alla morte, alla gloria purissima del cosciente olocausto. Esempio di elette virtù militari e di sublime dedizione alla Patria, oltre il dovere.»
— Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941.
— Regio Decreto 31 maggio 1946.
Nei momenti più caldi della crisi anglo-italiana dovuta alla guerra in Etiopia del 1935, i vertici della Regia Marina erano quasi terrorizzati di un eventuale confronto armato con la Royal Navy, verso la quale i nostri ammiragli mantennero anche negli anni a venire una forte sudditanza psicologica. Nell'ambito dei tentativi per rimediare a questa situazione, a La Spezia sempre nel 1935, venne costituito uno speciale reparto di assalitori, eredi di quegli arditi del mare che, con molteplici azioni effettuate negli anni della Prima Guerra Mondiale, riscattarono la vergona ottocentesca di Lissa.
Questo reparto che il 15.3.1941 sarebbe divenuto ufficialmente la X° Flottiglia M.A.S. (nome di copertura...) era composto da personale di altissima determinazione psico-fisica, che già in quegli anni non solo pensavano ad azioni, anche di tipo suicida, contro il naviglio militare inglese ma anche ai sistemi d'arma per poterle effettuare: in questo reparto d'elite emerse immediatamente la personalità di due capitani del Genio Navale, l'ing.Teseo Tesei e Elios Toschi, che idearono un mezzo semplice e particolarmente insidioso...
Vennero modificati e sperimentati dei normali siluri che invece di essere lanciati nelle consuete modalità contro navi nemiche in navigazione, dovevano essere condotti da due operatori subaquei, seduti a cavalcioni sugli stessi siluri, sotto le carene delle stesse navi avversarie quando le stesse erano alla fonda nei loro porti; quando si raggiungeva l'obbiettivo, questo era minato con la parte anteriore del siluro che conteneva una notevole carica esplosiva che sarebbe dovuta deflagare in un secondo momendo consentendo agli operatori di allontanarsi con la parte retrostante del siluro.
Una operazione di questo genere era particolarmente ardua da compiere in quanto il siluro doveva avere un motore molto meno potente : alla fine dei vari esperimenti condotti fino al 1938 sui fondali di Bocca di Serchio, si realizzò il Siluro a Lenta Corsa basato su un ordigno di 535 mm di diametro e 300 kg di esplosivo ma la velocità massima era di 5 km/h con una autonomia di circa 20 km, e una profondità massima raggiungibile in teoria di 30 metri...Per il trasporto fino alle vicinanze dei porti nemici si arrivò infine a modificare i sommergibile della classe Perla sulla cui tolda venivano sistemati due contenitori cilindrici per altrettanti Maiali, nomignolo subito affibbiato al S.L.C..
Dopo il giugno del 1940 ma tre tentativi di impiego dei Maiali non vanno a buon fine con la perdita di due sommergibili (Iride e Gondar). Arriva però per la X° M.A.S. il 25.3.1941 il successo della baia di Suda a Creta : sei Motoscafi Turismo ("barchini") riuscirono a danneggiare gravemente l’incrociatore inglese York, affondando una petroliera e due navi mercantili per un totale di trentaduemila tonnellate, un successo raggiunto da solo sei uomini mentre tutta la Regia Marina non riusciva a causare danni analoghi alla flotta inglese del Mediterraneo…Il 26 luglio 1941 un attacco congiunto di barchini e Siluri a Lenta Corsa contro il porto di La Valetta a Malta fu invece un sanguinoso fallimento: è in questa azione che al comando di un Maiale perì Teseo Tesei , Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, Eroe al cui nome è intestato l’attuale reparto incursori della Marina Militare,il CONSUBIN. E' la sera del 18.12.1941 che gli S.L.C. della X° M.A.S. ottengono quel grande successo che poi sarà celebrato nel dopo guerra da vari films ma pure dagli avversari, ovvero l'impresa di Alessandria.
E' l'operazione G.A. 3 nel corso della quale tre Maiali (nn. 221,222 e 223), dopo essersi sganciati dal sommergibile Sciré comandato dal Cap. Corv. Junio Valerio Borghese, e dopo essere penetrati nel porto egiziano, danneggiano gravemente le corazzate inglesi Valian, Queen Elizabeth e l'incrociatore Jervis, oltre ad affondare una petroliera. Anche questa volta sei uomini (Tenente di vascello Luigi Durand de la Penne e capo Palombaro Emilio Bianchi; Cap. a.n. Vincenzo Martellotta e capo palombaro Mario Marino; Cap. g.n. Antonio Marceglia e palombaro Spartaco Schergat) misero fuori combattimento più di settantamila tonnellate di naviglio nemico : la flotta inglese del Mediterraneo subì un colpo gravissimo di cui però la Regia Marina non seppe approfittarne...le due corazzate inglesi infatti, pur gravemente danneggiate si erano posate sul fondo del porto di Alessandria e la ricognizione aerea della Regia Aeronautica non valutò in pieno i danni subiti dalla Valiant (che rimase immobile sino al marzo del 1942 e,portata a Durban, rimase in bacino per altri sei mesi) e dalla Queen Elizabeth (che ritorno in servizio solo nel 1944)...
Le successive azioni della X° M.A.S. con i Maiali ebbero tragicissimi risultati quella dell'8.12.1942 contro Gibilterra, mentre ebbero successo quelle del 19.9.1942 e del 7.5.1943 sempre contro navi alla fonda di Gibilterra. Il S.L.C. non era comunque un sistema ottimale tanto che si cercò di potenziarlo con il Siluro San Bartolomeo SSB ma l'armistizio del settembre 1943 ne bloccò ogni sviluppo. Dopo l'8.9.1943 la X° M.A.S. si spaccò in due e solo quella della Regia Marina al sud, utilizzò i Maiali, non di produzione italiana ma quelli clonati dagli inglesi, in due distinte occasioni e sempre operando contro navi nel porto di La Spezia, affondando la notte del 21.6.1944 due incrociatori della Marina Nazionale Repubblicana e in quella del 14.4.1945 la portaerei "Aquila" sempre della Marina Nazionale Repubblicana. Al Siluro Lenta Corsa, negli anni 90 la Model System Trade di Luigi Zava dedicò un pregevole kit in resina ed in scala 1/35, oggi del tutto irreperibile, ma definitivamente da non rimpiangere vista la dispobilità del buon kit Italeri sempre in scala 1/35.
Gabriele Luciani
La scatola Italeri si presenta bene con un bella cover box: gli stampi sono di ottima qualità, senza rilevanti sbavature o difetti di estrazione. Il kit è composto da due alberi di stampa: il primo, con quasi 40 pezzi, riguarda il SLC Maiale e la slitta in legno dove veniva appoggiato lo stesso siluro quando era sul molo; l'altro albero è inerente i due figurini che riproducono gli operatori dello stesso Maiale, uno dei quali è raffigurato con indosso la mashera subaquea.
Altre parti del kit sono una lastrina in acetato trasparente, un buon set con 24 parti in foto incisioni e le decals che riproducono gli orologi della scarna strumentazione del siluro .Nella confezione troviamo anche una dima molto utile in particolare per piegare le foto incisioni che riproducono il para alghe.Il foglio istruzioni è ben illustrato ed è accompagnato dal piccolo libretto fotografico ,dove viene riportato in breve la storia del Maiale (peccato che il testo sia solo in inglese...).
Poco da riferire sull'assemblaggio del kit se non che i pezzi sono precisi e combaciano in modo perfetto...In poche parole ...montaggio rapido, divertente e senza tante complicazioni.
Nel kit troviamo due versioni " mono carica e doppia carica" : ho preferito fare quella a doppia carica.
Per assemblare il Maiale ho usato la colla Tamiya "tappo verde" per la maggior parte dei pezzi; invece per lo scudo e per il cruscotto strumentazione la colla Tamiya "tappo arancione". Solo per i pezzi foto incisi ho usato il collante cianoacrilico Superattack gel. In fine, per fissare l'acetato nella finestrella dello scudo, ho usato la colla Vinavil. Questa poi ha un'altra piacevole caratteristica per noi modellisti in quanto, una volta asciugatasi diventa trasparente, un tuttuno con l'acetato...
Per i cavi timoneria ho usato filo di rame. Anche se gli stampi sono quasi perfetti,un piccolo difetto c'è...Si tratta delle giunzioni dei tubi dove passano i cavi di gonerno e dei comandi. tra i pezzi si vede troppo distacco,perché quando sono stati stampati, le estremità sono state arrotondate. Ho provato a rendele meno visivi all'occhio,ottenendo un risultato che ritengo proprio accettabile.
Come colore base del Maiale ho usato un gun metal tamiya X10 sul quale poi ho dato 2 mani di olive green XF 58 diluitissime. Con il metallic gray tamiya XF 56 e il gun metal metallizato della model master, ho aggiunto alcuni graffi e, sempre per per invecchiarlo solo un pochino, ho usato il colore rugine acrilico della Modelmaster sempre diliutissimo e passato 3 volte a pennello su tutto il modello finito .
Come ambientazione ho usato una piccola basetta, tentando di ricreare una banchina portuale, molto semplice. I figurini pitturati e posizionati vicino al Maiale danno al tutto l'idea di una imminente attività di esercitazione nei fondali Bocca di Serchio...
Francesco Bonaccorso