Phantom FGR.2 da kit Airfix 1/72
I nuovi kit Airfix si contraddistinguono per buoni dettagli e facilità di montaggio. vediamo se anche questo Phantom conferma la tendenza con le impressioni del nostro amico Marco Rondinelli che lo ha montato.
Modello, Testo e foto di Marco Rondinelli
Icona dell’aviazione statunitense durante la guerra fredda e sviluppato in diverse versioni utilizzate da svariate forze aeree, il Phantom FGR.2 era la versione utilizzata dalla Royal Air Force del cacciabombardiere americano McDonnell Douglas F-4 Phantom II.
Sviluppato a partire dalla versione F-4J, venne dotato dei più potenti motori turbofan Rolls-Royce Spey per migliorarne le prestazioni in fase di decollo, caratteristica maggiormente richiesta inizialmente dalla Royal Navy.
Insieme alla versione navale FG.1, ha rappresentato uno dei principali aerei da combattimento in servizio in Gran Bretagna dagli anni ’60 agli anni ’90 ed utilizzato in vari ruoli, sia come intercettore che bombardiere.
Gli stampi della scatola Airfix in scala 1:72 del Phantom FGR.2 (uscita in seguito a quella della versione FG.1) si presentano di elevata qualità, quasi senza alcun difetto, anche se purtroppo nel mio caso ho trovato alcuni graffi sulle parti trasparenti, che è possibile eliminare con un po' di lisciatura e di cera.
Il foglio istruzioni è molto ben realizzato e i diversi passaggi sono chiari da seguire, così come per le istruzioni sul posizionamento delle decals e quello per gli stencils; l’esemplare da me scelto è quello nella mimetica a due toni verde/grigio.
La costruzione è cominciata dal cockpit, in particolar modo dai sedili, che presentano le cinture per gli occupanti e le maniglie di espulsione. Peccato che per i pannelli degli strumenti sia necessario utilizzare le decals fornite, dato che non vi sono dettagli in rilievo. Dopodiché è possibile iniziare a lavorare sulla fusoliera, dove le istruzioni iniziano ad indicare due procedure, una per rappresentare il modello a terra e una per rappresentarlo in volo e di conseguenza diversi pezzi da utilizzare a seconda della configurazione scelta.
Il posizionamento delle prese d’aria e del cockpit è ben guidato e, una volta inserita la parte interna degli ugelli di scarico, è possibile chiudere la fusoliera. Ho dovuto colmare alcuni gaps con un po' di stucco, per poi passare all’assemblaggio degli impennaggi di coda e delle ali che non presenta grandi difficoltà e per le quali è possibile montare i flaps in posizione abbassata, così come gli slats ed altri pezzi per i quali ho seguito le fasi dedicate alla rappresentazione di un velivolo a terra.
Al termine del montaggio delle componenti principali, ho colmato con dello stucco altri gaps che si presentavano. Anche se la scomposizione di alcune parti può sembrare leggermente cervellotica, è possibile stuccare la maggior parte delle giunzioni senza lisciarle completamente, dato che sono intelligentemente pensate per coincidere con reali pannellature dell’aereo.
Ho verniciato l’intero modello con del primer nero, che ho sfruttato per la successiva fase di colorazione in modo tale da ottenere effetti di luce e ombra e weathering dove desideravo, seguendo comunque foto reali dell’aereo.
Come accennato prima, la mimetica che ho scelto è stata quella con le superfici superiori in verde/grigio e quelle inferiori in grigio chiaro. L’ho eseguita a mano libera con l’aerografo usando colori lacquers Hataka.
Una volta completata la colorazione principale delle varie parti, come ad esempio il muso nero e le zone in coda tipicamente in metallo, ho spruzzato un lucido protettivo che è servito come base per decals e lavaggi e che ho spruzzato nuovamente dopo questa fase come ulteriore strato protettivo.
Ho iniziato quindi la posa delle decals e dei numerosi stencils, che risultano di ottima qualità, utilizzando comunque un ammorbidente per uniformarli al meglio alla superficie del modello.
Dopodiché ho effettuato dei lavaggi nelle pannellature e nelle zone maggiormente soggette allo sporco durante la vita operativa del velivolo.
Infine ho montato gli ultimi pezzi, tra cui i carrelli e l’armamento, di cui vi è vasta scelta per la configurazione. Quella da me scelta comprende serbatoi sub-alari di carburante, missili e bombe, per evidenziare le caratteristiche di cacciabombardiere del Phantom FGR.2. Infine ho montato il canopy in posizione aperta, dopo averlo trattato con della cera protettiva.
Ho presentato il modello sul numero di agosto 2019 della rivista Scale Aviation Modeller International.