9° Mostra Concorso Internazionale Città di Verona
Quando si percorrono 2000 km per una mostra di modellismo non lo si fa certo per ritirare un premio, ma lo si fa per partecipare ad un evento e soprattutto per reincotrare qualche amico. Vi raccontiamo la nostra trasferta a Verona con tutte le foto dei quasi 580 modelli esposti nella Biennale dei Ragazzi dell'A.M.S. di Verona.
Testo e foto di Silvio Pietropaolo
La cartina parla chiaro, è una tradizione della Biennale di Verona. La carta geografica dell'Europa mostra tante "punes" nei punti da cui si sono mossi tutti i modellisti partecipanti alla mostra. Nel centro nord Italia e mittle Europa si vede un certo affollamento, ma scendendo verso sud un solitario puntino verde indica Lecce, il Salento.
Duemila Kilometri di passione, venti ore di attenzione con il volante in mano per poter portare il proprio Super Hercules da far vedere agli amici modellisti del nord Italia, per ricordare che pur con qualche difficoltà anche noi modellisti del sud ci siamo e vogliamo partecipare a questo importante rito del modellismo italiano.
I Ragazzi di Verona anche quest'anno hanno superato loro stessi, oltre 580 modelli tutti perfettamente protetti in teche, una sezione ferromodellistica dove varie asociazioni italiane hanno creato con sezioni provenienti da tutta italia un grande plastico ferroviario gestito tramite iPad, una cospicua presenza di alcuni tra i più importanti negozi di modellismo on line nazionali. Insomma tutto quello che un modellista vorrebe trovare per passare un weekend di passione e divertimento.
E poi dal modello al vero per poter toccare con mano cimeli carichi di storia.
I modelli li potremo ben osservare dopo nella immensa galleria fotografica a fine articolo, ma nell'articolo vogliamo inserire le foto dei modellisti, degli amici incontrati a Verona, con cui abbiamo potuto parlare, scherzare e scambiarci esperienze e tecniche (nella foto gli amici del G.M.T. di Trento.).
Utilizzando le più avanzate tecniche modellistiche ed più recenti ritrovati nei materiali di consumo siamo riusciti a fissare una candelina su un pasticciotto leccese.
come pure dopo un nutrito assaggio di pasticciotti leccesi anche hardware e software sono diventati decisamente più prestazionali e lo zoccolo duro dello staff organizzativo ha ritrovato energia e nuovo slancio.
Il selfie, rigorosamente mosso, è d'obbligo.
Il rito collettivo si compie ancora una volta, lo sforzo è stato portato al termine. La mostra si conclude con la premiazione poi ci si saluterà ridandosi appuntamento alla prossima, per qualcuno sarà tra poche settimane, per noi che abitiamo lontano passerà sicuramente molto più tempo.
Questa immagine racconta la capacità che noi ancora al sud dobbiamo acquisire, la capacità di fare gruppo sia dentro che fuori la propria associazione. Fare gruppo per realizzare ed organizzare, fare gruppo per essere una forza che produce un evento complesso, difficile ma che, a chi lo osserva da fuori, risulta funzionare bene ed essere ben organizzato. Tanto lavoro c'è dietro ad un evento del genere quando questo fila tutto liscio, perchè se fila tutto liscio significa che si è lavorato bene e sodo per ottenere un buon risultato.
Chi ha vinto il Cangrande della Scala a cavallo? Un Signore che ha portato, tra l'altro, un veliero in un ... fusibile. Tre centimetri di meraviglia da osservare con la bocca aperta. Ha battuto il Ghota del Modellismo Nazionale che a malicuore ha dovuto chinare il capo a cotanta maestria.
Ed io che non ho fatto 2000 km per ritirare un premio? Il premio l'ho avuto, uno speciale, uno di quelli che vengono definiti di consolazione, con il mio C 130 lungo nella categoria autocostruiti o modificati, ma vuoi mettere, dato che nella stessa categorie è stato premiato, tra gli altri, il "Vignocchi"? E poi, guardate bene la foto, cosa vuoi che sia un premio quando si ha l'onore di ricevere la polo ufficiale della AMS con tanto di personalizzazione col mio nome ricamato? Il vero premio è la maglietta che è il simbolo del gruppo ed un segno distintivo da portare giù nel Salento a ricordo di questa biennale e di quell'amicizia che, malgrado la distanza, rimane forte e disinteressata tra Modellismosalento e l'AMS di Verona e tra il sottoscritto ed i ragazzi dell'AMS.
I modelli ed i modellisti sono partiti, per cui un momento di ristoro è d'obbligo, tutti insieme quasi a passarsi l'un con l'altro quella soddisfazione della certezza di aver portato a conclusione una bella impresa.
Ma non è ancora finita e c'è ancora tanto lavoro da fare, di quel lavoro che chi è all'esterno non immagina ci possa essere. Bisogna liberare i locali per cui archiviata la soddisfazione ci s'impegna ancora tutti assieme in quest'ultimo sforzo. E' quì che si vede la squadra, è qui che se sei presente non puoi esimerti dall'aiutare a spostare qualche tavolo. I modelli ed i modellisti sono partiti da solo due ore e questo è quello che rimane della IX Biennale di Modellismo città di Verona, ma i ricordi rimangono perchè non sono tavoli da spostare, rimangono da riportare in giù per il nostro stivale fin nel tacco d'italia nel nostro Salento...ma che dico Salento. Modellismosalento!!!