“Alcioni” particolari ovvero due C.R.D.A. Cant. Z. 1007 Bis Bideriva con delle livree insolite
Testo  di Gabriele Luciani 


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Il trimotore da bombardamento dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico (ovvero C.R.D.A) progettato dall’ing. Zappata e identificato dalla sigla “1007 bis” è uno dei velivoli italiani impiegati nella seconda guerra mondiale fra i più conosciuti . Ciò malgrado, quando ho avuto fra le mani le due foto inedite di un Alcione della 190 sq. non ho potuto pormi la domanda su che tipo di mimetica fosse stata applicata a questo grosso monoplano. La 190° sq. era inquadrata nell’86 gr. del 35° stormo della Regia Aeronautica quando agli inzi del 1942 venne riequipaggita come le altre squadriglie del 35° st. con 32 1007 bis. Dall’aprile sempre del 1942 viene trasferita sull’aeroporto presso Barce, una località della Libia, dove l’86° gr. venne rimpatriato dopo la battaglia di EL Alamein venendo re-insediato a Gioia del Colle nel novembre. Il velivolo contrassegnato dal 2 rosso in fusoliera e con gli scarichi motore allungati e dotato di parafiamma (testimonianza di una attività notturna del reparto durante la sua permanenza in Africa) fu protagonista di un atterraggio a carrello retratto (le pale delle eliche sono piegate): in questa occasione venne fotografato almeno due volte con una vista generale ed una più ravvicinata, immagini che fanno vedere che la mimetica del 190- 2 non era quella usuale della maggior parte degli altri 1007 bis (definita “policiclica” nelle due edizioni della monografia di Umberto Postiglioni e Andrea degli Innocenti “Colori e schemi mimetici della Regia Aeronautica 1935-1943) e formata da macchie sfumate e ravvicinate fra loro  di colore verde, marrone e giallo mimetico con questo ultimo colore che appare quasi residuale a forma quasi di virgolette. Sul 190 – 2 invece le macchie appaiono abbastanza definite e sembrano essere   di un solo colore scuro (probabilmente un verde) su un colore più chiaro di fondo (forse un giallo).

02

Le due foto,  molto più nitide di quelle di altri due velivoli dello stesso tipo sempre del 35° st. pubblicate sulla monografia n. 17 della collana Ali d’Italia, mi  portano a ritenere che questo Alcione come altri aerei (anche di dimensioni rilevanti come i trimotori S.M.81) della Regia Aeronautica operanti in Africa Settentrionale possa aver ricevuto una mimetica applicatagli presso qualche officina campale della R.A. per renderlo più consono all’ambiente in cui erano chiamati ad operare, una prassi attuata per lo meno a partire già dalla fine del 1940. Ci sono poi due particolare che mi fanno pensare ad una riverniciatura campale del 190- 2: il marchio di fabbrica che solitamente i C.R.D.A. applicavano su tutti i suoi velivoli ed in particolare sul 1007 bis, era  a sfondo trasparente ed applicato direttamente sulla mimetica mentre sul 190-2 appare malamente contornato e su un fondo circolare che appare di un colore più scuro del resto della mimetica. Altro elemento è il fascio policromo messo in fusoliera (ovvero il fascio littorio in un disco celeste) mentre solitamente i C.R.D.A ne usavano un tipo senza sfondo : in effetti e se non sbaglio quello policromo era una decalcomania che poteva essere applicata anche in reparto  Queste mie note comunque sono frutto di personali considerazioni e   mi auguro che le foto in questione possano essere esaminate da studiosi più esperti di me, facendo maggiore chiarezza su questo Alcione.


03

 

La foto deI secondo “Alcione” è oramai abbastanza conosciuta in quanto è stata pubblicata insieme ad un mio articolo di commento e ad un profilo a colore della redazione, sul n. 16 gen.feb/ 2004 di Air Kit News. Cosa ancora più importante  la mandai in tempo a Ferdinando D’Amico per essere pubblicata nella sua e di Gabriele Valentini, pregevolissima monografia “Camouflage and Markings of the Aviazione Nazionale Repubblicana 1943/1945” : la foto fu infatti pubblicata a pag.  210 dell’opera (è l’immagine n. 389 con nota n. 137) e lo stesso Ferdinando mi disse che per fortuna era seduto la prima volta che la vide ! Fino al 2003 infatti le immagini degli Alcioni della A.N.R. che avevo visto, ovvero quelle dei pochi C.R.D.A. Cant. Z. 1007 bis recuperati dal Reparto Aereo Collegamento e dei 14 nuovi C.R.D.A. Cant. Z. 1007 ter della Sq. Aut. BT. “Ettore Muti”, erano relative sempre a trimotori con insegne tedesche in quanto quasi tutti i velivoli italiani plurimotori (le eccezioni che conoscevano erano quelle degli S.79 siluranti) ricevevano queste insegne unicamente per evitare di incappare nella contraerea italo-tedesca dislocata nel territorio della R.S.I. anche se proprietà ed equipaggi degli stessi rimanevano sempre e solo italiani. Per marcare la nazionalità italiana si metteva in prossimità del vano piloti il tricolore nazionale con la dentellatura frangiata in oro anche se nelle foto degli Alcioni della A.N.R. c’era un solo velivolo di questo tipo con questa insegna. Per puro caso però trovai la foto in questione nel settembre del 2003, a casa del M.llo Antonio Marinone, in servizio a Leverano (Lecce) nel 1944, presso la Scuola della R.A. Cobelligerante. Il M.llo Marinone fu uno degli istruttori dei pochi allievi ufficiali del corso Zodiaco della Accademia Aeronautica che avevano scelto di combattere con gli alleati mentre altri allievi dello stesso corso erano rimasti al nord finendo chi fra le fila dei partigiani chi arruolandosi nella A.N.R. (questi ultimi, conseguita la nomina a sottotenente nell’ottobre 944, vennero assegnati a reparti operativi e dopo la guerra  furono gli unici militari della A.N.R. ad essere discriminati ed espulsi d’autorità dall’ aereonautica e dall’accademia…). Nel 2000 due ex allievi, Loris Pachera e Averardo Pungetti realizzarono finalmente un libro di fine corso (“Sidera Feria: storia del corso Zodiaco della Regia Accademia Aeronautica”, fuori commercio) inviandone una copia al M.llo Marinone: leggendo questa monografia, arrivai a pag. 321 della stessa, rimando a dir poco sbalordito nel vedere la foto di questo 1007 con tutte e sole le insegne della A.N.R. tanto che credetti fosse un mero fotomontaggio! Grazie al sig. Pachera raggiunsi l’autore della foto, l’ing. Mario Eugeni che oltre a mandarmi l’originale della stessa mi spiegò di essere stato in servizio come s.tenente pilota presso il Reparto Addestramento Aerosiluranti a Venegono nell’aprile del 1944 dove ricordava di aver fotografato il trimotore che a suo dire apparteneva a questo reparto. L’immagine oltre ad accertare la presenza dei tricolori italiani in fusoliera e sulle due facce delle derive verticali, dimostra che sotto le superfici alari ci sono le tipiche insegne della A.N.R. (quadrato con i due fasci all’interno), fatto questo che fa propendere per la presenza di analoghi insegne anche sopra le ali. Non ci sono simboli o codici di reparto e la colorazione è quella della Regia Aeronautica post 1942, ovvero verde oliva scuro 2 sopra e grigio azzurro chiaro 1 sotto. Anche questo Alcione ha gli scarichi motore oscurati per l’uso notturno.
Chiudo queste note sperando di poter vedere prima o poi qualche kit di  C.R.D.A. Cant. Z. 1007 bis realizzato sulla base di queste immagini.
Gabriele Luciani