Abbiamo rotto la scatola
Dell’YB 49 “Flying Wing”
Kit Italeri N° 1280 scala 1/72

 

AppleMark

Si ringrazia la ditta Italeri S.p.A. per aver messo a disposizione il kit oggetto di questo articolo
www.italeri.com

Dopo la recente uscita del kit dell’X/YB 35 (kit Italeri n° 1277) la Ditta di Calderara  ha inserito nel suo catalogo la versione a reazione di quest’aeroplano decisamente insolito; l’YB 49 “Flying Wing” sempre nella scala 1/72. La storia delle ali volanti di Northrop si sviluppa durante e subito la seconda Guerra Mondiale. Gli stati Uniti sono alla spasmodica ricerca di nuove armi d’offesa ed in particolare di bombardieri strategici Capaci di colpire i nemici dell’America sul proprio territorio. Jack Northrop segue gli studi che anche i tedeschi stanno portando avanti con le ali volanti di Horten e concretizza la sua visione del nuovo bombardiere americano. Un velivolo formato semplicemente dalla sua ala che incorpora cabina di pilotaggio, fusoliera stiva e motori. Da questo ambizioso progetto Northrop fa nascere l’YB 39 (propulso ad elica) e l’YB49 (propulso a reazione). Questi grandi aeroplani non hanno grande fortuna nella loro epoca (l’YB 35 viene soppiantato dal fratello YB 49 a reazione nel 1947 il cui esemplare 42-102368 precipiterà dopo circa un anno di collaudi il 5 giugno del 1948 per un cedimento strutturale) ma vero è che l’esperienza fatta da Northrop nel settore delle ali volanti ha permesso la realizzazione negli anni 90 del bombardiere strategico stealth Northrop Grumman B 2A. Di recente la ditta italeri ha acquisito molti stampi dei kits AMT/Ertl di cui sta facendo uscire delle interessantissime riedizioni. La nuova scatola dell’YB 49 è una di queste. Va subito detto che il già il kit AMT era di buona qualità ma denunziava una innegabile carenza nella qualità della plastica che lo componeva. I kits AMT venivano stampati in un Polistyrene di tipo piuttosto morbido che col passare del tempo si assestava a si deformava a causa dell’ampio sbalzo dell’apertura alare. Le nuove stampate prodotte da Italeri sono invece realizzate con plastica di ottima qualità così come la ditta italiana ci ha abituati da tempo. Questa differenza fa si che i fenomeni di assestamento che spesso affliggevano quesi grossi modelli di produzione AMT/Ertl letteralmente scompaiono con la ristampa Italeri.  Non dimentichiamo le considerevoli dimensioni di questo modello che è corto come un F 16 (22 cm.) ma ha l’apertura alare di un Awacs (71 cm.). Per cui, prima di iniziare a costruirlo, cominciate a fare spazio nella vostra vetrina.

AppleMark

Si spera che ora, per completare la famiglia delle ali volanti, l’Italeri valuti la possibilità di un accordo con la Testor’s per una riedizione del kit del B 2A Spirit già messo in commercio alcuni anni fa dalla Ditta di Calderara.

AppleMark

Il Kit presenta stampate, che pur essendo di grandi dimensioni, non evidenziano ne ritiri ne svergolamenti, vedremo all'atto del montaggio il combaciare delle parti. L’abitacolo (particolarmente ampio) è riprodotto con la sua originale vasca di forma esagonale. Il foglio decals permette la riproduzione di un solo esemplare. Le decals sono di buona qualità e ben stampate. Sono presenti tutte le linee delle walk ways e le segnaletiche più importanti. Le prese d’aria dei motori non sono forate ma abbastanza profonde per cui o si da il nero sul fondo o si fora il tutto per poi ricostruirsi in toto i condotti dell’aria.

AppleMark

Il kit presenta le pannellature totalmente incise. Non è possibile riprodurre il particolare slat incassato apribile presente sulle parti esterne superiori ed inferiori delle semiali. Gli scarichi dei motori sono lisci dal lato esterno (tipo F 5 Tiger per intenderci). I trasparenti forniscono le due calotte di abitacolo e postazione armiere di coda, da ricordare che spesso nel prototipo quest’ultima sembrava dipinta in argento dall’interno. La postazione di coda non è vuota anche se nei prototipi alcune volte lo era. Nelle due postazioni armieri sono presenti due strani periscopi evidentemente per il puntamento dell'armamento.

AppleMark

La scatola non lascia presagire le imponenti dimensioni dl modello finito, ma quando si prende in mano la stampata con le due valve della parte centrale dell’ala, ci si rende conto della dimensione del modello. Particolare cura va dedicata alla rifinitura delle giunzioni dato che poi la colorazione sarà in Natural Metal piuttosto lucido e brillante per cui  inutile dire che è d’obbligo l’uso dei metallizer model master o ancora meglio dei liquidi Alcladd II in varie tonalità, dopo aver dato i fondi adeguati al tipo di finitura.

AppleMark

I vani carrelli sono piuttosto profondi ma hanno bisogno di qualche dettaglio, la particolare architettura tralicciata delle componenti delle gambe dei carrelli centrali è ben riprodotta, il dettaglio delle “ruotone” del carrello centrale è un po’ minimalista ma fondamentalmente corretto.

AppleMark

Le ali permettono il montaggio dei flaps in posizione abbassata, cosa che darà maggior movimento al modello finito.

AppleMark

AppleMarkAppleMark

L’abitacolo è interessante! E’ formato dal pavimento, dalle pareti laterali stampate in più parti con dettagli delle consolles a rack. Ci sono i seggiolini dell’equipaggio e le cloches a volantino ed il periscopio dell'armiere. Con una buona fonte è il posto giusto dove sbizzarrirsi con un po’ di sano superdettaglio fatto in casa anche se quanto fornito dal kit è sufficiente per lvedere un bell'abitacolo piuttosto affollato per ciò che si potrà vedere dalle varie vetrature .

AppleMark

AppleMark

AppleMark

AppleMark
Un dettaglio delle piccole derive e degli scarichi


AppleMark

Gli schemi di montaggio indicano con foto l’assemblaggio delle varie parti per cui è Impossibile confondere i vari pezzi anche con un veloce confronto visivo.

 

AppleMark

Per la colorazione e decals è presente uno schema a tre viste anche se per riprodurre il Natural Metal del velivolo bisognerà basarsi su fotografie disponibili su internet al fine di poter studiare le varie tonalità metalliche dei singoli pannelli di fusoliera.  Insomma che dire; Italeri colma un’altra carenza sui soggetti della serie X del periodo in cui la storia dell’aviazione americana ha visto nascere progetti sperimentali unici nel loro genere, che sicuramente erano molto più in avanti della mentalità e tecnologia aeronautica di quel periodo e che poi si sono rivelati come inesauribile fonte di esperienza per la messa a punto dei più sofisticati velivoli dei giorni nostri. Il B 2 nasce da questa intuizione di Jack Northrop, una persona che pensando YB 35 e l’YB 49 aveva pensato molto in avanti. Italeri ci dei buoni kit per riprodurre questo velivolo ed il suo fratello ad elica. In modo che, montando e dettagliando questo modello, i ricordi ritornino a quello splendido periodo della storia dell’Aviazione che furono gli anni 50 e 60 quando l’uomo superò il suono e lo spazio nella corsa a scavalcare tutti i limiti allora conosciuti.

01

Buon modellismo Silvio pietropaolo