Il 154° Gruppo Volo “Diavoli Rossi” – di Eugenio Eusebi e Pietro Mazzardi
Edizioni Rivista Aeronautica
Si ringrazia la redazione della Rivista Aeronautica e l’Aeronautica Militare Italiana per la copia della monografia gentilmente fornita in recensione

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Molti modellisti, anche se concentrano il loro interesse per la storia dell’aviazione militare italiana, purtroppo per loro,non conoscono né apprezzano come invece dovrebbero, la Rivista Aeronautica, organo ufficiale di stampa dell’Aeronautica Militare Italiana. Questo periodico, oggi bimestrale e comunque sempre venduto anche in edicola ad un prezzo molto contenuto, oramai da molti anni è caratterizzato anche da una qualità ottima in generale: i contenuti sono infatti di primo ordine, sia per la scelta che per la quantità degli argomenti trattati e ci sono sempre articoli di dottrina ed attualità militare, interessanti rievocazioni storiche, nonchè reportage su reparti italiani ed esteri, raduni,esercitazioni. Ai testi poi si accompagnano immagini alla stessa altezza dei contenuti. La redazione della stessa Rivista Aeronautica inoltre, collabora fattivamente alla  edizione di monografie che ricalcano la qualità del periodico: fra le ultime realizzate, si segnala quella a firma di Eugenio Eusebi e di Pietro Mazzardi, dedicata ad uno fra i reparti più importanti della Aeronautica Militare, tutt’ora in attività, ovvero il 154° Gruppo Volo, dal secondo dopoguerra inquadrato nel 6° Stormo, oggi basato a Ghedi, in provincia di Brescia. A dispetto però di quanto potrebbe sembrare dal sottotitolo del volume (“Diavoli rossi”), gli autori prendono in considerazione solo la storia del 154° gr.  e non anche quella del 6° Stormo che sono diventate una sola dopo il 1952: il gruppo infatti non fece parte di tale stormo se non appunto dopo la guerra quando il 154° gr. adottò un distintivo simile ma non uguale a quello del tradizionale diavolo rosso dello stormo. Il distintivo adottato dopo il 1973 inoltre, era sempre un diavolo rosso ma ha una bomba fra le mani ed è stato visibile sulle prese d’aria di qualche Tornado del reparto solo per pochi mesi del 1995 (ed è stato riprodotto in scala dalla Tauromodel in alcuni fogli decals che la ditta piemontese ha dedicato al bireattore della Panavia). La prima insegna di questo reparto era invece una gallina bianca con stivali neri e crestina formata dalla bandiera inglese, con al  centro del corpo una coccarda inglese trafitta da una grossa freccia rossa; il tutto contenuto in un cerchio di colore azzurro e dipinto sulle fiancate dei G.50 e dei C.202  impiegati.
Tornando al volume, si nota la scomposizione in tre capitoli principali che in buona sostanza sono state altrettante tappe epocali della storia e sono rispettivamente 1) la nascita del 154° gr. e le sue vicende durante la 2° guerra mondiale, 2) la ricostruzione post bellica con l’inserimento nel 6° stormo (con l’arrivo dei velivoli a reazione) poi divenuto 6° Aerobrigata,  3) l’adozione del Panavia Tornado.
A loro volta i capitoli sono frazionati in paragrafi : il primo paragrafo è dedicato alla formazione a fine 1940 in Albania del 154° gr. autonomo ed al suo coinvolgimento nella campagna di Grecia, periodo in cui viene adottata la prima insegna di reparto.

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Gli altri paragrafi del primo capitolo proseguono con la descrizione del rischieramento in Egeo del 154° gr. che oltre ai G.50, in questo teatro  ebbe anche dei C.R. 42 , venendo coinvolto nelle lunghe ed estenuanti crociere di protezione dei traffici navali  italiani, un impegno misconosciuto ma strategicamente molto importante. Si arriva così al febbraio 1943 quando giungono a Rodi-Gadurrà i Macchi C.202 che si affiancano agli altri velivoli, venendo poi concentrati nella 396° sq. del Gr. : questi Folgore sono molto noti fra i modellisti  italianofili per avere sul loro muso  nomi di donna e per essere stati esaminati in dettaglio da un ottimo articolo apparso sul n.2/84 del Notiziario di Plastimodellismo del C.M.P.R. di Ravenna. Molto interessante poi la descrizione degli eventi post-armistiziali, con parte del gruppo che non accetta il cambio di alleanze ed anzi costituisce il primo nucleo combattente della Aviazione Nazionale Repubblicana .
Il secondo capitolo dell’Opera verte dapprima sulla rinascita del 154° gruppo che riceve sulla base di Ghedi i DH. 100 “Vampire” e l’insegna del Diavolo Rosso sulle derive dei velivoli che lasciano quasi subito il posto ai poderosi F-84 G. Il secondo paragrafo esamina il periodo di utilizzazione dell’F-84 F mentre il terzo quello dell’F.104 G utilizzato per quasi venti anni . Si tratta di velivoli importanti non solo per la vita specifica di questo reparto ma di aerei che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di tutta l’Aeronautica Militare Italiana. Le immagini inerenti il Thunderstreak sono  quelle più interessanti non essendo state molto sfruttate in precedenti pubblicazioni come ad esempio molte di quelle dello Starfigther .

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Il terzo capitolo è dedicato all’arrivo del Tornado, al consistente “salto” tecnologico ed operativo che questo velivolo ha fatto compiere al 154° gr. ed agli reparti che gli sono stati affiancati nell’ambito del 6° stormo; chiaramente si parla poi dell’utilizzo del bombardiere durante la prima guerra del Golfo e sui Balcani , nonché ai più recenti momenti di vita del reparto: è forse la parte più interessante della monografia in quanto vengono riportati anche episodi ancora poco noti.
Nei tre capitoli trovano spazio pure delle biografie di alcuni dei piloti più rappresentativi che hanno servito nel 154° gr. . La veste grafica del volume è di ottimo livello, un po’ meno invece le immagini a corredo del testo che descrive la storia di questo reparto durante la 2° guerra mondiale, meglio le altre foto inerenti i periodi più recenti. Malgrado uno degli autori, ovvero Pietro Mazzardi,  sia fra i migliori disegnatori aeronautici italiani (durante gli anni 70 ed 80 una intera generazione di appassionati e di modellisti è “cresciuta” con le tavole di Pietro Mazzardi edite dal famoso periodico Aerei e dalla consorella Aerei Modellismo, dove spesso si riferiva dello spiccato interesse di questo artista per il 6° stormo “per motivi geografici” essendo residente a Brescia !), inspiegabilmente sul libro non ci sono profili dei velivoli del 154° gr. ad eccezione di un solo disegno di un G.50 della 395° sq. … Questa lacuna purtroppo macchia questo volume che con tutta evidenza appare quindi più destinato ai cultori di storia della nostra aviazione e un po’ meno ai modellisti che comunque ben più di qualche spunto interessante potranno sempre trovarlo anche tenuto conto del conveniente prezzo cui è venduto il testo in questione.
Per maggiori informazioni su reperibilità e modalità d’acquisto delle opere pubblicate dalla redazione di Rivista Aeronautica si può visitare il sito : http://media.aeronautica.difesa.it/aeronautica/DinStdMenuDx.asp?COD_PAG=4
Gabriele Luciani