Die italienisch Kubelwagen…
…ovvero come utilizzare un kit Italeri per riprodurre un mezzo tedesco in scala 1/35…
ma con i colori italiani!
Modello e foto di Gabriele Luciani
Alla fine degli anni trenta, i vertici delle forze armate italiane ed anche noti esponenti fascisti, con sempre maggiore convinzione manifestavano al Capo del Governo anche la improrogabile necessità di rinnovare gli equipaggiamenti in dotazione che , con l’eccezione forse di quelli della Regia Marina, stavano rivelandosi palesemente inadeguati per numero e qualità, rispetto a quelli coevi di altre nazioni. Nello stesso periodo, veniva sottolineato pure che l’apparato industriale nazionale non era all’altezza della situazione tanto che, sia in campo aeronautico sia in campo terrestre, non riusciva a produrre delle motorizzazioni di adeguata potenza ma anzi, a dispetto della decantata autarchia di quegli anni , si appoggiava a produzioni estere. Alcune stime riferivano che solo nel 1942 questo stato di cose sarebbe potuto migliore, ma l’entrata in guerra del giugno del 1940 precipitò di molto la situazione, tanto che si pensò di ricorrere a forniture di mezzi ed armamenti tedeschi, sovrastimando però le effettive possibilità dell’alleato.
E’ noto che durante la seconda guerra mondiale la Regia Aeronautica e l’Aviazione Nazionale Repubblicana ebbero consistenti forniture di velivoli tedeschi. Ma anche il Regio Esercito, sin dal 1940 acquisì direttamente dalla Mercedes 1000 autocarri da 3t (utilizzati sul fronte greco-albanse ) ed un certo numero di autovetture G. 5. Furono chiesti ed ottenuti anche centinaia di autocarri Opel Blitz e Borgward, tanto che sul fronte russo il 7° Autoraggruppamento dell’8° armata era dotato all’80% di questi veicoli tedeschi, avendone oltre 700 in totale. Pure l’Esercito Nazionale Repubblicano nel 1944 ebbe alcuni trattori cingolati Raupen Schlepper Ost ; oltre a queste dotazioni organiche, sporadicamente da parte tedesca vi furono altre forniture di materiali sia di propria produzione, di cui ad oggi si ignorano con esattezza le quantità, sia di preda bellica (per lo più francese). Anche alcune autovetture leggere Volkswagen Typ. 82 furono distribuite a reparti italiani operanti in Africa Settentrionale: il Regio Esercito già il 30.12.1940 ne aveva chieste 1000 ma la ordinazione fu fatta rimandata dai tedeschi al 1942. La storia e molte immagini di questi mezzi si trovano sull’opera “Gli autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito italiano fino al 1943” a firma di Nicola Pignato e Filippo Cappellano, edito nel 2005 dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. A pag. 7 del secondo tomo, è stata pubblicata una foto di una VW. Typ.82 “Kubelwagen” che, sia pure con la originaria targa tedesca, è stata utilizzata da militari del Regio Esercito, tanto che sul cofano anteriore c’è la bandiera tricolore trattenuta sulla ruota di scorta): tale immagine mi ha dato l’imput per assemblare un modello Italeri in scala 1/35 della stessa vetturetta. Questo kit oramai da diversi anni nel catalogo della ditta bolognese con numero 312, è sempre idoneo a dare alcune ore di piacevole modellismo senza troppe complicazioni, ovvero a realizzare quel passatempo divertente e con molti aspetti culturali, concetti semplici che purtroppo a molti sembrano ancora sfuggire…Proprio pensando a questa filosofia, non mi sono perso dietro a misurazioni millimetriche del kit, anche perché comunque le linee generali della Kubelwagen mi sono sembrate ben riprodotte. Questo mezzo, prodotto in oltre 50.000 esemplari durante la 2°guerra mondiale, è proposto dalla Italeri con decals relative a reparti tedeschi impiegati sul fronte libico nel 1942 e nel 1944 in Ucraina e Italia: la prima vettura è in giallo sabbia, le altre nel grigio Wermacht, tutte comunque in livree uniformi. Nella piccola confezione trovano posto due stampate, più un piccolo telaio per i trasparenti: si nota subito che i responsabili dell’Italeri, quando nella metà degli anni 70 realizzarono questo kit, si resero conto che in effetti, il modellino poteva essere realizzato in un solo albero di stampa e ritennero opportuno di arricchirlo con qualche “accessorio” molto gradito per quella epoca …. Dei 77 pezzi del kit, ben oltre 30 sono infatti finalizzati a realizzare una tenda ed un tavolino da campo, nonché due figurini che raffigurano due soldati della Africa Korps (uno è un ufficiale in piedi, l’altro è un marconista seduto e a torso nudo). La prima operazione che ho svolta è stata quella di conservare solo le componenti della VW 82 mentre tutto quello che non doveva servirmi a riprodurre l’auto, è finito a rimpinguare la mia già corposa “banca dei pezzi”!
Malgrado l’età, lo stampo non risulta ancora molto “affaticato” e le sbavature sono sempre minime; i segni degli estrattori a costruzione ultimata per fortuna risulteranno invisibili, mentre è opportuno procedere con calma al distacco dei pezzi dall’albero di stampa, specie di quelli più piccoli.
Il corpo della vettura si assembla con facilità anche se si devono effettuare alcune indispensabili operazioni ovvero:
In poche ore la costruzione viene completata per poter così passare alla colorazione del modello: il mezzo reale era nel canonico giallo sabbia tedesco che ho riprodotto con lo smalto Humbrol n. 94. I pneumatici li ho poi colorati con un grigio scuro, i cuscini dei sedili con un marrone chiaro, la tela della cappotta in cachi. Come insegne questa VW 82 aveva solo le targhe che come detto erano ancora quelle della Wermacht: per riprodurle dapprima ho passato del bianco sulle zone dove erano applicate e poi ho ricavato numeri e caratteri prelevandoli da vari fogli decals di kit Tamiya ed Italeri per arrivare a formare le due targhe WH 307457 .
La carrozzeria del mezzo era abbastanza usurata ed impolverata, con zone dove la vernice era scrostata: è questo uno dei casi in cui è veramente necessario procedere ad un invecchiamento del modello, che però si può sempre realizzare con estrema semplicità. Bastano infatti alcuni leggeri passaggi ad aerografo di colore grigio chiaro sulle zone inferiori del modello e sui battistrada dei copertoni, ancora più leggeri sulle varie finestrature, scrostare la vernice gialla e passare del field grau (nella realtà molti dei mezzi della Africa Korps venivano riverniciati in officine campali appunto passando il giallo sul pre-esistente grigio scuro), lo sfregamento su tutto il modello di polveri di gessetti colorati (bianco, gialla, nero, singolarmente o mixati fra di loro) che hanno alterato il giallo sabbia, imbiancandolo o scurendo, per ottenere un risultato che ritengo apprezzabile e che comunque mi ha abbastanza appagato…
La caratteristica più notevole della VW 82 italiana è proprio la bandiera tricolore posta sul cofano anteriore: per riprodurla in scala ho aerografato ai lati di una striscia di nastro adesivo da carrozziere di colore avorio chiaro, due fasce, una verde ed una rossa, con colori acrilici. Ho poi avvolto questo piccolo tricolore sul pezzo che riproduce nel kit la ruota di scorta, cercando di seguire la drappeggiatura della bandiera vera . Una volta posta definitivamente sul cofano, anche questa striscia è stata invecchiata con un passaggio di polveri di gessetto di colore nero .
In conclusione, devo dire che mi sono proprio divertito assemblando questo kit che fra l’altro, mi ha fatto tornare agli anni in cui per poter riprodurre in scala 1/35 un mezzo ruotato del Regio Esercito, non c’era altra via che non quella di “scavare” nei cataloghi delle ditte (non c’erano neanche kit in resina di soggetti italiani..) sperando di poter trovare qualcosa da “adattare” in qualche maniera ai nostri colori...
Buon Modellismo Gabriele Luciani