Carro M47
SAVOIA CAVALLERIA
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Modello, testo e foto di Sandro Savina


Considerato un carro di transizione, l’M47 fu prodotto in oltre 8.000 esemplari presso due stabilimenti: Detroit Tank Arsenal ed American Locomotive Company, dal giugno 1951 fino al novembre 1953, ma dopo l’entrata in servizio dell’M48, l’M47 venne radiato dall’U.S. Army e trasferito agli eserciti alleati tra cui quello italiano. A partire dalla seconda metà degli anni '50 e fino agli inizi del successivo decennio, all'Esercito Italiano fu assegnata una notevole quantità di questi mezzi (i primi dei quali provenivano direttamente dai reparti americani di stanza in Germania) in concomitanza con la riorganizzazione dell’Esercito Italiano necessaria per far fronte ai nuovi impegni assunti in ambito NATO, con l’improrogabile necessità di rimpiazzare velocemente i veicoli di epoca bellica ceduti dagli alleati.
L'M47 venne progressivamente dismesso. Gli ultimi esemplari rimasero in servizio fino agli anni '80. Nella cavalleria gli ultimi due squadroni ad essere dotati del carro furono il Nizza Cavalleria ed il Savoia Cavalleria. La carriera italiana di questo carro si concluse definitivamente con l'adozione dell'Autoblindo Centauro. Alcuni di questi carri, con la definitiva radiazione dalle fila dell'E.I., vennero ceduti alla Somalia come aiuto militare all'allora governo dittatoriale ed in quel paese ritrovati dalle truppe italiane in occasione della missione Restore Hope.
La realizzazione del modello di questo carro armato è stata ispirata dai numerosi racconti di mio padre sul periodo in cui, da ufficiale, prestava servizio presso il Reggimento Savoia Cavalleria, che negli anni ’60 aveva in dotazione M47, M24 ed Half Track M3A1. Ho pertanto voluto costruire questo modello per dare un segno tangibile ai ricordi di mio padre.
Per costruire l’M47 in scala 1/35 ho utilizzato il kit Revell, risultato poi ben dettagliato, con l’idea di partenza di dovermi dotare ex novo soltanto delle decals italiane riproducenti anche lo stanag del Savoia Cavalleria, invece….. poiché la scatola di montaggio comprendeva anche il motore di questo carro armato e poiché la fame vien mangiando… ho deciso di realizzare tutti gli interni… il tutto in autocostruzione.
Dopo una opportuna e lunga ricerca, ho iniziato con il dettaglio del motore stesso, per poi passare alla costruzione alla plancia del mezzo con la postazione del pilota e del mitragliere.


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Terminata l’autocostruzione e l’invecchiamento di queste parti, iniziano le prove a secco anche con la collocazione del motore.


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Successivamente sono passato alla costruzione dell’interno della torretta.
Per il resto la costruzione di questo modello non presenta particolari difficoltà, anzi il dettaglio della parte esterna è ben curato.
Il telo che copre la giunzione tra la torretta ed il cannone, assente nel kit, è stato realizzato in carta pesta con l’aggiunta delle mostrine tiranti. Nella parte anteriore del copri marmitta è stata aggiunta una rete di protezione.
Ho deciso di installare alcuni particolari come i corrimano sulla torretta, il ruotino tendicingolo o l’apparato di comunicazione tra l’esterno e l’interno del mezzo, posto sulla parte posteriore dello stesso, perché sebbene non presenti su M47 di altri reparti, sono ben visibili sulle foto ritraenti questo carro scattate negli anni ’60 presso il Reggimento Savoia Cavalleria.
Per la colorazione ho usato come fondo il verde Tamiya a bomboletta e gli Humbrol 155 e 102, seguiti da numerosi lavaggi ad olio (bitume di giudea e terra di siena bruciata) prima generali poi selettivi. Cospicuo è stato l’impiego di pigmenti e gessetti per l’invecchiamento, nella consapevolezza che questi mezzi pur adeguatamente manotenuti, venivano utilizzati spessissimo in esercitazioni.


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Buon Modellismo da Sandro Savina