Boeing E 3B Sentry - Awacs
Scala 1/72 - Kit Heller

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Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo

Qualche tempo, fa un caro amico modellista, Gianfranco Ancora mi disse:” Silvio questo non lo finirò mai, prendilo tu!” Io pur avendo già un’altro kit Heller più recente per realizzare un Awacs in scala 1/72, accettai la scatola che il mio amico mi aveva offerto. Il modello era già parzialmente montato, le decals erano inutilizzabili, purtroppo molto consunte dal tempo e dalla scatola mancava il moncone del carrello anteriore con il mozzo che si era troncato in tempi remoti. Gianfranco aveva già montato abitacolo, fusoliere, ali, deriva e  Rotodome. Ma, a parte le fusoliere, tutto andò disassemblato e rimontato a causa  di alcuni cedimenti negli incollaggi. In particolare il complesso del cassone alare fu distaccato dalla fusoliera anche a causa di una notevole fessura da ristuccare tra ala e fusoliera che richiese il riempimento con listelli di plasticard e poi vari passaggi di stucco Tamiya grigio e poi bianco.

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La stuccatura delle parti ha richiesto particolare attenzione utilizzando i due tipi di stucco sia nelle zone d’attacco superiori che inferiori del cassone alare.

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Anche il radome fu stuccato e lisciato su tutto il bordo. Una volta fatto questo sono passato al montaggio delle gondole dei reattori. Confrontando le foto ebbi una imprevista quanto sgradevole sorpresa.  Il kit dell’Awacs della Heller è derivato dal kit del Boeing 707 civile con i reattori TF 33 prime versioni (o meglio versione civile). Gli E 3B operativi ricevettero la versione migliorata del TF 33 che aveva differenze sulla gondola motore, con sezione a forma di zero (non bilobata come per i motori del kit), e sui piloni dei motori che sono tutti e quattro uguali con la stessa forma sull’anteriore, mentre quelli del kit sono tre con presa d’aria delle APU ed il quarto di forma rettilinea.

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Infatti nella foto vediamo sopra e sotto i due tipi di piloni disponibili da scatola ed in mezzo il pilone modificato nella forma con la gondola senza la scanalatura.

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Qui in dettaglio vediamo sopra il pilone con la presa d’aria dell’APU e sotto il pilone corretto senza presa APU.

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Va detto che in commercio ci dovrebbe essere un set della Flighpath in resina in grado di correggere questo problema ma io, vuoi per indisponibilità del set in questione, vuoi per un po’ di sano masochismo che a volte contagia noi modellisti, ho deciso di procedere alla conversione a mano con la perdita di circa tre settimane di tempo.

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L’interno delle ventole dei reattori è stato trattato prima con l’alluminio polished Alclad II e poi con il Gun Metal Tamiya un po’ diluito a lavaggio ed un successivo lavaggio di Bitume di Giudea acrilico.

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Altra zona che ha richiesto particolare cura è stata la giunzione della parte vetrata della cabina con la fusoliera. L’incollaggio della parte fumè è stato effettuato con la colla Vinavil mentre la zona di contatto tra il cielo cabina trasparente ed il resto della fusoliera è stato accuratamente stuccato e lisciato con il Putty Tamiya Fine.

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A questo punto è stato necessario ricostruire la parte mancante della gamba del carrello anteriore. Per fare questo ho preso a riferimento il carrello anteriore completo dell’altro mio kit dell’Awacs dal quale ho utilizzato anche le decals per la versione americana.

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Una volta capito a che altezza la gamba era troncata ho cominciato a cercare nel mio deposito ricambi qualcosa che potesse aiutarmi a ricostruire il carrello. Trovai la gamba di un vecchio carrello anteriore di un F 14 mi pare dal kit del mock up non ricordo più se Monogram o Matchbox in scala 1/72.

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Questa fu dettagliata con l’autocostruzione del nuovo compasso antitorsione, dei mozzi, l’inspessimento di parte dell’ammortizzatore e l’aggiunta dei pistoncini di sterzata e di un perno metallico per ricostruire la continuità della gamba e sostenere il cospicuo peso del modello.

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Nel Frattempo sono passato alla verniciatura delle gondole dei motori anche per verificare alcune imperfezioni delle estese stuccature.

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Per altro la dimensione del modello e la complessità dell’architettura mi ha spinto a completare interamente alcune parti per poi montarle a fine verniciatura. Le gondole dei motori sono state ultimate ed anche il Rotodome.

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Particolare attenzione è stata necessaria nella posa delle decals dato che queste sono estremamente sottili e tendono ad accartocciarsi su se stesse. L’adesione con i liquidi Micoscale è ottima e non produce “silvering” ma attenzione, il Micro Set non va passato preventivamente sul punto di posizionamento altrimenti la posa delle decals, data la delicatezza delle stesse, risulta impossibile.

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Anche i carrelli centrali sono stati preparati separatamente ed applicati alla fine. Nelle ruote, la parte posteriore del cerchione riproduce il freno e va tinto con il colore acciaio. Il cerchione bianco lucido è stato trattato con il bitume di giudea.

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Nelle gambe centrali sono stati aggiunti alcuni cavetti ed è stato svuotato il tubolare del carrello che collega i mozzi.

 

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Nel frattempo ho cominciato a rifinire le varie parti del modello anche per provare la verniciatura, data la dimensione del modello. Per primo ho dato il bianco lucido Tamiya sui piani di coda, sui sostegni del rotodome e nelle parti basse del velivolo. Precedentemente avevo verniciato il Rotodome dando prima il bianco a spruzzo sull’area centrale. Poi ho passato il bordo dei dipoli (lineette bianche) e quello a zig zag della parte centrale con il nero semilucido Lifecolor piuttosto diluito dato a pennellino lungo il bordino a rilievo. Poi ho mascherato i dipoli con il maskoll  e l’area centrale con il nastro Tamiya a debordare sullo zig zag e ho dato il nero semilucido Lifecolor a spruzzo. In questo modo non è stato necessario essere molto precisi nella mascheratura pur ottenendo l’esatta suddivisione delle zone di diverso colore.

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Prima di iniziare la verniciatura ho preferito montare tutte le antenne, autocostruire quelle a T con il dischetto sopra e realizzare le sonde presenti ai lati del muso. Questo mi ha permesso di avere un incollaggio più resistente (colla Tamiya tappo verde) che in effetti ha superato tutti i maneggiamenti che questo grande modello ha dovuto subire lungo la sua costruzione.

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Le antennine a T autocostruite in plasticard da 0,5 (il disco è stato ricavato con una fustellatrice per fare i buchi sulle cinte di cuoio)

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Una volta fatto riposare il bianco ho dato in più sedute il grigio prima sulle parti separate e poi sul velivolo. Da alcune ricerche su monografie riguardanti i B 707 civili e militari ho trovato come riferimento di colore per gli Awacs il Boeing Grey  FS 16515. Dopo varie verifiche mi sono reso conto che non sarebbe stato possibile terminare il modello interamente con i colori Tamiya dato che l’unico 16515 che era disponibile a Lecce erano gli ultimi 4 flaconi di Lifecolor. Una volta fatto incetta del colore in questione mi sono messo a dipingere. Finito con il grigio ho mascherato il bordo d’attacco (a proposito se volete fare un modello del genere comprate vari rotoli di nastro Tamiya, se ne consumerà molto) per riprodurre le parti metalliche di rinforzo del bordo riscaldato antighiaccio. Dall’analisi delle foto ho subito notato che il bordo è formato da varie piastre di tono metallico differente l’una dall’altra.

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Spostando le mascherature ho dipinto i vari pannelli con Titanio esausto, alluminio, polished alluminium e crome dalla linea Alclad II.

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In questa foto è possibile apprezzare la mole del modello rispetto alla dimensione del mio piano da lavoro.

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A verniciatura ultimata ho montato i motori ed ho mascherato la zona dove era necessario effettuare la stuccatura per non rovinare le parti limitrofe durante la successiva lisciatura.

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Una volta lisciato il tutto ho rifinito la parte con il grigio a spruzzo e dopo aver dato il trasparente lucido Tamiya ad aerografo ho iniziato la posa delle decals che mi ha occupato per altre tre settimane, data la delicatezza delle stesse.

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Dare un aspetto credibile ad un modello molto grande che riproduce un velivolo praticamente quasi uguale ad un aereo di linea non è sempre di facile riuscita. L’effetto “giocattolone” è sempre in agguato e qui il weathering o la testurizzazione non ci può venire in aiuto. Per questo motivo ho chiesto lumi agli amici modellisti della mailing list di www.modellistiit.net tra cui Andrea Vignocchi.
http://www.modellismosalento.it/recensioni/Sunderland/Sunderland.html
http://www.modellismosalento.it/modelli/aerei/Baltimore1/Baltimore1.html
http://www.modellismosalento.it/modelli/aerei/Baltimore2/Baltimore2.html
 Il buon Andrea mi ha consigliato una testurizzazione leggera ripassando le linee della pannellatura con un grigio medio ad olio diluito con il white spirit. Infatti ripassando le pannellature con il  grigio di payne ad olio molto diluito con il finissimo white spirit mi ha permesso di rimarcare le linee di pannellatura senza esagerare e soprattutto senza intaccare la finitura sottostante. L’effetto è stato molto buono e soprattutto ha reso il modello molto più credibile.

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C’è sempre da imparare tra modellisti per questo servono i siti ed i gruppi di discussione e quando si è maestri, ogni consiglio diventa prezioso. Grazie ancora Andrea. A questo punto ho proceduto col montaggio dei carrelli, dei piani di coda ed ho ritoccato alcune parti.

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Tolte le mascherature ai vetri della cabina, per fare di questo B 707 un Awacs mancava soltanto il montaggio del Rotodome. Il sistema previsto da Heller per fissare i sostegni del Rotodome non aiuta certo in quest’operazione da fare necessariamente a modello praticamente ultimato e quindi con grande attenzione dato il rischio di rovinare il lavoro di tre mesi. Per facilitare il posizionamento delle parti ho provveduto a sostituire i piccoli riscontri in plastica con dei pernetti in filo metallico.

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Nel frattempo dato il cedimento del suo perno ho dovuto reimperniare e reincollare un piano di coda.

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Alla fine il Rotodome viene montato con non poche difficoltà utilizzando del ciano acrilato non freschissimo catalizzato con la colla Tamiya tappo verde. per finire ho un po’ invecchiato il Rotodome, (che in particolare sugli aerei USAF appare piuttosto rovinato) con qualche striatura di grigio sul bordo e qualche macchia di nero opaco su nero semilucido ed ho dipinto le luci di navigazione.

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I dissipatori elettrostatici sono fatti con filo metallico sottile, incollati con il cianoacrilato rinforzato con la vinavil.


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Gi sbuffi di fumo dai reattori sono realizzati con le trousse di weathering della Tamiya.

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Una volta ultimato il tutto mi sono chiesto: “ e mo dove lo metto?”  Il modello è grande, decisamente grande, letteralmente imponente l’unico posto è la mensola del soggiorno sopra il passaggio porta, per cui…

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Vero che il montaggio non è proprio alla portata di tutti, il kit non proprio il massimo dell’accuratezza,  ma vuoi mettere la soddisfazione di farsi un Awacs in scala 1/72…

Buon Modellismo Silvio Pietropaolo