WE LIKE IKE! Siamo stati a bordo della CVN 69 U.S.S. Dwight D. Eisenhower

Superportaerei nucleare della classe Nimitz, la Dwight D. Eisenhower CVN 69 è stata alcuni giorni in sosta alla fonda nel Golfo di Napoli. Grazie alla disponibilità del Comando US Navy abbiamo avuto la possibilità di visitarla per poter presentare ai nostri lettori il reportage fotografico di una indimenticabile giornata.

Testo e foto di Silvio Pietropaolo

Un sentito ringraziamento alla dott.ssa Teresa Merola del Comando US Navy di Napoli.

Non ci si abitua mai alla possanza di un'opera d'ingegno di tali dimensioni, alla fine della visita il nostro iphone ci diceva che avevamo percorso circa 3 chilometri e mezzo e salito (o sceso) 41 piani tra cunicoli, corridoi, scalette, hangar, sale mensa, di controllo ed operatorie e sempre in mezzo a tanti cavi, migliaia di cavi ed impianti che si estendono per decine e decine di chilometri in lungo ed in largo per la nave. La Eisenhower, o IKE come la chiamano i suoi uomini, è una città galleggiante con una popolazione pari a quella del quartiere in cui abito. Seconda unità della classe NImitz la IKE è stata impostata a fine anni sessanta, varata nel 72 e divenuta operativa nel 1975. Da allora solca i mari con i suoi quasi 90 velivoli a bordo, i suoi 330 metri di lunghezza, 77 di larghezza e quasi 75 di altezza. I suoi 2 reattori nucleari potrebbero rifornire di corrente elettrica una città come Napoli e parte del circondario. Attendevamo da quasi tre anni questo momento e domenica 19 giugno lo abbiamo potuto realizzare grazie all'infinita attenzione del personale relazioni pubbliche del Comando della US Navy di Napoli che ringraziamo pubblicamente nella figura della dott.sa Merola e delle sue colleghe che si sono prodigate a far si che la trasferta da Lecce a Napoli non fosse risultata vana dato che a causa di un imprevisto dell'ultimo minuto le visitre di sabato sono state cancellate per tutti i visitatori per un improvviso ordine giunto dal Comando Nave. Ciò ci ha permesso di recuperare la visita domenica mattina, per cui un pubblico ringraziamento a Loro ed al loro operato.

Sabato l'unico modo di poter vedere la Eisenhower è stato dal lungomare Caracciolo, ma domenica mattina arriviamo all'ìmbarco a tempo di record e subito saliamo su una delle motonavi che fanno la spola da e per la nave portando da un lato visitatori autorizzati e dall'altro personale della nave che va in licenza. Difatti non tutti sanno che le visite delle supercarrier nei porti hanno l'importante funzione di permettere all'equipaggio di ricaricare le proprie batterie con qualche giorno di riposo dai lunghi periodi di operatività dove la vita di questi ragazzi e ragazze è scandita da ritmi pressanti e snervanti. Su una unità di questo tipo non ci sono persone inutili, se uno sta sulla nave è perchè è necessario ed ha un compito ben definito. Tutto deve essere efficienza, sicurezza ed operatività in tempi ristretti e contingentati.

Essere su una nave del genere è un grande orgoglio per chi la visita figuriamoci per chi la fa funzionare. Questi ragazzi hanno l'età dei nostri figli, ma sono già in giro per il mondo a portare la bandiera degli Stati Uniti, la bandiera della libertà, la bandiera di un grande paese che in soli 200 anni è divenuto grande potenza mondiale e del quale le superportaerei nucleari sono un simbolo. Man mano che il battello si avvicina alla nave, ella diventa sempre più grande ed immensa, queli che stranno sul ponte non sono ULM ma sono F 18 Super Hornet, aerei possenti eppure sembrano piccoli rispetto al loro aeroporto galleggiante.

Tutto è calmo e tranquillo, durante i circa 15 minuti di navigazione per arrivare alla nave passiamo accanto alla CG 56 U.S.S. San Jacinto, Caccia Classe Aegis che sostato tra la portaerei e la città come un ombra non lascia mai la sorveglianza della Eisenhower. il controllo dei fondali e dello spazio aereo intorno alla nave è discreto ma continuo senza sosta h24 anche in un porto amico come quello dell'accogliente citta partenopea. Se la portaerei si riposa il caccia di scorta non riposa mai perche la pesante responsabilità dell'incolumità della Eisenhower è riposto in queste unità di scorta e sorveglianza.

Finalmente dopo un pò di attesa attracchiamo alle spalle di questo palazzo di 4 piani e cominciaqmo la visita dal ponte Hangar non prima di aver fatto un pochino di scale e scalette. Quando entrano i visitatori, i marinai in uscita attendono ordinatamente ed in fila per potersi imbarcare nel battello per la libertà ed infatti i cartelli sul tragitto verso l'uscita sono molto eloquenti.

Invece noi entrando troviamo a darci il benvenuto adirittura il presidente Eisenhower in persona che ci accoglie sulla sua nave. Motivo di grande orgoglio è per noi italiani vedere che questo busto, commissionato dalle aziende che hanno realizzato la nave e donato agli uomini della Eisenhower, è stato scolpito dal signor Antonio Salemme, nome sicuramente poco statunitense ma certamente piuttosto italiano anzi direi molto napoletano.

Quindi che dire di più, quale migliore accoglienza di questa? Entriamo a visitare questa nave.

L'accesso al ponte hangar avviene attraversando l'area prova turboreattori per cui la prma cosa che ci troviamo è un General Electric F 110 motore che equipaggia le varie versioni di F 18 Hornet.

Le dimensioni del ponte hangar non sono raccontabili a parole, ci si deve essere per capire. l'aereo in foto è un EA 18 G "Growler" velivolo che per la prima volta abbiamo possibilità di vedere dal vivo dato che la IKE è la prima supercarrier che passa da Napoli con questi velivoli a bordo. Questa speciale versione del Super Hornet dedicata alla guerra elettronica ha sostituito gli EA 6B "Prowler" che invece erano ancora presenti sulla Nimitz 3 anni fa.

Il momento più emozionante della visita è sempre quando si esce sul Flight Deck, il ponte di volo affollato da una selva di F 18 in quattro differenti versioni (C, E, F e 6 EA 18G). Sicuramente oggi il panorama è un pò desolante di quando a bordo vi erano aeroplani di 6 o 7 modelli diversi tra Tomcats, Intruders, Prowlers, Corsairs, Hornets Hawkeye e Vikings. Oggi l'F 18 fa tutto, o quasi. Ciò dimostra la buona progettazione e l'elevata versatilità di questo velivolo, permette di ottenere elevata standardizzazione a bordo per la gestione dei ricambi. Molte funzioni speciali si ottengono semplicemente montando uno specifico pod sotto al velivolo ad esempio per rifornire in volo o bombardare o fare altro. Solo l'EA 18 è una macchina un tantino più specializzata, mentre gli altri sono tutti dei multiruolo sia che siano monoposto che biposto. Anche i loro piloti spesso li confondono. 

A rompere la monotonia di Hornet e Superhornet troviamo 2 E 3C 2000 Hawkeye nella loro funzione di awacs di bordo e svariati elicotteri SH - HH 60 Seahawk che hanno funzione di S.A.R. , Combat S.A.R., Trasporto ed in minima parte Antisom ASW.

La visita continua poi per corridoi, centrale controllo traffico aereo, scale, plancia di comando, cuniculi, mensa, ospedale, vano ancore sempre guidati dal nostro Tenente pilota che si è ben districato negli interminabili corridoi d'acciaio della nave. Alla fine dopo esser passati dal banchetto per l'acquisto di capellino e patch di rito e qualche foto ricordo a malincuore si risale sul battello per il ritorno sulla terra ferma con la certezza ed il ricordo di una giornata indimenticabile.

Buon Modellismo

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