Coccarde Tricolori 2016

coccarde tricolori 2016Presentiamo l’edizione 2016 dell’annuario della RN Publishing, uno strumento sempre di ottima qualità ed indispensabile per una corretta e completa informazione sullo stato attuale delle FF.AA.  e degli altri enti statali cui è demandata la sicurezza italiana interna ed esterna.

Testo  di Gabriele Luciani

 

 

 

Nel presentare l'edizione 2016 di Coccarde Tricolori si corre il rischio di ripetersi nel descriverne l'usuale ottima qualità sia nei contenuti sia nella vesta grafica, sempre supportata da una adeguata quantità di immagini: l'annuario di Riccardo Niccoli continua ad essere uno strumento indispensabile per chi, specie in un momento così delicato come quello attuale, voglia tenersi quanto meno aggiornato, appunto sulle condizioni delle istituzioni preposte alla sicurezza italiana interna ed esterna,  nonchè sui sistemi d'arma in uso oggi in Italia. Le 320 pagine di questa pubblicazione sono sempre una lettura impegnativa: questo lo si deve intendere nel senso più positivo del termine, in quanto alla fine della consultazione, l'arricchimento conoscitivo personale è certamente assicurato. Sarebbe anzi opportuno che Coccarde Tricolori ed anche gli altri periodici specializzati, sia cartacei che in rete, siano sempre consultati dai "giornalisti" generalisti che quando debbono parlare di politica estera o militare, di castronerie ne sfornano in quantità industriale e da decenni...

coccarde tricolori 2016

Tralasciando questa speranza che difficilmente si potrà mai concretizzare, esaminiamo in dettaglio l'annuario della RN Publishing: l'impostazione generale è il consueto palinsesto costituito da una prefazione, seguita da un resoconto degli accadimenti dell'anno precendente (suddivisi per settori operativi di aria, terra e mare) e chiuso dalla descrizione dei singoli sistemi d'arma. All'interno di questa intelaiatura due dozzine di articoli monotematici di approfondimento su diversi argomenti, in questo edizione senza alcun collegamento fra gli stessi.  L'editoriale evidenzia come la preventivata (ed ennesima...) riforma dell'apparato di difesa italiano sia ancora slittata nel tempo, complice anche l'estrema complessità di ciò che appunto si dovrebbe razionalizzare: alle parole di Riccardo Niccoli andrebbe aggiunto che tale situazione è una diretta conseguenza delle passate e  scriteriate gestioni delle varie forze politiche al governo che hanno visto nel settore difesa (come per tutta la P.A....) solo un carrozzone buono per fini elettorali ed affaristici, senza mai preoccuparsi fino in fondo della effettiva validità operativa delle FF.AA. nazionali... Dopo l'editoriale, si passa alla descrizione degli avvenimenti del 2015 inerenti le nostre FF.AA.: c'è tutta una impressionante e congrua serie di fatti e notizie inerenti non solo l'ordinaria vita dei reparti in armi (come i vari cambi di comandanti anche nelle missioni fuori sede) ma anche eventi in territorio nazionale ed estero, atti addestrativi, accordi industriali, vendite di sistemi d'arma (con conseguenti ricadute occupazionali...), tutte cose che come al solito non raggiungono il "grande pubblico" anche per il totale disinteresse dei mass-media nazionali...

Il primo articolo è anche in questa edizione una intervista rialsciata in esclusiva da un alto ufficiale italiano al vertice della propria forza armata, in questa edizione il Capo di Stato Maggiore della M.M.I. Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi: un intervista a 360 gradi con un impressionante ed approfondito intervento dell'Ammiraglio De Giorgi che esamina analiticamente presente ed immediato futuro della M.M.I. , attualmente alle prese con un impressionante rinnovo del proprio naviglio , con ben 50 delle 58 unità già disponibili che saranno radiate nel corso di questi anni, sostituite, si spera al più presto, con navi che comunque avranno, oltre a compiti militari anche quelli di protezione civile. Naturalmente il Capo di stato maggiore della M.M.I. parla del Consubin, della Brigata Marina San Marco,  delle forze aeree della stessa Marina, con una dovizia di particolari veramente impressionante e impensabile fino a pochi anni fa...

 

Dopo un articolo dedicato ad una esercitazione NATO, la Trident Juncture 2015, fra le più impegnative degli ultimi deici anni e non solo per le FF.AA. italiane, Coccarde Tricolori si occupa di un velivolo che fin dai primi annali pubblicati dalla RN Publisching, è stato posto sotto le lenti di ingrandimento di Riccardo Niccoli, ovvero l'F-35. Infatti i primi esemplari italiani hanno incominciato (il primo dal 7.9.2015) a svolgere i test di volo, oltre ad essere consegnati ufficialmente all'A.M.I. . Oltre alla cronologia delle operazioni inerenti l'F-35, ci si occupa dello stato di avanzamento del programma e vengono riportate le impressioni e le considerazioni del Magg. Gianmarco Di Loreto, Chief Proyet Pilot italiano del medesimo velivolo . La parte aeronautica dell'annuario continua con il resoconto della partecipazione dei Typhoon italiani all'esercitazione Red Flag, l'arrivo degli HH-101 al 15° St. (chi si ricorda l'arrivo nel 1976 degli HH-3F allo stesso reparto non potrà non notare immediatemente la differenza della colorazione fra il Pelikan ad alta visibilità con il suo bianco ed il Caesar in un nero opaco dannatamente combat ready...) .

Da anni l'A.M. organizza dei battesimi dell'aria per gli studenti delle ultime classi dei licei, spesso demandando in passato tale compito al Centro Volo a Vela di Guidonia. Questa attività di avvicinamento e di conoscenza della forza armata, continua ancora oggi con un reparto di nuova costituzione, il 60° st. , che ha riunito diversi enti oltre al Centro Volo a Vela, e che organizza i Corsi di Cultura Aeronautica. Questi corsi si tengono in diverse città italiane sempre in favore degli studenti delle scuole medie superiori: è un ottimo modo di propaganda per una forza armata basata sul reclutamento volontario. Coccarde Tricolori illustra, oltre a questa attività, tutte quelle svolte dal 60° Stormo che si esplicano anche in favore del personale già in servizio con l'A.M. e quello che ne frequenta gli istituti di formazione. La parte aeronautica dell'annuario 2016  si conclude con il resoconto della manifestazione commemorativa dei 55 anni di vita del 313° Gruppo A.A. .

La sezione "terrestre" di Coccarde Tricolori 2016 si apre con una intervista rilasciata a Paolo Valponili dal Generale di Brigata Nicola Zanelli comandante del neo costituito Comando delle Forze Speciali dell'E.I. , anche questo un intervento che non si ferma alle usuali dichiarazioni di circostanza...A seguire, sulla scia di questo articolo, una descrizione completa a firma  di Riccardo Niccoli (che in pratica ritorna ai suoi trascorsi come ufficiale paracadutista) delle attività del Centro Addestramento Paracadutisti di stanza a Pisa, nella Caserma Gamerra, struttura nella quale da quasi 60 sono passate e si sono formate generazioni di paracadutisti militari italiani...La conoscenza del terreno è oggettivamente un fattore  di vitale e fondamentale importanza per tutte le operazioni militari: l'E.I. ha dal 1960 a Firenze, un ente apposito, l'Istituto Geografico Militare, oggetto a sua volta di un ulteriore articolo di Paolo Valpolini; l'istituto toscano unisce oggi a tradizione del supporto cartaceo della topografia ai più recenti strumenti, informatici e satellitare,  di esplorazione della superficie terrestre. Come noto, l'E.I. ha una importante componente aerea che, da tempo, non si basa  unicamente sugli elicotteri ma che ha anche diversi aerei come i Dornier U-228 e i Piaggio VC-180 inquadrati nel 28 Gruppo Squadroni "Tucano"  dove sono concentrati anche i TUAV Shadow 200: le attività e i mezzi di questo reparto della Cavalleria dell'aria, sono descritti dall'articolo di Riccardo Niccoli che conclude la parte terrestre di Coccarde Tricolori con un resonconto della esercitazione Italian Blade 2015 tenutasi dal 22.6.2015 al 3.7.2015 sul vasto poligono di Monte Romano, un evento che ha visto operare fra gli altri, elicotteri come gli Hind ed i Mangusta, uno scenario impensabile all'epoca in cui gli stessi mezzi vennero concepiti...

In un quadro economico come quello attuale, i programmi di ammodernamento delle FF.AA. sono sempre di meno e i pochi in essere vengono soppesati con molta attenzione...Viene quindi presentata l’evoluzione della blindo Centauro: questa era stata progettata nel corso degli anni 80 e pensando alla sostituzione dei sempre più obsoleti carri M 47 che in numero elevatissimo erano presenti nei reparti corazzati italiani. La Centauro in pratica doveva essere un caccia carri che, sfruttando le sue caratteristiche di mezzo ruotato, doveva spostarsi velocemente sulle autostrade italiane (accompagnato dalle Puma, queste ultime in funzione di porta truppe) per fronteggiare sbarchi nemici nel meridione…In pratica solo la sostituzione dell’M47 venne finalmente attuata a partire dal 1992 nei reparti di cavalleria ed il mezzo venne ampiamente sfruttato in tutte le missioni di peace keaping, rivelando però anche molti difetti. Nel corso degli anni si è cercato di ovviare alle pecche della Centauro e si è tenuto conto anche dei nuovi scenari operativi che hanno visto il massiccio impiego di ordigni ied, con la nascita di un mezzo basato da trasporto truppa come il Freccia. Tutte questi elementi hanno convinto i vertici dell’E.I. a procedere allo sviluppo di una nuova Centauro, con un armamento principale più pesante (portato a 120 mm) e naturalmente con tutte le componentistiche aggiornate agli standards attuali, tanto da arrivare alla versione II della stessa Centauro, riprendendone si l’impostazione generale ma anche esteriormente ci si accorge subito che la nuova blindo è di gran lunga differente da quella che la ha preceduta. In nove pagine fittissime di dati e di descrizioni, Paolo Valpolini illustra dettagliatamente la Centauro II il cui prototipo è stato impegnato nel corso del 2015 in tutta una serie di sperimentazioni e test. A paragone della Centauro II, il secondo mezzo terrestre esaminato da Coccarde Tricolori appare un peso piuma…Si tratta infatti dell’MRZR della statunitense Polaris, quasi un grosso quad 4x4, un veicolo destinato principalmente a truppe aviotrasportate e quindi da potersi anche lanciare con paracadute. Si prosegue con due articoli dedicati al settore marittimo: con il primo si esaminano le nuove unità (di due classi: da rifornimento e supporto, da pattugliamento) che alla luce della nuova Legge Navale dovranno quanto prima riequipaggiare la Marina Militare; il secondo si descrivono “le soluzioni sistemiche dell’industria nazionale”.

Si passa poi ad una serie di articoli dedicati volta per volta ai Carabinieri (Scuola Ufficiali), GdF (navi della classe “Monti”), VVF (il Reparto Volo di Malpensa) Guardia Costiera ed uno alla Guardia Forestale. Come noto nel corso nel 2016, nell’ambito di un progetto di razionalizzazione della diverse (per alcuni..troppe!) forze di polizia italiane, è stata decisa la soppressione di un corpo civile ovvero la Forestale e la trasmigrazione della quasi totalità degli agenti della stessa Forestale in un corpo militare, ovvero i Carabinieri…Ma questa non è la sola incongruenza di tale operazione…Lo stesso Gregory Alegy, autore della disamina tecnica su Coccarde Tricolori di questa operazione che dovrebbe andare a regime a partire dal 1.1.2017, non può non rilevare che alla fine il risparmio non sarà poi così rilevante e che tale manovra sta creando un profondo malessere nel personale coinvolto dalla stessa, per tutti i risvolti operativi e legislativi di tale operazione …C’e anche da chiedersi perché si è ritenuto opportuno far confluire un corpo di polizia civile come la Guardia Forestale in uno militare, quindi con meno garanzie sindacali per il personale rispetto allo stato precedente, e non invece nella Pubblica Sicurezza: a voler pensare male questo si potrebbe spiegare con il fine di ottenere un maggiore controllo da parte dell'esecutivo politico sulla Forestale e su alcune sue "scomode" indagini…Inoltre a partire dal 1.1.2017 i mezzi e le uniformi della ex-Forestale resteranno inalterate, solo che dai primi scompariranno le precedenti scritte al loro esterno e sul grigio sarà applicata la scritta Carabinieri mentre alle uniformi del personale saranno applicati gli alamari della quarta forza armata italiana...Insomma una situazione un pò buffa se non proprio comica specie se si pensa che ad esempio il NOE dei Carabinieri non assorbirà i Forestali ma rimarrà sempre un organismo distinto e separato...

La parte finale di Coccarde Tricolori è sempre inerente agli organigramma delle quattro FF.AA. italiane e delle strutture di pubblica sicurezza, nonché ai singoli sistemi d’arma, armamenti e mezzi, usati dalle stesse. La lettura di tale annuario come detto è veramente impegnativa per la quantità e la complessità dei temi trattati, nonché dalla qualità dei testi, sempre accompagnati da un ottimo supporto iconografico. Emerge anche che, come sempre, nel settore della difesa si cerca sempre di fare ed ottenere il meglio con le sempre poche ed inadeguate risorse economiche disponibili, irrisorie anche in un contesto internazionale come quello attuale nel quale i mancati investimenti in questo settore alla fine si pagheranno caro... L’augurio è quindi che un organo di informazione come Coccarde Tricolori abbia sempre maggiore diffusione e non solo nell’ambito di appassionati (come pure i modellisti che potranno trovare in questa pubblicazione ottime fonti per le riproduzioni dei mezzi oggi in servizio).

Gabriele Luciani

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