Lancia Delta Integrale Martini da Kit #4709 italeri scala 1/12

Abbiamo costruito la Lancia Delta Integrale italeri scala 1/12 e vi spieghiamo come in questo articolo con oltre 400 foto.

Modello, Testo e Foto di Silvio Pietropaolo

Si Ringraziano Italeri e Pama Trade per aver concesso il kit oggetto dell'articolo. Articolo rientrante in altre forme di bubblicità ai sensi della normativa vigente.

Lancia Delta Integrale Turbo 16V la principessa dei Rally (la Regina rimane sempre la mitica Lancia Stratos che che Italeri ha in preparazione per fine anno). Vettura che ha vinto tutto il vincibile nella iconica colorazione Martini. Ancora oggi oggetto dei sogni degli appassionati e dei collezionisti. Negli ultimi anni queste vetture siano esse stradali o da competizione sono assai ricercate e stanno raggiungendo quotazioni da supercar in particolare tra gli attenti ed esigenti collezionisti inglesi. Del resto molto bene lo ha compreso Miki Biasion che da pilota di queste autovetture ora è diventato costruttore, anzi ricostruttore di queste Lancia Delta integrale 2,0; telai originali da strada riportati a zero ore con motori revisionati e potenziati, impianti frenanti all'avanguardia, cambi sequenziali ed interni lussuosi nella tradizionale Alcantara Lancia. Esemplari personalizzati venduti a 300.000 euro cadauno e non si comprende perchè una cosa del genere non l'abbia fatta direttamente Lancia con un reparto apposito. Fatto sta che, come le vetture vere, I modelli della Lancia Delta Integrale 16V o EVO Martini ed in tutte le salse sono sempre un investimento sicuro per i produttori. Italeri questo lo sa ed ha investito in questo nuovo kit con ben due anni di lavoro ed uscita a fine 2021.

Lo sforzo profuso è evidente in tutte le parti di questo kit ed in tutti i dettagli tanto da darci la sensazione di aver acquistato un MFH ad un quinto del costo e con un montaggio decisamente più semplificato.

E' un kit a risultato garantito a meno che si sia completamente negati o si facciano pasticci. Se sai montare un kit in plastica, allora ti verrà fuori un signor modello. Con l'amico Gennaro Zappa abbiamo costruito qusi in parallelo questo kit almeno per i primi mesi ed intanto vedevamo che qualcuno, anche molto velocemente, lo aveva montato e tutti con ottimi risultati. Gennaro è un maestro è mi ha dato ottime indicazioni ma i modelli che escono fuori da questo kit sono tutti molto belli anche se non si è un Top Modelers come Gennaro Zappa o come Simon Antelmi altro autore di una splendida Integrale. Io arrivo alla conclusione dopo un anno di lavoro con il modello che Vi presento completato con qualche piccola aggiunta ma fondamentalmente con quello che ci sta nella scatola. Tralasciamo sulla vita agonistica di questa mitica vettura che ha vinto tutto il vincibile e concentriamoci sul montaggio di questa integrale.

La prima cosa da fare è verificare se il pianale entra nella scocca e come e ci entra bene. verificare come sembrano le ruote poggiate sotto ai passaruota, montare alcune parti per cominciare a realizzare dei componenti.

Noi iniziamo dai dischi dei freni a doppia piastra, autoventilanti con il dettaglio inciso dei fori e delle scanalature, gian ben riprodotti di suo. In base agli schemi ho segnato se trattasi di dischi anteriori o posteriori dato che il diametro è uguale ma lo spessore del mozzo no. Quelli anteriori hanno il mozzo più sporgente mentre i posteriori meno.

Tale attenzione è importante dato che qualcuno ha lamentato eccessiva sporgenza delle ruote posteriori dai rispettivi passaruota cosa che nel mio caso non è risultato particolarmente evidente. Le istruzioni sono quasi sempre piuttosto chiare per cui seguirle alla lettera e verificare bene i numeri dei pezzi dato che due pezzi che sembrano simili non sempre sono uguali. Come si vede in foto ho provveduto a forare i fori di aerazione col microtrapano. I fori vanno fatti da entrambi i lati dato che gli stessi fori non sono allineati tra i due dischi.

Il kit Fornisce 6 cerchioni e 5 pneumatici che possono essere rifiniti con con le decalcomanie come ho fatto io oppure dipingendo a pennellino le scritte Michelin con del bianco. Le decals aderiscono perfettamente. I cerchioni vanno dipinti in bianco lucido io ho utilizzato il primer per metallici Kustomservice KSW 100 White che ho utilizzato anche su tutta la carrozzeria. Come si vede sopra la ruota di scorta ha avuto i bulloni asportati e realizzati i fori passanti nel cerchione.

I cerchi Speedline erano fissati al mozzo tramite 4 dadi che avvitavano sulle barre filettate solidali al mozzo, per cui ho svuotato il centro dei finti bulloni sui cerchi ed ho colorato i dadi con marrone ruggine.

Una volta montati gli ammortizzatori con i dischi il risultato è quello che vedete già molto convincente. Anche se poi faremo ancora qualcosina. Per i più volenterosi, unica aggiunta da fare sono i condotti dell'impianto frenante, cosa che io non ho fatto per mancanza dello schema completo d'impianto.

Una volta terminata la colorazione del sistema ammortizzatore, disco e pinza l'effetto è notevole già così.

Il pianale è fornito in plastica di colore girigio chiaro, ho dato il primer nero della kustomservice dalla finitura spettacolare per prepararlo alla finitura color alluminio.

dopodichè ha ricevuto la finitura color alluminio in CHR 03 Steel Kustomservice che sulla base del primer mero opaco mi ha restituito un ottimo alluminio chiaro con una finitura senza grana metallica.

Una delle poche modifiche eseguite in questo modello l'ho realizzta proprio sul pianale nella zona dei poggiapiedi dell'equipaggio. Il kit fornisce due piastre fotoincise per simulare le parti in kevlar che fanno da protezione poggiapiedi per il fondino. Le due lastre sono abbondanti come dimensioni ma soprattutto piatte. Per quella del pilota ho lasciato la piastra piatta che ha funzione di rialzo per i piedi in appoggio sulla pedaliera. La piastra del copilota è una vasca in kevlar sagomata a seguire l'avvallamento del fondino del pianale con una protezione poggiapedi nella zona anteriore come si vede nella foto sopra.

Per fare ciò ho ritagliato e piegato la piastra in modo da incassarla nel fondino del pianale. Dopodichè entrambe sono state rifinite con le decals effetto kevlar in dotazione scurite con una mano di Candy Rust Brown Kustomservice.

Come si può vedere in questo modo il poggiapedi calza molto meglio ed il pezzo ha la forma corretta.

Una volta sistemato l'estintore con la relativa decal tutto sembra reale.

Anche il sebatoio, una volta dipinto in nero e messa la decal per il suo vassoio di appoggio sempre in kevlar ha subito un piccolo miglioramento con la realizzazione delle cinghie di ritegno che il serbatoio ha gia stampate a rilievo ma è bene riprodurle come cinghietta.

Per realizzare le cinghie ho ricavato i fissaggi da pezzetti di filo elettrico e le cinghie di ritegno da stagnola per cioccolatini ad effetto zigrinato.

L'effetto finale è buono e questo dettaglio ci voleva dato che a portellone aperto è visibile. le fasce sono state colorate in giallo ocra come da foto in giro nel web. Per i più volenterosi si può riprodurre l'impianto di adduzione del carburante con i connettori sopra il sebatoio, cosa che si vedrà poco e che io non ho riprodotto per mancanza dello schema dell'impianto. 

Il roll bar si monta bene ed è preciso, puo essere montato separatamente verificato sul pianale, rifinito e poi dipinto. Nel mio caso dalle foto della vettura reale ho notato che il roll bar fosse un tantino più brillante del pianale per cui ho dato il primer KSW 100 Black gloss della Kustomservice e poi il Chrome sempre Kustomservice.

Una volta preparato, il Roll Bar può essere messo da parte ed ogni volta provato quando si aggiunge qualcosa sul pianale e, di volta in volta, provata anche la scocca. Questo permetterà di montare tutti gli interni e poi fissare il roll bar soltanto ad abitacolo completo.

I sedili sono stati preombreggiati con del nero,

Fatto un prelighting con del bianco, 

Poi amalgamati con del grigio medio  fino al contrasto voluto.

In nero sono stati ripassati i fori per il passaggio cinture. Il retro è rimasto di colore nero ed è stato wrappato con le decals effetto Kevlar.

Le decals della Cartograph sono eccellenti e si adattano alle superfici.

Il risultato è ottimo e senza tirare giù il calendario dal muro, è stato sufficiente usare iliquidi Micro Set e Sol della Microscale.

Sulla seduta e spalliera vanno messe le decals con i marchi ed i nomi dei piloti per cui la scelta della variante da scegliere va fatta a priori. Equipaggio italiano non vincitore o equipaggio francese vincitore del Montecarlo 1990? Anche dopo il posizionamento sedili è bene provare gli ingombri. (Naturalmente equipaggio italiano fino alla morte)

Sempre sul pianale andranno fissate altre due bombole, il bauletto in kevlar, suppongo copribatteria, e la ruota di scorta. Una volta provati gli ingombri possono essere montati. Come si vede in foto tutti i cerchioni del kit hanno i bulloni già stampati, per cui la ruota di scorta andrebbe modificata togliendo le teste dei bulloni ed evidenziando i fori.

Notare la differenza, la Ruota di scorta è quella di sx. il cerchione è stato dipinto con il primer KSW 100 White Gloss e sugli pneumatici ho usato le decals Michelin in dotazione.

I sedili vanno completati con il sistema delle cinture di sicurezza con ancoraggio a 5 punti. Il kit fornisce del nastro di raso di colore rosso molto bello e le fibbie ed attacchi fotoincisi. C'è anche uno schema per le misure ed i tagli da effettuare. Purtroppo nel mio kit, facente parte della prima tiratura, la larghezza del nastro di raso da 6mm era un pochino abbondante, quasi 7mm, per cui il nastro semplicemente non passava nei suoi attacchi. Italeri ha risolto il problema modificando gli attacchi fotoincisi e fornendo anche un foglietto di errata corrige per le dimensioni dei vari spezzoni. Io invece ho risolto semplicemente andando in merceria e cercando un nastro largo effettivamente 6mm e comprandone 2 metri per un costo di 2 euro.

Il risultato sui sedili è notevole, manca solo il marchio del produttore che è fornito a decals e che io ho applicato con uno stratagemma indicatomi dall'amico e maestro Gennaro Zappa.

Gennaro mi ha consigliato di mettere la decal su un pezzetto di nastro biadesivo e poi ritagliarla e posizionare sul nastrino come fosse un adesivo, al fine di evitare quell'effetto rottura che la decals fa sul tessuto a lungo andare. 

Tra le fotoincisioni viene fornito anche una plancia porta carte da mettere sul cruscotto dinanzi al navigatore, ve piegata e dipinta in nero a seconda delle configurazione in quella posizione è montata la radio di bordo. Io ho preferito montare la radio in plancia nel vano DIN al posto del coperchio con la scritta Martini come visibile in altre foto.

Il frontalino della radio è stato autocostruito da un piastrina di plasticard aggiungendo la manopola ed intagliando il display poi con un pò di filo elettrico e dello sprue ho ricavato il microfono. la radio è una ricetrasmittente Motorola.

Anche il cruscotto una volta completato è un piccolo modello a parte dato il realismo. il kit fornisce le decals per gli strumenti, le piastre ferma quadranti in acciaio fotoinciso, le lenti trasparenti per gli strumenti per cui basta una passata di nero opaco e poi è sufficiente guarnirlo con quanto fornito dal kit. unica mia aggiunta la radio ricetrasmittente con microfono.

Una volta completato il volante possiamo montare la pedaliera ed il cruscotto. Tutto va la posto perfettamente. Dato che, come in tutti i modelli la scatola dello sterzo purtroppo non riesce a funzionare bene, decidedete come volete esporre il vostro modello se con ruote diritte o sterzate e di conseguenza incollate lo sterzo nella posizione consona.

Il dettaglio degli interni è notevole e curato in tutte le sue parti. Questo kit è un modello a riuscita sicura, basta assemblare ciò che si trova nella scatola per ottenere un ottimo modello, poi se ci si mette qualcosa di proprio il risultato sarà sicuramente eccelente.

Il modello che viene fuori da questo kit è bello e dettagliato sia dentro che fuori si sopra che sotto. Sotto al pianale una volta montati i componenti delle sospensioni e la tramissione integrale il risultato è molto bello già di base. In questa zona l'unica mia aggiunta è una piastra paracalore autocostruita sotto l'abitacolo vicino al tubo di scarico per cui Vi spiego come l'ho realizzata.

Qualcuno dirà Silvio è impazzito, si vuole fare la pasta al pomodoro? Ebbene no! Una volta svuotato il tubetto dopo ragù e spaghetti quello che ci serve è il tubetto.

Gli ormai rari tubetti metallici si possono trovare o in alcune pomate medicinali oppure per alcuni prodotti alimentari come in questo caso. Il lamierino con cui sono realizzati è sufficentemente spesso, o se preferite sottile, è morbido e malleabile e si adatta alle superfici e si puo incidere.

Incidendo la lamina con un semplice punteruolo si ottiene il tipico effetto trapunta specifico di queste lamiere che sono parafiamma e paracalore, dopodichè una botta di cromo, un lavaggio con wahing nero gloss all'acqua Citadel ed abbiamo fatto il parafiamma dal tubetto di conserva.

A questo punto per gli amanti delle auto arriva il momento più bello e cioè la riproduzione del motore. Il motore della Delta integrale è un quattro cilindri in linea sovralimentato compatto ma potente che riempie interamente il cofano. Anche questo parte del modello è un vero e proprio kit a parte da rendere nel migliore dei modi e grazie all'utilizzo di colori metallici, in questo io sono facilitato perche credo fermamente di avere sotto mano i migliori colori metallici in circolazione che permettono di ottenere il miglior effetto metallico ad oggi nel settore modellistico senza grana visibile e dal gun metal fino al cromo a specchio. Per cui in questo caso mi piace vincere facile grazie a i colori Kustomservice.

Dalla turbina la basamento ho utilizzato alcuni toni tra Steel, Ghost Chrome, Black Chome, Alluminium, ed alcuni Candy per ottenere effetti brunito, dorato, ramato ecc.

Avere un effetto assai metallico e brillante mi permette poi di operare scuriture o bruniture o attenuazione della riflettenza. In effetti dopo aver dipinto le parti in nero lucido e poi col chrome un lavaggio generalizzato con il washing nero della Citadel in versione Gloss mi permette di ottenere il tipico effetto della fusione e fresatura del monoblocco in alluminio con la tipica untuosità di un motore in utilizzo. Alcune parti sono state colorate in nero e la testata con la coppa dell'olio in rosso corsa, esattamente Rosso Ferrari anni 70-90 con lavaggio in marrone scuro Citadel Gloss.

In azzurro Francia va il filtro dell'olio ed i in ottone dorato le pulegge, per il dorato a pennello ho usato dei colori Citadel, mentre le cinghie sono nere. Da alcune foto le pulegge possono essere anche alluminio o nere.

Dopo il motore va preparato il sistema di raffreddamento con radiatore, scambiatore, convogliatore e ventola. Ho dipinto la ventola in colore Giallo limone come normale negli anni 80/90, il convogliatore in nero, le parti esterne dei radiatori in alluminio e la parte radiante in nero.

Questi componenti vanno dietro la traversa anteriore e devono essere collegati al motore con delle tubazioni. Il kit fornisce vari tipi di tubicini in pvc che vanno tagliati a misura come indicato nelle istruzioni. I vari spezzoni vanno predisposti nel vano motore della scocca dove inseriremo, filtro dell'aria, con collettore, intercooler ed altri componenti secondari. Il motore va poi in posizione perfettamente nel vano, questo modello è a montaggio sicuro.

All'interno del bagagliaio va inserito il condotto del carburante che va dal bocchettone al serbatoio, io sfruttando alcuni effetti speciali Kustomservice l'ho dipinto come visto in una foto dell'esemplare in restaturo. Nel bocchettone va inserita la fotoicisione che riproduce il tappo carburante a sblocco rapido e poi volendo lo sportello del tappo di rifornimento.

Il motore calza perfettamente e nella parte inferiore vanno collegati albero di trasmissione e tubo di scarico.

Il sotto è anche meglio del sopra l'insieme del motore con la coppa dell'olio rossa la sospensione, i semiassi, l'albero di trasmissione con bronzine e giunti sono un belvedere. Praticamente dimentichiamo che stiamo montando pezzi di plastica e dimentichiamo anche che tutto sto ben di dio dovrà essere occultato dal carter di protezione? Ma di questo ne parleremo più avanti.

Proviamo la scocca per controllare che tutto andrà al suo posto e soprattutto colleghiamo i tubi per vedere come stanno.

A questo punto tutto ciò che abbiamo preparato finora può essere installato sul pianale e completare la parte posteriore col parafiamma del bagagliaio dove è installato il serbatoio di sicurezza.

Questo è l'aspetto una volta montate le paratie posteriori, la lamina di policarbonato protettiva dell'abitacolo che io ho rigato come nella vettura reale ed il tubo adduzione carburante.

Altra modifica, questa veramente necessaria, è autocostruirsi i cavi candele dato che quelli in dotazione al kit sono piuttosto grossolani e molto rigidi per cui non permetterebbero la chiusura corretta del cofano motore. Ho provveduto a sostituire tali cavi in vinile con dei cavi realizzati in filo di piombo da 0,5 della Plusmodel.

I cavetti sono stati accorpati con una piastrina, dipinti in vinaccia e decorati con un'anellino bianco. Il risultato è notevomente migliore come pure l'utilizzo dei gancetti fotoincisi forniti nel, kit per il coperchio del filtro aria, è molto meglio che usare quelli in plastica.

Ho scattato alcune foto doverose dato il livello di dettaglio raggiunto e prima di coprire tutto o quasi tramite la scocca che è stampata in plastica colore bianco come portiere, portellone scudi e cofano.

Per la serie, le prove non finiscono mai, iniziamo con provare cofani e portiere ma va tutto in ordine. Unico neo il sistema di incernieratura del portellone posteriore che ci obbliga a montare il portellone prima di installare la scocca sul pianale. Ciò rende complicata la gestione della parte fino a quando il modello non sarà terminato e soprattutto in caso di distacco accidentale del lunotto, come avvenuto a me, rende tecnicamente impossibile intervenire per una riparazione. Infatti nel mio caso ho dovuto troncare i braccetti riparare il lunotto e reinserire in posizione il portellone con limitazione della movimentazione dello stesso. Comunque una bella rogna da effettuare a modello praticamente ultimato. Però le aperture combaciano alla perfezione in modo da poter avere un modello in configuarazione tutto aperto o tutto chiuso.

La scocca non ha segni particolari all'esterno al parte un punto dove la congiunzione degli stampi non è perfetta ed è sul montante posteriore del tetto più dal lato copilota che dal lato pilota. Dal lato pilota è sufficiente una carteggiata per rettificare il cambio di inclinazione, ma da lato copilota vi è uno scalino da rettificare, carteggiare e stuccare.

Una volta lisciato tutto tra verniciature varie e decalcomanie non si noterà niente. Per il resto la scocca è liscia ed i segni ridotti al minimo, sarà necessaria una semplice seppiata con carta abrasiva bagnata. Nella parte interna ho dato del nero opaco e poi l'alluminium Kustomservice. Poi ho mascherato i finestrini e cominciato a dipingere l'esterno.

Per la pitturazione, dopo aver sgrassato la scocca, ho dato una mano di primer bianco Kustomservice, poi ho lisciato ad acqua con carta abrasiva 800 e 1200, poi ho passato direttamente il KSW 100 White primer Gloss ottenendo già una carrozzeria lucida.

Il kit fornisce uno schema per la pitturazione delle aree in rosso della colorazione Martini. con delle sagome da ritagliare per mascherare. Io ne ho fatto una fotocopia ed ho ripassato le sagome sul Frisket per poi ritagliarle ed incollarle sulla carrozzeria.

Come rosso Ho dato il Rosso Ferrari anni 70-90 Kustomservice, colore corposo, carico e profondo molto simile al rosso che si vede sulla boxart della scatola. forse la colorazione originaria risultava meno carica ma questo rosso mi piace moltissimo ed è di effetto sul modello.

Dopo aver dato una abbondante mano di KSW 100 Clear Gloss che ha ravvivato di molto il rosso, ho mascherato tutta la carrozzeria per dipingere le modanature con del nero Kustomservice.

Non c'è bisogno di avere margini perfetti dato che poi la colorazione andrà completata con le decalcomanie. Anche cofano e portellone vanno dipinti in bianco come le portiere con l'eccezione che portellone e portiere hanno guanizioni e bordi in nero, da mascherare e dipingere a parte.

Il portellone posteriore è una delle parti più belle e realistiche di tutto il modello anche grazie alla fanaleria posteriore che se ben resa è assolutamente analoga a quella vera. Purtroppo vuoi per i fissaggi delle cerniere che per la sottigliezza degli attuatori questi si flettono sotto il peso del portellone per cui sono inutilizzabili.

Io li ho rifatti in filo telefonico ad anima unica con poi alcune parti dela guaina dipinte in nero.

Inserito il portatarga e la maniglia, ho dipinto le luci di retromarcia. peccato che le parti vetrate da inserire sono completamente trasparenti e non zigrinate prismatiche come quelle reali, ma alla fine la resa è buona. Molto bello il sistema di riproduzione delle targhette del nome, il kit fornisce la base fotoincisa con bordino acciaio lucido e rialzato all'interno del quale mettere le decalcomanie con fondo nero e logo in rosso. Il tutto potrà essere guarnito da una goccia di trasparente lucido. La fanaleria posteriore è uno spettacolo se adeguatamente resa nel modo corretto. Mia suocera aveva una Delta per cui conosco bene le caratteristiche di queste parti. La plastica trasparente è colorata ad intero spessore cioè stampata direttamente in policarbonato colorato. Il kit fornisce il fondo fanale in plastica ottimamente cromata a specchio su cui montare la parte in plastica trasparente naturalmente da dipingere in Clear Red e Clear Orange. Qualcuno direbbe da dentro così fuori resta lucida. Ma così facendo vedremmo lo spessore trasparente della plastica ed un colore meno vivo.

Per cui ho optato per una via più rischiosa ma di sicuro effetto e cioè dando il Clear Red e Clear Orange da fuori sul fanale in uno strato consistente e con doppia mascheratura dato che ho prima dato l'arancio, lasciato asciugare due giorni e poi dato il rosso e lasciato riposare e cristallizzare altri due giorni. Il risultato, lo vedete in foto, è sconvolgente, sembrano veri ma stanno nel palmo della mano. 

Ed una volta montati sulla scocca danno un senso assolutamente reale al lato B dei questa regina dei rally.

Una volta montato il portellone con i nuovi attuatori il tutto e molto bello da vedere, sia aperto che chiuso.

Anche gli scudi anteriore e posteriore sono stati dipinti in bianco lucido e poi mascherati per dare la modanatura in nero Kustomservice, tutti colori all'acqua.

Nello scudo anteriore vanno inserite le griglie ritagliate dalla retina in pvc fornita nel kit, molto bella e di giusta finezza e dimensione. Mentre le palpebre degli indicatori di direzione vanno dipinti in agento, io ho usato lo steel della Ak in tubetto linea extreme metal, ottimi a pennello anche se non asciugano.

Poi procedo al montaggio delle plastiche trasparenti dei fanalini dipinte con il Clear Orange Tamiya, sempre da fuori con un puntino nero a simulare le viti di fissaggio. Le griglie delle prese d'aria per i freni, che stanno al posto dei fendinebbia della versione stradale, sono fornite tra le fotoincisioni in dotazione al kit nella parte posteriore andrà incollato il convogliatore ed i condotto per ogni lato. una volta montato lo scudo solidale con la calnadra, i condotti andranno legati alla sospensione nella parte inferiore con del filo di rame fornito sempre nel kit.

La Calandra fornita nel kit è buona. Ma la Delta Integrale presenta due feritoie per aumentare i flussi di raffreddamento del motore ricavate sopra i fendinebbia. come vediamo in foto il kit le riproduce stampate a rilievo nella plastica nera per cui non come nella realtà.

La retina non manca dato che è rimasta da quella usata nello scudo anteriore ed allora perchè non aprirle? Per cui con il trapanino e micropunta da tre decimi ho forato lungo al perimetro e poi col bisturi e molta attenzione ho tagliato la finta griglia in modo da non danneggiare il pezzo e poi ho inserito da dietro la retina in PVC.

Non è una modifica obbligatoria, è un dettaglio in più che noteranno soltanto gli addetti ai lavori. Ma ho voluto aggiungere al mio modello un dettaglio in più che nessuno aveva ancora curato, almeno fino a quando l'ho realizzato io.

La parte cromata della calandra del mio kit aveva dei difetti nella cromatura. Con i colori di cui dispongo non è complicato ripristinale una cromatura e farla anche piu credibile dato che in effetti la calandra è in acciaio. per cui ho prima lisciato la superficie eliminando le asperità ed ho dato il primer nero lucido KSW 100 Black Gloss della Kustomservice.

Ricromata la calandra bisogna riprodurre il caratteristico bordo rosso tra griglie e la stessa calandra cromata. Avendo una base nera, dopo aver mascherato ho dato prima il primer bianco 

e poi il rosso Ferrari ottenendo un bel rosso carico e brillante. 

Con il pennellino ed il nero ho ridotto la profondità del rosso preparando il montaggio delle griglie fotoincise della calandra con il tipico andamento a muro in mattoni a faccia vista, da dipingere in nero prima di montarle da dietro. Tutte le parti vanno in sede perfettamente senza necessità di adattamento.

Come quelli posteriori anche i fari anteriori sono un piccolo capolavoro. Il kit fornisce le parabole in plastica ottimamente cromata a specchio, le lenti con la corretta zigrinatura e sempre in plastica trasparente ... le lampadine. Direte vabbeh ma mica si accendono? Non si accendono ma, se vogliamo riprodurre l'effetto fendinebbia... Basta dipingere le lampadine dei fendinebbia di Clear Yellow Tamiya ed il gioco è fatto!

Le decals sono della Cartograph e sono semplicemente spettacolari, aderiscono bene e sono soprattutto con colori ottimi e forme precisissime.

La loro pellicola flessibile le fa adattare perfettamente alle forme della vettura, è sufficiente usare i liquidi Microscale Micro Set e Micro Sol ed aiutarsi solo in alcuni punti con il Tamiya Decal Adhesive. Non è stato necessario usare il phon per riscaldare ed ammorbidire le decals. Unica accortezza, avendo visto che in altri modelli completati prima del mio la decal del Rally di Montecarlo 1990 lasciava trasparire la differenza di fondo tra il bianco e la colorazione, ho usato quella col numero 7 da mettere sotto dopo aver asportato il numero e poi sopra ho posizionato la decal col numero 1. In caso vogliate riprodurre la #7  fate al contrario cioè usate quella con #1 come base dopo aver asportato il numero. In questo modo nessuna trasparenza puo rovinare il nostro modello.

Conviene posizionare le decals sulle parti apribili in maniera separata con l'attenzione di posizionare dette parti, come portiere e cofani, provvisoriamente in sede con dei pezzettini di nastro di carta per allineare le decals con il resto della colorazione e sezionare eventuali fregi a cavallo tra le due parti. 

Come si può vedere comunque tutto va in posizione perfettamente proprio per la notevole precisione delle decalcomanie. Intelligente il fatto di separare il rosso (da dipingere) rispetto alle fasce blu e turchese, sistema che adotterò anche sulla sorellina piccola dove separerò il rosso rispetto alle fasce e lo userò come base per marcherare il rosso e dipingerlo direttamente, dato che il posizionamento delle fasce risulta più semplice che gestire la decalcomania intera.

I pannelli interni delle portiere sono ottimamente riprodotti e vanno dipinti in nero, grigio 36373 desaturato a spugna in 36495 molto diluito ed alcuni dettagli in argento. Una mancanza del kit è la mancata riproduzione del disegno a strisce oblique colorate sull'alcantara della portiera tipico delle Delta stradali che era installato anche sulla Integrale Martini.

Ho provato a riprodurre questo dettaglio con una decal trasparente su cui con dei pennarelli ho tracciato le linee con un effetto volutamente sbavato per simulare la trama di stampa sul tessuto vellutato. I pannelli sono stati poi incollati nell'interno portiere direttamente in fase di montaggio delle stesse. Il montaggio portiere dovrebbe avvenire fissando tra pannello porta e portiere la cerniera e poi incollando la cerniera alla scocca. Io ho proceduto al contrario ma non seguite questo mio consiglio dato che ho incollato la cerniera alla scocca e poi ho messo insieme portiera e pannello interno gia in posizione, operazione eseguita con grande difficoltà. Per cui meglio fare come indicato nelle istruzioni.

Il cofano motore si monta più facilmente ed io ho voluto realizzare l'astina fermacofano per mentenerlo aperto quando necessario e ripiegabile nella scocca. Un consiglio che mi sento di dare è utilizzare i magneti al neodimio della Greestuff world per mantenere chiuse portiere e cofani. Io li ho usati per rendere smontabile la piastra paracoppa dato che volevo che si potesse vedere tutto quel ben di Dio che ci sta sotto.

Il montaggio dei cristalli é ottimo per il parabrezza (va letteralemente a scatto) buono per le portiere, meno buono per il portellone a causa del fatto che per la sua sottigliezza il portellone è un pò deformato e non segue la sagomatura del trasparente, forse la realizzazione di un bordino di incastro a scatto sarebbe stata utile in modo da non incollare dato che gli incollaggi purtroppo a maneggiare le parti cedono. Cosa che mi è successa con conseguente leggero danno alla decalcomania Martini Racing, poi ritoccata.

La decal con la resistenza del lunotto termico va posizionata da dentro e l'effetto è perfetto dato che il film trasparente scompare completamente

Dopo innumerevoli prove, togliendo e mettendo la scocca, finalmente siamo arrivati alla fase del "Matrimonio" come viene definita la definitiva unione della scocca sul pianale e qui è effettivamente cosi. Basta allargare un pò la scocca ed inserirla per bene, dovrà fare uno scatto e va controllata la posizione dei parafanghi rispetto alle ruote. Io non ho notato particolare sporgenza delle ruote rispetto alla parte alta del parafango come lamentato da alcuni amici che l'hanno montata prima di me. Va da raccomandare un attento controllo dei dei mozzi delle ruote solidali ai dischi dei freni al momento del loro montaggio dato che non sono tutti e quattro uguali come altezza. Io ho montato quelli più bassi dietro e quelli piu alti avanti come pure nel montare le ruote prestare attenzione che i due perni sui mozzi vadano nelle sedi foro del cerchione prima di serrare le viti. Una volta montata la scocca si aggiungono dei longheroni sottoscocca che fissano la carrozzeria al pianale e poi si montano scudo posteriore e scudo anteriore insieme alla mascherina. Esattamente lo scudo posteriore si monta alla scocca ed il gancio posteriore del pianale andrà inserito nel foro dello stesso.

Sulla piastra paracoppa ho voluto sperimentare una particolare tecnica: dopo aver dato il primer nero, con un tampone abrasivo a grana grossa (di quelli di Colle 21) ho raschiato il fondo graffiando la superficie e scoprendo il grigio chiaro della plastica.

Poi ho dato il Ghost Chrome di Kustomservice ottenendo questo spettacolare effetto graffiato come se la vettura avesse già fatto qualche prova speciale volando su qualche dosso. Il risultato è stato molto apprezzato dagli amici automodellisti.

A questo punto ho incollato con la Colle 21 Ciano dense i magnetini al neodimio da 3 mm mentre nella piastra ho fresato con una fresa da 3mm le sedi apposite per incassare altri tre magnetini al neodimio e quindi la piastra si è subito fissata magneticamente pur restando rimovibile.

Il bordo anteriore del carter di protezione è stato dipinto in bianco lucido e poi posizionate le decals specifiche della parte.

Belli i tergicristalli in plastica nera da guarnire con la spazzola in fotoincisione come pure fotoincisi sono i ganci fermacofano un po difficli da piegare, in certi casi meglio usare la plastica.

Anche i paraspruzzi sono fotoincisi comprese le tenute vanno un pò flessi e colorati in rosso opaco. Gli specchietti sono dotati dello specchio in plastica cromata che è ottimo.  Come ultima cosa aggiungo l'antenna sul tetto ricavata da un pezzetto di filo d'acciaio armonico sottile. Le piastre ferma parabrezza sono riprodotte a fotoincisione da colorare in nero anche se qualche volta si vede anche in alluminio.

Una pulita, qualche ritocco e la nostra Lancia Delta è finita, almeno per ora. L'intenzione finale è di farla sporca dopo una speciale in assistenza sopra un crick e due puntelli, con qualche ruota smontata e qualche portiera aperta, per cui per ora alcuni pezzi sono solo appoggiati come i convogliatori dei cerchioni anteriori. Ma per ora è in stile Heritage. Il modello è bello ed imponente, con dettagli molto realistici. Se ben fotografato non sembra proprio un modello.

Il vano motore è pieno come un uovo ed anche da dietro l'effetto è notevole.

Alcune foto in esterno rendono meglio colori ed aspetto senza le aberrazioni delle luci artificiali.

Nella gallery sottostante potrete osservare tante altre foto riguardanti il montaggio ed il modello terminato. Il montaggio è durato un anno ma si può fare in molto meno tempo se non ci si fa distrarre da altro come faccio io.

Già da scatola ne viene fuori un ottimo modello con qualche piccola aggiunta ne viene fuori un modello da concorso, se poi si ambienta con qualche accessorio autocostruito ne possiamo fare una vettura in assistenza perfetta.

Insomma non sempre è necessario spendere 900 euro per un modello della MFH per avere un signor modello, questa Delta Italeri c'è lo offre ad 1/5 del costo e con maggiore divertimento e meno problemi sul montaggio. Se poi aggiungiamo il fatto che io di solito non monto auto ma monto aeroplani allora Il kit è proprio un ottimo kit, ben fatto e con ottimo fitting. Per cui questa Delta la consigliamo, non perchè "A noi Ci piace Italeri" ma perchè è proprio un gran bel kit! Buon Modellismo.

StampaEmail