Fiat 806 Grand Prix scala 1/12 da kit Italeri

Dopo lungo periodo abbiamo completato il montaggio della Fiat 806 Grand Prix della Italeri in scala 1/12. Vi raccontiamo come abbiamo proceduto per questo lavoro e come con piccoli miglioramenti si può ottenere ancora di più da questo splendido kit.

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo. Si ringrazia Italeri e Pama Trade per il kit messo a disposizione.

La Fiat 806 Grand Prix è una pietra miliare delle competizioni automobilistiche. Nata per sfida tra uomini di altri tempi che se si mettevano in testa di vincere una scommessa, erano in grado di fare tutto solo per avere la soddisfazione di aver battuto un avversario. In un'epoca di corse automobilistiche dove le auto da competizione erano a due posti (pilota e meccanico) ed erano alte ed imponenti con i loro grossi motori poggiati su robusti telai, la Fiat 806 Grand Prix si presenta al mondo piccola, filante, bassa e sopratutto monoposto. Si perchè la 806 è la prima vettura da competizione monoposto realizzata, antesignana delle attuali Formula 1 e con concetti ingegneristici rivoluzionari per l'epoca. Il senatore Agnelli la volle per dare una lezione ad Alfa Romeo, la fece progettare, la fece costruire, la fece correre e dopo aver partecipato alla sua unica gara ed aver starcciato le Alfa e tutta la concorrenza, la fece distruggere, auto, telai, motori e progetti. Di questa auto rimane un disegno a quattro viste e qualche foto sbiadita in bianco e nero.

Proprio queste foto ci raccontano di un'autovettura fortemente innovativa rispetto alle altre del 1927, subito risaltava il fatto che fosse una monoposto, la prima in assoluto mai realizzata per le competizioni, una cosa mai vista. Ma rispetto alle altre, questa vettura colpiva per il fatto che era bassa, molto più bassa. Il cofano arrivava al'altezza delle ruote, il radiatore messo in posizione obliqua per avere un muso filante, ma sopratutto un telaio innovativo che permetteva di alloggiare il blocco motore e cambio in basso, in mezzo ai longheroni e non sopra come era per tutte le altre autovetture. ciò abbassava il baricentro della vettura ed aumentava la guidabilità con una tenuta di strada eccellente. Anche il motore era innovativo quanto di estrema finezza meccanica dato che utilizzava due sei cilindri in linea affiancati paralleli, non a V e collegati tra di loro in un'unica unità motore a 12 cilindri.

L'unica cosa tangibile che ci resta di questa vettura è un modello (credo in scala 1/10) conservato al Centro Storico Fiat di Torino e poi abbiamo questo kit che in questo articolo vi presenteremo montato.

Il kit lo abbiamo presentato in dettaglio in un articolo quando fu messo in commercio nel 2015 ed è stato ristampato lo scorso anno insieme alla Fiat Mephistofele per cui attualmente in commercio. Il kit Italeri è la trasposizione in plastica dell'ottimo kit Protar degli anni 80. Il kit originario presentava alcune parti in metallo bianco tra cui la carrozzeria, mentre il kit Italeri è interamente in plastica polistirenica con aggiunta di viti, bulloni, fotoincisioni, e parti in vinile.

Previa verniciatura delle parti in nero opaco o satinato, il montaggio inizia dal telaio con il sottoscocca. Le parti si fissano con piccoli dadi e piccole viti e per questo mi è stato molto utile una set della Beta per mecanica di precisione.

o cumunque serviranno un set di cacciaviti da orologiaio e pinzette per maneggiare le piccole viti.

Successivamente le istruzioni ci guidano ad assemblare la parte del pavimento abitacolo che andrà particolarmente curato perchè una volta montata la carrozzeria la parte accanto al sedile del pilota risulterà ben visibile.

Il kit fornisce, per riprodurre il pavimento in legno, una bellissima fotoincisione in ottone con la venatura incisa. Semplicemente passando un lavaggio con il Citadel Agrax Eartshade Gloss il risultato è quello in foto per cui potrebbe già simulare un legno chiaro.

Ma nel mio caso ho preferito un tono più caldo velando ad aerografo un Candy Brown di Kcolors (all'epoca, Kustomservice ora) e poi una seconda passata dello shade Citadel.

A questo punto il telaio pianale è completo e vanno aggiunte alcune suppellettili di grande effetto tra cui tappi e tubazioni dei serbatoi accanto al posto di guida.

Tali dettagli vanno curati con una buona verniciatura, di suo il kit fornisce il filo d rame per le legature ma con una base nero lucida a specchio, una mano di Cromo, una di Candy Gold ed un trasparente superlucido il tappo sembra oro o ottone lucidato. 

Continuando si passa alla costruzione del motore partendo dal basamento di cambio e coppa dell'olio. La coppa ha il fondo alettato e presenta evidenti segni a rilievo provocati dagli estrattori.

Tali segni vanno spianati e poi scavati tra le alette con l'incisore Tamiya; se il lavoro è fatto per bene non si noterà niente.

La parte inferiore è in nero metallico, mentre i basamenti con le testate sono di color alluminio. I bulloni sono stati colorati a pennello col Citadel Layer Gehenna's Gold e poi i pezzi hanno subito un lavaggio generalizzato con lo shade Citadel Agrax Eartshade Gloss.

Nel motore il kit presenta uno dei dettagli meno riusciti e cioè i coperchi degli spinterogeni ed i cavi candele realizzati in gomma vinile.

In questo caso ho preferito rimuovere tali cavi e sostituirli con filo di piombo di spessore minore.

Ciò mi ha permesso di legare il fascio di cavi ed adattarli sulle forme del motore, su entrambe le bancate per i due 6 cilindri in linea accorpati e quindi due spinterogeni.

I cavi sono poi stati connessi alle 12 candele e successivamente dipinti in azzurro spento, mentre le calotte degli spinterogeni nel classico colore rosso fegato della bachelite.

Il motore è un vero modello nel modello ed il risultato è stupefacente. Un peccato chiuderlo nel Cofano per cui ho fatto un pò di foto.

Veramente bello questo motore di cui non è rimasto niente. Il passo successivo prevede il montaggio del piantone dello sterzo e del volante. Per il volante il kit fornisce un cerotto adesivo che andrà tagliato in striscioline ed avvolto sulla corona del volante mentre al centro andrà montato un paravento rotondo in acetato fornito in una lastrina pretagliata. 

Seguendo gli schemi di costruzione viene indicato il montaggio delle ruote. Le ruote sono in doppio anello con raggi da fissare insieme con delle viti inserendo in mezzo il mozzo. E' sufficiente passare la lama del bisturi lungo i raggi per eliminareun poco di bava di stampaggio che li appesantisce e si ottiene un ottimo risultato.

Ho proceduto dipingendo i cerchi in nero lucido, i coni dei mozzi in Kcolors steel (ora Kustomservice CHR 03) dopo aver dato il nero lucido ed averlo carteggiato per dare l'effetto dell'acciaio spazzolato.

Il coperchio del tamburo è stato dipinto con l'alluminio e poi brunito tramite Candy Bronze. Gli pneumatici in vinile sono stati passati con la carta abrasiva per renderli opachi. Il risultato è molto bello già così puliti ma non so se lo rimarranno a lungo.

Altra parte importante del modello è il complesso radiatore che una volta assemblato sarà il volto del nostro modello. Il kit mette a disosizione le parti per il radiatore, la griglia frontale in plastica cromata e la parte di carrozzeria della naca che andrà dipinta in colore carrozzeria.

Dopo aver dato il nero lucido ho mascherato la parte del radiatore per dare sulla cornice in ottone stagnato l'alluminio e quindi il candy giallo per ottenere un effetto ottonato. per il numero nel radiatore non ho usato le decals disponibili ma le utilissime mascheriene pretagliate che mi hanno permesso di dipingee direttamente il numero sulle lamelle del radiatore.

Il risultato è quello che vediamo in foto. nel frattempo ho dato un primer grigio medio sulla naca ed ho cominciato a riflettere sul colore.

La griglia è stata dipinta in nero lucido e poi col cromo ottenendo un effetto metallico più spento della cromatura originaria. Ma ora bisogna cominciare a lavorare sulla carrozzeria e decidere come dipingerla. L'unica cosa certa è che la macchina era rossa. Dalle foto in pianco e nero risulta essere piuttosto scura. Quindi non il solito rosso corsa ma un rosso scuro come un vinaccia o un rosso barchetta o un rosso sangue d'agnello o rosso fegato. il lavoro di pitturazione della carrozzzeria è stato effettuato circa 7 anni fa ed all'epoca parlai con un mio caro amico di Lecce, Paolo De Rhegzy un validissimo automodellista nonchè fine conoscitore delle vicende storiche delle vetture sportive non solo italiane. Paolo mi disse che il colore più probabile potesse essere il Rosso Sangue d'agnello e mi disse come ricavarlo. Indicando che il tono visibile sulla boxart del kit era piuttosto rispondente. A quel punto presi un mezzo flacone di rosso corsa e mi misi a miscelare la tonalità con aggiunta di nero e di blu scuro.

Il risultato è quello che vediamo in foto il più possibile rispondente al tono della boxart. A questo punto mi è nato un altro pensiero, normalmente io faccio aerei e mezzi militari dove la desaturazione del colore è una prassi per rendere i modelli più vissuti. perchè non tentarlo per la prima volta su una vettura da competizione con un cospicuo peso della storia addosso? Per cui provo sulla naca del radiatore per vedere che succede.

Una volta data la base di primer grigio medio, ho dato il rosso sangue. Poi ho preso del rosso corsa, una punta di bianco, metà Color Blender e 5 gocce di Reducer. Il filtro schiarente così realizzato è stato dato a bassa pressione nelle parti più esposte alla luce dei pezzi e nelle aree convesse. Il tutto è stato poi reso lucido da un'abbondante passata di Kcolors (ora Kustomservice)  KSW 100 trasparente superlucido all'acqua. Avevamo la nostra colorazione per cui dopo aver assemblato trasmissione ed avantreno saremmo potuti passare alla carrozzeria.

Ma prima volevo fare una cosina al serbatoio anche se poi alla fine non si sarebbe visto niente.

Il serbatoio è stato prima levigato reincisi alcuni rivetti e poi dipinto con un fondo grigio, quindi ho usato una fresetta col microtrapano per riprodurre un effetto martellato infine ho dipinto col primer nero lucido per metalli Kcolors KSW 100 Black, ora Kustomservice. A colore asciutto ho dato il Ghost Chrome ottenendo un buon effetto martellato.

Una volta installato anche il serbatoio con un pò di tubicini e molle, lo chassis completo e mancante solo del sedile si presenta in questo modo.

E qui la domanda sorse spontanea:" E chi c'è l'ha il coraggio di chiuderla con la carrozzeria?"

La pausa di riflessione è durata 5 anni in cui il modello è stato custodito in vetrina ed esposto alcune volte in esposizioni.

Ma i modelli vanno terminati e questo è stato iniziato nel 2015 e terminato ad inizio 2023, per cui mano alla carrozzeria. Il kit prevedeva l'apertura di un solo cofano e le feritoie posteriori erano chiuse e non aperte come sarebbe dovuto essere. Il problema dell'apertura di entrambi i cofani era risolvibile ma andava autocostruita la tipica incernieratura alla sommità.

Il primo lifting ha riguardato la ripulitura di tutte le feritoie effettuata passando la lama del bisturi.

Poi ho tagliato via la finta cerniere e l'ho autocostruita con guaina di filo telefonico.

I vari spezzoni sono stati fissati con colla cianoacrilica rispettivamente a dx ed a sx sui cofani.

Infine la prova di posizionamento e funzionamento.

I cofani sono stati poi dipinti con la stessa tecnica prima il primer grigio chiaro, poi il rosso sangue, e la schiaritura

E per finire il lucido di finitura.

Si è poi provveduto alla pitturazione dei numeri anche in questo caso con le mascherine pretagliate in dotazione.

e poi annerimento da cottura e sporcatura.

La parte posteriore ha richiesto maggiori attenzioni in primis perchè è stato necessario aprire le feritoie nella parte della coda d'anitra.

Il lavoro è stato particolramente complesso perchè il codino era di plastica piena ad elevato spessore e non è stato possibile usare utensili  nella parte esterna per il rischio di rovinare la carrozzeria.

E' stata necessaria qualche stuccatura per rifinire il lavoro di scasso.

Nella parte posteriore ho inserito una chiusura sotto al poppino in modo da migliorare l'aggancio sotto al serbatoio.

Una volta lisciata ho dato il primer grigio prima della pitturazione vera e propria. Il prodotti Kcolors - Kustomservice erano e sono ora impareggiabili.

Verniciatiura e schiaritura impeccabile.

Numero e poi lucido.

A questo punto avviene la lunga pausa di riflessione, fino a quando a fine ann scorso dopo aver finito la Lancia Delta Integrale, che presenteremo prossimamente, decido che questa Fiat 806 s'ha da fare!

 

Erano rimasti da montare e dipingere cruscotto, scarichi, sedile non prima aver inserito in maniera molto laboriosa la scocca.

Ho preferito dipingere i quadranti anzichè usare le decalcomanie in dotazione.

Il sedile è stato dipinto a pennello asciutto con il set Rust and dust della Lifecolor in modo da usare colori ad acqua sulla gomma ed evitare i solventi che la potrebbero far crepare.

Infine montati anche i cofani ed i ganci fermacofano, entrambi apribili, anche il sotto è uno spettacolo.

Ma quella in foto è sporca!

Allora decals sugli pneumatici per le scritte, poi consumate le scritte con un pò di nero a tampone, poi aerografo con tan e grigio chiaro con color blender aerografo 0,2 fengda a bassa pressione 

Anche tutta la vettura riceve lo stesso trattamento ad aerografo ma anche a tampone e colature con streaking a solvente. gli scarichi vengono anch'essi consumati e la parte posteriore affumicata in maniera massiva. Queste auto erano ciminiere.

Ed alla fine eccola dopo 8 anni di gestazione Una Fiat 806 Grand Prix inzaccherata come quando terminò il suo unico Gran Premio di Milano del 1927.

e con tutti e due i cofani che si possono aprire.

Io normalmente costruisco aeroplani, da ragazzo costruii la Ferrari 312 T4 sempre della Protar che spero presto Italeri riediti; modello che vorrei tanto fare oggi anche in funzione delle mie capacità modellistiche attuali. Questa Fiat 806 Grand Prix è un modello notevole e completo. con alcune migliorie diventa da concorso anche per chi le auto non le monta ogni giorno. Un kit in plastica che costa 1/5 di un MFH e ci permette di ottenere un modello di ottimo livello anche da scatola. Il montaggio non deve necessariamente durare 8 anni come ho fatto io ma quando ho visto il telaio completo ho veramente avuto il dubbio se montare la carrozzeria o meno tanto mi piaceva quello che vedevo. Ma ora che è finita mi rendo conto che andava terminata. Un gran bel pezzo nella mia collezione. Mgari da metterci accanto una Mephistofele, magari nera, e perchè no?  

A segure le foto della lavorazione del modello, si fa notare che in foto i contrasti sono sempre accentuati sia per il chiaroscuro che per il weathering.

 

 

 

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