MiG-21 MF Fishbed del Vietnam del nord da kit Eduard 1/72

Il nostro Marco Rondinelli ci delizia ancora con un ottimo modello in scala 1/72, questa volta di un classicone di oltre cortina. Il Mig 21 MF in finitura Natural Metal. Scopriamolo insieme.

Modello, testo e foto di Marco Rondinelli

Cenni storici

Il MiG-21, monomotore a getto con ala a delta, venne progettato dall’OKB 155 diretto da Artëm Ivanovič Mikojan e Michail Iosifovič Gurevič e sviluppato in Unione Sovietica negli anni cinquanta.

E’ stato impiegato principalmente dalla Sovetskie Voenno-vozdušnye sily (VVS), ovvero l’Aviazione Militare Sovietica, e da molte forze aeree del Patto di Varsavia e filosovietiche, diventando con oltre 10.000 esemplari costruiti, il caccia bisonico più prodotto nella storia dell’aeronautica.

Si susseguirono numerosi prototipi e test a partire dai primi anni ’50, per giungere finalmente al primo modello di serie prodotto a partire dal 1960, il MiG-21 F-13.                 

Questa era la prima versione molto basica, che non montava un radar di scoperta, subito infatti si cominciò a lavorare per migliorarlo con lo sviluppo e la costruzione di svariate versioni.

Il modello da me realizzato è il MiG-21 MF, che possiamo definire appartenente alla 3° generazione di questo aereo (in totale ne sono esistite quattro), pilotato da Phạm Tuân dell’aeronautica militare nordvietnamita durante la guerra contro gli Stati Uniti.

Egli rivendicò l’abbattimento con missili aria-aria di un B-52 statunitense sopra Hanoi la notte del 27 dicembre 1972, diventando il primo ed unico pilota ad aver abbattuto in combattimento aereo questo tipo di bombardiere strategico. Ha ottenuto altre vittorie aeree durante la guerra che gli valsero diverse decorazioni, raggiungendo a fine carriera il grado di maggior generale e iniziando l’addestramento nel nascente programma spaziale sovietico-vietnamita.

Venne selezionato come cosmonauta il 1° aprile 1979 e partì con la missione Sojuz 37 nel luglio del 1980.

Il MiG-21 durante la guerra in Vietnam causò agli americani il loro peggior rapporto di perdite in combattimenti aerei della Storia.

Kit e montaggio

Il kit che ho utilizzato per la costruzione di questo velivolo è l’Eduard in scala 1/72, che riproduce come boxart proprio l’esemplare che ho scelto.

Gli stampi si presentano di elevata qualità e con numerosi dettagli.

La costruzione è iniziata dal cockpit, per il quale è possibile aumentare il livello di dettaglio con le fotoincisioni incluse nel kit e spesso è possibile scegliere se utilizzare il pezzo in plastica oppure la fotoincisione; di solito scelgo il pezzo in plastica da dipingere manualmente se voglio conservare maggiore tridimensionalità, altrimenti, se questa non è necessaria, utilizzo la fotoincisione.

Per la realizzazione del seggiolino del pilota è possibile aspettare alcune fasi, come suggerito dalle stesse istruzioni. Anche per esso sono presenti fotoincisioni, rendendo il livello di dettaglio di tutto l’abitacolo davvero elevato.

Per la colorazione del tipico colore interno tendente al turchese ho utilizzato ad aerografo un colore della AK già pronto; dopo aver dipinto i vari particolari ho eseguito il weathering dell’abitacolo.

Il montaggio è proseguito con la sezione di scarico del motore, dove è necessaria un po' di attenzione per il montaggio di alcuni componenti;

una volta posizionata questa e il cockpit in fusoliera, è possibile chiudere i due gusci. Per sicurezza ho comunque piombato a dovere la sezione del muso.

Al termine di questa fase, ho notato la presenza di un gap nella parte inferiore, troppo grande da colmare col semplice stucco: non so se ciò è dipeso da un mio piccolo errore precedente o dallo stampo stesso; ho così prima inserito una strisciolina di plasticard e poi sigillato il tutto con lo stucco, infine lisciato.

Il montaggio prosegue con l’assemblaggio delle ali alle quali bisogna aggiungere il vano carrello principale prima di unirle alla fusoliera; anche qui presenti numerosi dettagli da dipingere per aumentare il realismo.

Una volta completato il montaggio di fusoliera, ali e componenti principali, curate tutte le giunzioni, son passato alla stesura di un primer, nel mio caso il nero lucido della AK da utilizzare come base per il colore metallico, anche se in altre occasioni ho utilizzato un semplice nero lucido Tamiya e il risultato è stato comunque ottimo. Come tono principale ho scelto l’aluminium, differenziando alcuni pannelli con il dark aluminium e altre tonalità, tutte della serie Extreme Metal della AK.

Bisogna fare attenzione in questa fase, in quanto le mascherature potrebbero danneggiare il colore, infatti prima di differenziare i pannelli ho preferito, per sicurezza, stendere uno strato di lucido AK (Intermediate Gauzy Agent), che mi è servito poi anche come base per le decals e finitura finale.

Tra la stesura del colore principale e il lucido è bene far passare qualche ora per far asciugare bene il tutto, così come dopo il lucido prima di mascherare per procedere con le varie tonalità.

Il modello era così pronto per la posa delle decals, di ottima qualità (trattate comunque con liquido ammorbidente), con la presenza anche di numerosi stencils.

Il montaggio è proseguito con i carrelli (ben dettagliati anche questi) e l’armamento, per il quale ho seguito della documentazione relativa alle unità di MiG-21 impiegate in Vietnam; dopodichè ho effettuato lavaggi, utilizzando quelli della AK per la prima volta, che mi sono sembrati ottimi, ai quali ho aggiunto comunque effetti di weathering vari utilizzando i classici colori ad olio.

Dopo aver montato e colorato le parti più piccole e antenne varie, steso il lucido finale e l’opaco dove necessario, ho trattato con cera il canopy e posizionato lo stesso aperto per rendere visibile il gran livello di dettaglio del cockpit.

Al termine, ho posizionato il modello completato su una basetta della Coastal Kits Display Bases vinta in un contest online.

Buon Modellismo Marco Rondinelli

 

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