Lockheed F 104 C Stafighter USAF da kit Italeri scala 1/72

Il kit Italeri dell'F 104 in scala 1/72 è un prodotto economico, onesto e di buona resa, messo in mano ad un modellista di ottimo livello come l'amico Marco Rondinelli, ermette di realizzare un modello da concorso anche se rigorosamente da scatola o quasi. Vediamolo insieme.

Modello, testo e foto di Marco Rondinelli

Cenni storici

Il Lockheed F-104 Starfighter è sicuramente uno degli aerei più leggendari nella storia dell’aviazione. Venne sviluppato originariamente come caccia intercettore supersonico e ad elevate prestazioni per la United States Air Force (USAF), prestando servizio dal 1958 fino al 1975 con l’Air National Guard; in varie versioni venne anche impiegato dalla NASA fino al 1994 per studi in campo aerospaziale.

La versione A venne utilizzata dal Pakistan nelle guerre contro l’India; gli F-104C, invece, vennero impiegati dall’USAF durante la guerra del Vietnam e alcuni Starfighter dell’aviazione di Taiwan (ROCAF) si scontrarono nel 1967 con aerei cinesi sui cieli della contesa isola di Quemoy.

L’F-104G vinse il concorso NATO per un nuovo cacciabombardiere e prevedeva diverse modifiche rispetto al progetto iniziale e venne impiegato anche dall’Aeronautica Militare Italiana (radiato nel 2004) insieme all’F-104S, progettato proprio in Italia.

Su questo straordinario velivolo è stato detto e scritto tanto e si continua giustamente a farlo, per cui passiamo subito a parlare della sua costruzione in scala.

Costruzione

Il kit che ho scelto è l’Italeri in scala 1/72 che propone la versione A/C. Gli stampi hanno qualche anno sulle spalle, ma non lo dimostrano; ottimi dettagli superficiali e pannellature, cockpit essenziale ma migliorabile con un po' di autocostruzione sul sedile del pilota come ho fatto io, inoltre sono presenti le decals per gli strumenti.

La costruzione è cominciata come al solito proprio dal cockpit e, una volta terminato, l’unione della fusoliera non presenta particolari difficoltà, con incastri molto buoni e relativamente poco stucco e carteggiatura utilizzati. Ho curato comunque al meglio le giunzioni perché ho scelto di riprodurre l’esemplare interamente in finitura metallica, lo stesso della boxart, che è un tipo di colorazione che non perdona eventuali errori o imperfezioni nel montaggio.

La coda è un pezzo separato dal resto della fusoliera e, dato che combaciava molto bene, ho montato e colorato separatamente le due parti, anche perché sulla coda ho cercato di riprodurre al meglio la particolare differenza di tonalità tra i pannelli che la costituiscono.

Una volta montate e curate al meglio le due parti, ho steso un nero lucido di base (Tamiya X-1) e dopo averlo fatto asciugare bene ho proseguito con il cromo della AK su tutto il modello, tranne le ali nel caratteristico colore bianco; non è necessario adoperare come base un colore della stessa marca del metallico, ma ovviamente esiste anche questa possibilità. Ho colorato così il muso e iniziato a differenziare alcuni pannelli, soprattutto in coda.

Ho passato poi su tutto il modello a colore completamente asciutto una pezzuola per occhiali per lucidare ulteriormente e rimuovere depositi di polvere, prima di stendere il lucido per la posa delle decals. Queste ultime sono veramente tante in questo kit e consiglio di posarle tutte, anche le più piccole, per aumentare il realismo del risultato finale. La qualità delle stesse è come al solito elevata nei kit Italeri e ho comunque utilizzato un liquido ammorbidente per farle aderire al meglio sulla superficie.

 

Dopodichè ho effettuato i lavaggi delle pannellature con del grigio scuro e del nero e riprodotto anche alcune zone di sporco soprattutto nella parte inferiore. Ho proseguito poi col montaggio, dettagliando i carrelli con del filo di rame, ricreando l’effetto peso sulle ruote e aggiungendo altri pezzi minori, prima di passare un ulteriore strato di lucido.

Ho trattato il canopy con una cera e aggiunto qualche particolare, anche se l’ho lasciato chiuso. Infine ho terminato il modello montando gli ultimi particolari più piccoli e qualche eventuale ritocco.

Buon modellismo.

Marco Rondinelli

 

 

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