Il Messerschmitt (Erla) G.10 Wr.Nr. 491356 del Maggiore Adriano Visconti in scala 1/32 da kit Revell cat. no. 04702

visconti Presentiamo la riproduzione in scala 1/32 del Messerschmitt (Erla) G.10 W.Nr. 491356, appartenuto al 1° gr. ct. dell'A.N.R , ad oggi l'unico velivolo che si può ricondurre, con certezza iconografica, all'asso italiano Adriano Visconti 

Testo e foto di Gabriele Luciani 

 visconti

Da quando sul Notiziario CMPR 34/1979 vennero pubblicate le foto dei Messerschmitt Bf. 109 G.10 di produzione Erla e con le ali dei G.6, assegnati ai due gruppi da caccia della A.N.R., la loro riproduzione in scala è stata spesso oggetto delle attenzioni dei modellisti italianofili, in particolare per quello che si può ricondurre al Maggior Adriano Visconti. ( Lonate Pozzolo marzo 1945 )

visconti

Fino a pochi anni fa non esisteva uno specifico kit per questa versione che si poteva comunque realizzare partendo da kit dedicati al K-4 o al G.10 di produzione Messerschmitt; in 1/48 l’operazione è semplice sfruttando le caratteristiche di alcuni kits come quelli Hobbiìycraft (oggi distribuiti da Academy, vedasi il mio articolo al link http://www.modellismosalento.it/it/modelli/aerei/209-me-109-g10-ex-2d-sq-1d-gr-ct-anr-maggio-1945.html ), che hanno per le ali dei pezzi “di base” comuni alle confezioni inerenti le versioni dalla G alla K-4,  con parti distinte per la riproduzione delle carenature dorsali per ospitare le ruote delle sottovarianti G-4 e G-6 e quelle più grandi di quelle dalla G.10 alla K-4.

 visconti

Per le fusoliere di un G.10 Erla con le cappottature superiori ed anteriori del motore tipiche dei propulsori con compressore maggiorato sempre della serie G.10 e con la parte immediatamente retrostante  al cofano motore che sui due lati della fusoliera era differente, in quanto solo a destra c’era un pannello ricurvo di raccordo, si deve lavorare sulle semi fusoliere sinistra dei vari kits di K-4 con carta abrasiva per eliminarlo. Vanno anche eliminati i due piccoli rigonfiamenti ovali presenti sotto il muso ed in prossimità della zona anteriore del flabelli degli scarichi motore. Questa volta, stante l’importanza storica del velivolo fotografato a Lonate Pozzolo nel marzo 1945 con ai comandi il Maggior Visconti , ho ritenuto opportuno riprodurlo con un kit in scala 1/32.

visconti

Quando ho iniziato la costruzione di questo kit, non c’era ancora quello specifico per la versione G.10 di produzione Erla sempre della Revell (kit che comunque non sembra essere veramente il top…) e sono partito come già fatto in precedenza da un kit del K-4, reperito d’occasione di seconda mano,ma comunque di buona qualità…La Revell ha infatto re-inscatolato un  kit Hasegawa uscito nel 2004 e dedicato al K-4 , ma offrendolo ad un prezzo molto più accessibile nella confezione contrassegnata dal numero di catalogo 04702 …Inoltre questo kit, come quelli ex Hobbycraft, ha le riproduzione delle carenature dorsali per le ruote separate dalle ali e conserva nelle stampate anche i pezzi per la versione G-10. La scomposizione dello stampo è tale infatti che ne era già previsto lo sfruttamento per la versione del 109 G-10 , anche quella di produzione Erla come si può notare pure da un attento esame del buon foglio di istruzioni che da alcuni particolari “tradisce” le intenzioni del produttore…

visconti

Il kit è composto da cinque stampate per quasi un centinaio di pezzi esenti da ritiri e/o sbavature , più una per i trasparenti e con un buon foglio decals. Avendo come mira la realizzazione di un tributo modellistico alla figura di Adriano Visconti, ho badato molto di più agli aspetti storici della riproduzione in scala del suo ultimo velivolo, anche se assemblando il kit come da scatola alla fine il risultato non è affatto malvagio, anzi ! Comunque per un G.10 vanno usato proprio le parti che nel foglio istruzioni andrebbero escluse per il K-4, come le ruote, le pale dell’elica e , come nel caso della maggior parte dei G.10 della A.N.R. , le carenature piccole sul dorso alare per alloggiare le ruote.

visconti

Per sfruttare lo stampo al massimo le due semifusoliere sono rispettivamente divise in due parti distinte e separate all’altezza della centina posteriore dell’abitacolo del pilota: dal pezzo anteriore sinistro, per un Erla G.10 vanno subito eliminata le riproduzione del pannello curvo fra cofano motore ed abitacolo e dei due rigonfamenti posti sotto il muso e davanti al flabelli dello scarico motore;  per lavorare al meglio è opportuno piazzare all’interno di questa parte un pezzo di plasticard e poi alla fine stuccare tutto per dare continuità alla zona. Sempre prima di iniziare l’assemblaggio ho eliminato stuccandola la riproduzione dello sportello radio che nel K-4 era di forma diversa da quello delle precedenti versioni G;  in queste ultime, fra l’altro, era posto più in basso e più indietro, dove infatti l’ho reinciso.  Vanno anche eliminati i portelli e l'alloggiamento del carrello posteriore che era appunto retrattile nel K-4 ma fisso nei G-10.

visconti

La costruzione in generale è rapida e lo stucco si usa in poche occasioni; va posta però un certa attenzione alla riproduzione corretta del diedro alare. L’interno del velivolo era quasi tutto in RLM 66 (Humbrol 112), i carrelli in RLM 02 (Humbrol 78) cerchi ruote del carrello principale in nero. 

visconti

In poco tempo sono arrivato alla fase , invero molto interessante, della riproduzione della colorazione esterna del velivolo usato il 13/3/1945 dal Maggiore Visconti e che ha diverse particolarità…Lo schema mimetico è comunque quello "semi difensivo" in RLM 75/83/76 (rispettivamente da me riorodotti con colori Humbrol HG-11, HG-16, e 122) .

visconti

Dalle foto di questo 109 G.10 si nota che le semi ali erano fra loro differenti, una circostanza provata dal diverso andamento della mimetica sui due bordi d’entrata alari, dalla mancanza della colorazione sotto la semi ala sinistra e dalla presenza di due differenti tipi di insegne tedesche sotto le ali. Mentre la separazione della mimetica delle superfici superiori da quelle inferiori sul bordo alare sinistro sembra avere un andamento più lineare...

visconti

quella  sul bordo alare destro ha invece un evidente andamento a "lunette"...

visconti

Le superfici metalliche inferiori della semi ala sinistra erano lasciate in metallo naturale mentre le parti in tela o in legno delle stesse erano mimetizzate con l’RLM 76 (Humbrol 122) e c’era la stuccatura fra l’ala ed il suo terminale. L’insegna alare era la croce tedesca di tipo semplificato costituita dai soli bracci esterni della stessa.

visconti

Le superfici inferiore della semiala destra erano tutte in RLM 76 con una insegna alare diversa, ovvero la croce con il nero al centro e i bracci esterni bianchi filettati di nero. Sulle superfici superiori ho riprodotto l'obliterazione delle insegne tedesche effettuata su precise disposizioni del maggiore Visconti su tutti i 109 del 1° gr. ct. dell'A.N.R.: per quelle in fusoliera ho passato un velo di grigio chiaro 1 (Humbrol 121) mentre sul dorso alare il verde oliva scuro 2 (Humbrol 91) , stesi in entrambi i casi con mani leggere ed irregolari su tali zone.   .

visconti

Terminata la mimetica e dopo aver passato il trasparente lucido acrilico Model Master’s, ho prelevato dal foglio decals Tauromodel n. 32-508 le insegne di nazionalità italiane, dal Tauromodel n. 32-510 l’Asso di Bastoni, da vari sets Tauromodel sempre in 1/32 le croci tedesche, mentre alcune scritte di servizio dal foglio decals del kit Revell; tutte le decals hanno risposto in modo ottimo con l'ausilio dei liquidi emollienti Revelle e Gunzee Sangyo.

visconti

infine ho messo il Wr.Nr. che è stato realizzato su mia commissione da un bravissimo artigiano, Enrico Bai.

Per la fase di invecchiamento della mimetica ho ritenuto di non esagerare affatto per una precisa ragione storica…I caccia forniti al 1° gr. ct. erano stati prodotti infatti, quasi tutti verso la fine del 1944 e consegnati agli italiani negli ultimi mesi dello stesso anno. Il Me.109 G.10 del Maggiore Visconti viene generalmente indicato con il Werke Nr. 491356 : e il volo di consegna di questo esemplare al 1° gr.  è del 18.12.1944; il suo trasferimento, insieme agli altri 109 G.10, G.14 A/S e K-4 del medesimo reparto  in Italia, sulle basi milanesi di Malpensa e di Lonate Pozzolo,  avvenne per lo più nel febbraio 1945. Stante il non elevato livello di preparazione al pilotaggio dei caccia tedeschi, i piloti del 1° gr. ct. tentarono di continuare l’addestramento, soprattutto con due Bucker Bu-181 della Lufthwaffe e degli istruttori tedeschi presenti alla base di Lonate Pozzolo, ma i risultati non furono affatto positivi…

visconti

La prima missione operativa del 1° gr. c.t.,  avvenuta il 10.3.1945 non portò al contatto con il nemico ma furono persi dei 109  per incidenti di volo, mentre la seconda missione del 14.3.1945, ebbe esiti ancora peggiori, con molti piloti deceduti ed aerei persi sia per incidenti che per gli abbattimenti subiti dai P.47 statunitensi di scorta alla formazione di  B.26 che i 109 del 1° gr. ct. avevano tentato vanamente di intercettare…Nel corso di questa tragica seconda missione, venne abbattuto anche il Maggiore Visconti sul velivolo Werke Nr. 491356 e quindi è chiaro che questo  109 G.10 ha vissuto solo tre mesi, nel corso dei quali può   aver compiuto al massimo non più di una decina di voli in tutto, di cui solo uno certamente in combattimento, per di più  l’ultimo…Certamente questo aereo non ha affatto avuto il tempo di invecchiare e come si può vedere anche dalle foto del velivolo reale scattate il giorno prima del suo abbattimento, il 109 G.10 del Maggiore Visconti non era “lucido” di fabbrica ma, come gli altri velivoli del 1° gr. nel 1945,  non era neanche in condizioni di usura tale da dover ritenere opportuno riprodurre su una sua riduzione in scala scrostature delle vernici della mimetica,  una decolorazione o altro tipo di alterazione delle stesse tinte, l’ usura delle componenti esterne del velivolo o copiose perdite di liquidi…

visconti

Per queste considerazioni,  dopo aver applicate le decals sopra indicate, ho sigillato il tutto con la cera acrilica Future ed ho dato solo una leggera patina di invecchiamento con il solito metodo della tempera nera stesa a pennello grosso sul modello con il fiele di bue e tolta quasi tutta con uno straccio imbevuto d’acqua, solo per enfatizzare un poco le vaire pannellature... Passato l’ottimo trasparente opaco acrilico della K Color, ho riprodotto solo i fumi dello scarico del motore in quanto i propulsori erano appunto particolarmente fumosi ! L’ogiva del caccia era nera con la spirale bianca che ho riprodotto con mascherature di nastro Tamiya mentre le pale erano sempre in verde RLM 70 (Humbrol 91).

visconti

L’aggiunta della riproduzione (fatta con filo di nylon da pesca) dell’aereo dell’antenna radio e del serbatoio ventrale, oeraltro già compreso nel kit ha concluso la costruzione del modello, realizzando così un mio modestissimo modellistico tributo alla Figura del Maggiore Pilota Adriano Visconti, asso italiano di guerra …

Gabriele Luciani 

visconti

 

StampaEmail