Spitfire VB Trop. 20° gr. Regia Aeronautica - Leverano settembe 1944 da Kit Hobbyboss scala 1/32 cat. no. 83206

Dopo le varie sottovarianti del  Messerschmitt Bf. 109 , con il kit Hobbyboss in scala 1/32 si inizia l'esame delle versioni di un altro caccia straniero della seconda guerra mondiale in servizio con l'aviazione italiana, partendo da uno dei primissimi esemplari consegnati alla Regia Aeronautica.

Testo, modello e foto di Gabriele Luciani

Nell'ottobre del 1943 gli sparuti reparti da caccia ed assalto della Regia Aeronautica, sopravvisuti all'armistizio e basati nel Salento, erano sempre più in crisi  per via dell'obsolescenza del loro materiale di volo: gli occupanti/co-belligeranti anglo-americani non avevano alcuna intenzione di sopperire a tali necessità ed anzi, analogamente a quanto tentato dai tedeschi nell'estate del 1943, condizionavano l'eventuale cessione di loro aerei ad una totale dipendenza operativa in loro favore di velivoli e piloti della R.A.. La situazione  si sbloccò solo nell'estate del 1944 quando una combinazione di fattori, di natura pratica ma anche squisitamente politica, fece sì che anche dei caccia di produzione alleata arrivassero finalmente in mani italiane. Accadde infatti che il 249° Squadron della R.A.F., di base a Canne (Campobasso) dovesse dismettere i suoi Spitfire V in favore della nuova versione IX : invece di far rientrare in Inghilterra gli aerei della versione più anziana e già impiegati da molti mesi,  si pensò che fosse meglio lasciarli in uso (si badi bene, "in uso" non "ceduti") alla R.A. che dall'impiego di questi caccia almeno un minimo di giovamento per le sue esigenze operative ne avrebbe tratto, se non altro in termini quantitativi...Con questi aerei venne così riequippaggiato il 20° gruppo del 51° Stormo che li usò per lo più  come cacciabombardieri dapprima contro postazioni tedesche in Albania e Montenegro e poi dal 26.1.1945  su obiettivi nazisti in territorio jugoslavo, dopo che gli Spitifire italiani vennero rispiegati sulla base di Canne . Toccò poi a due Spitfire del 20° gruppo la sorte di effettuare, il 5.5.1945 l'ultima missione nella 2° g.m. della aviazione italiana che continuò a usare questi caccia inglesi dopo la guerra come addestratori e sulla base di Galatina, fino alla primavera del 1948 .  Ma mentre in precedenza al 4° st. ct. erano stati affibiati i controversi Bell P.39, consegnati quasi tutti in blocco dall'aviazione statunitense (i cui piloti erano abituati a prodotti qualitativamente di gran lunga superiori al P.39...), gli Spitifire V, con ali delle sotto varianti B e C e con il voluminoso filtro antisabbia Vokes sotto al motore, arrivarono scaglionati a gruppi ed in momenti successivi, provenendo da vari reparti  inglesi (come alcuni ad esempio dal 352 sq. della RAF formato da piloti jugoslavi) che, operativi nel teatro mediterraneo, progressivamente passavano nel corso del 1944 sugli Spitifire IX. Ed infatti, all'ottobre del 1944 sulla inadeguata striscia d'atterraggio in terra battuta di Leverano, il 20° gr.  aveva solo 16 Spitfire V ma fino al 1945 si ritiene (stante il numero di matricole inglesi identificate)  che almeno 38 Spitifire abbiano certamente prestato servizio con le coccarde tricolori. Anche per via del numero degli esemplari perduti (tredici) e di quelli revisionati durante la guerra dal Servizio Tecnico Caccia italiano (trentaquattro), di quelli ancora in servizio nel maggio 1945 (tredici)  non si può pensare quindi che tutti gli Spiftire fossero stati consegnati alla R.A. in una unica soluzione ed a Canne nel settembre 1944...Oltre a questo, c'è poi una ulteriore constatazione da fare: le insegne inglesi, sia quelle di nazionalità sulle ali che quelle in fusoliera e i codici di linea dei vari velivoli sempre in fusoliera, occupavano zone molto estese delle superfici esterne degli Spitifire ma esaminando le foto dei velivoli una volta in mano italiana, a differenza di quanto avveniva con i Bf.109 prima della R.A. e poi della A.N.R., non si scorgono tracce di obliterazioni di tali precedenti insegne (visibili invece sugli IX ex R.A.F. consegnati all'Italia nei primi mesi del secondo dopoguerra e ripristinati solo dai reparti tecnici italiani); con ogni probabilità prima di essere consegnati al 20° gruppo gli Spitifire erano revisionati e ridipinti  dal 110° Maintenance Unit della R.A.F. e/o dalle S.R.A.M. del 51° stormo con colori spesso non ben definibili ma con schemi certamente "ispirati" ai due type di schemi per i velivoli da caccia in uso presso la R.A.F., in quanto, come detto, gli aerei in questione erano lasciati solo in uso alla R.A. che avrebbe in teoria dovuto poi restituirli tutti agli inglesi, pure per via delle clausole armistiziali che imponevano al Regno d'Italia dei precisi limiti quantitativi nel possesso di velivoli bellici...Le unità tecniche italiane, ma anche quelle inglesi, non è che poi in quel periodo sguazzassero nell'abbondanza e quindi dovevano certo usare quanto già disponibile ; per di più alcune delle immagini di Spitfire della R.A., anche se in bianco e nero, documentano incontrovertibilmente l'uso di schemi mimetici con colori molto chiari, che certo non sembrano essere grigio medio e verde scuro ma più simili al marrone chiaro e al sabbia... Alla luce  di queste considerazioni ma prima fra tutte quella delle consegne scaglionate nel tempo, mi sembra una evidente forzatura ritenere come hanno fatto e fanno molti appassionati che  TUTTI gli Spitifire con le coccarde tricolori  fossero mimetizzati con il Tropical Land Scheme o TLS (come ritenuto per decenni dalla pubblicazione  del profilo a colori di Richard J. Caruana su Dimensione Cielo n. 3 , Roma: Ed. Bizzarri, 1972) o che al contrario fossero TUTTI con lo schema European Theatre of Operations (come dalla metà del 2000 si ritiene dopo la scoperta di un filmato ufficiale a colori girato a Canne)...Più verosimilmente la colorazione degli Spitifire italiani ha avuto una evoluzione nel corso del tempo, con i primi esemplari consegnati con una mimetizzazione ancora desertica e/o ridipinti con colori di questo schema, mentre i sucessivi consegnati ed in servizio nel 1945 con la R.A. erano oramai invece con lo schema E.T.O....Questo mio ragionamento è comunque il frutto di almeno due anni di esame delle foto di questi velivoli, della rilettura dei pochi testi disponibili sugli Spitifire della R.A., primo fra tutti "Spitifire Italiani" di Gregory Alegi e Marco Gueli, di lunghi dialoghi telefonici con lo stesso Gregory che non basto a ringraziare per la sua sempre squisita e fattiva disponibilità, di diversi scambi di opinioni svolti nel gruppo facebook di Modellismo Salento con altri appassionati come Roberto Zambon e Flavio Zanrosso (a questo ultimo si deve l'aver rinvenuto su indicazioni di Ferdinando D'Amico il filmato di Canne). Per di più, anche il compianto Angelo Brioschi, dalla metà degli anni 90 ritenuto come uno dei più importanti disegnatori di velivoli italiani degli anni 30/40, in una sua tavola sugli Spitifire italiani pubblicata a pag. 79 di "Colorazioni e insegne della Regia Aeroanutica (unità da) Caccia-Assalto Terza Parte (1943-9145) a cura di Paolo Waldis e Marino De Bortoli (Torino: La Bancarella aeronautica; 2008) ha seguito questa mia linea di pensiero, raffigurando appunto due diversi Spitfire italiani con le colorazioni RAF,  rispettivamente con quella desertica  e con quella continentale !

spitifire v b Tengo altresì a ricordare una mia caratteristica personale che ritenevo invece fosse oramai notoria, visto che da anni pubblico articoli, ovvero che i miei modelli saranno forse mediocri da un punto di vista dell'assemblaggio generale ma che se finalmente li costruisco, lo faccio solo dopo essermi convinto di aver raggiunto una ragionevole certezza dell'aspetto del soggetto reale che sto riproducendo, e questo non perchè sono un "esperto" (termine che mi sembra  ridicolo da attribuire a chiunque pratichi il modellismo statico...) ma solo perchè, oltre ad avere una buona memoria, sono un assiduo ed attento lettore delle pubblicazioni (da me raccolte a partire dai primi anni settanta) ed anche delle fonti in rete oggi disponibili, sui temi storici che prediligo, rimanendo sempre pronto a correggermi se studi più  recenti e più seri dimostrano in un secondo momento l'eventuale infondatezza dei risultati da me raggiunti (anni fa ad esempio ho rifatto un S.84 che la precedente bibliografia aveva descritto con uno schema poi rivelatosi inesistente) e cercando di stimolare con i miei modelli spunti di ulteriori riflessioni da parte di altri appassionati  come me. Purtroppo nel microcosmo del modellismo italico ci sono ancora alcuni "personaggini" che si ritengono "unti dal Signore" e che, digiuni di modestia ed onestà intellettuale, esaminando altrui elaborati, non si pongono mai dubbi e non avvertono l'esigenza di chiedersi il perchè delle scelte operate da un appassionato che pure costruisce da anni modelli, appunto con una certa  attinenza storica, e che se evenutalmente lo stesso appassionato ha realizzato in un determinato modo un suo modello, con ogni probalibità lo ha ritenuto di fare solo dopo una attenta e prolungata riflessione come quella che ho esposto poco prima...Sono gli stessi  personaggini che invece con molto infantilismo sparano a zero critiche per nulla costruttive ma solo astiose e denigratorie, da ultimo proprio sui colori dello schema mimetico che ho realizzato su questo mio modello,prelevando senza alcuna autorizzazione e senza alcun riferimento alla proprietà delle stesse, foto da me pubblicate per formulare rilievi aprioristici e che  per di più non mi sono stati rivolti direttamente ma esclusivamente nel ristretto ambito del loro piccolo orticello dove oramai questi "sapienti" si sono ridotti a razzolare...Un comportamento puerile e pregno anche di invidia,  che alla fine squalifica solo chi lo pone in essere e che lo restringe in un sempre maggiore isolamento e che prima o poi sarà forirero anche di ulteriori conseguenze, anche giuridiche... Tornando ad argomenti ben più seri, passo alla descrizione del kit da me usato per riprodurre uno dei primi Spitfire V italiani, sottovariante B, codice di linea 20-18, fotografato appena dopo la sua consegna alla Regia Aeronautica (la stessa immagine, pubblicata sul citato testo di Marco Gueli e Gregory Alegi, fu scattata quando ancora al velivolo non era stato apposto lo stemma di reparto sulla parte fissa della deriva verticale) .

La recente uscita pochi anni fa del kit Hobby Boss in 1/32 dello Spitfire VB Trop (cat. no. 83206) basato sul precedente Spitfire V B della stessa casa cinese (cat. no. 83205) , mi aveva incuriosito non poco, atteso il fatto che la stessa ditta ha invece spesso dimostrato di dare il meglio di sè per lo più con i kits di mezzi terrestri.  Volevo appurare la possibilità di usare questo kit per la riproduzione di un velivolo italiano, per di più basato a Leverano prima e Galatina poi, considerando anche che una volta finito, un modello in 1/32 è sempre e comunque  un ottimo elemento di attrazione per i visitatori locali delle numerose mostre storico/rievocative che Modellismo Salento organizza proprio nel leccese, visitatori che spesso digiuni di cognizioni tecnico storiche anche sui trascorsi storici dei propri luoghi di reisdenza, vengono spesso attirati dai modelli in scala più grande...

Aprendo la confezione si ha sempre il solito impatto con un recente kit di produzione cinese, ovvero una enorme massa di pezzi in tanti telai che una volta estratti dalla scatola, difficilmente si riesce a reinserire nella stessa confezione...Il kit è dunque suddiviso in otto stampate, una delle quali dedicata alle parti trasparenti . Il primo albero, contraddistinto dalla lettera A è relativo alla fusoliera, riprodotto con i cofani anteriori separati e con il telaio del castello motore in modo da consentire la eventuale raffigurazione di un velivolo a terra ed in manutenzione. In questa stampata trovano posto anche il cruscotto con la strumentazione in fine rilievo, i portelli per l'accesso all'abitacolo e al vano radio (sulla semifusoliera sinistra ci sono già le relative aperture),i due tipi di spechietti retrovisori, l'asta dell'antenna radio...Vista la delicatezza della riproduzione delle travi del castello motore, è necessario essere altrettanto delicati durante le fasi della separazione delle due semi fusoliere dall'albero di stampa.

Le varie pannellature sono realizzate con fini incisioni ed è anche abbastanza gradevole la riproduzione della rivettatura esterna del caccia inglese fatta dalla Hobbyboss su tutte le parti inrerenti le superfici esterne del velivolo inglese: in fase di invecchiamento della colorazione sarà molto importante poter disporre di tutti questi particolari...

La plastica è abbastanza lavorabile ma è opportuno non essere troppo sbrigativi nel distacco dei vari pezzi dagli alberi di stampa. I segni residuali degli estrattori non danno alcun fastidio e le sbavature sono al minimo. Da notare all'interno delle semi fusoliere la presenza delle strutture interne del caccia.

 

La seconda stampata è relativa alla elegante ala dello Spitfire suddivisa nei canonici tre pezzi (uno grosso per il totale della velatura inferiore e due distinti per le semi ali superiori). La ditta cinese ha realizzato le parti delle superifici superiori con alcune aperture in corrispondenza dell'armamento del caccia dando così la possibilità al modellista di realizzare un velivolo sottoposto alla manutenzione anche delle sue armi.

Come per la fusoliera anche qui si ritrova la riproduzione della rivettatura esterna e le pannellature sono sempre finemente incise. Sotto le ali ci sono anche le aperture per i fari di atterraggio che possono eventualmente essere montati in posizione abbassata...

La terza stampata riporta per lo più i piani di coda e le parti mobili delle ali : i flaps e gli aerofreni al loro interno non hanno le costolature di rinforzo (presentano invece i segni degli estrattori di stampa…) e riprodurle è un passaggio obbligatorio ma per nulla semplice…Vanno quindi sostituti  con le parti in resina HpH Models Accessories detail sets AP 32006 R che hanno anche riprodotta la rivettatura delle loro superfici esterne e che quindi eliminano alla radice il problema, dando al modello un ottimo tocco di realismo (recensione set HpH ) .

I piani orizzontali di coda  sono divisi in due parti ciascuna, con quelle inferiori che hanno degli irrealistici rilievi e non la fitta rivettatura del velivolo reale…

Anche queste parti vanno sostituite con il set in resina della HpH Models. Altre stampate sono relative alle restanti componenti del velivolo come quella del motore Merlin 45 M...

quella della riproduzione dell'armamento di lancio e dei carrelli...

quella con la lettera F per gli interni della fusoliera... tutte queste stampate sono comuni al precedente modello Hobbyboss dello Spitfire MK.Vb con numero di catalogo 83205...

mentre per la versione tropicalizzata è stata inserita una stampata contrassegnata dalla lettera H con il  voluminoso filtro anti sabbia Vokes Multi Vee, il più piccolo  Aboukir, e il serbatorio esterno portato sotto l'ala, i terminali alari per l'ala corta e le pale dell’elica Rotol, che però non sembrano tanto precise all'originale...

Anche i trasparenti sono purtroppo in comune con il precedente  kit dello Spit VB ma nella variante tropicalizzata, si era già adottato il tipo con il blindovetro interno mentre la Hobbyboss ripropone il tipo con il blindovetro esterno usato appunto nei primi esemplari prodotti della versione V B. La forma del parabrezza  nei V B Trop. cambiava invece in modo evidente così come quella del tettuccio ed anche per un modellista molto esperto porre rimedio a tale situazione non è affatto semplice…Anche in questo caso si deve far ricorso al set della HpH Models che risolvono brillantemente anche questo problema...

Altre parti comuni allo Spit VB non tropicalizzato sono  la piastrina di foto incisioni che riproducono le cinghie di ritegno del seggiolino del pilota e le ruote purtroppo in vinile...Quelle presenti nella mia confezione avevano sul loro battistrada un accentuato dislivello che ho faticato non poco ad eliminare usando addiritture delle lime !

Il foglio decals è inerente al velivolo con ali con le estremità tronche del   Wing Commander Ian R “Widge” Gleed’s del No. 244 Squadron Wing della RAF  in 1943, asso con 16 abbattimenti conseguiti prima di cadere in azione il 16.4.1943, ed al velivolo BR195 del 247 Sqn. di base in Sicilia nel 1943: si tratta di due velivoli con i due schemi (type A e B) della mimetica  Tropical Land Scheme dei caccia RAF . La qualità del medesimo foglio, completato dalla riproduzione delle scritte di servizio presenti sulle superfici esterne del velivolo, sembra abbastanza buona ma per un esemplare italiano non si dovrebbe usare alcunchè, in quanto si dovrà ricorrere invece ai fogli Tauromodel 32/508 e 32/510 rispettivamente per coccarde il primo e codici di linea e stemmi di reparto il secondo.

Sulla costruzione del kit non c'è molto da dire...basta procedere con l'usuale prudenza e pazienza, non prima di aver bene studiato il foglio istruzioni che è molto chiaro nell'indicare la posizione dei pezzi nel corso del loro assemblaggio ma lo è un pò meno del definirli sul trittico delle varie stampate...Il kit potrebbe essere finito come da scatola se non fosse per l'indispensabile correzione di quei dettagli per i quali è necessario usare il set in resina della HpH Models. Si inizia come al solito dagli interni della fusoliera per i quali la Hobbyboss ha previsto tutta una serie di particolari tali da dare un buon colpo d'occhio anche a costruzione ultimata e mantenendo in posizione aperta sia il canopy che i due sportelli d'accesso in fusoliera (vano pilota e radio). La documentazione sullo Spitifire è a dir poco sterminata e dà contezza non solo della colorazione degli interni (ho ritenuto di usare lo smalto Humbrol 78 Cockpit Green Matt per il colore in generale degli interni ovvero un grigio verde, del nero e dell'alluminio per i vari particolari della strumentazione seguendo anche le indicazioni del foglio istruzioni, marrone scuro per il seggiolino e cuoio per il cuscino dello stesso) ma anche della configuraizone della componentistica presente dentro l'aeroplano: si potrebbe quindi partire per una ulteriore elaborazione del kit della Hobbyboss anche se mi riesce difficile capire dove si possa eventualmente intervenire nella zona del vano pilota con aggiunte ulteriori apprezzabili alla fine della costruzione se non con un pò di invecchiamento...

Il pannello strumentazione del pilota infatti lo si può ulteriormente "ipreziosire" con delle pennellate a secco di alluminio per simulare un pò di usura delle cornici dei vari "orologi"...

Il vano abitacolo del pilota dello Spitfire non aveva un vero e proprio pavimento come gli altri e coevi caccia, ma dei tralicci su cui erano poste le pedaliere e la closche con i relativi attuatori...

Altresì il seggiolino del pilota era incernierato su una paratia verticale del velivolo; nel kit ci sono delle foto incisioni che riproducono abbastanza realisticamente le cinghie del seggiolino. 

Sulle pareti interne delle semifusoliere troviamo la riproduzione delle centine; sulle stesse pareti vanno aggiunti due pezzi che riportano strumentazioni laterali al pilota e sui quali vanni aggiunti ulteriori particolari.

Nel vano radio trova posto anche la riproduzione del medesimo apparato; le paratie verticali, la strumentazione ed il seggiolino si inseriscono bene e la chiusura delle semifusoliere è abbastanza semplice da farsi.

Per quanto riguarda il motore ho fatto il minimo indispensabile per sfruttare i pezzi forniti dal kit senza però avventurarmi in un opera di super dettaglio che mi avrebbe obbligato, in caso di non assemblaggio dei cofani, ad esempio a ricostruire tutti i vari cablaggi dello stesso motore...

spitfire v b

Ho lasciato da parte solo il cofano laterale sinistro, unendo alla fusoliera tutto il resto; in una fase più avanzata dell'assemblaggio del kit, dopo aver tolto le varie mascherature anche dal lato aperto del cofano motore, ho riprodotto con piccoli pezzi di plastica gli alloggiamenti delle viti di fissaggio del cofano, piccoli particolari ma che danno un indubbio tocco di realismo in più...

La Hobbyboss ha realizzato le due semiali in modo tale da poter lasciare aperti i vani dell'armamento di lancio alare, offrendo anche le riproduzioni delle stesse armi; ho approfittato di questa opportunità solo sul lato sinistro chiudendo tutto sull'altro lato; i pannelli di chiusura sono realizzati in plastica trasparente (dubito fortemente che ci sia però qualche appassionato che li lasci così...) e necessitano di un filino di stucco per essere raccordati con i vani. Per sotto le ali il kit dà la possibilità di montare in posizione aperta i fari d'atterraggio (sono due pezzi trasparenti nel kit) ma metterli in posizione chiusa ha richiesto dello stucco...

L'unione di ala e fusoliera, momento particolarmente critico nella costruzione di un qualasiasi modello di Spitfire, è agevole in buona sostanza ma alle radici alari si deve comunque aggiungere un pò di stucco per raccordare il tutto al meglio. Invece i pezzi della HpH che sostituiscono quelli del kit che riproducono la parte fissa dei timoni di profondità, si adattano perfettamente alle radici in fusoliera.

Come evidenziato in precedenza, il parabrezza non è quello giusto per uno Spitfire VB trop. ed andrà sostituito con quello del set HpH Models Accessories detail sets AP 32006 R: essendo di forma diversa alla radice, nel set ci sono due piccole unghie di resina che vanno incollate allo scasso in fusoliera, più facile a farsi che a dirsi...

Al termine dell'assemblaggio delle componenti principali del velivolo, si nota che il complesso dell'abitacolo, anche se finito come da scatola, dà un senso di pienezza...Malgrado la scala, la costruzione del kit non è molto complicata e nelle componenti principali termina in un tempo relativamente breve per poter passare alla colorazione, non prima di aver steso una mano di grigio chiaro per evidenziare problemi di stuccature od altro...Successivamente ho passato su tutte le pannellature del nero opaco per la pre ombreggiatura.

Per la riproduzione della mimetica ho usato smalti Humbrol stesi sempre in modo non uniforme e senza coprire del tutto il nero passato in precedenza sulle pannellature. Per l'Azure (F.S. 35231) ho usato l'Humbrol 157 per il Dark Earth (F.S. 30118) l' Humbrol 29 e per il Mid Stone (F.S. 30266) l'Humbrol 94 .

I due colori della mimetica superiore sono stati stesi a mano libera e seguendo lo schema type B: come detto ho voluto  riprodurre un esemplare appena consegnato, il 20-18, e basandomi sui chiari-scuri della foto dello stesso a pag. 8 di Spitfire Italiani , ho ritenuto che lo schema mimetico fosse appunto simile al type B, con ogni probabilità rifatto su questo velivolo in reparto e poco prima della consegna alla Regia Aeronautica...Su qualche punto delle ali ho ripassato l'Humbrol 94 allungato con del bianco, sempre per dare un effetto di colore consumato.

Ho passato poi una mano di trasparente acrilico Model Master e ho applicato le decals, tratte tutte dagli ottimi fogli Tauromodel 32/508 e 32/510 rispettivamente per coccarde il primo e codici di linea e stemmi di reparto il secondo,

anche se per il numero 18 ho fatto ricorso ad altre vecchie decals residuali da altri miei precedenti assemblaggi e che ho modificato...

Il passaggio successivo è quello della mano di cera acrilica Future per "sigillare" le decals e comunque essere più tranquilli nella fase di ulteriore invecchiamento...

Come al solito ho usato colori a tempera (per lo più il nero) diluiti  con il Fiele di bue e stesi su tutto il modello con un pennello, rimossi poi dopo una ventina di minuti, strofinando le superifici con uno straccetto imbevuto d'acqua: i colori a tempera vanno lascianti asciugare definitivamente negli intersizi delle pannellature e della rivettatura, con un effetto finale che è sempre molto realistico, in particolare su un modello come questo.

Spitfire VB

Naturalmente da questo trattamento non si devono escludere le insegne di nazionalità ed in questo caso l'ottima adesività delle decals Tauromodel alle superfici del modello dà una enorme mano...In alcuni limitati punti come in prossimità dei pannelli di ispezione delle armi alari ho fatto delle limitate lumeggiature con il colore alluminio.

spiftifre v b

Sulle superfici inferiori ho lasciato più colori a tempera in prossimità degli scarichi dei bossoli e in prossimità dei bordi del vano carrello ho passato del colore marrone chiaro con il pennello a secco per simulare anche in queste zone i detriti lasciati in volo dalle ruote...

Ultimo passaggio della colorazione la stesura dell'ottimo trasparente opaco acrilico X 1 della Kcolors, realmente opaco e non semi lucido come molti altri in commercio...

elica spitfire

Ho poi aggiunto quei particolari che avevo omesso per rendere più agevole la colorazione. Prima fra tutti l'elica Rotol in legno, con l'ogiva di colore rosso e il piatto retrostante di colore bianco (da evidenziare che per alcuni questo piatto poteva essere in colore alluminio...) ; le pale dell'elica come riprodotte dalla Hobbyboss non sono precise al 100% ma al momento non ci sono set alternativi ...

Altro pezzo unito dopo la colorazione è stato quello tratto dal set HpH Models che sostituisce integralmente la parte del kit che riproduce il pannello di chiusura laterale del vano pilota. La ditta cinese ha riprodotto in malo modo l'attrezzo che era portato all'interno di tale pannello e che veniva usato dal pilota per rompere il tettuccio in casi di emergenza. Lo stesso attrezzo non era dipinto in colore rosso ma sempre nel verde degli interni.

Il pannellino per l'accesso al vano radio in fusoliera è invece ben riprodotto dal kit Hobbyboss...

spitfire

Come precisato in precedenza anche come da scatola il vano pilota alla fine sembra abbastanza "pieno" e particolareggiato.

spitfire v b

Sulle ali, oltre alla possibilità di montare aperti i vani delle armia, c'è la riproduzione del sistema che dava contezza della avvenuta estrazione del carello. Abbastanza precisa la riproduzione delle carenature dei cannoncini Hispano da 20 mm. 

Altri particolari che ho unito le parti modili di ali e timoni di coda, l'asta dell'antenna radio , lo specchietto retrovisore, le varie riproduzioni delle luci di posizione, gli scarichi motore...

Spitfire

Alla fine sono rimasto abbastanza soddisfatto di come ho assemblato questo kit della Hobbyboss e devo dire che la  scala 1/32 rende abbastanza giustizia ad un agile caccia come lo Spitfire.

Spitfire

Il giudizio sul kit però non è positivo al 100 % tenuto conto prima di tutto dell'erronea riproduzione del tettuccio che come detto è lo stesso della confezione del precedente modello Hobbyboss dello Spitfire MK.Vb con numero di catalogo 83205 e degli altri difetti (flaps e piani di coda) rilevati, anche se per fortuna c'è il set HpH Models...

Spitfire

Un giudizio molto lusinghiero a quanto da me fatto invece è stato espresso dai molti appassionati intervenuti alla recente manifestazione svoltasi a Cavallino (Lecce) dove ho portato in esposizione fra gli altri anche questo modello montato dopo averlo presentato su qualche gruppo facebook...

spitfire

Quanto sopra anche a  riprova che la passione nella ricerca, il non atteggiarsi a "prime donne", l'essere aperto ai suggerimenti e alle critiche quando gli stessi sono realmente costruttivi, praticare un hobby con semplicità...alla fine è quello che veramente ti appaga...

Gabriele Luciani


 

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