Abbiamo realizzato Il C 130 J-30 Super Hercules in scala 1/72

E' più potente di un Hercules, è più versatile di un Hercules, è più capiente di un Hercules, è più lungo di un Hercules. E' il Super Hercules, il C 130 J-30 la versione lunga del più diffuso trasporto tattico al mondo. 

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo

Si ringrazia Italeri S.p.A. per aver messo a disposizione il materiale per realizzare il modello oggetto dell'articolo.

Modello premiato col premio speciale Italian Kits cat. A1 Aerei scala 1/72 modificati o autocostruiti alla IX Mostra Concorso Biennale di modellismo Città di Verona e modello vincitore del contest on line Italeri su Facebook cat. Aerei.

Mulo da soma instancabile è l'aereo da trasporto più diffuso al mondo. In produzione da oltre 55 anni, realizzato in circa 40 versioni ed operativo in innumerevoli aviazioni in tutto il mondo. l'Hercules ha sostituito se stesso con la versione C 130 J ed è diventato Super Hercules.

La nostra Aeronautica Militare ha acquisito 22 Super Hercules per sostituire i vecchi C 130 H, di questi 10 sono nella versione C 130 J-30 ad alta capacità con fusoliera allungata di 5,38 metri. Tali velivoli costituiscono la componanete da trasporto della nostra forza aerea e sono in carico al 50° Gruppo della 46^ Aerobrigata di base sull'aeroporto di Pisa San Giusto. Questi velivoli assicurano i collegamenti logistici con le attuali Missioni Militari Italiane all'estero.

Ho sempre adorato il C 130 con quel caratteristico nasone, mi ricorda i delfini. L'ho sempre trovato un pochino tozzo a causa della fusoliera più corta rispetto all'allungamento alare. Con l'avvento delle versioni a fusoliera lunga mi resi conto che era quello il C 130 che avrei voluto costruire, ma come fare? Nessun produttore di kits ha realizzato scatole per realizzare le versioni lunghe dell'Hercules. Del resto in giro per il mondo i modelli di C 130 versione lunga si contano sulla punta delle dita e nessuno di un esemplare nostrano. Infatti, almeno da quello che si vede sul webb, nessuno in italia ha mai tentato la costruzione di queste particolari versioni. Allora, perchè no? Mi volevo fare un C 130 unico, allora perchè non costruirsi un Super Hercules "stretched version" della nostra Aeronautica Militare dato che nessuno lo ha mai fatto prima? Volere è potere almeno questo è il bello del modellismo, per cui vediamo come costruire il nostro C 130 J-30 in scala 1/72.

Il kit di partenza è il n° 1255 della Italeri che permette di realizzare un C 130 J in configurazione standard a fusoliera corta. Il kit Italeri, pur non essendo al livello dei prodotti di ultima generazione, è ancora il migliore in circolazione ma è stampato con le pannellature in positivo (per cui a rilievo) ed ha alcune carenze nella riproduzione dei nuovi propulsori. Questo kit ha però un ottimo foglio decals, Ha un manualetto fotografico di riferimento estremamente utile ed è una buona base di partenza per realizzare il modello. Ma vediamo come procedere iniziando dal vedere cosa ci serve.

La conversione verrà effettuata senza fare uso di kit di trasformazione o altro. Semplicemente ci si può realizzare un C 130 lungo utilizzando due kits uguali. Per fare un J 30 sono necessari due kits n° 1255, per fare un H-30 o L-30 ci voglio due kits n° 015 o similari per C 130 H.

Esattamente sono necessarie due fusoliere complete, due pavimenti della rampa di carico e doppio foglio decals. Italeri ha un attento servizio di fornitura ricambi a pagamento che nel limite della disponibilità degli stessi può fornire le parti necessarie con costi più o meno simili, ma la scelta di acquistare un secondo kit secondo me è di più facile ed immediata fattibilità.

La modifica

Proprio nel manualetto di riferimento fotografico è indicata la ricetta per realizzare il C 130 a fusoliera lunga. L'allungamento nel velivolo reale e di m. 5,38 che riportato in scala è pari a cm. 7,48 che vanno aggiunti sia d'avanti che dietro l'ala formando i due elementi d'allungamento (sponson). la variazione è ben visibile nella foto sotto.

Il manualetto indica i punti di dove e come effettuare il taglio delle fusoliere che prevede che da un set di fusoliere si utilizzi la parte centrale e dall'altro la sezione anteriore e posteriore.

Notare il diverso punto di taglio tra le due fusoliere indicato a matita.

set A tagliamo via la prua tenendo la parte centrale.

set B teniamo la prua e la poppa eliminando la parte centrale.

A questo punto è bene provare con calma l'assemblaggio delle tre parti che formeranno ogni semifusoliera allineando i pezzi su una superfice piana.

Conviene non avere fretta in questa prova, le congiunzioni vanno ben studiate ed allineate, se il caso vanno corretti i tagli e lisciati i punti di contatto.

La giunzione delle varie parti dovrà essere rinforzata tramite dei riscontri realizzati con strisce di plasticard, anche la giunzione delle due valve dx-sx richiede la realizzazione di nuovi riscontri in plasticard.

La giunzione del tronco di coda produce un cospicuo foro che in parte chiuderemo montando il portello laterale ed in parte con un inserto in plasticard.

Tutte queste giunzioni andranno pesantemente stuccate con varii strati di stucco prima sgrossati con fresa e lima e poi lisciati con carta abrasiva gradazione 600 ed 800 usata bagnata.

Il riempimento viene effettuato a spatolina con il Tamiya Putty Grigio, la prima sgossatura avviene col Dremel tramite fresa e poi con delle limette per metallo, dopodichè la lisciatura avviene con la carta abrasiva.

Le stuccature e relativa lisciatura va fatta prima della giunzione delle due semivalve. Dopo averle lisciate, le semifusoliere vanno totalmente reincise dato che il kit presenta le linee pannelli in positivo, a rilievo.

Stessa cosa andrà fatta su ali e piani di coda. Su quest'ultimi taglieremo col dremel la parte mobile degli stabilizzatori orizzontali per poterli posizionare leggermente abbassati.

Non tutti sanno che il C 130 ha delle luci di navigazione anche all'estremità dei piani orizzontali di coda. Col Dremel e la lama dentata circolare in acciaio armonico ho eliminato l'angolino in stirene grigio ed ho incollato un triangolino di stirene trasparente che poi a colla asciutta è stato pareggiato e sagomato con alcuni colpetti di lima e carta abrasiva. Tali parti andranno poi rifinite a fine verniciatura con del Clear Tamiya o cera Future.

Stesso trattamento viene riservato alle luci alari colorando l'interno del trasparente con una goccia di rosso a sx e blu a dx.

I terminali alari hanno avuto anche forato lo scarico rapido carburante ed aggiunta una pinnetta che s'intravede sotto la lucina laterale.

Il C 130 ha un terzo scarico rapido del carburante sotto il poppino ad anitra, ha la forma di un tubicino obliquo. In coda è anche presente un'antenna a lama, che va costruita con plasticard da 0,25.

Le navicelle motori.

E' sicuramente una delle parti maggiormente carenti del kit anche se nel kit della versione J Italeri le ha rifatte rispetto al kit della versione H permettendone la realizzazione con la serrandina uscita aria radiatori in posizione chiusa. Tale scelta è sicuramente discutibile dato che molto raramente si osservano in parcheggio Hercules con tali paratie in posizione chiusa mentre le troviamo quasi sempre in posizione aperta. Nella foto sopra a matita è segnata la parte da asportare.

La doppia presa d'aria frontale richiede un pò di cura per affinare e rettificare il bordo ed eliminare le sbavature di stampaggio.

Con del plasticard viene realizzata la paratia reclinabile verso il basso e quella che rientra nella gondola.

Il risultato finale dona miglior realismo al modello finito.

Il ventre delle gondole va dipinto con l'alluminio Alcladd, mentre gli scarichi oltre all'alluminio hanno subito una brunitura tramite il titanium di uno dei weathering sets della Tamiya. Il C 130 J si riconosce subito per le caratteristiche eliche esapala con pale a scimitarra. Quando alcuni anni fa uscì il kit della versione J le eliche furono riprodotte in configurazione piatta cosi come si vede a dx foto sotto.

Ma in parcheggio queste eliche vengono fermate con le pale a bandiera, per cui ho iniziato a modificare le eliche per riprodurre la configurazione che si vede a sx in foto sopra.

Oltre a disarticolare il disco dell'elica per rimontare le pale singolarmente a bandiera, ho provveduto anche a modificare la forma dell'ogiva da quella conica di sx a quella ogivale di dx  per migliorare l'aspetto dell'insieme.

 

Ma il raffronto con le foto del manualetto è impietoso dato che l'ogiva risulta molto più piccola.

Le eliche del C 130 J sono le stesse utilizzate sul C 27 J, Queste eliche sono state splendidamente riprodotte dalla ditta di Calderara di Reno nel Kit del C 27 J. Ho fatto richiesta ad Italeri riguardo la possibilità di ottenere 4 di queste eliche come ricambio a pagamento. L'efficiente servizio assistenza clienti mi ha inviato in breve tempo tali ricambi permettendomi di dotare il mio C 130 J-30 di 4 splendide eliche corrette per forma e dimensioni alle quali ho semplicemente dovuto costruire un perno per permetterne il montaggio sulle gondole dell'Hercules.

Il risultato è assolutamente notevole, il modello ha acquistato credibilità e realismo. Il consiglio che ci sentiamo di dare ad Italeri è quello di prevedere l'inserimento di queste eliche nelle prossime release del kit del C 130 J o, per chi è già in possesso del kit, la commercializzazione di un set di upgrading che fornisca tali eliche da acquistare a parte.

I carrelli sono ben riprodotti per le parti direttamente visibili, unica preoccupazione qualche colpetto di lima agli pneumatici per appiattire il battistrada a simulare l'effetto del peso del velivolo. E' possibile aumentare il realismo dei portelli carrelli migliorando sensibilmente la resa del modello.

Sul portello anteriore sono stati aggiunti i piedini d'appoggio del portello sotto la pancia del velivolo con relative piastre di rinforzo.

I portelli carrello centrale hanno avuto svuotate le paratie anteriore e posteriore e poi con del plastistrip è stato costruito il telaietto di sostegno per le luci d'atterraggio, anch'esse autocostruite.

Il kit Italeri fornisce come pezzo a parte la presetta d'aria presente sulla parte frontale della gondola carrello di dx. Sul velivolo tale presa d'aria è un pochino più grande ma soprattutto ben raccordata con la gondola. Per la grandezza non si può fare molto ed ho soprasseduto ma con abbondanti passate di stucco e successive sgrossate a colpi di mima e fresa la presa d'aria è stata raccordata correttamente alla condola.

Malgrado le ampie vetrature, a fusoliere chiuse degli interni non si vedrà niente o quasi. Io ho preferito lasciare la scaletta abbassata e la rampa di carico nella classica posizione da parcheggio.

La scaletta è ben fatta, è sufficiente aprire qualche forellino con il minitrapano ed aggiungere l'antiscivolo incollando dei rettandolini di carta abrasiva sulle pedate. E' bene aggiungere l'ammortizzatore attuatore che avevo realizzato con un pezzetto di filo elettrico,

 ma essendo un pò troppo spesso ho preferito rifarlo con dello sprue stirato a caldo.

Sul muso vanno chiusi e stuccati due dei quattro finestrini quadrati e due dei quattro rettangolari. Al posto dei due finestrini quadrati vanno realizzati i sensori di scoperta early warning anteriori. Sempre con dello sprue sono stati fatti i piccoli tergicristalli sul parabrezza di pilota e copilota.

Ai lati della cabina sono stati aggiunti i dischetti neri con i due piccoli anemometri, mentre i pitot sono forniti dal kit.

Oltre alla scaletta ho lasciato aperta la grande bocca di carico posteriore tipica dell'Hercules, come conformazione ho scelto quella tipica in parcheggio con rampa superiore mandata a soffitto e rampa inferiore lasciata in posizione orizzontale con le due rampette in posizione verticale e trattenute dai relativi legacci.

In quest'area il kit non eccelle in dettaglio forse perchè in circolazione ci sono dei sets di dettaglio (ad esempio per i rulli dello scorrimento del carico).

I nostri C 130 J sul portello superiore hanno un finestrone che va tagliato e realizzato con del polistirene trasparente, c'è anche una valvola per la pressurizzazione della cabina che va scavata.

 

 

Sulla rampa di carico si è concentrato un attento lavoro di dettaglio anche se poi si vede poco e niente lo stesso (avrei dovuto lasciarla abbassata). Le rampette hanno ricevuto la struttura posteriore ed i vari inserti antiscivolo realizzati incollando piccoli rettangolini di carta abrasiva.

La rampa ha ricevuto dei dettagli sulle spondine laterali, gl'inserti antiscivolo e le due rotaie dei rulli per lo scorrimento del carico autocostruite con plastistrip e prastirod.

Prima del montaggio queste parti sono state preombreggiate con del nero tamiya e poi dipinte.

come pure i serbatoi che hanno ricevuto i lanciatori di chaffs and flare dietro i loro piloni.

Infine ho effettuato il lavaggio con un miscuglio di nero e grigio di payne ad olio e lo strato di finitura con trasparente satinato della Lifecolor.

Una volta mascherati col nastro tamiya i tanti finestrini del parabrezza della cabina, con del nero opaco Tamiya ho preombreggiato il modello ripassando tutte le pannellature che avevo già inciso in precedenza. Gli oblò non sono stati mascherati perchè ho preferito non montare i vetri prima di chiudere le fusoliere. A modello ultimato li faremo con una goccia di Cristal Clear evitando così fastidiose mascherature.

A questo punto inizia la lunga fase della verniciatura che date le grandi dimensioni del modello è stata fatta in più sessioni. Da più parti si indicano codici di vrio tipo per riprodurre il grigio dei nostri aeroplani. Il codice conosciuto è il 36280 del federal standard anche se in effetti i nostri colori corrispondono a codici RAL. Io sono solito scegliere i colori in base alla tonalità e non alla marca per cui anche se rendono la pitturazione ad aerografo più ostica, per dipingere un monogrigio italiano uso come base il Lifecolor UA 036 FS 36373 per poi schiarire l'interno pannelli con il 36495 diluito.

In questo modo ottengo un buon tono grigio perla chiaro senza predominanti azzurrine. La colorazione avviene con aeropenna Fengda BD 130 doppia azione (35 euro si trova anche nelle migliori ferramenta) con ugello 0,3 a bassa pressione spruzzando l'interno dei pannelli e procedendo di pannello in pannello. Lavorando così attenuo il nero del preshading e decido quanto renderlo evidente. Una volta fatto questo primo passaggio effettuo delle velature con lo stesso colore un pochino più diluito per amalgamare il tutto ed attenuare ancora l'ombreggiatura.

Una volta dato il colore e schiarito in alcuni punti col 36495, ho dato una mano di cera Future per preparare il nostro Super Hercules alla posa delle decalcomanie.

Quando un modello è grande tutto diventa più lungo e seccante, bisogna mettere da parte la fretta e fare tutto con più calma. Anche il prendere in mano il modello e movimentarlo diventa più complesso per cui prima di fare qualunque cosa si prova più volte come meglio afferrare questo voluminoso oggetto per poter effettuare al meglio l'operazione da fare.

Prima di passare alle decals mascheriamo le aree sotto le ali protette per lo scarico fumi e passiamo del nero opaco, sempre Tamiya con all'interno una velatura di Grigio chiaro a simulare la sbiaditura dovuta ai gas caldi di scarico.

Soltanto prima del trasparente opaco monteremo gli scarichi che sono stati un pò svuotati con una fresetta e poi dipinti in nero all'interno ed in alluminio all'esterno con una passata di polvere Tamiya.

La posa delle decalcomanie è assai lunga e richiede pazienza. per poter decorare il nostro Super Hercules abbiamo bisogno di due copie del foglio decals del kit. Le decals della scatola sono molto belle ed a finitura lucida stampate dalla Cartograph, si comportano molto bene con i liquidi Microscale hanno buona adesione e praticamente non hanno bordo. Il doppio foglio è necessario per poter completare le walk ways data la maggior lunghezza del velivolo. nel nostro caso ci hanno anche permesso di riprodurre i codici di un esemplare lungo facendo un taglia e cuci di matricola e numero di carrozzella così come definito.

L'esemplare che ho deciso di riprodurre è il 46-60 per alcune ragioni affettive che vi racconto. Durante l'air show del Salento del 2008, che si svolse presso l'aeroporto di Brindisi Casale, era presente in mostra statica questo C 130 J-30. Questo velivolo, molto usurato, era evidentemente di passaggio alle officine aeronavali per qualche ciclo di revisione straordinaria. Nella calura del pomeriggio salentino ha protetto all'ombra della sua ala me e la mia famiglia.

Cinque anni dopo, nel maggio 2013, durante una delle visite scolastiche previste per gli allievi del primo anno della Scuola Militare Aeronautica Giulio Douhet di Firenze, Ad accogliere gli allievi del corso Ghibli (tra cui anche mio figlio Raimondo) presso la 46^ Aerobrigata di Pisa San Giusto troviamo lo stesso velivolo 46-60 fresco di manutenzione nella sua nuova livrea monogrigia con le nuove diciture AERONAUTICA MILITARE riportate in fusoliera.

Come fare quindi a scegliere un codice diverso dal 46-60? Per altro utilizzando il doppio foglio decals è possibile riprodurre numero di carrozzella e M.M. senza usufruire di fogli di terze parti. Italiankits produce comunque un foglio molto utile (anche perchè sono riportate le corrispondenze di matricole militari e numeri di carrozzella di tutti i C 130 J e J-30 della 46^ Aerobrigata.

Attenzione, il foglio Italian Kits riporta come nome velivolo sia la decals C 130 J che C 130 J-30, questa seconda dicitura è comunque da non usare dato che tutti i nostri C 130 J sia corti che lunghi riportano sempre come nome la dicitura C 130 J,  quella J-30 non esiste proprio.

Le decals, una volta messe sul modello, risultano oltremodo troppo appariscenti dato che sul velivolo reale sia le luci di formazione passive (le striscie giallo-nere) che le segnaletiche nere risultano molto meno evidenti e contrastate per effetto della sbiaditura dovuta agli agenti atmosferici. Per questo una volta finita la posa delle decalcomanie ho provveduto a ripassare ad aeropenna del grigio 36495 su tutte le segnaletiche ad esclusione di coccarde, numero di carrozzella e stemma di reparto.

Le luci di formazione passive ed il radome del radar sono stati mascherati per effettuare questa sbiaditura controllata che ha donato il giusto tono di grgio leggermente differenziato al radome rispetto al resto del velivolo.

Le decals del kit forniscono i bordo del portello d'emergenza di fusoliera ma nel solo colore giallo, mentre i nostri C 130 li hanno neri.

Per risolvere la cosa ho posizionato la decal con i bordi gialli per poi ricoprire il giallo con i bordini neri presi dalla scritta "Baltimore" sulla deriva della versione americana.


Per il pannello dielettrico presente alla base della deriva le decals lo offrono di colore grigio scuro. In realtà, questo pannello è nero carbone (Il Nato black della Tamiya è perfetto). Io, prendendo a riferimento la decal, ho mascherato i contorni e dato striature di Smoke e Nato black Tamiya per colorarlo adeguatamente.

Finita quest'operazione era necessario dare un secondo strato di trasparente lucido per sigillare le decals e preparare il modello per il lavaggio ad olio. Avendo già dato abbastanza Future, per non annullare completamente le incisioni, ho optato per il trasparente lucido Tamiya da bomboletta. Per evitare reazioni sgradite o accumulo di colore ho utilizzato la tecnica seguente. Per non spruzzare direttamente da bomboletta ed evitare reazioni con diluente e propellente della stessa, bisogna scaricare, tramite una cannuccia applicata allo spruzzatore, il contenuto della bomboletta nel serbatoio dell'aeropenna e poi spruzzare il colore della bomboletta tramite l'aeropenna. La cosa funziona e permette miglior controllo della passata e della verniciatura.

 

A modello lucido inizio il lavaggio con il colore ad olio. Utilizzo un miscuglio di grigio di Payne con nero diluito con diluente sintetico. l'operazione viene eseguita a zone per evitare che il lavaggio asciughi troppo sul modello. Il fatto di aver utilizzato questa volta il Clear Tamiya anzichè la Future fa si che il lavaggio lasci maggiore alonatura sulle parti trattate. evidentemente la Future viene intaccata di meno dal diluente del lavaggio.

Per questo pur avendo all'inizio ottenuto un tenue preshading, una volta passato e rimosso il lavaggio la sporcatura lungo i pannelli è risultata un pochino più evidente del giusto. Come trasparente di finitura ho dato del matt e satin clear Lifecolor mischiati insieme che hanno comunque un pochino spento l'effetto dell'ombreggiatura.

In luce esterna l'effetto non dispiace anche a confronto con il C 27J che ho realizzato in precedenza il Super Hercules risulta più contrastato ed il C 27 più bilanciato.

Una volta passato il trasparente di finitura opaco possiamo finalmente togliere le mascherature, realizzare i vetri mancanti negli oblò con il Cristal Clear della Microscale, aggiungere gli ultimi dettagli come i tergicristalli ed i dissipatori elettrostatici su deriva e piani orizzontali di coda.

Alcune antenne a lama vanno dipinte di bianco lucido on il bordo anteriore in alluminio 56 Humbrol. A questo punto il nostro C 130 J-30 è finito per cui attendiamo una giornata di sole per le foto di rito. Fortunatamente anche in inverno il sole nel Salento non si fa attendere per cui sul pianerottolo dell'ingresso di casa scattiamo le nostre foto in luce naturale che ci permettono di apprezzare al meglio il modello e sopratutto il buon tono di overall italian gray ottenuto in barba a tutti i riferimenti Federal Standard.

Ci sono voluti circa 6 mesi di lavoro per questo C 130 J-30, ma la soddisfazione di parcheggiare nella teca insieme al C 27J questo Super Hercules non ha prezzo. Indiscutibilmente l'imbarcarsi in un lavoro di trasformazione ed autocostruzione come quello raccontato in questo lungo articolo per realizzare una versione che non è riproducibile con i kits presenti in commercio è motivato sicuramente dall'amore verso questo particolare velivolo ma soprattutto dalla continua sfida che ogni modellista affronta in ogni nuovo modello che costruisce. 

Il piacere di poter dire: "Questo in Italia non l'ha ancora fatto nessuno e nel mondo c'è ne stanno 4 o 5 di cui questo è l'unico nei colori dell'Aeronautica Militare" lasciatemelo dire è una cosa che non ha prezzo! Noi modellisti siamo gente strana, tutti amici ma tutti al contempo invidiosi l'uno dell'altro. Tutti megalomani con un grande ego, tutti alla ricerca del dettaglio più nascosto, tutti orgogliosi delle proprie realizzazioni ma assai suscettibili alla primo accenno di critica. Noi di Modellismosalento raccontiamo come costruiamo i nostri modelli, per trasmettere come fare questo o quel dettaglio senza segreti o omissioni. Noi di Modellismosalento raccontiamo anche i nostri errori perchè nulla più di un errore ti permette di imparare e migliorare nel futuro. Per cui a chi guardando con sufficienza questa realizzazione ci dice:" mah io avrei fatto le ombre meno evidenti..." io gli rispondo:"Sicuramente! si potrebbe fare meglio in tanti modi. Ma io il C 130 J-30 Super Hercules nella mia teca c'è l'ho, quando tu nella tua teca avrai fatto e parcheggiato quello tuo ne riparleremo! Buon Modellismo da Silvio Pietropaolo

Si ringrazia Italeri S.p.A. e Pama Trade senza la collaborazione dei quali questo lavoro non sarebbe stato possibile.

Di seguito una interminabile galleria con tutte le fasi della realizzazione di questo modello al momento unico del suo genere presentato in esclusiva mondiale da Modellismosalento. diritti riservati 2014 www.modellismosalento.it e Silvio Pietropaolo.

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