Messerschmitt Bf 109 G-14/AS W.Nr. 785039, 3-13 della 3° Squadriglia, 1 Gr.Ct. A.N.R. – Lonate Pozzolo (Va) , Marzo 1945 – da kit Academy cat. 12228 no. Scala 1/48

me109 g. 14 A/SNei primi mesi del 1945 i due gruppi da caccia dell’Aviazione Nazionale Repubblicana erano operativi anche sulle più recenti sotto versioni della serie G del Messerschmitt Bf. 109 : con il kit Academy in scala 1/48 cat. no. 12228,  dedicato al Bf.109 K-4 è possibile riprodurre, volta per volta, diversi esemplari di questi velivoli in servizio nelle ultime settimane di vita della R.S.I. .

Testo, modello e foto di Gabriele Luciani

 ME.109 G.14 A/S

 

Il caccia tedesco Messerschmitt Bf 109 è uno dei velivoli più conosciuti in assoluto e contende all’assaltatore sovietico Il-2 e all’aereo da turismo Cessna 172 il record del maggior numero di esemplari rispettivamente realizzati. Quando il 109 entrò in servizio nella Luftwaffe, era un caccia dalle forme squadrate, dall’ogiva ai piani di coda, con le ali dalle tipiche estremità rettilinee, caratteristiche mantenute sino alla versione E . Con la versione F le linee cambiarono notevolmente divenendo più arrotondate in generale; nel corso della seconda guerra mondiale, con l’evoluzione tecnica ed aerodinamica, i 109 delle ultime sottoserie della versione G, ovvero la G.10 e G.14 A/S, erano ormai dei lontani discendenti del caccia apparso nel 1936. Questi Gustav presentavano delle particolari bombature in fusoliera per poter alloggiare motori sempre più potenti e spesso dotati di meccanismi particolari; sia i G.14 A/S che molti G.10 furono prodotti con le ali del precedente G.6, mentre i G.10 furono realizzati anche con gli pneumatici del carrello principale di sezione maggiorata (mm. 660 x 190 mm) rispetto a quelli del G.6, tanto che per poter accogliere a carrello retratto e all’interno delle ali queste ruote, furono ricavate sul dorso delle ali delle grosse bugnature che dal bordo di entrata alare arrivavano fin quasi alle paratie dei radiatori alari. L’ultima serie prodotta del Me.109, la K-4, era la sommatoria di tutti gli affinamenti realizzati in precedenza, tanto che per distinguerli con immediatezza dai G.10 con le grosse bugne sulle ali, oltre a dei portelli per la totale chiusura dei carrelli principali spesso non montati, l’unica differenza di maggior rilievo era il portellino di accesso al contenitore del kit di pronto soccorso presente sul lato sinistro della fusoliera di questi caccia. Nel K-4 era di forma quasi quadrata ed era posto nella terza ordinata a partire dall’abitacolo; nei G.10 era rettangolare e posto sulla quarta ordinata. Come già avvenuto per il Bf.109 G.6 fornito sia alla Regia Aeronautica che all’Aviazione Nazionale Repubblicana, anche i vari tipi di G.10 , i G.14 A/S nonché alcuni K-4 vennero forniti ai due gruppi da caccia della A.N.R. ; in particolare le tre squadriglie e la sezione di gruppo del 1 ° gr. “Asso di Bastoni” al comando del Maggiore Adriano Visconti, vennero riequipaggiate nel gennaio 1945 quasi interamente solo con questi particolari Bf 109, una fornitura  effettuata dalla Erla Machinwerk GmbH, operando purtroppo con molte perdite negli ultimi tre mesi di guerra. La descrizione dell’impiego in combattimento di questi velivoli e degli altri in carico alla A.N.R. è stata oggetto di volumi, frutto di anni di studio, realizzati da due fra i più noti ed apprezzati ricercatori italiani, Ferdinando D’Amico e Gabriele Valentini, che per quasi tre decenni hanno condotto ricerche analitiche sulla storia e sui mezzi dell’aviazione della R.S.I., ricerche che hanno portato alla pubblicazione di opere nel tempo sempre più documentate, l’ultima delle quali dal titolo Camouflage and Marking of the Aviazione Nazionale Repubblicana 1943-1945, è un supporto indispensabile per chiunque voglia riprodurre in scala un aereo della A.N.R. . Il kit dell’Academy relativo al K.4 in scala 1/48 è l’altro elemento imprescindibile per realizzare non solo un K-4 ma anche un G.10 con le ali del G.6 oppure un G.10 con le bugne alari ingrandite, oppure ancora un G.14/AS, tutti sempre della A.N.R. Da un punto di vista prettamente modellistico, il G.14 A/S è il più semplice da realizzare con la citata scatola Academy: due sono gli esemplari di G-14 A/S di cui si ha una buona documentazione fotografica (riportata da Camouflage and Marking of the Aviazione Nazionale Repubblicana 1943-1945), ovvero quelli rispettivamente con i codici 1 azzuro della 1° sq. del 1° gr. ct. oppure quello con i codici 3-13 W.Nr.785039 della 3° sq. del 1°gr. ct., entrambi . Nel libro di Ferdinando D’Amico e Gabriele Valentini, anche questi caccia vengono esaminati dettagliatamente sulla base delle immagini d’epoca e sono descritti in due profili a colori, tutti elementi che consentono così di farsi una idea abbastanza chiara del loro aspetto; poichè il G.14 A/S 1 azzurro non aveva al momento in cui fu fotografato lo stemma ed i codici completi di reparto, ho preferito realizzare il 3-13 che invece presentava tutti questi particolari. Inoltre, grazie ad una delle immagini del 3-13 ho potuto anche constatare come erano configurate le insegne alari dello stesso velivolo.

cover box


Il kit Academy del Me.109 K. 4 altro non è che uno di quelli realizzati sempre in Corea ed annunciati già ai primi degli anni 90 dalla canadese Hobbycraft che con una attenta gestione degli stampi, realizzò progressivamente diverse confezioni, sempre in 1/48, dedicate a tutte le versioni e sottoversioni prodotte in serie del Me.109, comprese anche le varianti realizzate in Spagna (Ha-1112-Mil) ed in Cecoslovacchia (Avia S.199). Questi kits furono dei temibili concorrenti per quelli analoghi dedicati al caccia tedesco da Hasegawa e Fuijmi , molto più costosi dei modelli canadesi; inoltre i 109 della Hobbycraft non erano affatto dei prodotti da disprezzare ed in alcune confezioni (come quella per la K-4 e la G.10 Axis Allies) erano presenti anche decals per esemplari italiani. Oggi i prodotti Fuijmi non sono distribuiti con regolarità in Italia mentre fra i kits Hasegawa c’erano si anche i modelli del K.4 e del G.14 A/S, usciti dopo gli Hobbycraft, ma da tempo questi modelli giapponesi sono fuori produzione…L’Academy, che già ha recuperato da tempo lo stampo Hobbycraft del Me.109 G.14 (con la cover box raffigurante un esemplare della A.N.R.!), nel 2011 ha riproposto fra le sue novità la ristampa del K. 4 . 

telaio a

Il modello è composto da circa una settantina di parti, per lo più contenuti in due telai grandi, più due piccoli per le parti trasparenti. La prima stampata grande contiene le due semi fusoliere con pochi altri pezzi come l’elica, le due ruote di sezione maggiorata e i due portelli di chiusura dei carrelli del K-4, il cofano superiore del motore, la carenatura del cannone MK-108 all’interno dell’abitacolo, la presa d’aria del compressore del motore.

 

fusoliera

La fusoliera del velivolo reale è ben riprodotta anche se ha un millimetro di troppo di lunghezza, non presenta i bocchettoni di rifornimento sul dorso della fusoliera dopo l’abitacolo ma ha delle gradevoli incisioni che riproducono molto bene le pannellature, è molto azzeccata in particolare la forma dei due grandi rigonfiamenti laterali sulla parte alta della fusoliera, un pochino da ridurre lo spessore dei due rigonfiamenti più piccoli sotto i tubi di scarico nella parte anteriore della fusoliera .

ali

Le ali sono in una stampata a parte e hanno anche loro delle incisioni molti fini che ben riproducono le pannellature del velivolo reale; sono delle parti comuni agli altri kits a suo tempo realizzati dalla Hobbycraft relativi alle varie confezioni inerenti le sottoversioni della serie G, avendo per fortuna la caratteristica di non aver stampate in modo fisso alcun tipo di bugne sulle ali ! Hanno però il difetto di non avere come pezzi a parte i flaps e tutte le superfici mobili dei radiatori…Accanto alle ali sono presenti le riproduzioni delle ruote delle precedenti versioni del G: i pezzi contraddistinti dalle lettere C 4 sono delle versioni G-0,G-1,G-1 Trop, G-2, G-2 Trop, quelli con le lettere C 5 sono inerenti a quelle dal dal G-3 al G. 14 e G.14 A/S  e saranno utili per l'esemplare 3-13 della A.N.R. .

seconda stampata

Anche la seconda stampata grande è comune alle altre confezioni delle versioni G. Si trovano parti che riproducono fra le altri un serbatoio ventrale esterno, l’ogiva dell’elica, gambe e carenature dei carrelli principali, ruotino di coda, abitacolo pilota, i due diversi tipi di rigonfiamenti presenti sul dorso delle ali. Questi infatti apparvero per la prima volta sul G-3 che aveva ruote di dimensioni più grandi rispetto ai G-0,G-1,G-1 Trop, G-2, G-2 Trop.; dal G-3 al G. 14 e G.14 A/S rimasero di forma piccola e a forma di mezza luna, pure con la produzione iniziale del G.10 . La produzione finale del G. 10 ebbe come detto  le ruote più grandi poi mantenute nel K-4 che portarono all’adozione dei rigonfiamenti di forma rettangolare. Il fatto che appunto questi pezzi siano stampati a parte dalle ali e siano sempre contenuti nelle varie confezioni è un'altra positiva caratteristica che consente di sfruttare il modello appunto per un G. 14 A/S, utilizzando i rigonfiamenti per le ruote di spessore ridotto.

canopy

Il trasparenti riproducono il parabrezza, il collimatore REVI ed il blindo vetro (anche questi comuni agli altri kits Hobbycraft del G) ed il tipico canopy prodotto dalla Erla Machinwerl GmbH ed adottato già nel corso della produzione del G. 6: le forme di quello vero sono ben rispettate ma il trasparente del kit è un po’ troppo spesso…

decals

Rispetto all’originale Hobbycraft, il kit Academy si differenzia nel foglio decals che per fortuna è realizzato in Italia dalla Cartograf: questo basterebbe da solo a testimoniarne la buona qualità…E’ una fortuna che la Academy si sia decisa a rivolgersi anche per questo suo kit a chi è oggi al top della qualità della stampa di decals in quanto in passato alcuni dei modelli della ditta coreana avevano delle pessime decals…Quelle dell’odierno kit sono relative ad un solo esemplare tedesco caratterizzato da una vistosa decorazione a triangoloni rossi sul muso. Di questo buon foglio decals saranno utilissime le riproduzioni delle varie scritte di servizio presenti sul Bf. 109.

parti in metallo

Altra “novità” è l'aggiunta di tre piccole parti metalliche che riproducono le volate delle mitragliatrici sul muso e il tubo di pitot innestato sul terminale sinistra dell’ala.

Me. 109 G 14 A/S abitacolo

La costruzione, agevolata da un ottimo foglio istruzioni, parte come solito dall’abitacolo del pilota per il quale i pezzi forniti ed i particolari stampati all’interno delle pareti delle due semi fusoliere costituiscono una base di partenza per un’opera di aggiunta di diversi dettagli, anche se il colore grigio molto scuro degli interni (era l’RLM 66 ovvero F.S. 36081) non favorisce molto la visione di tutto quanto è contenuto nel pozzetto dell’abitacolo. Particolari da aggiungere senza alcun dubbio sono lo schienale del seggiolino che andrà auto costruito e la riproduzione delle cinghie di sicurezza che sarebbe opportuno prelevare da uno dei sets in foto incisione della Eduard (la ditta ceca ne produce uno con solo cinghie per diversi velivoli da caccia tedeschi ed anche alcuni dedicati direttamente ai vari tipi di 109). Il pezzi del kit che riproducono cruscotto e pavimento/paratie posteriore dell’abitacolo non sono però di facile adattabilità alle pareti interne delle semi fusoliere una volta che queste sono assemblate, anzi il pavimento ne impedisce proprio la chiusura! Per risolvere questi problemi, quanto meno insoliti da riscontrare in un moderno kit di produzione industriale, per il cruscotto bisognerà ricorre allo stucco, mentre dovranno essere abbastanza limati i lati del pavimento…

lato 109 g. 14

Fatto questo le due semi fusoliere non creano difficoltà nella loro unione (preceduta dall’inserimento delle riproduzioni dei due scarichi del motore) e non richiedono quasi lo stucco per mascherare le varie zone di giunzione delle parti. Al contrario il pezzo E 8 che riproduce la parte superiore del cofano motore con le scanalature delle due mitragliatrici da 13 mm, deve essere inserito con attenzione nel suo alloggiamento proprio per evitare qualsiasi stuccatura. Fanno forati i fori di sollevamento del velivolo in prossimità dei timoni di coda, piccolo ma significativo tocco di realismo…Una volta assemblata la fusoliera, è meglio posporre a dopo la fase della colorazione, l’aggiunta della riproduzione delle volate delle mitragliatrici; è opportuno fare lo stesso con la riproduzione della presa d’aria del compressore per essere più liberi nella eventuale fase di stuccatura della radice alare sinistra.

Lato destro 109 g. 14

Per la riproduzione della versione G. 14 A/S la fusoliera di questo modello dedicato al K. 4 non deve subire modifiche sia sulle cofanature superiori del motore sia dei due rigonfiamenti (nella realtà contenevano le doppie pompe dell’olio) sotto il muso e davanti i flabelli degli scarichi; al limite questi due rigonfiamenti andrebbero un pochino carteggiati in quanto erano più raccordati con la fusoliera. Si deve invece stuccare l’incisione che riproduce il portello di accesso in fusoliera sulla parte sinistra (le cui forma trapezoidale e posizione erano come detto una delle più evidenti caratteristiche del K.4) e reinciderlo in forma rettangolare, più in basso e indietro di una sezione, sempre sul lato sinistro della fusoliera, in pratica basterebbe vedere una foto ad esempio anche di un Me.109 G 6 per capire dove e come deve essere rifatto il portellino in questione. Da notare che la Hobbycraft a suo tempo, nel kit del G.10 Axis Allies aveva indicato questa operazione nelle istruzioni di quel kit, fornendo addirittura una decal apposita come dima per realizzare questo portellino! Altro intervento da fare è la riduzione delle incisioni degli sportellini del ruotino di coda che nel Bf. 109 G.14 A/S 3-13 aveva la gamba di forza corta.

ali 109

Si passa quindi alle ali che hanno purtroppo i flaps e le paratie dei radiatori in posizione fissa, mentre nella realtà, tutti i Bf. 109 quando erano a terra avevano appunto flpas abbassati e le paratie aperte…Con un seghetto da traforo per orefice si staccano queste parti mobili dalle ali del kit, meglio prima di assemblare i tre grandi pezzi che le raffigurano. I flaps devono essere poi riattaccati fra loro e stuccati ai loro lati e nella parte di attacco alle ali mentre le paratie dei radiatori devono solo essere smussate adeguatamente prima di essere riunite alle ali in quanto si aprivano a ventaglio ed in modo indipendente dai flaps. Certo è che tutte queste operazioni di separazioni e di riattacco, oltre che essere indispensabili, fanno fare un notevole salto di qualità al realismo di questo modello e di tutti i kits ricavati dagli stampi ex Hobbycraft. Naturalmente le istruzioni del kit consigliano l’uso delle carenature rettangolari per le ali ma come detto i G. 14 A/S avevano ancora le ruote e le carenature del G. 6 e vanno quindi usati i pezzi F 38 ed F 39 del kit che riproducono appunto le carenature in questione e che sono ancora nello stampo sia pure come pezzi che dovrebbero essere scartati ma per il K-4. Comunque sia queste carenature si innestano perfettamente sulle ali del modello senza alcuna stuccatura.

lato 109 g. 14

L’unione delle ali alla fusoliera è uno dei punti cruciali dell’assemblaggio di questo modello per imbroccare il corretto diedro alare del Bf. 109 che nelle tarde versioni aveva le estremità alari che erano più alte delle rispettivi radici : è quindi opportuno avere un buon trittico in scala da tenere sotto mano come riferimento per lavorare al meglio e trattandosi di un soggetto come il Bf. 109 non sarà per nulla difficile trovare della documentazione…Comunque sia per la giunzione ala-fusoliera sarà necessario l’uso dello stucco, sia pure in quantità non eccessive per raccordare al meglio il tutto.

lato 109 g. 14

Il kit offre come detto il parabrezza separato dal resto del canopy : il primo pezzo si innesta sulla fusoliera non immediatamente ma con un po’ di stuccature ai lati che devono essere fatte con estrema attenzione per non rovinare le parti trasparenti; la parte mobile invece è più corta dello scasso in fusoliera fatto questo che obbliga a montarla solo in posizione aperta…naturalmente a colorazione ultimata…La costruzione di questo kit in fin dei conti è una faccenda che si sbriga in poco tempo stante le buone qualità dello stampo ex-Hobbicraft per passare alla fase molto intrigante della sua colorazione stante le peculiarità dei velivoli della A.N.R..

ali superiori 109 g.14

Dopo aver lavato il modello con lo specifico liquido della Polly S , ho passato come al solito su tutto il modello una mano di grigio chiaro Testor’s a smalto non tanto per evidenziare i problemi delle poche stuccature applicate, ma più per dare una migliore superficie d’appoggio per i colori della mimetica, stesi non prima di aver dato su tutte le incisioni un pre-shading con passate irregolari sulle pannellature di nero opaco. Lo schema mimetico dei Bf. 109 G.14 A/S rispettivamente con i codici 1 azzuro della 1° sq. del 1° gr. ct. e quello con i codici 3-13 W.Nr.785039 della 3° sq. del 1°gr. ct., le cui immagini e priofili sono stati pubblicati da Ferdinando D’Amico e Gabriele Valentini sulla loro stupenda Opera “Camouflage and Marking of the Aviazione Nazionale Repubblicana 1943-1945” avevano il così detto schema mimetico difensivo finale con i colori RLM 81/82 dati a bande irregolari sulle superfici superiori di ali e dorso della fusoliera oltre che a macchie sui lati della stessa fusoliera ed RLM 76 per quelle inferiori. Questo ultimo colore, che nella realtà sulla fusoliera si estendeva su buona parte delle fiancate laterali corrisponde al F.S. 35622: usando colori Humbrol per riprodurre questo RLM 76 ho fatto una buona scorta della tinta Humbrol 122 che purtroppo è ora fuori produzione ma che sembra ben corrispondere al medesimo F.S. 35622. I due colori della mimetica superiore, specialmente l’RLM 81, negli anni passati sono stati interpretati con diverse tonalità tratte dal Federal Standard: io ho preferito affidarmi a quanto evidenziato da Paolo Waldis e Marino De Bortoli nella monografia Colorazioni e Insegne dell’Aeronautica Italiana –Caccia e Assalto 1943-1945, terza monografia della sottoserie Colori & Insegne della collana Ali d’Italia edita dalla Bancarella Aeronautica. Ho quindi usato l’Humbrol 98 per l’RLM 81 (F.S. 30040) e Humbrol 116 per l’RLM 82 (F.S. 34102) stesi ad aerografo a mano libera senza mascherature (seguendo i profili a colori pubblicati sulle due citate monografie) se non sui bordi alari: dalle foto del velivolo si nota

ala 109 g.14 a/s

infatti che in queste zone i colori della mimetica superiore non erano separati in modo rettilineo dal grigio RLM 76 ma questo ultimo avevano un andamento a “lunette” con bordi netti, una peculiarità che trovo molto bella e che rende ancor più caratteristico questo G.14 A/S. Sui fianchi della fusoliera rimasti in grigio RLM 76 c’erano delle grosse macchie dei due colori RLM 81-82 sparse in modo irregolare ma non molto sfumate come si può notare sempre dalle foto ravvicinate del velivolo reale.

fumi di scarico 109 g.14

Con del grigio molto scuro mischiato con qualche goccia di blu e marroni scuri ho riprodotto i fumi di scarico del motore che erano emessi in maniera copiosa tanto che anche solo dopo poche ore di volo sporcavano in modo molto evidente la parte anteriore della fusoliera di tutti i Bf. 109 fino quasi al bordo d’uscita alare. Per la riproduzione delle insegne di nazionalità del velivolo si deve evidenziare che il comandante del 1° gr. ct. della A.N.R. , il carismatico Maggiore Adriano Visconti, aveva imposto una araldica che fosse il più possibile vicina ai colori italiani: solo sotto le ali dei velivoli del reparto furono mantenute le originarie croci tedesche ma al solo fine di evitare tragici fraintendimenti con la sempre temibile contraerea italo-tedesca posta a protezione degli aeroporti del Nord-Italia su cui erano basati gli ultimi velivoli dell’Asse ancora operativi nel 1945. Il resto delle insegne su ali e fusoliera erano quelle già usate in precedenza dalla A.N.R. . Anche le insegne dei due G. 14 A/S erano configurate come gli altri velivoli del 1° gr. ct. e da una delle foto del 3-13 si può constatare che le croci tedesche sotto le ali di questo esemplare erano nere e con tratti bianchi limitrofi ai bracci delle stesse croci senza ulteriori trafiletti neri. Con delle mascherature realizzate volutamente in modo irregolare, ho dapprima riprodotto le obliterazioni delle insegne tedesche che erano effettuate, in modo non uniforme e sul campo, dagli avieri italiani usando il Grigio Azzurro Chiaro 1 (Humbrol 141) in fusoliera e Verde Oliva Scuro 2 (Humbrol 91) sulle ali... Sul modello ho passato una mano di trasparente lucido acrilico Testor’s per poi posare le decals

 ali inferiori 109 g. 14

Nel foglio decals del kit Academy non ci sono le croci del tipo usate dal G.14 A/S 3-13 che quindi come le altre insegne di nazionalità vanno prese da fogli suppletivi, come quelli sempre ottimi della Tauromodel: dal 48-507 vanno ricavate le due croci subalari, dal 48-502 i quattro tricolori italiani presenti in fusoliera, dal 48-524 l’insegna di reparto, ovvero l’Asso di Bastoni presente solo sul lato sinistro del cofano motore e che era portata con certezza dall’esemplare 3-13. I codici di linea del G.14 A/S in questione gli ho presi sempre dal foglio Tauromodel 48-524 che ha però i numeri 3-17 (quando questo foglio fu realizzato dalla ditta piemontese si reputava che erano così i codici in linea di questo Bf. 109 G. 14 A/S) : ho dovuto pertanto modificare il 7 in 3 con altri pezzi di decals bianche ritagliati secondo il carattere del numero 3 che identificava la squadriglia. Per le insegne sulle ali sono ricorso ad un foglio di fasci alari della A.N.R. che ho realizzato autarchicamente con una stampante laser; da una delle foto del 3-13 edite su Camouflage and Marking of the Aviazione Nazionale Repubblicana 1943-1945 mi sono reso conto che le insegne alari di questo 109 G. 14 A/S erano come quelle realizzate in fabbrica sui F.I.A.T. G. 55, hanno cioè entrambe le lame del fascio posto a sinistra all’interno del quadrato, rivolte verso l’alto. Per le varie scritte di servizio sono ricorso a quelle del foglio decals Academy.

 lato sx 109 g.14 a/s

Finita la posa delle decals ho passato una mano di cera Future per poi effettuare un ulteriore ma leggero invecchiamento (i velivoli del 1° gr. ct. della A.N.R. hanno vissuto operativamente per soli tre mesi…)  solo con dei lavaggi con colore bruno ad olio passato su tutto il modello e con maggiore insistenza sulle pannellature e cercando di non sporcare troppo le insegne della A.N.R. che erano state applicate in un momento a metà vita di questo velivolo. Asciugatosi il tutto ho dato la mano finale di trasparente opaco acrilico sempre della Testor’s per suggellare il tutto ed ho aggiunto tutti quei particolari omessi in precedenza come il complesso dell’elica (le pale erano sempre in verde RLM 70 , Humbrol 91, ed ogiva bianca con spirale nera che ho realizzato con una mascheratura ) , la parte mobile del canopy (attenzione all’inserimento al suo interno del pezzo che riproduce la piastra a protezione della testa del pilota; da rilevare che gli interni dei montanti erano in Grigio RLM 66) , i carrelli (i vani, le gambe di forza e gli interni dei portelloni erano in grigio RLM 06, cerchi ruote in RLM 66 e copertoni in grigio scuro con dry brushing in grigio chiaro, da notare che per riprodurre le ruote di questo velivolo vanno usati i pezzi C 5 del kit Academy ) , tubo di Pitot ed antenna Morane del Fug 16 ZY sotto l’ala sinistra, il radiogoniometro (ma non l’asta dell’antenna radio) , tutte le parti mobili delle ali separate in precedenza, i bilancieri posti sotto gli alettoni, e le mitragliatrici MG 131 sul muso. Dopo aver riprodotto le luci di posizione alare (rossa a sinistra e verde a destra), ho riprodotto con filo di rame di adeguato spessore l’astina dell’antenna IFF sotto la fusoliera dopo la seconda sezione dietro il bordo d’uscita delle ali e l’aereo dell’antenna radio con una sottile bava da pesca da dipingere poi di nero una volta fissata al modello, aggiunta questa che conclude la costruzione di questo Bf. 109 G.14 A/S che anche a causa della sua peculiare colorazione generale in RLM 81-82, del particolare andamento della mimetica sui bordi d’entrata delle ali e della sua araldica ha un aspetto… molto intrigante come in generale quasi tutti gli ultimi Bf.109 della A.N.R. .

lato 109 g. 14  A/s

La costruzione di questo modello comunque è abbastanza semplice e direi pure piacevole tanto che contemporaneamente al G.14 A/S ho realizzato parallelamente un Bf. G.10 di produzione Erla con ali del G. 6 naturalmente sempre della A.N.R. e che presto si vedrà anche lui qui su Modellismosalento !

Il kit Academy del Me.109 K-4 cod. 1228 è reperibile anche da Modelairkit  (K-4 academy ).

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