Il Reggiane Re.2002 4 rosso della 238° sq. 101° gr. 5° st. ass. R.A. Manduria estate 1943 da kit Italeri scala 1/48
Per anni, una nota immagine di un Reggiane 2002 è stata accostata erroneamente ad uno dei più celebrati piloti italiani della 2° g.m. ed altrettanto erroneamente lo stesso velivolo è stato più volte riprodotto, anche in scala, con codici e insegne di reparto sbagliati, omettendo pure un importante particolare tecnico del medesimo aereo ...Con ricerche più accurate e la comparazione di diverse fonti, usando il kit Italeri in scala 1/48, si può invece ottenere una più esatta raffigurazione del famoso Reggiane 2002 4 rosso della 238 sq. .
Modello , foto e testo di Gabriele Luciani
Come ormai risaputo, nel corso degli anni la storiografia aerospaziale italiana inerente per lo più il periodo di tempo che va dai primi del novecento al secondo dopoguerra, è stata purtroppo inficiata da tante incongruenze, spesso basate addirittura su un singolo commento ad una foto, inesattezze che frequentemente non sono mai state messe in discussione, tanto da raggiungere nel tempo un infondato crisma di assoluta veridicità che però è andato perso del tutto quando sono state condotte indagini in modo più serio ed approfondito. Gli esempi in tal senso sono diversi e grazie, a partire dagli anni novanta, al lavoro fatto da ricercatori più coscenziosi che hanno operato anche con il metodo della comparazione delle fonti è stato poi delineato un quadro molto più veritiero delle vicende della aeronautica italiana in particolare durante la seconda guerra mondiale . Purtroppo la precedente e larga diffusione di alcune opere editoriali che riportavano queste incongruenze ha fatto sì che ancora oggi molti luoghi comuni trovano purtroppo una persistente eco sulla rete non solo nell'ambito di wikipedia ma pure sui diversi social, nei gruppi dedicati alla aviazione nazionale dove molti, appassionati non già della storia ma delle loro personali convinzioni politiche, malgrado l'evidenza oggettiva e la validità di studi non solo più recenti ma molto più seri, si arroccano strenuamente a difesa di quelli che come detto sono solo dei luoghi comuni, ritenendo in modo del tutto insulso che la verità storica sia invece un nocumento nei confronti di chi ha portato, con dignità e senso del dovere, le stellette ( o gladi...) sui propri baveri...
Un caso molto noto di tutto quanto appena sopra è quello della immagine di un Reggiane 2002 che per anni è stato identificato come il velivolo sul quale la M.O.V.M. Magg. Giuseppe Cenni, carismatico e giovane comandante del 5° Stormo d’Assalto della Regia Aeronautica, venne abbattuto il 4.9.1943 con altri due analoghi velivoli, ovvero un giorno dopo la firma (rimasta segreta…per modo di dire visto che i tedeschi erano al corrente di tutto!) a Cassibile dell’armistizio fra Anglo-Americani e Regno d’Italia. V’è da chiedersi fra l’altro per quale Italia è morto il Magg. Giuseppe Cenni nel mentre, sui cieli fra Villa S. Giovanni e Reggio Calabria, attaccava (a seguito di un ordine pervenuto in mattinata da Roma !) truppe di stati con i quali si era firmato un armistizio…Tornando al velivolo in questione, per anni, sulla base di una foto pubblicata decenni orsono, non si sa bene sulla base di quali elementi sì è ritenuto di poter identificare l’Ariete II° della M.O.V.M. Magg. Giuseppe Cenni da lui pilotato nel Suo ultimo volo, in un Re.2002 con codici di linea rosso 4 della 239° sq. che come le altre squadriglie del 5° st (208° e 238° del 101° gr., mentre la 209° e la 239° erano del 102 gr.,) dal 14.7.1943 erano di base a Manduria. La foto in questione fu pubblicata ad esempio anche a pag. 72 de “Dal Re.2002 al Re.2005” di Sergio Govi , (Milano: Giorgio Apostolo Editore, 1984, volume fondamentale anche per conoscere la storia e l'impiego del Reggiane 2002) con la testuale didascalia “Il Re.2002 del Com.te Giuseppe Cenni. Sotto il ventre è installato un serbatoio supplementare e sotto ogni semiala, un fascio di sette bombe Mtr. OF da 12 chilogrammi cadauna” . Esaminando in dettaglio questa foto emergono alcuni particolari quali:
a) l’obliterazione dei fasci dalle varie insegne - come da direttiva dallo S.M. della Regia Aeronautica (telegramma n°01234 del 28/7/1943); le insegne alari erano quindi costituite dalla “semplice fascia circolare nera già esistente” (seguito del telegramma n°01234 del 28/7/1943) - mentre sul cofano motore il fascio policromo era sostituito da una inedita insegna di reparto costituita da uno scudetto bianco con un diavolo;
b) L’ogiva aveva colore bianco e la punta di un altro colore
c) Su entrambi i portelli delle gambe di forza del carrello principale c’è un numero 4
Oltre ai su citati particolari però non c’è nulla che identifichi, dal solo esame della foto e con esattezza, il reparto di appartenenza del velivolo essendo come detto il 5° stormo costituito da due gruppi con quattro squadriglie, non essendo visibili insegne o guidoncini di comando e il codice di linea se non i due numeri 4 sui copri carrello. Sulla base di questa foto il compianto Angelo Brioschi realizzò un profilo di un Re. 2002 con codici di linea 239-4 pubblicato a pag. 26 della monografia n. 6 della serie Ali e Colori – Caccia Reggiane (Torino: La Bancarella Aeronautica;2005). Nella didascalia a commento di tale profilo, gli stessi autori della monografia si esprimevano comunque solo in termini di probabilità in ordine ai codici di linea e sulla riconducibilità del velivolo alla M.O.V.M. Magg. Giuseppe Cenni…Sei anni dopo, sul Notiziario Modellistico n. 2/12 del Gruppo Modellistico Trentino di Studio e Ricerca Storica, i due noti ricercatori Giovanni Massimello e Pierluigi Moncalvo, che per il periodico trentino da alcuni anni stanno realizzando degli ottimi e documentati studi inerenti l’araldica della Regia Aeronautica, pubblicarono un corposo articolo dal titolo “La 239 squadriglia e Giuseppe Cenni”. In questo intervento si prendevano in esame non solo le insegne del reparto (dapprima operativo con gli Junkers Ju-87 B e poi dal gennaio 1943 con i Re.2002) ma anche i velivoli pilotati nel corso della Sua carriera, dal c.te Cenni. Alla pagina 12 e 13 gli autori si soffermano sulla foto in questione ed essendo risaliti a chi ha fornito a suo tempo alla famiglia Cenni la stessa immagine, l’allora marconista Sebastiano Pascoli in servizio presso il 5° st. della R.A. , danno delle indicazioni a dir poco illuminanti…Il sig. Pascoli ha precisato che solo per dare un ricordo alla famiglia Cenni, si era consegnata una copia dell’immagine che è inerente NON al velivolo sul quale il c.te del 5° stormo era stato abbattuto ma in realtà solo ad un aereo dello stesso tipo! Per di più, evidenziano sempre Giovanni Massimello e Pierluigi Moncalvo, sulla copia originale di questa immagine c’è unicamente la seguente dicitura “Aeroporto-Manduria (TA) 4 settembre 1943. Re.2002 della 238° Squadriglia – 101 ° Gruppo Tuffatori pronto per l’azione di volo, senza i tre fasci,ancora senza coccarde” senza alcun riferimento a nomi di piloti; gli stessi autori precisano che il Maggiore Cenni, volava preferibilmente su velivoli della 239° sq. (dal settembre 1940 ne fu infatti il comandante..) e che volò il 4.9.1943 sul RE.2002 M.M. 8663. Per di più , il velivolo della foto è sopravvisuto all'armistizio ed era dopo il settembre 1943 ancora in carico alla Regia Aeronautica (cfr. http://www.modellismosalento.it/it/walkaround/documenti-storici-ed-iconografici/748-reggiane-re-2002-238-4-e-la-m-o-v-m-magg-giuseppe-cenni-alcune-riflessioni.html ). Dallo stemma sul cofano motore si ha la conferma che questo Reggiane 2002 era del 101° gruppo (ovvero 208° e 238°), fatto questo che coincide con quanto riportato sulla copia originale della foto del Re.2002 del sig. Pascoli dalle cui indicazioni e dall'esame delle immagini altri velivoli appartenenti al 101 gr. si può arrivare ad una esatta riproduzione del velivolo con i codici 238-4 il cui aspetto in realtà era molto diverso da come lo si è voluto raffigurare sino ad ora...Per anni infatti come detto si è ritenuto che il velivolo della foto del sig. Pascoli fosse stato in carico alla 239° sq. e lo si raffigurava non solo con l'insegna che si vede sul cofano ma pure con l'aggiunta sulla parte fissa del timone verticale dello stemma di reparto del 102° gr., ovvero lo scudetto sormontato dalla scritta Ariete (applicata dalla fabbrica) con il grillo con chitarra ed il motto "Walzer!" coniato dal Magg. Cenni, applicato solo sui Reggiane del 102° gr. già dal febbraio 1943 e mantenuto anche dopo l'armistizio. Inoltre, sempre sul presupposto della appartenza alla 239° sq. tale Reggiane 2002 veniva riprodotto con i codici in fusoliera e la numerazione di tale reparto: quando i velivoli del 102° gr. avevano la fascia bianca in fusoliera all'interno della stessa erano riportati in nero i numeri di squadriglia; anche i primissimi Reggiane 2002 del 101° gr. ritirati entro il maggio del 1943 avevano questo tipo di numerazione in fusoliera. Ma fin dalla metà di luglio del 1943 quando vennero assegnati ai reparti del 101° gr. molti altri Reggiane 2002, ritirati presso il centro di smistamento di questi velivoli spostato a Ferrara, ancora prima di essere trasferiti in Calabria, avevano ricevuto un diverso tipo di codici di squadriglia, con caratteri molto particolari tipo "stencil" ed arrotondati (molto simili a quelli usati mesi prima sempre dal 101° gr. sugli Junkers Ju-87 "Picchiatello" ), posti sulla parte fissa del timone verticale di coda, mentre il numero individuale di colore rosso e più tradizionale veniva posto sulla fascia bianca in fusoliera, così come si può vedere dalle foto di Reggiane 2002 della 208° e 238° sq. pubblicate su "Dal Re.2002 al Re.2005” di Sergio Govi. Anche i codici di squadriglia di alcuni velivoli della 209 vennero dipinti in bianco sulla parte fissa della deriva come si può vedere da foto scattate tempo dopo l'armistizio (cfr. Nino Arena "La Regia Aeronautica 1943-1946" vol. 1 , Modena ed. STEM Mucchi 1978) E' quindi del tutto fondato ritenere che al 4.9.1943 i velivoli superstiti del 101° gr. avessero tutti la nuova numerazione di squadriglia, anche perchè la stessa rimase in uso anche nelle settimane successive all'armistizio e dunque la riproduzione in scala del velivolo della foto del sig. Pascoli deve assolutamente tener conto di tutti questi elementi, prima di tutto delle sua appartenza alla 238° sq.; inoltre si può ritenere che realizzazioni modellistiche e grafiche dello stesso Reggiane viste fino ad ora sono del tutto errate...
Inoltre si deve tener conto anche di un ulteriore aspetto tecnico di questo velivolo ovvero quello della carenatura della presa d'aria del radiatore dell'olio motore che è quella di tipo corto caratteristica degli esemplari di metà produzione in poi dei Reggiane 2002 (vedasi su tale particolare il mio articolo al link http://www.modellismosalento.it/it/walkaround/documenti-storici-ed-iconografici/902-reggiane-2002-la-carenatura-della-presa-d-aria-del-radiatore-dell-olio.html ). Vediamo quindi come si può raffigurare con una maggiore esattezza questo velivolo divenuto famoso ma per le motivazioni sbagliate...Non sono molte le riproduzioni del Reggiane 2002 in generale anche se lo stesso cacciabombardiere venne usato in un numero consistente di esemplari nel 1944 dalla Lufthwaffe contro i partigiani francesi : in scala 1/72 c'è stato per anni l'anziano stampo nato come Italaeri nel 1970 e poi prodotto dal 1972 dalla Supermodel, la cui fusoliera era purtroppo inficiata da vari problemi dimensionali (negli anni novanta circolò una fusoliera di correzione ed in resina della Italina Wings ), la cappotta motore con le bugnette esterne tipiche dei velivoli con asse motore ribassato e valida solo per gli esemplari usati nel 1944 dai tedeschi, decals per un velivolo della Lufthwaffe, il noto esemplare della 239 sq. della R.A. dopo l'armistizio con i codici bianchi in fusoliera ma senza il numero individuale, un anonimo esemplare della R.A. pre armistizio con insegne alari errate in quanto proposte con il fondo bianco sopra e nero sotto ; fra le novità annunciate nel catalogo Italeri 2024 c'è anche un Reggiane 2002 in 1/72, c'è da augurarsi di avere a che fare con uno stampo nuovo o almeno in una congrua rivisitazione dell'anziano kit del 1971 come già fatto dalla ditta felsina per altri vecchi stampi posseduti dalla Supermodel ed oggi in Italeri). Solo nel 2012 è comparso un altro stampo in 1/72 del Reggiane 2002 ma in plastica short run proposto dalla ditta ceca Sword, un prodotto certo molto più particolareggiato di quello italiano, con pannellature esterne di ali e fusoliera , offerto in due confezioni rispettivamente per i primi esemplari realizzati e per quelli con asse motore ribassato, in entrambi i casi con un buon foglio decals (nella prima confezione ci sono tre scelte ovvero due esemplari della Regia Aeronautica della 239a Squadriglia , uno il 2 rosso pre armistizio, l'altro sempre il 5 rosso, il terzo della Luftwaffe - Geshwader Bongart; nella seconda troviamo decals per il velivolo W.nr. 5240 della Luftwaffe (un esemplare di produzione Caproni con asse motore ribassato e carentaura corta della presa d'aria del radiatore) per un velivolo della R.A., la cui foto è a pagina 78 del volume “Dal RE 2002 al RE 2005” di Sergio Govi edito da Aerofan, con le insegne ancora con i fasci littori, costruito prima del 27.7.1943 e che la didascalia dice essere un velivolo basato a Furbara per delle sperimentazioni, con il cofano motore con le bugnette ma la carenatura della presa d'aria del radiatore di tipo lunga identica a quella degli esemplari con cofano senza bugnette separate. In 1/48 solo nel 1997 è apparso un modello del Reggiane 2002: si trattava del kit in resina con alcuni dettagli in metallo e cappottina in acetato trasparente stampata a vuoto della E.P. Original Model di Emanuele Parassina, un appassionato produttore artigianale milanese che nel corso degli anni novanta realizzò in 1/48 altri due analoghi modelli di velivoli italiani come un Reggiane 2001 (inedito in questa scala e di buona qualità) e un Savoia Marchetti S.79 finalmente degno del velivolo che riproduceva oltre ad un set di dettaglio per il kit in 1/48 G.50 della Secter/Hasegawa. Il Reggiane 2002 venne presentato montato sul numero di novembre 1997 del mensile Aerei Modellismo, usato sempre per riprodurre, invariabilmente con i citati errori il presunto velivolo del Maggiore Cenni: il prodotto della E.P. Original Models era abbastanza corretto con minimi scarti dimensionali, era composto di una resina esente da ritiri ma aveva delle incisioni abbastanza pesanti per la raffigurazione delle pannellature di ali e fusoliera, non presentando però le rivettaure tipiche dei velivoli di produzione Reggiane. Si montava comunque con relativa facilità e alla fine dava una buona idea del soggetto anche se si doveva ricorrere a fogli decals supplementari in quanto non ce ne erano nel kit ...
Finalmente, nel 2009, esce un modello in plastica iniettata in scala 1/48 per il piccolo cacciabombardiere emiliano...Si tratta del kit offerto da Italeri inizialmente proposto nella serie P.R.M. ovvero quella con un libretto fotografico che era inserito nella confezione e che riportava immagini anche d'epoca, disegni tecnici e profili del soggetto oggetto della riproduzione in scala. Nel caso del Reggiane 2002 le foto d'epoca sono sempre quelle del citato volume di Sergio Govi ma alle stesse si aggiungono molte tacole tratte dal manuale d'uso e immagini dell'unico esemplare oggi sopravvissuto (sia pure senza la semi ala sinsitra, motore e molte delle componenti interne) , ovvero un esemplare usato dalla Luftwaffe, rimasto per decenni a Reggio Emilia e al momento dell'uscita del kit Italeri spostato a Vigna di Valle dove è stato oggetto anni dopo di un restauro che ha destato molte perplessità per come è stato condotto e per i controversi risultati finali...Il kit Italeri al momento non è disponibile ma più volte (da ultimo nel catalogo 2024 della ditta felsinea) ne è stata annunciata la riedizione : c'è da sperare che finalmente venga ripreso almeno con un aggiornamento del foglio decals e la correzione di uno evidente difetto, ovvero la erronea raffigurazione della gobba anti cappottata. Analizzando in dettaglio il kit si nota che lo stesso è suddiviso in due alberi di stampa più un telaietto per le parti trasparenti: nella stampata A si trovano le due semi fusolierre e gli interni dell'abitacolo , elica, gobba e carichi per l'attacco ventrale (in alternativa un serbatoio supplementare e una bomba) ; sulla stampata B le ali che presentano l'opzione per poter montare i flaps abbassati; le parti trasparenti sono parabrezza, cappottina e collimatore: nel Reggiane 2002 la parte mobile della cappottina non scorreva come quella del 2001 su un binario posto nel retro del parabrezza e può essere montata senza essere collegata al medesimo parabrezza. Il foglio decals offre le opzioni per quattro esemplari della Regia Aeronautica (tutti con la mimetica continentale in Verde Oliva Scuro 2 per le superfici superioriori, Grigio azzuro chiaro 1 per quelle inferiori) e due tedeschi, tutti basati sui profili del compianto ing. Angelo Brioschi e pubblicati su Ali&Colorazioni n. 6 "Caccia Reggiane" della serie Ali d'Italia edita dalla Bancarella Aeronautica di Torino a loro volta basati sulle foto dei vari velivoli edite sul volume di Sergio Govi "Dal Re.2002 al Re.2005” ; purtoppo le vare decals non sono molto adesive alle superfici del modello in quanto lo stesso foglio è opaco anzichè essere lucido...Il primo soggettto è il solito presunto velivolo della M.O.V.M. Magg. Pil. Giuseppe Cenni con il problema ulteriore che lo stemma del 101° gr. ha il fondo celeste invece di essere bianco, ed è quindi inutilizzabile (da notare che nelle istruzioni la città di Manduria è indicata come in provincia di Foggia mentrè in realtà è nel Salento , vicina a Taranto)...Il secondo 2002 proposto è un altro velivolo della 239° sq. con codice individuale 2 rosso , il terzo uno invece della 208° sq. del 101° gr. (e qui le istuzioni sbagliano luogo e data, la foto del velivolo è stata scattata a luglio del 1943 sempre a Manduria) , il quarto è un altro esemplare della 239 dopo il 21.9.1943 in quanto le famose tre foto note dello stesso Reggiane 2002 lo ritraggono con le coccarde tricolori, manca però il numero individuale 5 rosso che si vede nella immagine dello stesso veivolo pubblicata a pag. 10 di Colorazioni e Insegne dell'Aeronautica Italiana Caccia&Assalto 1943-1945 parte III (Torino:Bancarella Aeronautica, 2009) ; i due esemplari tedeschi sono l'esemplare Wr. n. 1256 (effettuò il primo il 5.4.1944 e venne impiegato come velivolo anti guerriglia sulla Francia meridionale; costretto ad un atterraggio di fortuna il 16.6.1944, la sua fusoliera venne recuperata ed usata come monumento per decenni, oggi è finalmente conservato in un museo d'oltralpe) con mimetica a due toni in RLM 70/71 sopra e RLM 65 sotto ; l'ultimo è uno sfortunato Reggiane 2002 colpito nell'aprile del 1944 da una incursione dell'aviazione statunitense sul campo di volo di Pavullo dove era stato decentrato dal gennaio sempre del 1944 insieme ad altri Reggiane 2002 proprio per sottrarli ai bombardamenti alleati...Le foto di questo velivolo sembrano far vedere un cambio nella mimetica che parebbe essere realizzata con i grigi RLM 74/75/76...Comunque sia tutti i velivoli della R.A. presi in esame dal foglio decals erano caratterizzati, con evidenza fotografica, dalla carenatura della presa d'aria del radiatore dell'olio motore di tipo corto che quasi certamente era anche la configurazione di quella dei due Reggiane 2002 tedeschi; questi ultimi due inoltre non appartenevano alla serie di 25 velivoli realizzati dalla Caproni Taliedo con asse motore ribassato e le bugnette esterne sul cofano motore. Da evidenziare che Tamiya ha reinscatolato il prodotto Italeri , conservandolo inalterato , decals comprese.Dal foglio decals di Italeri, per realizzare correttamente l'esemplare 238-4 però, si può prelevare ben poco se non il codice della squadriglia 208 che per fortuna viene fornito nella versione usata sul piano fisso della deriva, il problema è che ne servono due per comporre appunto il numero 238...
Assemblare questo modello non è molto difficile ma è indispensabile procedere preliminarmente ad alcune correzioni senza le quali il risultato finale della costruzione sarebbe del tutto inadeaguato...La prima è quella della realizzazione della gobba che come detto è sbagliata: il pezzo fornito da Italeri (nella foto è in alto) è errato come forme e dimensioni: si può modificare o meglio ancora sotituire con l'analogo pezzo in resina realizzato dalla Quickboost (set. 48 321, il secondo nella foto ) ma anche questo non è corretto in quanto ha le stesse dimensioni di quello Italeri e per essere utilizzato proficuamente va accorciato (vedasi il pezzo in basso nella foto) togliendogli dalle parti centrale una buona parte, seguendo i disegni di Angelo Brioschi.
Secondo intervento da effettuare è riprodurre,seguendo sempre i disegni in scala di Angelo Brioschi, la fitta rivettatura presente su tutte le superfici esterne del velivolo reale, correggendo anche la posizione e la forma dei due sportelli d'accesso in fusoliera in prossimità della zona posteriore della radice alare ; oltre ad un coltellino per modellismo, per la rivettatura si può utilizzare il pratico ed economicissimo strumento prodotto dalla Trumpeter , appunto il Rivet Maket Tool.
E' altresì obbligatorio rifare questa operazione pure sulle ali dove va anche modificata la posizione degli sportellini d'accesso alle armi;
ed anche sotto le ali chiaramente va condotto questo lavorio che tedioso certamente lo è ma che una volta terminato dà un forte realismo...Da notare che il kit Italeri offre la possibilità di lasciare i flaps aperti: anche se generalmente gli stessi a terra erano chiusi, anche per dare un attimo di...movimento in più al modello ho ritenuto opportuno di sfruttare l'opzione in questione.
Effettuate queste operazioni preliminari si passa finalmente alla costruzione vera e propria partendo dagli interni della zona abitacolo per la quale vengono forniti cruscotto con la strumentazione rirpodotta anche dalle decals, pavimento, cloche , un sedile non troppo realistico, la ordinata subito dietro al seggiolino, le due pareti laterali con la relativa strumentazione. Trattandosi di un velivolo metallico, ho ritenuto che il colore predominante degli interni fosse il Verde Anticorrossione, una vernice che infatti veniva usata dai produttori dell'epoca e su indicazione della Regia Aeronautica quale vernice protettiva delle superfici metalliche interne non destinate ad essere visibili dall'esterno; la tonalità era simile quando nuova al F.S. 34227 riproducibile con lo smalto Humbrol 120.
Ho usato per il cruscotto le fotoincisioni del set Eduard 49453, mentre le cinghie del seggiolino me le sono autocostruite con striscette di lamierino sottile; non mi sono spinto molto nel dettaglio di questa zona anche perchè una volta chiuse le due semi fusoliere non si vede molto degli interni .
Un altro particolare da tenere in considerazione è la carenatura della presa d'aria del radiatore dell'olio motore che è quella di tipo corto: nel kit il pezzo 7 a raffigura la configurazione dei primi Reggiane 2002 prodotti e va qundi accorciato sino alla perpendicolare dei due tubi di scarico del motore;
Foto tratta da Fotoalbum Reggiane (n. 267 pag.100) :Reggiane 2002 della R.A. con carenatura della presa d'aria del radiatore dell'olio di tipo corto e cofano motore senza bugnette esterne
inoltre una volta assemblati i due pezzi che costituiscono la cappotta motore, si deve realizzare un incavo subito davanti la carenatura come si vede in questa foto di un velivolo reale del tutto analogo al 238-4 .
Il resto dell'assemblaggio prosegue senza particolari difficoltà con poche limitate stuccature nella giunzione fra ali e fusoleria; chiaramente però ognuno si può spingere in ulteriori opere di dettaglio e di correzione mentre io ho ritenuto di limitarmi a quanto evidenziato sopra oltre ad aggiungere sul bordo d'entrata alare le due canne delle mitragliatrici (due piccoli pezzetti di filo di rame) e sono passato quindi alla colorazione del modello. Al solito ho dato una mano (tutti i passaggi li ho fatto con l'aerografo) di grigio chiaro su tutte le superfici esterne, dando poi delle passate di nero opaco irregolare per creare una pre ombreggiatura: la mimetica esterna dei Reggiane 2002 della R.A. era sempre quella continentale in Verde Oliva Scuro 2 per le superfici superioriori, Grigio azzuro chiaro 1 per quelle inferiori e bisogna trovare un giusto compromesso fra la realtà storica per la quale la colorazione dei velivoli italiani prodotti negli anni trenta e quaranta si manteneva in generale in un buono stato di conservazione e l'esigenza di evitare di dare alla fine al modello un effetto "mattone" troppo uniforme ... Inoltre va considerato il limitato periodo operativo di questo velivolo entrati in servizio solo poche settimane prima della foto che lo riprende, periodo che certo non può avere deteriorato in modo marcato il suo aspetto esterno...
Ho quindi realizzato la fascia bianca in fusoliera e le croci di coda usando mascherature di nastro da carrozziere, stesso nastro usato per poi coprirle, in quanto ho poi steso sotto il Grigio Azzurro Chiaro 1 (F.S. 36306) ovvero l'Humbrol 141 e sopra il Verde Oliva Scuro 2 (F.S. 34052) cioè l'Humbrol 91, con passaggi irregolari e senza coprire del tutto il precedente grigio chiaro e le ombreggiature di colore nero.
A questo punto sono passato alla riproduzione delle quattro insegne alari usando per tutte, le mascherine della ditta svizzera Orlee finalizzate appunto per realizzare in scala 1/48 le insegne usate sui caccia della R.A. sino al 28.9.1943 senza le decals (evitando così problemi di adesività alle superfici e/o di silvering delle stesse decals...) .
Per evitare di riprodurre i fasci all'interno dei cerchi ho messo del nastro da carrozziere ; eliminati con un tratto di pennello con colore nero gli spazi dei contorni dei cerchi esterni delle insegne alari...
...ho riprodotto le obliterazioni dei fasci con un passaggio irregolare di colore grigio medio per le due insegne sotto le ali
...e di verde oliva pochino più chiaro per le due superiori. A questo punto ho dato a tutto il modello una mano di trasparente lucido acrilico Testor's per preparare le superfici alla posa delle decals .
Avere con decals l'esatta configurazione dei codici di squadriglia ed individuali nonchè delle insegne di reparto del 238-4 non è un percorso molto agevole in quanto da quelle del kit Italeri non è possibile usare quanto fornito per l'insegna di reparto in quanto è errato per il colore dello scudetto (celeste anzichè bianco ...) e parte delle scritte al suo interno (5° Stormo invece di 101° gr.) ...
Sono stato quindi costretto a farmi aiutare da Federico Zotti, ( componente del gruppo Whatsapp di Modellismosalento) che oltre ad essere un valido modellista è anche un valido grafico e mi ha disegnato pazientemente un mio eclettico foglio decals (stampato poi dalla ditta Inkam di Genova) dove gli ho fatto inserire anche la corretta riproduzione dello scudetto del 101 gr. .
I codici di reparto della 238° sq. erano realizzati con caratteri molto particolari tipo "stencil" ed arrotondati (molto simili a quelli usati mesi prima sempre dal 101° gr. sugli Junkers Ju-87 "Picchiatello" ) erano posti sulla parte fissa del timone verticale di coda: si possono usare le decals del relativo foglio del kit Italeri ma bisogna averne due di questi fogli, in quanto la ditta bolognese fornisce i numeri per la 208° sq....
Alle decals del kit si deve togliere lo zero centrale e ricavare dai due numeri 8 di un secondo foglio decals del Reggiane 2002 Italeri (devo dire grazie a Donato Ippolito,anche lui componente del gruppo Whatsapp di Modellismosalento per avermi fornito tale secondo foglio) del kit i numeri 3 per realizzare il codice della 238 sq. . Lo stemma di stato presente sulle croci di coda e il numero 4 rosso sulla fascia bianca invece li ho recuperati dal foglio decals del kit Italeri del Reggiane 2002 usando per il secondo i numeri 4 e 2 rossi . I due piccoli numeri 4 rossi presenti sulle carenature della gambe di forza del carrello li ho dipinti con un pennarello acrilico con punta fine di colore rosso.
Terminata la posa delle decals ho passato una mano di cera Future su tutto il modello per poi passare con il pennello un velo di colore nero a tempera diluito con il Fiele di Bue (prodotto repebile nei negozi di belle arti) che ho poi rimosso con uno straccio imbevuto di acqua, lasciando la tempera nei pochi intersizi del modello e più in generale in modo da dare una velatura non uniforme di sporcizia su tutte le superfici
Quello della tempera è un metodo inventato negli anni settanta ma che trovo economico ed efficace specialmente per le superfici colorate con una tonalità chiara...A sigillare il tutto ho dato sempre con l'aerografo una mano di trasparente opaco KSW 01 della Kustomservice , veramente ottimo e realmente opaco.
Ho finito il modello aggiungendo alcune componeti che avevo messo da parte quali, serbatoio ventrale (purtroppo non ci sono carichi subalari nel kit), elica , carrelli, tettuccio (lasciando in posizione aperta la parte mobile dello stesso) asta dell'antenna radio con il filo esterno dell'apparato ricevente, ricavandolo da di lenza di adeguato spessore; ho quindi dipinto le luci di estremità alari (verde a destra e rossa a sinistra) , operazione che nel mio caso ha concluso l'assemblaggio di questo modello.
Alla fine mi sembra proprio come già in altri casi di aver ottenuto un buon risultato con sforzi minimi ...
Spero in conclusione che l'Italeri oltre a rimettere in catalogo questo kit finalmente come più volte annunciato in questi ultimi anni, proceda anche almeno a correggere le varie imperferfezioni del foglio decals dello stesso e magari a "rinfrescare" lo stesso stampo con le rivettature esterne e la configurazione della carenatura della presa d'aria del filtro ollio motore. Spero altresì che anche per questo mio ulteriore articolo non si continui più ad identificare il Reggiane 2002 su cui il 4.9.1943 sui cieli della Calabria venne abbattuto il Magg. Pil. Giuseppe foto nel velivolo della foto dell'allora marconista Sebastiano Pascoli e che invece il 238-4 sia correttamente riprodotto in scala...
Gabriele Luciani