Arado Ar 240 C2 Nightfighter da kit Revell 1/72

L'amico Giampiero Consolandi ci ha abituato a microscopiche scene che conivolgevano mezzi terresti, questa volta ci sorprende con un grande aereo da caccia notturno.

Modello, testo e foto di Giampiero Consolandi

 

Hanno sempre attratto la mia curiosità per il loro fascino un po’ misterioso, i grandi caccia notturni della Luftwaffe, quegli aerei dalle livree accattivanti con quelle strane antenne sul muso, che difendevano i cieli della Germania dai grossi bombardieri alleati. E’ chiaro quindi che appena mi sono trovato tra le mai la scatola Revell dell’Arado Ar 240 C2 Nightfighter 1/72 ho colto l’occasione al volo.

La scatola si presenta con una bellissima box-art raffigurante un Arado in caccia dove sullo sfondo si intravedono i grossi Lancaster. All’inerno troviamo due spampate grigie ed una dei trasparenti. Mi sono reso immediatamente conto che le stampate presentavano incisioni in negativo e che i pezzi erano molto dettagliati. Infatti il dettaglio si nota immediatamente guardando l’interno dell’abitacolo e gli interni dei vani carrello. Quanto questi poi possano essere fedeli alla realtà è cosa molto difficile da stabilire poiché su questo aereo purtroppo ho trovato veramente pochissimo materiale, e poco sono riusciti a trovare anche gli altri amici modellisti. Il montaggio si presenta piuttosto facile ed i pezzi si incastrano molto bene, limitando al minimo l’uso di stucco. Una pecca l’ho trovata nei vani carrello dove non erano previste delle paratie che li dividessero dal motore, e qui sono intervenuto con il plasticard.

Mentre il montaggio proseguiva, ho ordinato on-line il radar Fug 220 poiché quello da scatola era piuttosto grossolano. Per quanto riguarda la colorazione, l’aereo era interamente in RLM 76 con grandi macchie superiori in RLM 75. Quindi sono partito al contrario ed ho steso su tutto il modello una mano di grigio scuro (RLM 75) che ha fatto anche da primer e su questo guardando attentamente i disegni ho appiccicato delle palline di Patafix

per coprire quelle che poi sarebbero diventate la macchie. Fatto questo, un paio di mani di RLM 76 ed il gioco è fatto. Dopo le consuete mani di trasparente e posa delle decals con un pennello molto fine ho passato nelle incisioni del grigio scuro ad olio molto diluito. Alle successive mani di trasparente opaco è seguito un wathering con un pigmento nero della vallejo per risaltare le varie pannellature, e i fumi di scarico dei motori. Sigillato il tutto con un’ulteriore mano di trasparente, mi sono potuto dedicare al montaggio del radar che era una delle cose che più mi preoccupava. Infatti i supporti da kit, non combaciavano molto con la fusoliera lasciando ampi spazi, quindi ho tagliato via tutto con una nuova angolazione, ho rifatto con lo sprue i nuovi inserti e allargato quanto bastava i buchi in fusoliera.

Nei supporti del kit ho fatto dei piccoli fori da 0,4 mm dove ho infilato poi il radar della Master, arrivato nel frattempo dalla lontana Inghilterra. Infine ho incollato i due tiranti usando il filo elastico nero di Uschi, per la scala 72,che a verità mi sembra un tantino troppo fino. Un accenno sui colori, ho usato gli ultimi Humbrol, per RLM 75 il n.246 e per RLM 76 il 247. Spero che il tutto vi sia piaciuto, vi auguro un buon modellismo a tutti.

  

      

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