Fiat G 91 P.A.N. scala 1/72 da kit Meng

Gerardo Quarello ci presenta il G 91 per eccellenza nella sua livrea blu lucido con il tricolore sotto le ali. Realizzato dal kit Meng che pu essendo il più recente non risulta essere scevro da difetti di riproduzione.

Modello e testo di Gerardo Quarello, foto di Gerardo Quarello e Luigi Salsano.

 

“Che Bello, un G91 PAN da fare!”

Ecco cosa ho pensato quando il mio amico Raffaele Aulicino mi ha dato la scatola del kit MENG in 1/72 commissionatogli da un collezionista del posto. Questa gioia è durata anche quando ho aperto la scatola, il kit si presenta in 4 stampate in plastica grigia di cui una grande quanto la scatola, due medio piccole ed una piccola, a parte vi è la stampata dei trasparenti belli limpidi e una bellissima patch originale delle Frecce Tricolori (secondo me da questo dipende il costo abbastanza elevato del kit).

Le istruzioni sono chiare e anche le decals sembrano belle,

 

Le versioni che se ne possono trarre sono tre:
1) G91R/1s PAN -
2) G91R/3 del Lekg 41, 32+43 "Bull's Eye '79 -
3) G91R/1 c/n042 mm6276, US Army, early 1961 –

 

Insomma, sembrava proprio un bel kittino, ma… ecco, dal momento che ho staccato le due semi fusoliere cominciano i problemi , sono una più alta dell’altra, o più bassa, fate voi… Sinceramente rimango sbigottito da un simile errore, subito penso di aver beccato, che fortuna, un kit difettato, ma mi sa che non è così. Comunque, comincio il lavoro dall’abitacolo, come al solito, questi è composto da pochissimi pezzi e tutti vanno insieme abbastanza bene, così, giusto per sfizio decido di aggiungere le cinture, fatte con della lamina di piombo, quella delle bottiglie di spumante, e le maniglie d’espulsione, fatte con del semplice filo di rame (frecce blu= aggiunte), il tutto si completa con i soliti lavaggi e pennello asciutto per far risalare i particolari.

Altro problema è far stare dentro le due semi fusoliere il cockpit, infatti o montava bene nell’una o nell’altra. Con qualche, molti, colpetto di lima son riuscito ad inserire il tutto. Non dimentichiamoci dei vani carrello però, infatti quello anteriore combacia da un lato mentre dall’altro manca un pezzo di fusoliera, un 2 mm, per combaciare nella parete posteriore, come si vede dalle foto (freccia verde= Ok, freccia rossa= errore) e così anche quello principale.

Ho risolto usando del plasticard per riempire il tutto e poi con dello stucco ho rifinito. Con quello principale, essendo la parte curva e andando ad allargarsi, ho risolto riempiendo con della colla vinilica fin quando non ho pareggiato i livelli. All’incollaggio delle due semi fusoliere e carteggiatura delle stesse per pareggiarle, stando attento a non bucare la plastica, è seguita la ripannellatura di quasi tutte le incisioni di fusoliera, ah, dimenticavo, non tutte le pannellature combaciavano, quindi ho dovuto chiuderle e poi … (quelle in nero sono le incriminate).

Il kit porta le pannellature sotto il cockpit come pezzi a parte, questo per far si che si possano fare anche le altre versioni, ma le istruzioni NON suggeriscono di aggiungere un po’ di peso nello spazio che c’è per non far sedere il modello sulla coda. Fortunatamente, causa un po’ di esperienza sulle spalle, ho fatto delle prove a secco e mi sono accorto che era necessario metterlo. Dei pesetti di quelli che si usano per le gomme delle auto, sagomati a dovere hanno risolto il tutto. Altri errori sono le giunzioni delle ali e del musetto, che era troppo ovale, alla fusoliera, risolti con della colla ciano che fa sia da stucco che da spessore. I piani di coda vanno a posto bene. Risolti i vari problemi, e dopo aver fatto una passata generale con carta vetro molto sottile bagnata, passo a dare una mano di bianco opaco che oltre a farmi rendere conto se ci sono altri errori, mi serve anche come base per il tricolore sotto le ali e poi il bianco, usato come base, secondo me da un pochino di brillantezza in più al colore che va a coprirlo.

Per prima cosa vado a dipingere il tricolore sotto le ali, maschero il bianco con del nastro Tamiya e con del verde Humbrol (101) faccio le strisce, stessa cosa per i piloni sub alari. Poi passo al rosso; maschero il resto e con colore Humbrol, (60) faccio le altre due strisce.

Fatto asciugare il tutto per un paio di giorni, maschero il tricolore e con del color alluminio Humbrol, (56) vado a dipingere tutta la parte inferiore e, a parte, i portelli dei carrelli, non dimenticandomi che hanno degli inserti in bianco e in rosso. Per i piloni sub alari e relativi contenitori, mi sono rifatto a delle foto trovate in rete e non alle istruzioni. I vani dei carrelli hanno ricevuto del colore Polished Alluminium della serie Metal Cote, sempre Humbrol, per differenziare un pochino i toni. Dopo qualche altro giorno tolgo tutte le mascherature per controllare il risultato che mi sembra più che passabile, aspetto ancora un giorno e poi rimaschero tutto per passare a dipingere il lato superiore. Per il blu, mi son voluto fidare delle istruzioni del kit, che suggeriscono il Gunze 15050 (H328) e dopo aver osservato diverse foto, penso che possa andar bene.

Un paio di passate e tutto si risolve. Ora dopo tre giorni passati ad asciugare, vado a togliere, non senza timore, le mascherature fatte sul colore alluminio e, con mia somma gioia, vedo che è tutto ok. Una bella passata di trasparente lucido Vallejo sul blu e sul tricolore preparano il modello per le decals, che alla fine sono poche. Le coccarde sono belle coprenti, come anche il numero sulla deriva, ma le frecce stilizzate sulla fusoliera non tanto, specialmente il verde e il rosso che diventano più scuri rispetto al resto. Le decals sono un po’ durette, ma ho risolto mettendo un po’ di aceto bianco nell’acqua tiepida di bagno, poco mi raccomando, altrimenti le decals si sciolgono, e poi gli immancabili liquidi Microscale hanno fatto si che siano andate al loro posto senza tanti problemi.

Una ultima passata di trasparente lucido e tutto va ok. Con i trasparenti non ho problemi, meno male, si montano tranquillamente. Non ho fatto nessuna profilatura e invecchiamento per due motivi, primo, era un lavoro su commissione e il collezionista lo voleva così e poi perché essendo un aereo della pattuglia acrobatica, è, anzi, era, SEMPRE tenuto pulito dagli addetti a terra. L’unica cosa è stato differenziare qualche pannello inferiore usando del nero dei pennarelli indelebili come base, così ho dato dei piccoli tocchi di colore diverso al ventre.

Cosa dire ancora, leggo tante belle recensioni di questa ditta sui carri che produce, ma su questo kit ha commesso degli errori a dir poco grossolani che oggi come oggi con le odierne tecniche di progettazione e stampaggio sono inaccettabili, visto anche quanto se lo fa pagare. La parte più semplice è stata proprio la colorazione, anche se ho dovuto fare diverse mascherature, mentre il montaggio è stato abbastanza impegnativo, di certo non alla portata di un neofita.

Che la forza modellistica sia sempre con tutti voi!

Gerardo Quarello, Cava de’ Tirreni (SA), club MASC (S. Maria Capua Vetere, CE)

 

PrintEmail