Agosto 1989 a Capo Teulada: il mio primo incontro con la Centauro

Agosto 1989 a Capo Teulada: il mio primo incontro con la Blindo Centauro

Testo e foto di Gabriele Luciani

 

Nell'estate del 1989 ero in servizio come ufficiale nello squadrone Buriasco del 4° Gruppo Squadroni Meccanizzato "Genova Cavalleria"; tutto il mio reparto, insieme alle altre unità della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli", si trasferiva, portandosi i propri mezzi, presso il Centro Addestramento Unità Corazzate di capo Teulada in Sardegna, per una impegnativa serie di esercitazioni a fuoco. Nelle settimane che trascorsi nell'isola, ebbi modo di venire a conoscenza che due dei prototipi della blindo Centauro erano impegnati in una serie di test. Del tutto casualmente, a bordo di una AR 76 del mio Squadrone, incrociai il prototipo PT 5 fermo al ciglio di una strada del poligono del C.A.U.C. : scattai subito una foto quasi di nascosto e l'equipaggio mi precisò che l'indomani l'altro prototipo della blindo sarebbe stata per alcune ore fermo presso le strutture del C.A.U.C. .

Per fortuna, proprio quel giorno ero libero da impegni e quindi ebbi modo di avvicinare il secondo prototipo della Centauro, constatando che si trattava del PT 08 . I tecnici della OTO Melara seguivano i test insieme a del personale dell'Esercito Italiano, ma anche altri militari si avvicinavano come me incuriositi al nuovo mezzo. All'epoca il Muro di Berlino non era caduto e l'impegno delle nostre FF.AA. era incentrato quasi interamente sulla difesa della famosa "Soglia di Gorizia" e questa grossa blindo oltre alla curiosità suscitava anche un po' di scetticismo sulle sue possibilità di un positivo impiego anche come caccia carri contro le numerose formazioni corazzate del Patto di Varsavia che erano destinate ad invadere il nord Italia...Certo sarebbe stato un mezzo più efficace dei vetusti M.47 allora ancora in servizio e che la Centauro era chiamata  a sostituire finalmente dopo decenni di impiego nell'E.I., ma gli eventi successivi che cambiarono il volto al mondo mutarono anche il destino della nuova blindo.

Quando pochi anni dopo fu decisa l'acquisizione della Centauro, l'entrata in servizio della stessa coincise con un totale rinnovamento dell'arma di Cavalleria le cui unità furono progressivamente riequipaggiate tutte con la blindo e tornando al rango di reggimenti, anche "Genova" che dal 1975 era "solo" meccanizzato, riassumendo così in pieno i loro compiti precipui e tradizionali, venendo a costituire quasi sempre la punta di lancia (si parla appunto di reparti di Cavalleria!!!) dell'Esercito Italiano nelle operazioni di Peace Keeping che dai primi anni 90 e quasi senza soluzione di continuità hanno viste impegnate le nostre FF.AA..

In queste occasioni, dopo i primi seribproblemi di "dentizione" operativa, la Centauro si è districata tutto sommato abbastanza bene. Tornando al prototipo PT 5 si notano subito alcune evidenti differenze con gli esemplari di serie , per lo più nella configurazione della parte posteriore della torretta e dell'aspetto esterno del cannone  .

Allora non potevo proprio immaginare di vedere riprodotto in scala questo mezzo e mi limitai ad effettuare i pochi scatti che oggi pubblico qui: le macchine fotografiche più elaborate erano le reflex con le pellicole che al massimo ti concedevano solo poco più di 36 scatti che quindi si dovevano "centellinare" ! Quando nel 1994 una ditta italiana gestita da Luigi Zava, la Model System Trade , ebbe il "coraggio" di produrre un modello in scala 1/35 della Centauro nella sua prima versione di serie, fui veramente contento di poter collaborare con Luigi alla realizzazione di questo kit in quanto la stessa Centauro era stata data in dotazione anche alla allora Scuola Truppe Corazzate di Lecce, dove ebbi modo di re-incontrare la Centauro e di poterla fotografare con più attenzione ! Molte delle mie foto furono poi usate da Gian Luca Cocchi per la sua monografia uscita nel 1995 ("Blindo Armata "Centauro" ) , forse il primo prodotto editoriale pubblicato sulla blindo.

Dopo il kit della M.D.S. , realizzato parte in plastica in vac-u-form e resina (lo scafo inferiore era in vac-u.-form, nelle riedizioni anche questo pezzo fu fatto in resina)   sono comparsi altri modelli e sempre in resina, dapprima quello di Corazzati poi quello di Italian kits ed infine quelli di Model Victoria, fino alla comparsa dei vari kits in plastica della Trumpeter che naturalmente sono divenuti i dominatori del mercato per quanto riguarda la riproduzione in scala della Centauro. La recente realizzazione da parte di Sandro Degiani,  membro anche del gruppo facebook www.modellismosalento.it , di uno splendido modello in scala 1/35 e da lui auto costruito in cartoncino del prototipo della blinda mi ha convinto a tirare fuori dal cassetto le foto da me realizzate nel 1989, togliendo loro la polvere accumulatasi sulle stesse per oltre venti anni!

Questo non soltanto per invogliare qualche altro modellista a spingersi in una elaborazione del kit della Trumpeter per riprodurre uno dei prototipi della Centauro, ma anche per condividere un attimo di...amarcod , con una punta di nostalgia per gli anni passati così velocemente !!!

Gabriele Luciani

 

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