Semovente L 40 da 47/32 Italeri cat. No. 6477 scala 1/35
Fra le ultime novità presentate da Italeri nel corso del 2010 c’è anche il semovente su scafo L 6/40 da 47/32 realizzato in scala 1/35. La ditta bolognese come noto aveva già realizzato nel 2009 il modello del carro armato L 6 ed era più che logico aspettarsi da parte della stessa Italeri lo sfruttamento di alcune delle componenti di questo kit per realizzare un'altra riproduzione in scala di un mezzo corazzato italiano della Seconda guerra mondiale, anche se non fra i più conosciuti…
testo e foto di Gabriele Luciani
Il carro L 6 ebbe la sfortuna di arrivare tardi nei reparti del Regio Esercito, dopo una travagliata gestazione protrattasi dal 1938 sino al 1941 inoltrato: distribuito a reparti della Cavalleria e dei Bersaglieri, venne utilizzato in Africa Settentrionale e addirittura in Russia, spesso contro avversari tecnologicamente molto più avanzati…Nei Balcani occupati dagli eserciti dell’Asse, l’L 6 fu molto impiegato contro le agguerrite formazioni partigiane slave e greche. Come già avvenuto per i carri della serie M, anche dallo scafo dell’L 6 si pensò di ricavare un semovente, adattando a tal fine il cannone da 47/32, ovvero l’arma contro carri di maggior diffusione nel Regio Esercito. Il connubio fra questo armamento e lo scafo fu ritenuto così ben riuscito che all’inizio del 1942 venne deciso di terminare la produzione di carri L 6 in favore di quella dei semoventi da 47/32 il cui scafo era sostanzialmente identico a quello del medesimo carro L 6, spesso denominato nei documenti ufficiali L 40 o anche L 6/40 . Anche questo piccolo semovente fu un mezzo che quando giunse ai reparti era oramai obsoleto ed avendo la stessa sorte operativa del carro da cui derivava. Fu prodotto in diverse “serie” caratterizzate per differenze tecniche a volte marginali (come una diversa copertura della marmitta) o in altri casi più notevoli (come la presenza o meno del portellone laterale destro) e dallo stesso venne sviluppata una variante carro comando plotone semoventi con una radio rice-trasmittente, mentre sullo scafo del carro L 6/40 vennero sviluppate varianti carro comando compagnia semoventi (avevano un finto cannone che celava una mitragliatrice) e trasporto munizioni per il semovente su scafo M 41 da 90/53 . Dopo l’armistizio del 1943 e sino al 1945, i carri e i semoventi su scafo L 6/40 vennero impiegati in Italia e nei Balcani, pochi esemplari da alcune delle formazioni corazzate della R.S.I. , molti di più dai numerosi reparti antipartigiani tedeschi (addirittura per i tedeschi venne prodotta una versione del semovente con una casamatta con pareti verticali più alte); decine di questi corazzati, finiti poi nelle mani dei partigiani slavi vennero riutilizzati da questi ultimi in veri e propri reparti corazzati spesso formati anche da carristi italiani. Malgrado siano molto meno appariscenti rispetto ai carri e semoventi su scafo M, malgrado anche il non elevato numero di esemplari prodotti e l’impiego in un teatro operativo abbastanza “scabroso” come quello nei Balcani, i carri e i semoventi su scafo L 6/40 sono dei soggetti comunque non secondari dell’ambito della effettiva storia delle formazioni corazzate delle FF.AA. italiane durante la seconda guerra mondiale, storia che di certo non si può limitate alle campagne sul fronte libico-egiziano… Sul carro L 6 e sui suoi derivati un’ottima fonte documentale è la pregevole monografia edita dal Gruppo Modellistico Trentino a firma dei fratelli Andrea e Antonio Talillo e di Daniele Guglielmi, tre fra le più note firme del panorama modellistico e storico militare italiane: un’opera che è meglio procurarsi se si vuole realizzare al meglio i kits proposti da Italeri…
Venendo all’esame del modello Italeri dedicato al semovente, si deve dire che lo stesso ha tre stampate comuni con quelle del carro: si tratta dei telai contraddistinti dalle lettere A e B (quest’ultima è doppia in entrambi i kits), ovvero quelli relativi alla riproduzione dello scafo e delle ruote e dei cingoli dei due corazzati. Il telaio con la lettera A è inerente allo scafo e continua a presentare alcuni piccoli "fastidi" come la presenza dei segni degli estrattori dello stampo nella parte interna delle pareti e del pavimenti: alcuni vanno eliminati con una passata di carta abrasiva altri fortunatamente saranno mascherati da altre componenti del modello; in questa stampata troviamo la riproduzione del gruppo cambio-differenziale. Si deve procedere attentamente alle unioni dei pezzi inerenti lo scafo e la copertura del vano motore per evitare poi di dover ricorrere a fastidiose stuccature. Sulle coperture dei perni dei bracci delle ruote portanti e di rinvio dei cingoli, la scritta FIAT Ansaldo è stampigliata in modo forse troppo leggero e sono quasi impercettibili…Troppo lunghi i pezzi che riproducono la marmitta.
Le due stampate con la lettera B sono quelle relative ai cingoli e alle loro ruote: quelle posteriori di rinvio sono un pochino scarse di diametro mentre quelle anteriori in qualche caso nella realtà avevano anche lo stampigliata la scritta FIAT Ansaldo, particolare che il kit Italeri non ripropone ma che bisogna tenere in considerazione se l’esemplare che si vuole riprodurre aveva, Le maglie più lunghe dei cingoli hanno i segni dell’estrattore dello stampo, cosa che per fortuna non si ripete sulle maglie singole che dovranno essere utilizzate sulle ruote di rinvio e motrici, ovvero in posizione visibile !
La stampata lettera C è quella che insieme alle decals ed alla lastra di foto incisioni costituisce la differenza con il kit del carro: è quella relativa alla differente casamatta del semovente nella versione con portello laterale destro. Oltre alle parti laterali della medesima casamatta ci sono i pezzi che riproducono il cannone da 47/32 (meglio sostituire il pezzo che riproduce la canna con quello in metallo bianco della Model Victoria) ed anche alcuni particolari dell’interno del vano equipaggi la cui assenza avrebbe inficiato non poco il realismo della riproduzione del corazzato…Si tratta di un secondo seggiolino per il servente al pezzo, della riservetta di munizione e del pannello strumento ma purtroppo non c’è ancora alcunché per il vano motore…Questa lacuna che nel kit del carro armato poteva essere sorpassata optando per un modello “sigillato” con i vari sportelli in posizione chiusa, nel caso del kit del semovente diviene più problematica in quanto la paratia divisoria fra vano equipaggio e vano motore presenta delle feritoie dalle quali si può vedere il vuoto che c’è nel vano motore, né la presenza di un pezzo che riproduce ripiegato il telo di copertura del vano equipaggio possa anche in parte riuscire a coprire dall’alto le feritoie in questione…Si dovrà quindi ricorrere per forza al motore S.P.A. 18 V.T. e ai due serbatoi benzina contenuti nel set di Model Victoria n. 4085 dedicato agli interni del carro L 6 ma spero che la ditta friuliana faccia un quarto set con il solo motore e questi pezzi…Invece le cassette poste all’esterno del mezzo che nel kit del carro erano sbagliate qui invece sono state corrette e sono giuste per un semovente della prima serie .
Nella confezione c’è anche una lastra di foto incisioni realizzata per conto di Italeri dalla ditta fiorentina Egys di Simone Scupola: oltre alle targhe posteriori per tre esemplari del Regio Esercito che si possono realizzare con le decals del kit (le targhe erano nella realtà in metallo con i numeri in rilievo) c’è il telaio per le stesse targhe, i leveraggi per il portello di ispezione del gruppo cambio-differenziale e per il portello del pilota, la placca metallica con lo stemma del Regio Esercito che era sulla sinistra della piastra anteriore dei blindati, nonché i due diversi tipi di piastra posta a protezione della marmitta : oltre a quella della prima serie c’è anche il tipo differente utilizzata su alcuni esemplari di questa prima serie ma tipica di quelli della seconda. Le istruzioni del modello però non specificano che il secondo tipo di piastra può essere utilizzato con certezza per riprodurre almeno uno dei carri suggeriti dal foglio decals .
Il foglio decals è relativo a tre esemplari del Regio Esercito, uno dei quali catturato e riutilizzato da una unità tedesca anti partigiani. Gli esemplari sono:
- R.E. 5720: si tratta di un esemplare della serie intermedia fra prima e seconda. Una foto di questo mezzo è stata pubblicata a pag. 302 de “…Come il diamante! I carristi italiani 1943-45” ed. Laran Editons: dalla immagine si può notare la copertura della marmitta del secondo tipo, la presenza dello sportello sul lato destro e sulle fiancate del mezzo il distintivo del 2° plotone di un battaglione controcarro di stanza in Corsica e usato contro i tedeschi nella liberazione del porto di Bastia nel settembre del 1943; la presenza di un antenna radio sul lato posteriore destro della casamatta lo identifica come un carro comando plotone: ha quindi la radio rice-trasmittente , modifica che comportava una diminuzione delle dimensioni della riservetta di munizioni, particolari questi non evidenziati dal foglio istruzioni…
- RE 4249: la foto di questo esemplare è sul citato libro del G.M.T. a pag. 26; si tratta purtroppo di una immagine che riprende il mezzo dal davanti e che non permette di identificarne con certezza le serie di costruzione…
- RE 5282: a differenza degli altri due mimetizzati con il giallo sabbia chiaro uniforme, questo esemplare catturato dai tedeschi viene indicato dalla istruzione come mimetizzato con chiazze di verde medio e bruno rossiccio sul fondo giallo sabbia.
Ultima annotazione va fatta sulla generale ottimale riproduzione delle forme e dimensioni del mezzo reale da parte del kit, tenuto conto però delle eccezioni sopra menzionate. In conclusione si nota come in questo modello la Italeri abbia corretto alcune delle incongruenze evidenziate nel precedente modello dell’L 6 (come l’aggiunta di ulteriori pezzi riproducenti interni del vano equipaggio e delle casette esterne corrette), peccato però che non abbia pensato anche a riempire il vano motore del mezzo…
Si ringrazia la Italeri S.p.a per il modello gentilmente fornito in recensione.