Iveco VM90 P scala 1/35 WIP3D cat. no. 35018

scarrafone In anteprima  assoluta, presentiamo il nuovo kit in scala 1/35 della WIPD3 e dedicato ad un soggetto italiano contemporaneo ovvero la versione Protetta e da trasporto truppa del Veicolo Multiruolo 90 prodotto dalla IVECO - Gruppo FIAT

Testo e Foto di Gabriele Luciani

Dalla fine degli anni ottanta, uno dei mezzi ruotati più diffusi nelle FF.AA. italiane è l'Iveco VM.90 , un piccolo autocarro le cui prime versioni erano inizialmente dotate dello stesso propulsore turbo diesel SOFIM di 2500 cc che il gruppo FIAT usava anche per molti dei suoi modelli di veicoli della sua gamma commerciale e di automobili, fra cui la Croma. A tal proposito ricordo ancora oggi gli istruttori del mio corso uficiali che nel descrivere le caratteristiche del VM90 rimarcavano questa peculiarità che avrebbe consentito in caso di bisogno di poter acquisire in caso di emergenza, ricambi dalla rete  di assistenza civile della FIAT. In effetti il rumore della meccanica del motore del VM.90 era del tutto identico a quello della FIAT Croma : il mezzo era comuque  previsto per le squadre della Fanteria Motorizzata , doveva in pratica sostituire la FIAT AR.76 (anche se questa vettura è stata in effetti rimpiazzata dalla AR.90), senza essere esagerato nelle dimensioni, con buone dosi di manegevolezza e di mobilità anche in fuoristrada. Quando questo trasporto leggero e senza protezioni venne concepito,  gli scenari operativi delle FF.AA italiane ed in particolare dell’E.I. erano ben diversi da quelli che si sono andati a sviluppare negli anni novanta in poi con gli impegni all’estero che hanno richiesto ben altri tipi di mezzi per il trasporto di truppe,  progettati specificatamente contro quella che si è rivelata la minaccia più grave ovvero quella delle mine comandate a distanza nel corso di imboscate; progressivamente infatti si è sostituito il VM90 nelle missioni più a rischio di Peace Keaping con veicoli maggiormente sicuri a livello di blindatura come i Lince. In altri contesti, come nell’uso in patria, il VM90, si è rivelato un buon mezzo di trasporto ed ha avuto una lusinghiera produzione con versioni via via aggiornate, pure destinate ad impieghi non militari o di pubblica sicurezza e pensate per impieghi ommerciali, con motorizzazioni aggornate e di potenza superiore . Una delle varianti più interessanti del VM90 è quella che va sotto la denominazione ufficiale di “Protetta” realizzata sfruttando parte della intelaiatura sottostante della versione normale, producendo cosi un mezzo che ad un primo sguardo sembra difficlmente richiamare l'autocarro di partenza. La blindatura del VM90P soprannominato in modo non ufficiale “Scarrafone” non è però dello stesso livello dei Lince in quanto lo standard NATO di potezione del VM90P è prevista al massimo per il calibro 7,62  ed anche questa versione, dopo un iniziale impiego all’estero, è stata dispiegata in contesti meno impegnativi quali quello dell’ordine pubblico nazionale da parte dei Carabinieri o della sorveglianza delle basi dell’A.M.I. . Questa versione inoltre ha due varianti, la prima è quella da trasporto truppa mentre la seconda è un ambulanza  con feritoie laterali più grandi. La famiglia dei VM90, compreso il P, è stata prodotta su licenza anche in Cina : questa circostanza, unita al fatto che oltre dieci anni fa sulla copertina del kit in 1/35 cat.no. 1563 della Trumpeter inerente la blindo Centauro con corazzature Romor è stata inserita nello sfondo un VM90P (molto probabilmente un evidente tentativo di sondare il terreno per constare una eventuale recettività anche di un kit del piccolo trasporto italiano …) , ha ingenerato nei modellisti una implicita speranza di vedere un kit in plastica iniettata di uno di questi mezzi ruotati , speranza che invece è andata del tutto delusa…Al VM90 versione torpedo più di una ventina di anni fa è stato dedicato un kit in resina da parte della ditta padovana Historica Production che purtroppo ha da parecchio tempo sospeso definitivamente la sua produzione: di conseguenza tutti i suoi prodotti sono diventati oramai irreperibili e i rarissimi VM90 ancora in circolazione sul mercatino dell’usato hanno presto raggiunto quotazioni assurde a dir poco… La versione P invece non è stata presa in considerazione dalla Historica Production, un fatto che ha convinto la WIP3D ad interessarsi dello stesso: la ditta modenese che realizza i suoi articoli con la stampa in 3D rivolge infatti la sua attenzione preferibilmente alla riproduzione di soggetti inediti e spesso ruotati, a volte non proprio di nicchia ma che anzi come nel caso dello Scarrafone , hanno avuto una congrua diffusione.

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Il kit in 1/35 del VM.90P da trasporto truppa della WIP3D è in uscita in questi giorni di metà agosto 2020 e le anticipazioni dei rendering elettronici e delle stampate di prova apparse in precedenza sulla pagina facebook della ditta hanno creato una notevole attesa da parte degli appassionati : per questo ed anche per venire subito incontro all’interesse dimostrato da decine di modellisti , uno dei primissimi kit prodotti della WIPD3D è stato messo a disposizione per questa presentazione in assoluta anteprima. Esaminando questo kit (ed anche gli altri della stessa ditta modense che lo hanno da poco preceduto) si nota subito che Il livello di stampa della WIP3D adesso è veramente ottimale ed anche la resina (dal caratteristico colore nero) è migliorata molto rispetto a quella adoperata precedentemente: ora il materiale ha i contorni esterni perfettamente lisci senza alcuno di quei rilievi zigrinati tipici delle stampate in 3d realizzate con le prime stampanti che si usavano in precedenza; inoltre non vi sono ritiri e la resistenza della superficie dei vari pezzi anche nei confronti di vernici a smalto è perfetta. Ad eccezioni di pochi fra quelli più piccoli, i pezzi sono forniti liberi dalle canalette di stampa in 3d : alcuni di loro hanno ancora dei piccoli residui che vanno eliminati senza ricorrere non al taglierino ma a passate leggere di carta abrasiva media,  per evitare che il distacco del medesimo residuo porti via anche parte del pezzo. Nel kit si trovano solo parti in resina ed è prevista, una volta avviata la produzione dello stesso, l’aggiunta di un foglio decals per diversi esemplari di varie FF.AA. italiane. Ribadisco sempre l'avvertenza di usare un paio di guanti di lattice ed una mascherina per le vie respiratorie,  quando si assemblano modelli in resina  a protezione rispettivamente della pelle e delle vie respiratorie ed anche di lavorare in ambienti ben ventilati. Inoltre vanno seguite scrupolosamente le indicazioni fornite dai produttori di colla ciano acrilica che si dovrà usare nella costruzione di questo tipo di kits.

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I pezzi sono oltre quaranta di cui alcuni in resina trasparente, con il corpo del veicolo diviso longitudinalmente in due grossi pezzi , una soluzione adottata per realizzare anche gli interni del mezzo: le tre aperture laterali del mezzo reale si possono lasciare con gli sportelli aperti e anche se nella realtà le pareti interne dello Scarrafone sono abbastanza spoglie, la WIP3D fornisce una buona base di partenza per un ulteriore lavorio di aggiunta di ulteriori particolari, in quanto, se si lasciano aperte tutti gli sportelli e le botole superiori, il corpo interno del VM90P si vede abbastanza da fuori . Lo scafo del VM90P è completato da un terzo pezzo che chiude lo stesso scafo e sul quale sono posizionati i riferimenti per due altre parti che riproducono il semi asse anteriore con relativa paratia di produzione e il differenziale posteriore .

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Per gli interni troviamo il cruscotto con già il volante di guida, sei sedili, leve del cambio e delle ridotte, la rastrelliera per le armi dietro il sedile del guidatore;

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sulle pareti interne del pezzo che riproduce la parte superiore del corpo del mezzo ci sono le riproduzioni dei meccanismi di apertura delle feritoie che consentono agli occupanti di usare le proprie armi senza scendere dall’abitacolo.

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Anche sulla superfice interna dei tre sportelli laterali di accesso ci sono le riproduzioni dei meccanismi di apertura delle feritoie e degli stessi sportelli, questi ultimi andranno arricchiti ad esempio con l’aggiunta dei leveraggi che serrano la loro chiusura. Chiaramente se si riproduce un VM90P tutto o parzialmente chiuso si dovrà stabilire sino a che livello di dettaglio si vuole arrivare ma la spinta di lasciare tutto aperto e  visibile è forte…

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All’esterno del pezzo che riproduce la parte superiore del corpo del mezzo si notano dei rilievi solidali al tetto che nella realtà sono strutture tubolari separate dallo stesso tetto (sono come dei portapacchi per rendere l’idea) : forse sarebbe stato meglio realizzare gli stessi come parti separate ma è una modifica che si può fare e che arricchirà di molto il realismo del modello montato. Il kit fornisce come pezzi separati invece le maniglie di ingresso, le antenne, i predellini laterali e posteriore.

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Le ruote hanno sul dorso le scritte Michelin in un rilievo che sembra un pò troppo generoso e che andrà ridotto, ma non eliminato, con passate di carta abrasiva mentre è adeguata la riproduzione del battistrada.

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Il caratteristico muso del veicolo è proposto in due versioni differenti (a seconda della presenza o meno delle griglie laterali che nel kit sono fornite come parti separate) e prima di scegliere la colorazione finale sarà dunque necessario vedere a quale variante appartiene l’esemplare che si vuole riprodurre; il pezzo non aderisce perfettamente al frontale dei due grossi pezzi ed andrà impiegato dello stucco per raccordare al meglio il tutto.

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Anche il paraurti anteriore è offerto come pezzo separato così come la ralla del mitragliere posta sulla botola posteriore del soffitto del VM90P. Non ci sono i tergicristalli e le griglie di protezione dei fari anteriori e bisognerà autocostruirseli: le seconde in scala 1735  sono molto fini e sarà opportuno realizzarle con filo di rame di piccolo spessore .

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Per il parabrezza anteriore , i due finestrini grandi laterali e per quelle più piccole ci sono delle parti in resina trasparente che però sono un po’ lattiginose: si può provare a lucidarle con passaggi di carta abrasiva finissima e dentifricio ( si avete letto bene, dentifricio, un vecchissimo metodo che si usa per dare lucentezza alle parti in plastica trasparente) e poi immergendole nella cera acrilica Future o nell’analogo prodotto della Kcolors, oppure sostituire in tronco quelle grandi con del plasticard trasparente ritagliato nelle stesse forme e dimensioni delle parti in resina e quelle piccole con il Syntaglass della Toffanol .

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Da un primo assemblaggio a secco delle due parti che compongono il corpo dello Scarrafone si notano alcune svergolature del pezzo superiore in prossimità dei punti di contatto con quello inferiore ma non è un problema insormontabile in quanto lo spessore delle zone in questione è tale che le stesse si piegano con relativa facilita’ (volendo le si possono riscaldare leggermente ad esempio con il getto di aria calda di un fon ). L’unione di queste due parti va fatta comunque con un minimo d’accortezza e con l’uso di stucco per eliminare i segni di giunzione ma appare come l’unico passaggio veramente cruciale di tutto l’assemblaggio del kit. Da questa preliminare analisi si trae il giudizio che il VM90P della WIP3D è un kit che può essere affrontato anche da modellisti con un minimo d’esperienza e che con poche correzioni mirate può in effetti risultare una ottima riproduzione dello Scarrafone , che sarà offerto anche in altri rapporti di riduzione, primi fra tutti la 1/72 e la 1/87, mentre si sta valutando anche la 1/48, tenuto dell’impiego presso l’A.M. e che potrebbe dare la possibilità di realizzare anche dei diorami aeroportuali. Ulteriori informazioni comunque si rimanda al sito della ditta al link www.wip3d.it

Gabriele Luciani 

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