Israeli Vipers : F-16A/B "Netz" di Amos Dor (Novara: RN Publishing S.A.S; 2021) I.S.B.N. 9788895011202

isreali vipers Gli F.16 A/B della Heyl Ha Avir come mai li avete visti prima....Sembra una frase fatta ma nel caso di questo stupefacente volume di Amos Dor è perfettamente idonea a descrivere fin da subito il contenuto di questo volume in lingua inglese che non potrà certo mancare nella personale libreria di chi è interessato alla storia dell'aviazione militare israeliana

Testo e foto di Gabriele Luciani

 

Gli anni in cui la censura israeliana cancellava pesantemente e senza quasi alcuna eccezione le foto dei velivoli con la Stella di Davide sono oramai lontani nel tempo...Per decenni la cortina di segretezza che copriva le operazioni della Heyl Ha Avir. era veramente pesante ed anche quando il governo israeliano cercava di acquisire nuovi velivoli o riusciva a farli produrre autarchicamente come nel caso dello I.A.I. Nesher , il riserbo era sempre molto alto: il risultato era che risultava così molto difficile per gli osservatori militari e i giornalisti specializzati riuscire a barcamenarsi in questo dedalo di censure condite a volte da mezze verità, tanto che molte ricostruzioni, in primis quelle modellistiche, erano errate se non proprio del tutto infondate. Quasi tutte le foto che circolavano di velivoli istraeliani avevano un bel “bollo” nero apposto sulle insegne di reparto che anche durante le manifestazioni aperte al pubblico, se presenti, venivano mascherate con cartoncini appiccicati sulle derive degli aeroplani. Ma dall'inizio del nuovo millennio si è assistito ad una totale inversione di marcia da parte della dirigenza israeliana, al punto che la bibliografia sulla storia della Heyl Ha Avir. è divenuta sempre più esauriente , con diversi e validi libri che prendono in esame di volta in volta l’intera forza aerea o le varie mimetiche, e con monografie che esaminano analiticamente i singoli velivoli: sono emersi così circostanze e particolari prima mai conosciuti. Un esempio che dovrebbe essere seguito anche dalla FF.AA. italiane che invece si segnalano spesso per ridicole difese di segreti di Pulcinella (provate a fare foto non dico ad un mezzo in servizio ma a un carro usato come monumento in una caserma…). Fra gli autori che già da alcuni anni si sono segnalati per la loro produzione editoriale va certo inserito Amos Dor, in precedenza meccanico dell’aeronautica militare israeliana in servizio dal 1977 al 1982 presso il 116 ° Tayeset “The Flyng Wing” dotato in quegli anni dei Mc Donnell Douglas A 4 N “Ayit” . Successivamente Amos Dor nel 1988 è stato uno dei soci fondatori della banca israeliana dell’I.P.M.S. e redattore del notiziario “Kne mida” edito dallo stesso sodalizio. Da allora l’attività editoriale di Amos Dor è progressivamente aumentata non solo su carta ma anche su internet (con il sito www.iafe.net) ed anche con la realizzazione di profili. Fra le tante iniziative editoriali va segnalata la collana “The IAF Aicraft Series” con volumetti dedicati di volta in volta ai velivoli più importanti entrati in servizio nella H.H.A dagli anni cinquanta ai settanta.

Israeli viper

Da alcuni anni, Amos Dor ha raggiunto un accordo con la RN Publishing di Riccardo Niccoli ( https://www.rnpublishing.com )  per realizzare una nuova collana di monografie in lingua inglese la prima delle quali è stata dedicata agli F.15 “Batz” e la seconda, recentemente pubblicata, è incentrata sulle prime versioni degli F.16 (la A e la B) in servizio con la Stella di Davide dal 2.7.1980 sino al dicembre 2016 . E dopo averlo esaminato, si può dire che questo volume è oggi fra quanto di meglio c’è sui Viper della H.H.A. che ribattezzati in Israele “Netz” (in ebraico Falco) , sono stati anche protagonisti di varie operazioni belliche entrate oramai nella leggenda. Già subito da un punto di vista “quantitativo” si nota che questa monografia ha numeri rilevanti a partire dal formato (altezza 30 cm per 22 cm) e dalle sue 237 pagine per un buon settanta per cento occupate da foto (quasi tutte a colori) dei Netz di tutti i vari Tayeset che hanno avuto in dotazione le versioni A e B degli F.16 “Fighting Falcon” . Ma è la ottima qualità della veste grafica e delle centinaia di immagini pubblicate che colpisce il lettore, anche quello più smaliziato (in effetti queste sono le caratteristiche ricorrenti dei prodotti editoriali della RN Publishing di Riccardo Niccoli…) e il fatto che il testo sia solo in inglese non è certo un punto a suo sfavore ma anzi lo rende appetibile per altri mercato primo fra tutti chiaramente proprio quello israeliano…Altra peculiarità delle edizioni della RN Publishing, è l’intervento, riportato agli inizi delle stesse, di alti ufficiali dei vertici delle FF.AA. presso le quali ha prestato servizio il velivolo preso in esame e che ne ricordano succintamente le personali esperienze con lo stesso aereo : in questo caso c’è addirittura l’intervento del Maggior Generale Amir Eshel comandante della H.H.A. dal 2012 al 2017 seguito da quello del Colonnello Guy Shalev-Shelly primo ufficiale tecnico del 110° Tayeset “The Knights of The North” (secondo squadrone israeliano a ricevere nel settembre 1980 gli F.16 A ).

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La storia degli F.16 della H.H.A. viene chiaramente esaminata da Amos Dor   fin dalla nascita dell’interesse dei responsabili della stessa forza aerea quando, nei primissimi anni settanta, questo velivolo della General Dynamics veniva preferito all’YF-17 della Nortrop nella competizione indetta dall’USAF per dotarsi di un caccia leggero multiruolo da affiancare al poderoso F.15. Anche per la sostituzione degli F.104 di Belgio, Danimarca, Norvegia, Olanda (all’epoca questo rinnovamento di tali forze aeree fu definito “il contratto del secolo…”) l’F.16 risultò vincente rispetto agli altri competitori : questi importantissimi successi e il fatto che già dal 1968 gli USA erano subentrati alla Francia quali principali fornitori di armamenti per lo stato di Israele, nel 1978 furono alla base della scelta anche da parte della H.H.A. del “Fighting Falcon” (iniziale soprannome ufficiale negli USA del caccia della General Dynamics) che anche questa volta doveva affiancare gli F.15 che erano giunti a fine 1976 in Israele. L’enorme successo iniziale di vendite dell’F-16 e soprattutto il consistente ordine iraniano di ben 160 esemplari, facevano slittare inizialmente le consegne di questo caccia-bombardiere leggero alla Heyl Ha Avir sino alla seconda metà del 1981 ; nel 1979 la sciagurata presa del potere da parte degli integralisti religiosi favorita dalla dissennata politica del presidente statunitense Jmmy Carter, portava alla drammatica rottura dei rapporti fra USA ed Iran e quindi alla cancellazione dell’ordine iraniano. Era così possibile anticipare la fornitura dei “Fighting Falcon” ad Israele traendoli proprio da quelli della annullata commessa iraniana, tanto che i primi esemplari venivano consegnati alla Heyl Ha Avir nel luglio 1980. Ed Amos Dor riporta nella sua monografia un elenco dettagliato dei primi 67 F.16 A e dei primi otto F.16B consegnati dal 2.7.1980 al 23.10.1981 all’aviazione israeliana, riferendone i numeri individuali portati sulle derive verticali, il numero di fabbrica di costruzione con il relativo blocco, la data della singola consegna e il rispettivo soprannome conferito ad alcuni dei velivoli dal primo reparto della H.H.A ad averli avuti in dotazione ovvero il ovvero il 117° Tayeset “The First Jet Squadron”.   Invece nel 1980 quando comparvero sulle riviste specializzate le foto del primo F.16 B (codice individuale 001) con le stelle di Davide sulle ali non si sapeva assolutamente a quali reparti venivano assegnati questi velivoli (in effetti all’epoca si conosceva pochissimo dei nomi e delle insegne delle formazioni della H.H.A.) e per anni vedere foto di F.16 A/B israeliani con le insegne di reparto era quasi del tutto impossibile vista la su richiamata ferrea censura dell’epoca che naturalmente copriva anche tutte le operazioni che vedevano impegnati i Netz. Per di più la qualità della pubblicazione e immagini erano tali che inizialmente si pensò che era stata adottata una variante a soli due toni (sabbia e marrone ) della mimetica israeliana allora in uso mentre solo molto tempo dopo si scopri in realtà che c’erano anche chiazze di verde e si capì che quello steso sui “Netz” era di una tonalità molto più chiara di quella del verde usato in precedenza. L’eclatante bombardamento aereo israeliano del 7.6.1981 contro il reattore iracheno di Bagdad e la distruzione della stesso con il conseguente fallimento dei piani di Saddam Hussein di dotarsi di un pericoloso arsenale atomico, giungeva ai notiziari di tutto il mondo: gli analisti dell’epoca giustamente ritennero che gli F.16 della H.H.A. avevano avuto un ruolo da protagonista in questo attacco e pure la stampa specializzata aerospaziale italiana se ne interessò doverosamente ma anche questa volta le mezze verità trapelate ad arte da Israele crearono molta confusione : ad esempio su un numero di Aerei dell’estate di quell’anno fu pubblicato un sommario resoconto di questo raid dal titolo “Duna Gialla chiama Tel Aviv “ (sic!) . Sino alla loro recente radiazione avvenuta nel dicembre del 2016, i Netz in realtà hanno partecipato a decine di missioni, rivaleggiando con gli F.15 della Heyl Ha Avir per il numero di abbattimenti di velivoli siriani . 

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Il volume di Amos Dor dà finalmente un quadro esaustivo di questi trentasei anni di impiego degli F.16 A/B israeliani, descrivendo questo lungo periodo per capitoli che prendono in esame i singoli Tayeset che hanno avuto in dotazione i Netz a partire dal primo che li ha ricevuti ovvero come detto il 117 Tayeset “The First Jet Squadron”. nel luglio 1980: da quel mese in poi le missioni si sono susseguite in particolare durante la guerra dell’estate del 1982 e sino al novembre del 1986, quando il 117° Tayeset dismise gli F.16 A/B . Amos Dor descrive tutto ciò nel suo volume con una dovizia di particolari finora inusitata come ad esempio il combattimento del 28.4.1981 che segna il primo abbattimento in assoluto ad opera di un F.16 A (un elicottero Mi.8 siriano) . Il secondo reparto preso in esame è il 110 ° Tayeset “The Knights of the North Squadron” che nel settembre del 1980 ricevette gli F.16 A/B A e che fu   il primo in assoluto ad impiegare in combattimento il caccia bombardiere della General Dynamics il 22 /4/1981 in un attacco condotto su un obiettivo presso Sidone in Libano; il reparto lasciò la versione A/B per passare ai più avanzati F16 C nel luglio1987 . Dopo la descrizione con un buon corredo fotografico della storia dei due Tayeset, Amos Dor passa ad occuparsi della operazione “Opera” , ovvero del bombardamento della centrale irakena di Osirak: l’autore descrive analiticamente non solo la genesi e la programmazione di questo raid ma incredibilmente (pensando alla precedente censura israeliana) puntualizza i nomi dei piloti ed i numeri individuali di tutti gli otto F.16 A ma pure dei sei F.15 coinvolti (due biposto e quattro monoposto che fungevano non solo da scorta ma anche da posto comando avanzato, ponte radio, contro misure elettroniche ), così come tutti i particolari della missione !

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Terzo reparto a montare sugli F.16 A/B è stato il 253° Tayeset “The Negev Squadron” nel settembre 1981 fino alla sua chiusura il 31.5.2003: anche questo Tayeset opera con successo nel corso della guerra in Libano del 1982; nel 1990 viene allertato per rispondere ad eventuali attacchi iracheni e il 4.6.1991 compie un pesante bombardamento contro un obiettivo presso Sidone. La galleria fotografica posta da parte di Amos Dor a corredo della descrizione di questo reparto sono diciotto pagine di immagini , per lo più ottime foto a colori.Il 140° Tayeset “The Golde Eagle Squadron lascia i suoi A-4 per gli F.16 A/B nell’agosto del 1986 e compie la sua prima missione d’attacco il 10.10.1097; fra le tante attività di questa formazione va segnalato il rischieramento di due dei suoi F.16B In Italia nel settembre 1999; il reparto lascia nell’agosto del 2013 i suoi Netz : ed è a dir poco impressionante il complesso di immagini inerent il 140° Tayeset che Amos Dor inserisce nella monografia: trentasei pagine di foto a colori, come le altre ottimamente stampate.

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Quinto reparto a ricevere gli F.16 A/B, questa volta provenienti dai surplus dell’USAF , è stato nell’agosto del 1994 il 144° Tayeset “The Phoenix squadron” : non viene coinvolto in missioni operative ma alcuni suoi velivoli per un po’ di tempo operano con la originaria mimetica USAF; opera con i Netz sino all’ottobre 2005: oltre all’elenco dei velivoli giunti in Israele nel 1994 (anche in questo caso vengono indicati i numeri individuali portati sulle derive verticali, il numero di fabbrica di costruzione con il relativo blocco, la data della singola consegna) altre ventidue pagine di immagini a colori.Nel maggio 2003 la maggior parte del F.16 A/B vengono concentrati nel 116 ° Tayeset “The Defenders of the South Squadron” : questa formazione prende parte ai conflitti del primo decennio del nuovo secolo operando contro obiettivi ubicati in Libano e nella striscia di Gaza; la vita del medesimo Tayeset , chiuso il 31.12.2015 è descritta anche e soprattutto da ben quarantotto foto tutte a colori, alcune veramente spettacolari.

 

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Similmente a quanto accade negli USA, anche la H.H.A ha una formazione che ha il compito nelle sessioni addestrative di svolgere la parte del nemico (“aggressor”) : si tratta del 115° Tayeset “The Flyng Dragon Squadron” che viene ricostituito nel marzo 2005 con gli F.16 A con cui opera sino al 31.12.2016 divenendo così l’ultimo reparto operativo israeliano dotato delle prime versioni del caccia della General Dynamics. Due dozzine di pagine di belle foto a colori di questi Netz caratterizzati tutti da un caratteristico drago nero apposto sulle derive dei velivoli.Nelle ultime pagine della monografia sono dedicate al 601° Tayeset “Flight Test Center Squadron” (con esclusive foto di F16 A/B con le insegne di questo reparto sperimentale), l’elenco dettagliato di tutti gli abbattimenti conseguiti dagli stessi F.16 con nome del pilota, armamento usato, codice individuale dell’aereo e tipo del velivolo siriano abbattuto. Completano il testo undici tavole con profili a colori inerenti tutti i vari Tayeset operativi con i Netz, molto belli ma oltre ad una vista in pianta dall’alto, sono tutti del lato sinistro ; mi sarebbe piaciuto vedere pubblicati anche dei profili del lato destro per asseverare l’andamento della mimetica nonché i riferimenti al Federal Standard dei colori della mimetica usata sugli F 16 A/B (si sono molto noti in effetti ma ci sono sempre i neofiti …) e dei trittici in scala 1/48…Come detto 237 pagine di testo che lasciano del tutto soddisfatto il lettore di questa eccellente monografia: uno stupendo prodotto editoriale della RN Publishing che ribadisco è un libro che qualsiasi appassionato della storia dell’aviazione militare israeliana non può assolutamente perdere.

Gabriele Luciani

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