COUGAR 4X4, ESERCITO ITALIANO Scala 1:35, da kit Panda Model

Andrea Pellandra ci meraviglia di continuo con nuovi mezzi dell'esercito italiano di ieri e di oggi fino agli ultimi mutuati dall'utilizzo operatovo nelle missioni all'estero ed ottenuti dagli U.S.A. appositamente per meglio sopportare questi ostici teatri operativi. Dopo la versione 6x6 oggi ci presenta sempre il Cougar questa volta nella versione a due assi e quattro ruote motrici.

Modello, testo e foto di Andrea Pellandra. Ulteriori foto da internet fornite dall'autore ed inserite al solo scopo di discussione. ogni diritto rimane degli autori.

CARATTERISTICHE DEL VEICOLO

Il Cougar, fa parte della categoria dei veicoli di categoria M.R.A.P. ( Mine Resistent Ambush Protect), prodotto dalla Force Protection, succursale dalla General Dynamics. Il veicolo e' prodotto anche nella versione 6x6 ( vedi precedente articolo su modellismosalento.it ), e può essere configurato in varie maniere per adattarlo ad uno specifico uso ( trasporto personale, ambulanza, EOD, ricognizione, posto comando ). La produzione è iniziata nel 2002 e ne sono stati prodotti diverse migliaia di esemplari che oltre all' U.S. Army sono stati adottati anche da altri paesi, quali: Canada, Iraq, Regno Unito, Polonia, Croazia , Ungheria ed Italia.

Possiede una scocca a V, come gli altri mezzi della categoria M.R.A.P., per deviare l'onda d’urto provocata dalla detonazione delle mine o I.E.D., vetri blindati e protezione contro le armi standard da 7,62 su tutto il mezzo. Tuttavia può essere dotato di protezioni aggiuntive, per aumentarne la resistenza contro altri calibri. E' dotato anche di un sistema di filtri che lo rendono operativo anche in caso di attacco NBC. Per quanto riguarda il motore, è equipaggiato con un motore diesel Caterpillar C7 ,capace di erogare 330 HP a 2400 giri con un autonomia di 966 km e può raggiungere una velocità d 105 km/h.

Per quanto riguarda i sistemi d' arma impiegabili, possono essere installate sia mitragliatrici da 5,56 mm, 12,7 e il lanciagranate da 40 mm.

SCATOLA DI MONTAGGIO

La scatola è della marca Panda, molto voluminosa e con un buon contenuto in parti. Il kit contiene oltre alle parti in plastica, i trasparenti per i vetri, un foglio di fotoincisioni, un foglio decals ed un libretto d'istruzioni molto dettagliato.

Guardando meglio, in dettaglio, i vari componenti, subito si nota che le stampe non sono finissime, come dettagli in rilievo poco pronunciati, bave eccessive su molti pezzi e ad occhio nudo, si possono notare fori od incastri non regolari. In particolare, devo far presente che durante il montaggio ho dovuto rifare tutti i fori e pareggiare molte sedi d' incastro in quanto incongruenti.

Prima di procedere al montaggio, ho selezionato varie foto del mezzo, che, se per i mezzi in dotazione all' U.S. Army sono presenti in notevoli quantità, per quelli presenti nel nostro contingente in Afghanistan, ho trovato pochissime immagini e non in dettaglio.

Come da istruzioni si inizia con lo chassy, e fin qui a parte pulire ogni pezzo si va abbastanza bene. I problemi veri iniziano appena si arriva al giunto tra il semiasse e il cerchione con gli organi frenanti. I cerchioni non andranno inseriti immediatamente, ma quando si faranno le prove di unione non combaceranno le parti, perché l'alloggiamento non risulterà perpendicolare e la ruota resterà inclinata. All'inizio, credevo di aver montato i pezzi in maniera sbagliata, ma dopo aver controllato varie volte istruzioni e pezzi, mi sono reso conto che li avevo montati bene, per cui ho dovuto limare tutti i supporti per renderli accoglienti per i mozzi dei cerchioni.

Da qui in poi, cioè passando agli interni, è stata tutta una correzione. Le istruzioni contengono parecchi errori, soprattutto scambi di numerazione . Dopo aver preparato quasi tutto ( sedili, pannelli interni, sistemi radio, panche), mi sono reso conto che vista la qualità e l'enorme lavoro da fare per creare qualcosa di accettabile in tempi brevi, non ne valeva la pena di procedere ed ho accantonato tutto. Gli interni fatti, si limitano solo ai sedili ed alla base del cruscotto. Una volta oscurati i vetri con la pellicola e chiusi i portelli sarà impossibile vedere l' interno.

L'idea e' quella di puntare tutto sugli esterni del mezzo. Grosse modifiche da fare non ce ne sono, nel mio caso, come da immagini, ho obliterato i fori per il cassone porta oggetti superiore del lato destro, al posto del quale, posizionerò delle casse in legno.

Nella parte posteriore, invece del supporto trasversale per le varie antenne, metterò la telecamera GVOS, che non è fornita nel kit. Per ovviare a ciò, ho dovuto acquistare un kit, sempre della Panda, relativa al Cougar 6x6 JERRY.

Sempre sul lato destro, andrà posizionato lo scarico con relativa marmitta. Questo risulta come un tubo nudo, ed andrà fasciato nella sua interezza. Io ho usato del nastro per mascheramento della Tamiya, fissato poi con ciano acrilato per evitare che si scolli successivamente. Non andranno poi inseriti i pezzi sopra lo scarico stesso, relativi ad un supporto antenna.

A parte gli errori presenti nelle istruzioni ed i relativi lavori sui pezzi, non si incontrano grossi contrattempi. I lavori successivi riguarderanno le ruote, i vari cavi e tubi di collegamento alle antenne e la ralla.

Le ruote come ho detto in precedenza, mi lasciavano dei dubbi relativi alla qualità, per cui ho optato per quelle in resina della MENG. Queste ultime sono fatte molto bene come dettaglio, ma a mio avviso non corrette per dimensioni, questo perché rispetto a quelle fornite dal kit sono più piccole sia in diametro, in larghezza del battistrada e nell’ altezza della spalla della gomma. La differenza non è molta, ma comunque si nota questo divario confrontando il modello con le immagini. Un altro problema sorge dal fatto che, mentre nelle ruote fornite dal kit il cerchio è completo, in quelle di resina, questo è relativo solo alla parte esterna. Significa quindi che inserendole nei relativi alloggi, la gomma risulterà incassata nel mezzo e non a filo con il telaio.

Per ovviare a ciò, ho separato il cerchione fornito dal kit, tagliandolo a metà. La parte posteriore quindi, è stata fresata lungo il bordo del cerchio interno fino a farlo inserire nel cerchio in resina. In questa maniera ritornerà a filo del telaio in maniera corretta.

Prima di aggiungere i cavi e i tubi d’alimentazione ai vari apparati esterni, ho ricostruito le luci aggiuntive presenti sul paraurti anteriore e sui cassoni laterali del mezzo. Queste, sono state realizzate con pezzi d'avanzo e lamierino di vecchie fotoincisioni.

Una volta posizionate le luci ed i supporti per le antenne, ho cercato di ricostruire i cavi secondo immagini. Successivamente ho inserito le due antenne, derivanti da un altro Kit e i dispositivi anti Jamming.

Il sistema GVOS, prelevato da altro kit, è posizionato sul posteriore a sinistra, e come pezzo sembra ben fatto, a parte la posizione delle lenti. Si può realizzare sia con il relativo tubo telescopico alzato, sia in posizione di trasporto, il cavo a spira è fornito da scatola mentre gli altri due cavi esterni bisogna ricostruirli.

Come ultima cosa per completare la costruzione occorre dotare il mezzo della ralla e relative protezioni.

Da immagini, tutto il blocco fornito dal kit e’ corretto (in sede di montaggio occorrerà prestare attenzione perchè le blindature una volta posizionate, non avranno una posizione corretta, risulteranno inclinate in maniera errata e si dovrà porre rimedio limando i bordi, incollando e stuccando le fessure che si verranno a creare), salvo per la presenza degli specchi laterali che non in tutti i mezzi sono presenti e per la copertura parasole.

Questa non è metallica come sui mezzi statunitensi, ma è realizzata in varie maniere artigianali. In questo caso ho voluto realizzare una copertura un po’ diversa dal solito, non realizzata con rete metallica e rete mimetica, ma sempre da immagine, realizzata con un intelaiatura in tubi, lateralmente protetta da una zanzariera e sopra da un telone. Non avendo immagini dettagliate del pezzo, ho usato un po’ la fantasia, cercando di avvicinarmi il più possibile alla realtà. Per realizzare quindi la copertura, ho utilizzato, dei profilati a sezione tonda, in stirene di 0,5 mm di diametro, della carta fine, usata per tenere separati i vetrini da microscopio e della toulle ricavata da una vecchia bomboniera per riprodurre le zanzariere. Direi che il risultato mi soddisfa molto, e comparata con le immagini non risulta molto differente.

Ho completato aggiungendo sul lato destro, sopra ai cassoni, due casse in legno. Per quanto riguarda la BROWNING 12.7, quella del kit va cestinata, è composta da più parti, ma non combaciano tra loro. Ho quindi usato un’arma della banca dei pezzi, alla quale ho aggiunto pezzi prelevati da un set di dettaglio.

Per la colorazione, ho iniziato aerografando con verde scuro gli angoli, i bordi, le parti nascoste in generale e successivamente, eseguendo varie passate in desert yellow Tamiya, diluendolo di volta in volta con bianco al 10%. Il tettuccio della ralla invece è stato colorato con Tan, sempre Tamiya, a cui successivamente è stato aggiunto del NATO brown. Le decals sono quelle del kit Panda, in quanto da immagini si notano quelle originali U.S Army, più 3 bandiere italiane ai lati del mezzo e sul posteriore. Ne ho aggiunta una, sul lato sinistro che ho lavorato, come se si fosse cercato di grattarla via o usurata dal tempo.

Pr i lavaggi, generali o selettivi, ho usato dei prodotti Mig in varie tonalità di marrone o sabbia di varie gradazioni. Ulteriori dettagli di invecchiamento, sono stati realizzati, con pigmenti Mig, in particolare sul fondo e sulle parti inferiori del mezzo.

Nel complesso, il mezzo risultante è molto interessante anche se non completamente corretto per un mezzo dell' Esercito Italiano.Il motivo e' molto semplice, il tetto del veicolo dovrebbe essere un po’ più alto, dovrebbe quindi esserci più spazio tra il bordo del lunotto anteriore ed il tetto del mezzo (vedi immagini allegate).

Probabilmente si tratta dei primi esemplari in produzione anche perché lo stesso errore è presente nei mezzi della MENG. Tutto il resto invece, seppur con qualche piccola modifica e colpo d'occhio nell'aggiungere particolari e' facilmente eseguibile ed il risultato vale il tempo impiegato.

Buon modellismo a tutti.

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