Lancia 1 ZM Regio Esercito - Concessione italiana di Tientsin -1933 da kit C.S.M. scala 1/35 cat.no. CSM35005

Lancia 1zmUn kit strepitoso per un importante soggetto italiano : la ditta lettone Copper State Models con la sua Lancia 1ZM in scala 1/35 ha infatti raggiunto un altissimo livello qualitativo, un prodotto con il quale si può riprodurre fra l'altre, una delle quattro blinde inviate nel 1932 in Cina nella oggi dimenticata concessione italiana di Tientsin .

Modello foto e testo di Gabriele Luciani

Già nei primissimi anni del XX° secolo in Italia si progettavano e si sperimentavano delle corazzature da installare sulle autovetture per utilizzarle armate a supporto delle truppe: come per l’aeroplano, il Regio Esercito nel 1912 fu il primo a usare in un conflitto questi mezzi inviando in Libia due autoblindo FIAT realizzate presso l’Arsenale di Artiglieria di Torino. Da questo primo esperimento, ne seguirono altri ma lo sviluppo delle auto mitragliatrici blindate subì una decisa accelerazione con lo scoppio della prima guerra mondiale: infatti durante il periodo di neutralità, il ministero della guerra italiano, preso atto delle esperienze già maturate anche dagli altri eserciti, commissionò il 27.1.1915 alla Ansaldo la realizzazione di una nuova macchina da produrre in serie. Ai primi di agosto del 1915, la ditta genovese, usando degli autotelai Lancia, fu in grado di consegnare la prima di queste vetture che , denominate nel frattempo 1Z, venivano ordinate in venti esemplari di cui sette erano consegnati nel corso del 1915 e i restanti entro il giugno 1916 . Queste prime Ansaldo Lancia 1ZM erano caratterizzate da un armamento consistente in tre mitragliatrici , due poste in una torretta circolare e molto grande, la terza installata in un'altra torretta più piccola e sovrastante la prima. I buoni risultati operativi conseguiti da queste prime 1Z  non furono però sufficienti a sbloccare subito la seconda commessa che fu ostacolata da controversie sul loro prezzo d’acquisto, tanto che solo nel marzo 1917 il Regio Esercito ne ordinò all’Ansaldo altre diciassette. Dopo queste prime due serie fu ritenuto opportuno abbassare il baricentro del mezzo eliminando la piccola torretta con la terza arma; quest’ultima veniva così spostata sulla parte posteriore delle 1ZM ed erano modificati il numero e la configurazione delle feritoie laterali, veniva anche modificato la configurazione esteriore del serbatoio del faro laterale anteriore. Nel corso del 1918 veniva quindi dato inizio alla produzione della terza serie di queste autoblinde che venivano progressivamente consegnate a partire dal marzo del 1918, inquadrate in diverse “Squadriglie”, ed inviate non solo al fronte ma usate anche per compiti di sicurezza interna. Durante la Grande Guerra c’è contezza della realizzazione di almeno 137 Lancia 1ZM molte delle quali rimasero a lungo in servizio dopo il conflitto, continuando ad essere partecipi di molti eventi che videro protagoniste le FF.AA. italiane sino alla vigilia della seconda guerra mondiale e già nel corso dell’occupazione di Fiume. Il progresso tecnologico chiaramente rendeva sempre più obsolete le 1ZM e già 35 di queste automitragliatrici negli anni venti venivano date in dotazione ai Carabinieri e alla M.V.S.N. . Molte delle Lancia 1ZM in servizio nel Regio Esercito vennero trasferite nelle colonie italiane, compreso il piccolo e remoto possedimento di Tien-Tsin in Cina: in Libia già dal 1918 vi erano diverse di queste macchine (quattro risultano in carico ancora nel 1942…), mentre quelle portate in Somalia ed in Eritrea furono poi usate nella campagna etiopica; le più longeve infine furono quelle di stanza a Rodi. Nel 1937 le Lancia 1ZM furono impiegate anche durante la guerra civile spagnola. Nel 1939 rimanevo in Italia 34 di queste auto mitragliatrici che non vennero più usate operativamente durante la seconda guerra mondiale mentre quelle in Africa Orientale Italiana furono usate fino all’ultimo contro i guerriglieri abissini ed altre erano presso la guarnigione italiana di Rodi. Dopo l’armistizio del settembre 1943, alcune Lancia 1ZM furono recuperate dai tedeschi e usate contro i titini in Istria. Al momento la migliore documentazione sulle Lancia 1ZM è reperibile sul volume Gli Autoveicoli da combattimento dell’esercito italiano – tomo 1 a firma di Nicola Pignato e Filippo Cappellano edito dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano (Roma: dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano; 2002, ISBN 9788887940282 ) ma è in preparazione da parte del Gruppo Modellistico Trentino una monografia a firma di Antonio ed Andrea Tallillo che insieme ad altri appassionati italiani come i miei amici Giampaolo Sellitto e Paolo E.Papò,  e stranieri hanno contribuito alla realizzazione del primo kit in scala 1/35 in plastica iniettata dedicato a questa auto mitragliatrice, proposto recentemente dalla ditta lettone Copper State Models (CSM) https://www.copperstatemodels.com/page/start .

Lancia 1z

Una anticipazione del volume sulle auto blinda Lancia 1Z ed 1ZM è offerta dalla stessa CSM non solo nel libretto istruzioni (si è un libretto di ventisei pagine con foto storiche inedite , una caratteristica comunque dei kit della ditta che allega ai suoi prodotti queste utilissime pubblicazioni che oltre a spiegare dettagliatamente le fasi della costruzione aggiunge la storia e foto del soggetto reale ) del kit ma anche nell' album di sessantotto pagine anche questo a cura di a firma di Antonio ed Andrea Tallillo con decine di foto storiche, alcune molto rare, provenienti dalle collezioni di Achille Moiola e Paolo Terzi nonchè dell'esemplare custodito a Trieste e proveniente dalla collezione del Prof. Henriquez . Questa Lancia  nel 1978 fu restaurata presso il mio reggimento, "Genova Cavalleria" (4°) , dal mitico Maresciallo Maggiore Pierotti (che ho avuto la fortuna di conoscere nel 1988 appena arrivai come ufficiale a Palmanova), dal Dragone Mario Frese e dall'allora Sergente Maggiore Silvano Tontoli che ricostruirono al tornio alcuni pezzi del mezzo che poi sfilò a Risano in occasione delle celebrazioni, sempre nel 1978,  della gloriosa carica del Bricchetto.

lancia 1zm

Malgrado la sua notevole posizione nell’ambito della storia delle forze armate italiane, la Lancia 1ZM è stata riprodotta in scala 1/35 sino ad oggi solo da kits in resina, il primo dei quali, uscito nel 1993, era della italiana MDS Trade, seguito anni dopo da quello della Cri.El.Model di Roma e infine da quello della tedesca Sparta Modelbau: finalmente ora potranno suscitare l’interesse di chi raccoglie rarità ma certo non più quello di chi vuol completare la propria collezione di riproduzioni in scala di mezzi delle FF.AA. italiane. Infatti come la restante produzione della Copper State Models che dedica la sua attenzione a soggetti aerei e terrestri usati durante la Grande Guerra, il kit della Lancia 1ZM , numero di catalogo 35005,dedicato a esemplari della terza serie di produzione, è un ottima realizzazione   che rende giustamente merito alla auto mitragliatrice della Ansaldo. La ditta lettone dedica la sua attenzione a soggetti aerei o terrestri usati per lo più durante la Grande Guerra spaziando dalla scala 1/28 (set di dettaglio in foto incisione, resina e decals realizzate da Cartograf ) alla 1/48 ( kit di biplani ,figurini, accessori, eliche decals ) passando per la 1/32 (kit di biplani, figurini ) e la 1/35 (auto mitragliatrici e figurini) . I kits e i figurini sono in plastica iniettata e il livello produttivo è molto elevato :il progetto della Lancia è quindi nato quattro anni fa sulla scorta dei suggerimenti di Giampaolo Sellito rivolti ad Edgar Liepinsh, uno dei responsabili della C.S.M. che era venuto a Roma per visitare il MUSAM di Vigna di Valle per altri progetti aeronautici della ditta lettone.

Lancia 1zm

Non potendo fotografare una Lancia 1ZM presente alla Cecchignola, Edgar l'anno nel 2019 ritornò in Italia andando a Trieste dove fotografò la Lancia e incominciò pure la collaborazione fra gli altri anche con i fratelli Tallillo: dopo quasi due anni di gestazione, il progetto della C.S.M. si è concretizzato con un dettagliato kit in scala 1/35 in plastica iniettata , con numero di catalogo 35005. Come per tutti i prodotti della ditta lettone, la confezione è molto robusta ed è rivestita da una sovra copertina con una bella illustrazione del mezzo riprodotto.Il kit come detto è accompagnato da un libretto di istruzioni di ventisei pagine formato A4 con copertina in cartoncino, con una parte storica, un paragrafo dedicato alle colorazioni delle Lancia 1ZM (purtroppo non ci sono i riferimenti al Federal Standard) , una bibliografia, seguite dalla parte più specificatamente dedicata al kit che viene illustrato prima di tutto nei suoi cinque telai più due molto piccoli per alcuni pezzi trasparenti nonché i fogli decals. Le varie fasi dell’assemblaggio sono illustrate con disegni tridimensionali con i vari pezzi che vengono interessanti dalla costruzione colorati differentemente a seconda delle aggiunte da fare ai precedenti sotto insiemi già realizzati. Vengono date anche delle indicazioni sulla colorazione dei particolari del motore e degli interni e sulle alternative dell’armamento e della posizione delle ruote di scorta da scegliere a seconda dell’esemplare che si vuol riprodurre.

Sono poi ben sedici gli esemplari illustrati dalle istruzioni (in pratica coprono tutta la vita operativa del mezzo con il Regio Esercito dalla Grande Guerra agli anni trenta; vi sono anche un esemplare dei Carabinieri ed uno della Regia Guardia) inerenti le Lancia 1ZM che si possono riprodurre con il foglio decals. Durante la Grande Guerra gli austro-ungarici riuscirono a catturare e reimpiegare alcune blindo Lancia : per evitare fraintendimenti i responsabili del Regio Esercito ritennero opportuno far dipingere all’esterno della torretta più grande dei mezzi in mano italiana, il tricolore nazionale in modo perpendicolare alla circonferenza della stessa torretta, con la fascia verde in alto (il foglio decals dà l’opzione della fascia rossa in alto anche se l’esemplare ancora oggi a Trieste ha la fascia verde in alto così come i vari profili a colori del mezzo che sono stati fin qui pubblicati) . Questo segno di riconoscimento comunque divenne un distintivo caratteristico delle blindo Lancia, molte lo mantennero anche dopo la fine del conflitto: Il foglio decals lo riporta suddiviso per bande di colori ma credo sia opportuno non usare quella bianca e riprodurre invece la zona centrale con un passaggio di vernice bianca sulla quale poi porre le strisce rosse e verdi del foglio declas. Gli esemplari che il kit suggerisce con questa fascia sono un esemplare della 3° sezione della Regia Guardia a Torino nel 1922 ancora senza targa posteriore (venne introdotta l’anno seguente), una Lancia 1ZM del Nucleo Carabinieri Reali a Napoli nel 1928 e con targa RE 33B; c’è poi un esemplare con una variazione molto interessante del tricolore in torretta usato dal Regio Esercito in Libia nel maggio 1931 inquadrato nel 1 sq.ne delle Truppe. Coloniali. Sempre per il teatro della conquista della Libia un altro esemplare ma con una sola striscia bianca in torretta peraltro di dimensioni contenute ed appartenente al 2 sq. dei Cacciatori d’Africa nel 1923. Il foglio decals si interessa anche di quattro esemplari usati in Etiopia nel 1936 dallo Squadrone Speciale S caratterizzati dall’identificazione in torretta del numero individuale in reparto realizzata con rettangoli bianchi anche se solo per la Lancia numero 4 / 2.10 , vi è la certezza dell’abbinamento con la targa posteriore (R.E. 51 B) e il foglio decals della CSM dà una targa RE. 52 B per un eventuale ulteriore abbinamento. Vi sono poi le quattro Lancia 1ZM inviate nel 1932 in Cina a rinforzo del presidio militare della concessione italiana di Tientsin, una microscopica porzione di territorio cinese (circa un chilometro quadrato) concessa al Regno di Italia che comunque già alla fine del XIX° secolo aveva come tantissime altre potenze europee, l’Impero Russo e gli U.S.A., degli interessi economici nei riguardi dell’Impero Celeste. La struttura statale cinese  all’epoca era quasi agonizzante e aveva concesso diversi quartieri commerciali agli stranieri che proteggevano gli stessi anche con reparti militari, situazioni per nulla digerite dalla maggioranza dei cinesi e che portò nella primavera del 1900 alla cosidetta "rivolta dei Boxer" culminata nell'assedio a Pechino delle legazioni delle potenze europee, dell’Impero Russo e degli U.S.A., tutte nazioni a cui la Cina dichiarò guerra: per liberare le medesime legazioni, i vari quartieri e salvare i cittadini stranieri, venne organizzata con successo una corposa spedizione internazionale  cui presero parte anche quasi duemila militari italiani . In precedenza, il 19.6.1900, nel corso della difesa della concessione di Tientsin, aveva perso la vita il sottotenente di vascello Ermanno Carlotto che era al comando di un drappello di 20 fucilieri di marina: alla Sua memoria venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare , è stato poi intitolato il Reggimento di Fanteria di Marina (oggi "San Marco) e la sede del medesimo a Brindisi realizzata nel 1991. Dopo la sconfitta cinese le varie potenze straniere ottennero rafforzarono le loro concessioni territoriali pure quelle del Regno d’Italia (che aveva anche dei quartieri commerciali a Shanghai, Hankow e Pechino), ed in particolare il quartiere italiano a Tientsin si consollidò e si allargò ulteriormente nel 1927 inglobando il settore in precedenza concesso all’Impero Austro-Ungarico. La sovranità italiana fu mantenuta sino al settembre 1943 dopo il quale la Repubblica Sociale cedette il controllo anche di questa enclave italiana ai giapponesi; dopo la seconda guerra mondiale con il trattato di Pace, l’Italia rinunciò anche ai suoi vari quartieri cinesi: in quello di Tientsin vi erano a presidio i marinai del Reggimento San Marco e come detto quattro Lancia 1ZM del Regio Esercito che vi rimasero sino al 1937. Queste blindo erano caratterizzate dall’avere in torretta fra le due mitragliatrici i nomi delle città italiane irredente (Trento, Trieste, Fiume e Zara) ed ho ritenuto di riprodurre con il kit della Copper State Model uno di questi mezzi . Ultime opzioni del foglio decals, sono cinque esemplari del Gruppo Autoblindo del Rgt. Carri Armati del R.E. di stanza a Codroipo dal 1929 al 1932. Il foglio decals è realizzato dalla Cartograf: colori saturi, film di sostegno sottilissimo e trasparente, ottima adesività anche senza liquidi emolienti da applicare preventivamente sulle superfici…

Lancia 1ZM

Il kit della CSM è tale che può essere costruito come da scatola senza nessuna aggiunta e dare una ottima raffigurazione in scala 1/35 della Lancia 1ZM. I vari pezzi non hanno bisogno di altro che non di essere distaccati dai loro telai e solo alcune parti devono essere ripulite in pochi secondi da un residuo di stampa. Il telaio con la lettera A riporta le due parti laterali della grande carrozzeria della blindo con le porte, alcune parti del cofano motore le ruote di scorta, i parafanghi anteriori, la paratia inferiore di protezione degli organi di trasmissione e del motore, scarico motore.

Lancia 1ZM

Da notare sui lati esterni dei due pezzi che raffigurano la carrozzeria centrale del mezzo la fine riproduzione della bullonatura e de i cardini delle porte di accesso laterale che quasi non avrebbero bisogno di essere incollate per essere aggiunte..Non si ha a che fare con un kit in short run ma con pezzi stampati a livello industriale come le migliori produzioni delle ditte più note ed affermate.

Lancia 1ZM

Il telaio B è relativo a componenti interni a partire dagli assali del telaio, le balestre posteriori, i pezzi che raffigurano il motore e gli organi della trasmissione.

Lancia 1ZM

Con il telaio C “ritorniamo” all’esterno del mezzo: troviamo infatti il soffitto posteriore del mezzo unito all’anello sottostante alla torretta, due piastre anteriori per il conducente (c’è la possibilità di scegliere se finire il modello con la feritoia dell’autista in posizione chiusa o aperta) il tetto e la piastra anteriore della torretta; si deve porre attenzione al fatto che in questo telaio trova posto anche il pezzo che raffigura il piantone dello sterzo.

Lancia 1Z

Il telaio D è doppio: si tratta infatti di componenti del mezzo che sono in effetti sono presenti sullo stesso in due esemplari come i tralicci taglia reticolati, i cofani laterali del motore (con le alette delle prese d’arie ben raffigurate) i predellini sotto le porte d’accesso, le ruote anteriori, le coppie di quelle posteriori (da notare la finezza della rirpoduzione del battistrada dei pneumatici), le mitragliatrici.

lANCIA 1ZM

L’armamento delle Lancia 1Z ed 1ZM era un altro elemento che differenziava le serie e gli esemplari: con l’abolizione della piccola torretta come detto la terza arma fu spostata dietro ma non tutti gli esemplari la portavano; inoltre variavano anche i tipi di mitragliatrici: nel kit si trovano le riproduzioni delle St.Etienne (quella in foto) con le loro carene e le FIAT-Revelli .

Lancia 1ZM

Due piccoli telai per altrettanti pezzi trasparenti inerenti la parte vetrata dei due fari del mezzo, quello grosso posto poco davanti alle griglie anteriori del cofano motare e quello più piccolo sulla parte esterna destra del posto guida.

Lancia 1 zm

Sulla costruzione del kit c'è poco da dire se non che nel corso dell'asemblaggio si rimane estasiati da come la Copper State Models ha fatto in modo tale che anche all'interno dei pezzi che raffigurano la carrozzeria della Lancia 1ZM non vi sono giunture ma tutti gli incastri sembrano quelli del mezzo reale ed è questo un ottimo viatico per lasciare aperte le porte d'accesso...Le pareti interne erano dipinte in bianco ad eccezione di una fascia limitrofa al pavimento  in nero: la prima operazione che ho fatto quindi è stata quella di dipingere l'interno della carrozzeria che ho anche invecchiato sporcandola in alcuni punti limitrofi alle aperture e ai seggiolino.

Lancia 1ZM

Fatto questo ho dipinto il pavimento (il pezzo A 21 che fra l'altro riporta il sostegno su cui si poneva in piedi l'operatore delle mitragliatrici in torretta) in nero , invecchiandolo nei punti di maggiore calpestìo del personale. Ho poi installato seggioino e volante dell'autista dipingendoli seguendo le istruzioni del kit. Bisogna essere poi un pò attenti quando si unisce il pavimento al telaio del mezzo per un corretto allineamento di tutte le parti in questione.

I vari pezzi, grandi e piccoli, comunque  andavano ad incastrarsi fra di loro perfettamente...

Lancia 1ZM

Prima di chiudere tutto però, si deve scegliere che esemplare alla fine si vuol riprodurre in quanto fra le varie Lancia 1ZM era differente l'armamento: vanno quindi seguite le indicazioni delle istruzioni del kit e anche le foto del mezzo reale per vedere se aveva o meno la terza mitragliatrice nel retro .

Lancia 1zm

 Pochissimo è stato lo stucco che ho dovuto usare nel corso della costruzione del kit che si interrompe solo per dover dipingere alcune componenti prima di

Lancia 1 ZM

installare come ad esempio il motore della auto blindo che è così completo che si può pure optare per lasciare aperto tutto o parte del relativo cofano. 

Lancia 1ZM

Il passaggio più delicato comunque è il corretto allineamento dei tralicci taglia reticolati posti sul frontale del mezzo, anche perchè sono molto fini essendo in scala.

Lancia 1ZM

Anche le componenti laterali della torretta vanno assemblate con attenzione e anche qui chiaramente si deve scegliere l'armamento da utilizzare. 

Lancia 1ZM

Pure la posizione delle ruote di scorta era  un elemento che variava da un esemplare all'altro, potendo essere installate del retro del mezzo sotto lo stesso o sotto la mitragliatrice posteriore, o, come nel caso dell'esemplare da me scelto, sul fianco destro. Da notare la finezza del battistrada dei pneumatici.

Lancia 1ZM

Per la colorazione esterna del mezzo c'è da dire che gli esemplari in servizio con il Regio Esercito hanno seguito l'evoluzione delle disposizioni ufficiali che prevedano inizialmente per i mezzi un grigio chiaro sostituito subito nel 1916 da un grigioverde chiaro che secondo gli studi di Andrea ed Antonio Talillo, era assimilabile al F.S. 34082. Anche questa tinta venne sostituita da un verde più scuro che sempre secondo i fratelli Talillo era corrispondente al F.S. 34095 che poi divenne il colore maggiormente usato dal R.E. sino alla seconda guerra mondiale. Come al solito, trattandosi di mezzi usati in combattimento e comunque sottoposti ad un certo logorio anche in tempo di pace, si può essere evitare di essere fiscalissimi nella scelta della tinta modellistica da usare in questi casi anche se per i suddetti verdi come rispettive basi ritengo di poter usare l'Hu-116 e l'Hu-149. 

Lancia 1Zm

Con questo kit della Copper State Models ho deciso di riprodurre una delle quattro auto blinde dislocate in Cina, ovvero l'esemplare R.E. 85 B ribattezzato Zara: come sempre ho dato una mano di fondo grigio chiaro, passando poi nel nero in alcuni degli interstizi del mezzo e del bianco in altre parti del mezzo. Ho poi steso l'Humbrol 149 in modo irregolare ma senza esagerare pensando sempre che comunque il mezzo che stavo riproducendo non fu impiegato in azioni belliche. 

Lancvia 1ZM

Oltre alla riproduzione dell'invecchimento ho pensato pure a cercare di evitare "l'effetto mattone" stante la colorazione uniforme nella quale gli unici punti di rottura della stessa erano i due fari anteriori che erano in ottone .

Lancia 1 ZM

Sulle parti inferiori della Lancia ho dato una velatura di grigio chiaro per simulare la polvere che si depositava sul mezzo nel percorrere le strade. 

 Lancia 1 ZM

Usando poi vari prodotti modellistici (sfumini Tamiya, lavaggi Lifecolor ed Italeri), ho realizzato qualche ulteriore segno di usura dell'esterno della carrozzeria  ma

Lancia 1 ZM

non ho ritenuto di riprodurre delle scrostature della vernice al di là di alcuni punti dei predellini e del contorno delle porte d'accesso ed anche della paratia di protezione inferiore del motore e degli organi di trasmissione .

Lancia 1 ZM

La costruzione del kit si completa in poco tempo e a modello ultimato, si nota anche che le forme e dimensioni della Lancia 1ZM reale sono state ben rispettate dalla Copper State Models. Con lo stesso ho potuto anche ricordare così un remoto possedimento italiano di cui da tempo se ne è persa del tutto la memoria, se non fosse per la caserma del Rgt. "San Marco" intitolato come detto al Sottorente di Vascello Ermanno Carlotto morto nella difesa della stesso , anche se forse qualcuno si potrebbe porre qualche domanda sulla storia coloniale italiana in Oriente, rivedendo oggi il film statunitense "55 giorni a Pechino" , realizzato nel 1963 con un cast che comprendeva attori del calibro di Ava Gardner, Charlton Heston, David Niven, incentrato sulla storia dell'assedio  delle legazioni straniere da parte dei cinesi...Il medesimo lungometraggio oltre all'ambasciatore italiano fa infatti vedere  più volte militari italiani in azione ed in particolare c'è proprio una scena che riporta l'arrivo del Battaglione Bersaglieri, inserito nel Corpo di spedizione italiano in Cina e che partecipò alla guerra internazionale contro la Cina del 1900.

Lancia 1ZM

Comunque, tornando al kit, c'è da da dire che questo prodotto della ditta lettone è già diventato un oggetto di culto fra i modellisti appassionati di soggetti italiani che giustamente elogiano sui gruppi presenti su facebook, la bontà dello stesso.

Lancia 1ZM

In effetti la Copper State Models sta già pensando a replicare il modello : alcuni esemplari di Lancia 1ZM, sia pure parzialmente modificati ,  rimasero  in servizio nel Regio Esercito fino al settembre 1943 ed alcuni di loro vennero confiscati e riutilizzati da tedeschi; queste versioni saranno propste in una nuova confezione ma ci sarà anche da gioire per chi si interessa della scala 1/72 in quanto uscirà anche un kit della stessa Lancia in tale scala. Io spero anche in un foglio decals che dia la possibilità di riprodurre un esemplare che nel 1919 partecipò all'impresa d'annunziana inalberando su una fiancata la scritta goliardica "Fiume e vita"...  Per il momento godiamoci però questo bellissimo kit, ringraziando i titolari e lo staff della Copper State Models, in particolare Edgar Liepinsh, per la loro attenzione ad un soggetto così importante per la storia della meccanizzazione dell'esercito italiano.

Gabriele Luciani

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