Aermacchi MB 339 CD scala 1/48 da kit Frems con conversione Alitaliane
Aereo di punta del 61° Stormo, addestratore avanzato dell'Aeronautica Militare, vediamo come procedere nella costruzione della versione Digitale del Macchino
Modello, Testo e foto di Silvio Pietropaolo
La nostra industria aeronautica produce alcuni tra i migliori addestratori esistenti al mondo. L'Aermacchi MB 339 per molti anni è stato il modello di punta e tra qualche anno sarà sostituito, nel ruolo dell'addestramento avanzato, dall' M 346 velivolo che sta entrando in fase preoperativa. L'MB 339 o T 339 o Macchino è l'aereo del 61° Stormo che da sempre ha la sua culla sull'aeroporto di militare di Galatina, a pochi chilometri da Lecce. In servizio operativo dalla metà degli anni settanta nella versione A, con l'entrata in linea dal Tornado, nella nostra Aeronautica Militare si sentì l'esigenza di avere un addestratore avanzato con strumentazione ed implementazione degli armamenti simile a quella del bireattore Italo-anglo-tedesco. Da ciò nacque l'MB 339 CD che implementava strumentazione a display CRT miltifunzionali e possibilità di trasportare e lanciare carichi assimilabile a quella del Tornado e dell'AMX.
In questo modo il nuovo velivolo permetteva una transizione più graduale agli aerei operativi d'attacco ed agli allievi di familiarizzare già in fase addestrativa con la nuova avionica. Le differenze tra l'MB 339 A ed il T339C (così viene chiamato l'MB 339CD dagli addetti ai lavori) sono all'esterno sostanzialmente il diverso muso con il faro di segnalazione in punta, la presenza di due radome sulla deriva, e la presenza sistematica della sonda fissa per il rifornimento in volo e delle tip alari cilindriche a capacità aumentata, come evidenziato dalle foto sotto.
Naturalmente nell'abitacolo i pannelli strumenti sono sostanzialmente diversi dato che al posto dei tanti strumenti analogici a quadrante vi sono i tre display CRT multifunzione.
I seggiolini differiscono di poco da quelli dell'MB 339A dato che sono la versione aggiornata ma la caratteristica che più dava nell'occhio è che quelli dell'A erano di colore Grigio 36231 e quelli del CD erano di colore Nero satinato.
La possibilità di riprodurre questa particolare versione del macchino ha da sempre impegnato i modellisti Leccesi e non solo. Io stesso partecipai insieme ad altri due modellisti della zona alla realizzazione del famigerato muso del 339CD per una conversione fatta in casa. Mi occupai di tutta la parte di disegno cad del particolare anche in funzione dell'implementazione dei profili Aermacchi e del confronto con le foto dei velivoli. Il master che ne venne fuori e di cui ho una copia di diritto di realizzazione, andava poi montato sulla fusoliera del kit Frems al quale bisognava tagliare via il muso. Inutile dire che sia la giusta lunghezza del nuovo muso così realizzato che il buon raccordo sulla fusoliera Frems dipendeva da lunghissimo e fastidioso lavoro di adattamento, stuccatura e carteggiatura della protesi aggiunta. A questo era poi da fare l'autocostruzione di sonda rifornimento, radomes sulla deriva e pannelli strumenti. Insomma una via da non percorrere soprattutto per la dubbia riuscita della modifica del muso anche dato il master poco preciso nelle forme. Di questa conversione non se ne fece nulla a parte un esperimento fatto da uno degli altri due modellisti e soprattutto non è disponibile in commercio anche per il fatto che i rapporti tra le persone non sono più quelli dell'epoca e non è mai stato autorizzato dallo scrivente lo sfruttamento a fini commerciali o di visibilità su altri siti della conversione alla realizzazione della quale io partecipai. Comunque dopo poco tempo Alitaliane produsse un kit di trasformazione per il kit frems che fornisce tutto il necessario per realizzare un MB 339 CD scala 1/48 in modo sicuramente più agevole ma anch'esso non esente da notevoli difficoltà.
La base di partenza è il buon Kit Frems dell'MB 339 A. Volendo si può utilizzare anche quello dell'MB 339 A Pan, ma dati i problemi di cui racconteremo delle decals Alitaliane, le decals del kit Frems ci torneranno moolto utili. A questo va aggiunta la conversione Alitaliane ancora disponibile in commercio.
Il transkit Alitaliane fornisce tutto il necessario per fare un MB 339 CD: Fusoliere complete con muso lungo, Derive con radomes, Pannelli strumenti con CRT, due splendidi Seggiolini, Palpebre cruscotti, Tip alari cilindriche, Sonda per il rifornimento in volo, Foglio Decals. Il tutto stampato in resina di colore grigio. Purtroppo la stampa è di tipo artigianale e spesso soprattutto sulle fusoliere si notano fenomeni di svergolmento o di scarsa concavità delle semifusoliere. Nel mio caso, all'apertura della scatola, una delle due semifusoliere era molliccia ed appiattita molto provabilmente per qualche problema di catalizzazione della resina. Il negoziante ha prontamente risposto sostiituendo la semifusoliera difettosa ma ci si è trovati di fronte al problema che gli spessori della resina tra le due semifusoliere erano diversi e la qualità dei bordi era scarsa e danneggiata da tante microbolle d'aria che non permettevano un buon contatto. Per altro per il diverso spessore interno delle semifusoliere la possibilità di inserire dei riscontri per facilitare il montaggio era remota e di pessima riuscita. Anche la semifusoliera sostituita mal si adattava a quella originaria ed era piuttosto svergolata. Insomma forse sarebbe stato meglio sostituire l'intera confezione ma era anche vero che avendo già iniziato a lavorare sopra le altre parti, la confezione non era più sostituibile.
Va anche detto che anche i pannelli strumenti hanno avuto difficoltà ad entrare nell'abitacolo. Il problema più grosso si è verificato al montaggio delle ali dato che lo scasso in cui inserire il perno alare non è della giusta dimensione. Per cui oltre alla necessaria apertura del foro per una semiala è stato necessario allargare lo stesso foro con un taglierino provocando la possibilità di svergolare la posizione e l'inclinazione della stessa ala, in più il punto di contatto ala fusoliera aveva sulla fusoliera uno scalino che mal combaciava con le ali del kit Frems ed il tutto ha reso l'operazione più fastidiosa del necessario e con risultati discutibili.
Insomma un montaggio non per tutti ma praticamente l'unico modo di farsi un 339 CD. Anche la deriva, non avendo perni di riscontro, richiede un montaggio attento per gli allineamenti. Nel mio caso si è dimostrata più sottile di spessore del rispettivo attacco sulle fusoliere, per cui anche quì lavoro di lima e stucco per pareggiare lo scalino e poi reincidere la linea di pannellatura. Come colla ho usato del cianoacrilato, come stucco il classico Tamiya grigio e finitura con quello bianco.
Le incisioni delle parti Frems sono migliori di quelle del transkit Alitaliane. Il modello ha ricevuto un preshading ad aerografo con Nero satin Lifecolor, una volta mascherato i frames del parabrezza ho dato come base un Grigio 36176 della Lifecolor per poi passare l'interno dei pannelli a schiarire con il grigio 36373 e poi varie passate di velatura su tutto il velivolo sempre con lo stesso grigio 36373. La parte del cono di scarico ha ricevuto dell'alluminio dato ad aerografo. Le bocche delle prese d'aria con le guaine antighiaccio hanno avuto passato del Nero opaco. Sulla punta del muso, delle Tip alari e bordo d'attacco della deriva o dato del grigio 36320. Del kit Frems si usano ali e piani di coda, carrelli e ruote, piloncini e carichi, alcuni particolari minori, vasche abitacolo, canopy (attenzione a maneggiare le parti trasparenti del kit Frems, sono notoriamente molto fragili e si spaccano lungo la mezzeria (è dovuto al materiale usato per lo stampaggio). Io ho subito montato il blindovetro tra i cockpit anteriore e posteriore in modo da dare maggiore resistenza al tettuccio e poterlo maneggiare con più tranquillità.
Per le decals alcune raccomandazioni, per altro non riportate nelle istruzioni del kit Alitaliane. Le decalcomanie Alitaliane sono stampate su foglietti a decals trasparente unica per stampanti a getto d'inchiostro, per cui i singoli soggetti non sono separati. C'è quindi l'obbligo di ritagliare le decalcomanie una per una ed immergerle separatamente in acqua. Per cui scordatevi di mettere piccoli gruppetti di segnaletiche in acqua ne tirereste fuori un unico lenzuolino impalpabile ed indivisibile. Le decals Alitaliane sono anche molto sottili e tendono ad accartocciarsi su se stesse. L'utilizzo di qualunque liquido per decals è da sconsigliare dato che accartoccia la pellicola e corrode il colore stampato sulla decals. Le decals con colori, escluso il nero, non sono coprenti per questo motivo alitaliane fornisce un secondo foglietto sempre a pellicola unica su cui sono stampate le sagomine in bianco da posizionare sotto ogni decals. Il problema che le decals bianche, su supporto di carta bianca, rendono assai difficoltoso il loro ritaglio e poi i tempi di posa si raddoppiano. Per cui se si vogliono utilizzare le decals Alitaliane: Niente liquidi emollienti, ritagliare tutto e posizionare prima quelle bianche sotto a quelle colorate. In alternativa, sfruttando il foglio del kit frems, si possono ricavare coccarde, insegne 61° st., numeri individuali e segnaletiche usando il foglio alitaliane per il solo numero di matricola e per le luci di formazione passive (i rettangolini gialli che vanno in fusoliera e sulle tip alari). Nel foglio decals Alitaliane vi è anche la possibilità di realizzare un esemplare del 36° Stormo XII Gruppo Caccia con il caratteristico Fulmine sulla deriva e Cavallo sulla fusoliera.
I carrelli sono dipinti con il Silver Gloss Humbroll 191, mentre per le parti fluorescenti delle tip ho usato il Dayglo Red sempre Humbroll. Ho voluto riprodurre la tipica sbiaditura di queste parti ad alta visibillita che normalmente in poco tempo sbiadiscono sulle superfici superiori diventando quasi bianche con un leggero viraggio al giallino avorio. Attenzione perchè prendendo a riferimento gli schemi di verniciatura del kit Frems il margine anteriore indicato per le parti fluorescenti è sbagliato in quanto spostato troppo in avanti in corrispondenza di una delle linee di sezionamento della Tip. Nella realtà il margine del Dayglo Red è tra una linea di sezionamento è l'altra, lasciando nel grigio i primi due tappi del serbatoio, invece, come vedete sul modello, il secondo tappo risulta erroneamente in zona fluorescente proprio per evidenziare il confronto con le foto del velivolo vero, per cui il modello è volutamente errato per meglio far comprendere la differenza ai lettori.
Come trasparente lucido ho dato un corposa mano di cera Future per poi, una volta messe le decals, fare il lavaggio con i colori ad olio diluiti con il white spirit. Ho usato un miscuglio di Grigio di Paine e Nero.
Una volta ripulito il lavaggio ho dato il trasparente di finitura Satinato della Aicraft Colors avendo cura di mascherare le parti fluorescenti che devono restare lucide. Come carichi ho montato i cannoni Defa nelle caratteristiche gondole di colore verde scuro (pilone interno), i serbatoi ausiliari di colore grigio (pilone intermedio) e sul pilone più esterno ho montato una rotaia per missili Sidewinder con sotto appeso un Aim 9L per semiala ricavati dal mio magazzino ricambi (le rotaie sono quelle subalari del Phantom).
La configurazione fu vista a Galatina già nel 2001 e ci permette di apprezzare il lato "cattivo" del 339CD. Sicuramente il lavoro raccontato in questo articolo non è alla portata di tutti, ci vuole un briciolo di esperienza, che comunque non basta mai, però volete mettere la soddisfazione di farvi un MB 339 CD in scala 1/48? Impagabile!
Buon Modellismo Silvio Pietropaolo