S.79 - Silurante - Italeri cat. no 1290 scala 1/72

s.79 silurante Un ulteriore riprova della  impreparazione dell’Italia al momento della sua entrata in guerra, fu la mancanza di uno specifico velivolo destinato al ruolo aerosilurante. Solo nell’estate del 1940 i vertici della Regia Aeronautica cercarono di risolvere il problema adattando per questo ruolo il SIAI S.79.

Testo e foto di Gabriele Luciani

s.79 lato destro

Non avendo portaerei (l’Aquila non entrò mai in servizio mentre la Sparviero non venne mai completata…) e non avendo monomotori operanti da basi terrestri con una adeguata autonomia, si doveva per forza ricorrere ad un velivolo più grosso: si ritenne opportuno sfruttare le caratteristiche del trimotore della SIAI, certo più maneggevole rispetto agli altri coevi plurimotori  in servizio nella R.A..Venne così  costituito a Gorizia il 25.7.1940,  un apposito reparto con sei S.79,  con le modifiche per il trasporto e lo sgancio dei siluri (in teoria due in pratica solo uno in azione) . Era comunque una soluzione "tampone"  in attesa della produzione di uno  specifico velivolo aerosilurante, ovvero  un altro trimotore sempre della SIAI, sostanzialmente una evoluzione dell’S.79 denominata S.84. Questo ultimo a causa principalmente del suo elevato carico alare e dei suoi motori poco affidabili, si rivelò ben presto  un  aereo molto difficile da pilotare e con poche, effettive e reali migliorie rispetto all’S.79, che invece continuò ad essere impiegato esclusivamente come aerosilurante a partire dal 1941, in un numero molto elevato di esemplari ed in molti reparti della R.A., conquistando così una notorietà che ancora oggi lo fa identificare come il tipico velivolo aerosilurante italiano della 2° guerra mondiale, tanto che le riproduzioni offerte dalla ditte modellistiche sono per lo più incentrate su questa sua versione.

s.79 lato dex

Anche l’Italeri nel 2003 non sfuggì a questa regola offrendo in scala 1/72 il kit dell'S.79 nella versione silurante (cat. no. 1225)  riproposto nel 2010 con un nuovo numero di catalogo, il 1290, rimanendo sempre il migliore modello ad oggi disponibile nella scala 1/72. Per una più analitca descrizione del kit e del suo montaggio rimando al mio precedente articolo  inerente l'S.79 da bombardamento  (s.79 da bombardamento) in quanto l’assemblaggio del kit in versione silurante si discosta di poco potendo essere effettuata come da scatola specie se si opta come ho fatto io  per una fusoliera “chiusa”, con solo i tegolini della gobba dorsale aperti.

sfiatatoi

Anche per questo kit vanno aperti  i pannellini dei radiatori dell'olio dei motori che nel kit sono incisi (sono due poco sopra il bordo alare sinistro ed uno su quello destro).

 

motori s.79 silurante

L’esemplare da me scelto aveva gli scarichi motore proprio del tipo fornito dal kit Italeri; inoltre la riproduzione del siluro portato dall’S.79 è una adeguata raffigurazione di questo ordigno: in effetti la ditta bolognese aveva già offerto un buon siluro in scala 1/72 inserendolo nel kit del Ca 313-314, parti che fin dagli anni 70 venivano adoperate dai modellisti più esigenti per sostituire quelle  presenti nel kit Airfix dell’S.79.

insegna di reparto

Altra peculiare se non unica caratteristica del S.79 aerosilurante da me scelto è la presenza di uno stemma di reparto in fusoliera, divenuto uno dei più famosi emblemi della nostra aviazione militare ed espressione delle difficoltà operative che dovette affrontare il personale della R.A. destinato al ruolo in questione…Come detto, nel luglio del 1940  gli S.79 aerosiluranti erano sei, ma già il 15 agosto erano cinque in tutta la R.A. e, dopo la prima azione e con la perdita di uno di loro, rimasero in quattro (erano gli esemplari contraddistindi dai numeri individuali 1,2,3,6) fino alla fine del 1940...da qui lo stemma dei "quattro gatti" sul siluro , di colore alternato per invocare maggiore fortuna e scaramanzia...Il Reparto Speciale Aerosilurante, nel quale fin dalla sua costituzione prestava servizio l'allora tenente Carlo Emanuele Buscaglia (M.O.V.M. alla memoria; a lui venne poi intitolato il 3° st. dell'A.M.I.) il 3.9.1940 venne denominato 278 sq. aerosiluranti e fu inserito nel 1942 nel 132° gr. aerosiluranti, formazione che fu forse quella maggiormente impiegata contro il naviglio alleato (fra l'altro uno degli S.79 della 278 sq., la notte del 21.4.1941, dopo una azione in mare, per un guasto alla radio,  si perse sul deserto libico, effettuando un atterraggio di fortuna; il relitto  venne poi rinvenuto nel 1960).

fusoliera sx s.79

Le foto dell’esemplare in questione negli anni sono state pubblicate diverse volte, ma recentemente è stata riedita a pagg.73-74 dell'ottima monografia del Gruppo Modellistico Trentino  "Araldica della Regia Aeronautica" Volume Primo, dove vengono esaminate da parte di due noti esperti (Giovanni Massimello e Pierluigi Moncalvo) e nel dettaglio alcune delle insegne di reparto della nostra aviazione  e i velivoli che le portavano fra cui appunto l'S.79 che ho voluto riprodurre con il kit Italeri e che gli autori identificano con l'esemplare n. 3. Altra pubblicazione da consigliare è il notiziario 4/90-1/91 del C.M.P.R. con un ottimo articolo sugli S.79 impiegati da vari reparti aerosiluranti della R.A.

sup sup s.79

La mimetica del 278-3 è quella classica dell'epoca della SIAI. Sotto le ali e il ventre del velivolo c'era il Grigio Mimetico 1 (F.S. 36307  -  Humbrol 141)  mentre sopra la mimetica era costituita da un fondo di Giallo Mimetico 3 (F.S. 33434 Humbrol 69) con piccole macchie, molto sfumate ed irregolari, di Verde mimetico 53192 (F.S. 34227 Humbrol 120) e Marrone Mimetico 53193 (F.S. 30140 Humbrol 186).

fronte s.79 s

 

Le ogive delle eliche e la parte anteriore della loro pale erano in celeste chiaro (dietro le pale erano nere). Gli anelli frontali dei motori sono in alluminio mentre i convogliatori di scarico in metallo bruciato. C'era la fascia bianca in fusoliera (dipinta sul modello con mascherine) mentre le insegne di nazionalità alari erano con fondo trasparente (le foto del velivolo dovevano essere state scattate nel 1941), e per riprodurle ho usato quelle del foglio decals del kit. Attenzione: mentre nel foglio decals della confezione del kit dell'S.79 con il numero di catalogo 1225, la ditta bolognese  forniva giustamente quattro insegne di nazionalità per le ali con sfondo bianco e altrettante con fondo trasparente, nella attuale confezione n. 1290  sono  fornite solo due del tipo con sfondo bianco e due di quello con sfondo trasparente. I velivoli della Regia Areonautica non hanno mai volato con la combinazione di insegne suggerita dal foglio decals del kit n.1290 (ovvero contemporanea presenza sullo stesso velivolo di insegne alari con due fondi diversi) ma avevano sempre insegne alari dello stesso tipo sia sopra che sotto le ali...Sarà quindi necessario procurarsi due kits n.1290, tanto nulla nadrà sprecato e certo non ci limiterà a costruire due soli modelli di S.79 stante anche la loro pregevole fattura...Naturalmente prima di posare le decals andrà stesa una mano di trasparente lucido (ottimo l'acrilico Model Master) ed utilizzato un buon liquido emolliente (ad esempio quello della Revell). Per  i numeri  e l'insegna di reparto ho  preferito usare  le decals del foglio  foglio Tauromodel n. 72-513 trovandole più corrette come forma e dimenzioni di quelle del kit.

 

ALA sup s.79 s

Dalle foto ho notato che i fasci sulle pareti laterali della cappotta motore centrale, avevano la circonferenza di colore nero: vanno bene quelli del foglio decals Italeri. Posizionate tutte le decals e passato una ulteriore mano di trasparente lucido acrilico, ho dato

sup inf. s. 79s

 

una  patina di invecchiamento su tutte le superfici usando colori ad olio nero e marrone scuro passati su tutte le superfici (decals alari comprese stante il loro fondo trasparente)  in modo tale da evidenziare le poche pannellature (peraltro ben incise nel kit) e amalgamare ancora di più fra loro le macchie  della mimetica. Fatto questo si "sigilla" il modello con una mano di trasparente opaco (sempre della Model Master), completando così la fase della colorazione.

 

sup inf siluro

 

Stante la scarsa potenza dei motori, in azione gli S. 79 portavano un solo siluro, appeso agli attacchi di sinistra; nel mio modello non ho aggiunto anche gli attacchi di destra non avendoli visti nelle foto a mia disposizione.

 

s. 79 vista sinistra

Il resto della costruzione come detto è del tutto analogo a quella dell'S.79 da bombardamento ed una volta finito anche questo kit è difficile fermarsi e non pensare a programmare la costruzione di altri S.79 anche perchè le opportunità non mancano certo: oltre a quelle già suggerite in passato dalla stessa Italeri che ha riproposto lo stampo di questo suo modello nelle varianti usate nella guerra civile spagnola e dalla A.N.R., si possono citare gli S.79 usati nella corsa Istres-Damasco-Parigi , i trasporti VIP cobelligeranti e post-bellici, i traino alianti...

lato sinistro s.79 S

PrintEmail