F6F 5 Hellcat scala 1/48

Scopriamo un "Must" dell'aviazione di Marina degli Stati Uniti durante la seconda Guerra Mondiale, l'F6F 5 HELLCAT IN 1/48 realizzato da kit Hasegawa.

Modello, testo e foto di Gerardo Quarello – Cava dè Tirreni (SA) – Club MASC

 

Questo Hellcat è il primo che io abbia mai fatto in 1/48, nonostante sia un aereo che amo molto e mi attirasse tantissimo la “nose art” della bocca di gatto, e non sharkmout cioè “bocca di squalo” come molti la chiamano. Ero solo indeciso se fare la versione -3 o -5 dell’F6F e siccome non avevo mai dipinto tutto un aereo in gloss sea blue (FS 15042) ho voluto raccogliere la sfida della versione -5, tutta nel colore su indicato rimandando ad un'altra volta la versione a tre colori, sempre con la bocca di gatto. Dunque, mi sono procurato la scatola dell’Hasegawa sull’F6F 5, il kit dell’Aires (mannaggia a me…) per il cockpit, la dovuta documentazione e… via con i lavori. Ad un primo esame il kit è veramente fatto bene e anche non raggiungendo i livelli degli ultimi usciti sul mercato, ha tutto al posto giusto… Appunto, qua comincio a rosicchiarmi le mani, perché il kit Aires è quasi la copia degli interni della scatola, con qualche piccolissima differenza poi invisibile a cockpit montato. In effetti basta solo aggiungere le cinture e qualche piccolo ammennicolo a quello della scatola ed è tutto ok e non si perde nemmeno tanto tempo e sudore per farci entrare quello dell’Aires. Ma ormai, l’avevo comprato e l’ho messo, conservando i pezzi del kit nella importantissima banca pezzi. Un difetto che ho riscontrato nel mio kit è il “rosicchiamento” dei timoni di coda, sembrava quasi che qualcuno li avesse masticati, ma controllando altri kit posso affermare che era un difetto della mia scatola. Che fare? Mandare a prendere quelli in resina? Siccome si avvicinava una mostra alla quale tenevo a partecipare, decisi di fare da solo e sacrificando le costolature dei timoni orizzontali, usando del plasticard spesso (schede telefoniche usate) e dello stucco ho aggiustato il tutto.

Passiamo alla fase che accomuna tutti gli aeroplanari, cioè il cockpit. Come detto prima, interni sostituiti con kit Aires (resina e fotoincisioni) con aggiunte di vari dettagli in sprue, filo di rame e avanzi di fotoincisione;

Pannellature alari e naca motori: con mio rammarico scopro, controllando la documentazione, che le pannellature alari e quelle della naca motore sono quelle dell’F6F 3 e quindi mi è toccato riempirne qualcuna e farne altre. Nulla di difficile, il tutto ha richiesto un mezzo pomeriggio, ma fate bene attenzione a quale versione fate;

Ricostruendo i piani di coda, li ho anche riposizionati, giusto per dare un pochino di movimento e cercare di non far notare la mancanza delle costolature;

Tubicino dei freni fatto con guaina per filo elettrico ;

Tacchetti ferma ruota, fatti con plasticard e della cordicella (refe) ;

Per il faretto e le luci di formazione (solo quelle inferiori) ho usato dei faretti per automodellismo (mi sembra della Tron, ma non sono sicuro) ;

Tubi di scarico rifatti in tubicino di rame ;

Armi alari rifatte con dei tubicini di rame;

Il motore è una buonissima base di partenza, logicamente se si vuol aprire qualche pannello della naca occorre ben altro, ed io l’ho dettagliato con sprue e filo di rame ;

Parte scorrevole del tettuccio della Falcon ;

Filo antenne fatte con extension per parrucchieri e dipolo fatto con guaina per filo elettrico ;

Piccola nota: La finestrella dietro alla testa del pilota sulla fusoliera è una caratteristica dell’F6F 3, ma anche i primi -5 la portavano, nei lotti successivi fu eliminata:

Colorazione fatta ad aerografo e pennello con smalto,acrilico,inchiostro (quello color seppia lo consiglio come sporcatura per i carrelli, dà quella bella patina oleosa che spicca molto bene sul metallo) e olio ;

Le decals (Superscale) sono state tutte scontornate in quanto molto spesse; quelle del muso sono state adattate e ritoccate a pennello ;

Il ponte della portaerei è un accessorio Verlinden inciso con un punteruolo nelle scanalature e debitamente invecchiato con colori ad olio e smalti.

La base è del polistirolo per edilizia, materiale molto resistente e leggero allo stesso tempo.

 

Concludendo, devo dire che nonostante qualche piccolo problema, mi sono divertito molto e questo modello mi ha dato molte soddisfazioni in tante mostre in giro per l’Italia.

“Che la forza modellistica sia sempre con voi!”

Note storiche sull'esemplare riprodotto.

F6F 5 HELLCAT “7 bianco” “PAPER DOLL”, aereo personale del guardiamarina Bob Burnell, del VF 27, USS PRINCETON, ottobre 1944. Questo velivolo era anche usato da Carl Brown, che il 24 ottobre 1944 lo usò per abbattere cinque “ZEKE” prima di far ritorno sulla USS ESSEX in quanto la USS PRINCETON era stata colpita da una bomba sganciata da uno “JUDY” .

Carl Brown, il quale dipinse a mano i denti di gatto su tutti i 24 F6F assegnati al VF 27, in quella occasione rimase ferito (fu il suo ultimo combattimento) e il velivolo fu danneggiato (furono contati 164 fori). Questo velivolo fu uno dei soli nove (su 24) HELLCAT del VF 27 a sopravvivere all’affondamento della USS PRINCETON.

 

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