Aermacchi C.200 rosso 11 della 369° sq. 22° Gr. Aut. C.T. R.A. Stalino dicembre 1941 da kit Italeri 1/48

C.200 Russia Anche la Regia Aeronautica partecipò alle operazioni del Corpo di Spedizione Italiano in Russia con ben cinquantuno caccia Aermacchi C.200 del 22° Gr. Aut.  inviato dal 12.8.1941 sino alla primavera del 1942. Con il kit della Italeri da poco riedito, eccola riproduzione in scala 1/48 del velivolo assegnato al Cap. Giorgio Iannicelli , decorato dopo la Sua morte con la Medaglia d'Oro al Valor Militare. 

Modello, foto e testo di Gabriele Luciani

Fra le tante pessime decisioni prese dal regime fascista durante la seconda guerra mondiale , quella certamente più scriteriata fu l'aver voluto partecipare, solo per una motivazione ideologica, alla campagna di Russia, scatenata dai tedeschi con l'operazione Barbarossa il 22.6.1941. Già poche settimane  dopo l'attacco nazista,  e malgrado la evidente riluttanza da parte dei tedeschi, venne spostato sul settore sud del fronte orientale un intero corpo d'armata del Regio Esercito costituito da ben 63.000 uomini, con mezzi, armamenti e dotazioni logisitiche che invece sarebbe stato molto ma molto più opportuno inviare in Africa Settentrionale e/o nei Balcani. Anche per dare un supporto aereo in teatro a questa grande unità denominata Corpo di Spedizione Italiano in Russia, la Regia Aeronautica dislocò in Ucraina nel mese di agosto del 1941 il 56° gr. da Osservazione Aerea su Caproni Ca.311 e il 22° Gr.Ct. Aut. dotato di ben cinquantuno Aermacchi C.200, due S.81 e tre Ca.133 da trasporto. I caccia del 22° gr. rimasero in Ucraina per quasi un anno, venendo usati per missioni di scorta ma anche di attacco al suolo con due bombe da cinquanta chili sotto le semiali; ci furono diversi scontri vittoriosi con l'aviazione sovietica ma a volte l'esito di questi duelli fu fatale per i piloti italiani come accadde il 29.12.1941 quando il capitano Giorgio Iannicelli che venne abbattuto sui cieli di Bolowin nel tentativo di contrastare una grossa pattuglia di velivoli russi che stavano attaccando le linee difensive del Regio Esercito. Al pilota deceduto in questo combattimento venne quindi conferita la  Medaglia d'Oro al Valor Militare mentre nella primavera del 1942  il 22° gr. rientrò in Italia venendo sostituito dal 21° gr. anche esso dotato di C.200 e pure di dodici C.202: durante queste operazioni sul fronte orientale per evitare casi di fuoco amico (oltre ai tedeschi erano attivi velivoli rumeni) come contrassegni ottici di riconoscimento vennero dipinti di giallo diverse  zone dei velivoli.

C.200 Italeri 1/48

I velivoli della R.A. avevano già dal febbraio 1941 adottato la colorazione gialla per la cappotta motore ma prima della partenza per la Russia, ai C.200 vennero aggiunti sui bordi alari quattro triangoli bianchi. Durante le tappe del volo di trasferimento per l'Ucraina anche la parte inferiore dei terminali alari venne dipinta in giallo (coprendo due dei quattro triangoli) e solo all'arrivo in teatro la banda bianca in fusoliera (anche questa usata sui velivoli italiani già dai primi del 1941) venne ricoperta sempre dal giallo. Questi particolari distintivi ottivi hanno sempre stuzzicato l'interesse dei modellisti che hanno riprodotto i C.200 inviati in Russia con una maggiore frequenza rispetto ai "Saetta" usati in altri teatri, in particolare quelli del 22° gr pure per via dell'insegna di reparto, il famoso Spauracchio posto sotto l'abitacolo : il velivolo del Capitano Iannicelli, c.te della 369° sq. (una foto dello stesso è visibile a pag. 33 della monografia n. 8  " Aermacchi C.200" della serie Ali d'Italia ), oltre al numero individuale 11 di colore rosso,  ha una ulteriore caratteristica ovvero quella di avere in fusoliera vicino ai piani di coda un grosso disco bianco , un caso quasi unico per i velivoli italiani e che era stato adottato per distinguere il velivolo del comandante della stessa 369° sq. (ed infatti dopo la morte del medesimo Pilota , il nuovo comandante del reparto, il Capitano Giovanni Cervellin fece apporre sul suo velivolo un disco uguale e nella stessa posizione). Per tutte queste ragioni, ho scelto di riprodurre in scala 1/48 e con il kit Italeri questo velivolo assegnato ad una M.O.V.M., un C.200 di produzione Aermacchi (e quindi con la mimetica standard per quell'epoca della ditta varesina a macchie "a uovo in camicia") .

C.200 Italeri

Il kit è stato recentemente  riedito da Italeri con confezione cat. no. 2815: il contenuto è lo stesso delle precedenti uscite, ovvero uno stampo che per tutta una serie di ragioni è quello che in pratica è il milgiore da utiizzarsi per un modello in scala 1/48 del Saetta delle serie successive a quelle con la cappotta lunga in considerazione del fatto che gli altri nella stessa scala o sono da molto più tempo fuori commercio (Astrokit, Italian Classic, Classic Airframes, MPM) e quindi praticamente irreperibili o sono inerenti esemplari della 1° e 2° serie (Special Hobby). Si tratta comunque di una buona base di partenza costituito da due telai con settantasette pezzi più un telaietto per le parti trasparenti, una lastra di foto incisioni e ora con un nuovo  foglio decals per quattro esemplari della Regia Aeronautica in servizio fra il 1941 e la metà del 1942, il tutto accompagnato dal buon foglio istruzioni, ma questa volta buono anche per la raffigurazione a colori degli schemi mimetici, anche se è sempre opportuno avere sotto mano le monografie dedicate al C.200 dalla serie Ali d’Italia della Bancarella Aeronautica. La plastica del kit è sempre buona, non ci sono sbavature, solo qualche piccolo pezzo filiforme andrà rifinito; le pannellature sono incise in modo troppo deciso, un pochino meno sarebbe stato meglio, mentre alcune bullonature sulle ali sono esagerate e andrebbero quindi eliminate. Intelligente la scelta si riprodurre in modo separato la tipica cappotta motore del Saetta , anche con alcune bugne realizzate come pezzi a parte. Per quanto riguarda il riscontro della fedeltà della riproduzione delle forme e dimensioni del velivolo reale si può procedere posando le parti del kit sui piani in scala 1/48 realizzati dal compianto Angelo Brioschi per le citate monografie della serie Ali d'Italia: si può notare che in generale le forme e le dimensioni del velivolo reale sono state ben catturate dal medesimo kit Italeri, in particolare per quel che riguarda le ali, mentre la fusoliera è “magra” nella parte posteriore bassa.Una incongruenza è aver realizzato la sezione interna dei flap in modo fisso inficiando così la possibilità di lasciare aperta la restante parte degli stessi così come proposto dalle istruzioni…

C.200 Italeri

Quanto offerto dal kit è tale da poter evitare l’uso di ulteriori set di dettaglio: ad esempio per l’abitacolo del pilota, vi è una vasca “all’Hasegawa”, completa anche dell’imbracatura del pilota presente nella lastra delle fotoincisioni che offre fra l’altro anche la riproduzione del cruscotto che è completata dalle decals che raffigurano i vari strumenti. Anche se l’abitacolo è aperto, comunque ben poco si vedrà dall’esterno e quanto dato dalla Italeri è di per sé sufficiente…

C. 200 Italeri

In questa zona il colore dominante è il Verde Anticorrosione (F.S. 34227, Humbrol 120) . Nel corso della costruzione si nota la difficoltà di staccare dai telai i pezzi più delicati come le parti 16A e 21A per la possibilità di rompere le propaggini filiformi degli stessi.

C,200 Italeri 1/48

Un poco fastidiosa anche l'unione dei tre pezzi raffiguranti il parabrezza e le sfinestrature laterali della cappottina alla fusoliera: bisogna fare diverse prove a secco prima di incollarli ed anche usare un filo di stucco alla radice del parabrezza per meglio raccordarlo alla fusoliera.  Poco da dire sul resto dell’assemblaggio in quanto è molto semplice con stuccature necessarie solo in corrispondenza della giunzione fra le semi ali superiori e la radice delle stesse alla fusoliera, dove poi andranno aggiunte le riproduzioni delle otto piastre di rinforzo presenti nella stessa zona e sotto le ali , in quanto anche in questo kit sono raffigurate solo da delle incisioni che possono servire da “guida” per la raffigurazione proprio di queste piastre. Un po’ di attenzione poi va messa nella costruzione della cappottatura del motore e nella sua unione alla fusoliera per centrarla nel giusto modo.

C.200 Italeri

Il nuovo foglio decals, veramente di ottima qualità per adesività e trasparenza del film di sostegno, prevede quattro esemplari , due di costruzione Aermacchi e due realizzati su licenza Breda, tutti caratterizzati dalle superfici inferiori in Grigio Mimetico (o forse dall'alluminio che presto si opacizzava a tal punto da sembrare comunque un grigio...) con le superfici superiori dipinte con lo schema a macchie di Giallo Mimetico 4 e Bruno Mimetico su Verde Mimetico 2 e secondo le istruzioni Italeri dal tettuccio semichiuso delle serie intermedie; per i velivoli costruiti dalla Aermacchi l'andamento delle macchie dello schema era abbastanza definito con quelle di Bruno Mimetico poste all'interno di quelle in Giallo Mimetico 4 tanto da essere definito da commentatori e disegnatori come "a uovo in camicia"; per gli altri della Breda i colori sono identici ma lo schema è più confuso; tutti poi hanno la fascia in fusolier, i primi tre anche la cappotta motore in giallo e a differenza di quanto indicato dalle istruzioni, tutti in realtà hanno avuto le insegne alari a fondo trasparente (si tratta infatti di velivoli n servizio nel 1941 quando cioè venne stabilito che le insegne alari dei velivoli della R.A. dovevano avere il fondo trasparente). Il foglio decals comunque  ed è diviso in due macro settori, uno dei quali dedicato a particolari comuni ai velivoli presi in considerazione (come gli strumenti del cruscotto e le rare scritte di servizio all'esterno) ; le insegne di nazionalità per le ali sono adesso di dimensioni molto più esatte rispetto a quelle della confezione precedente che erano troppo piccole di diametro. Il primo esemplare è un velivolo di costruzione Aermacchi ovvero il velivolo n. 10 della 168° sq. , 16° gr. 54° st. di base a Gela nel corso del 1941 : i velivoli di questo reparto avevano i numeri in fusoliera di colore nero e bordati di bianco. Dalla foto (credo inedita) in possesso della Italeri inerente questo velivolo e che ho avuto modo di esaminare, si può constatare che la mimetica è molto simile a quella "a uovo in camicia", e comunque in coda la Croce di Savoia è quella tipica della Aermacchi con i bracci verticali lunghi; i C.200 della 168 sq. avevano sul copricarello un cerchio che riportava il numero individuale e lo stemma di reparto (la tigre del 54 gr. ct.)  sotto l'abitacolo . Le decals riproducono in modo corretto i numeri e l'insegna di reparto di questo velivolo,ritengo che il colore del piccolo cerchio sul carrello sia giallo (non credo sia celeste in quanto appare diverso dalle superfici anteriori delle pale dell'elica che appunto erano in celeste) come suggerito dalle decals.. Il secondo soggetto è il "classico" C.200 in servizio sul fronte orientale, un Saetta di costruzione Aermacchi assegnato al Maggiore Borzoni , c.te del 22° gr.  a Stalino nel 1941: oltre ad una sottile fascia bianca posta  vicino ai piani di coda questo velivolo è uno dei pochi aerei di produzione italiana del periodo  che presenta delle estese scrostature della vernice in fusoliera come si può vedere dalle immagini dello stesso edite su Ali d'Italia n. 8 e che sono indicate anche dal folgio istruzioni Italeri . Dalle stesse immagini però si nota anche che il numero individuale (1) era rosso e non bianco come suggerito dalle decals: per fortuna nello stesso foglio del kit ci sono dei numeri 1 rossi di forma e dimensioni indentiche che possono nel caso essere utilizzati; lo Spauracchio in questa confezione è più esatto come colori rispetto a quello offerto dal kit no.cat. 2676 dove però lo stesso soggetto aveva maggiore precisione per la riproduzione delle fattezze del viso...

C.200 Italeri 1/48

Vi sono anche i due triangoli bianchi posti sul bordo alare (questo velivolo aveva le superfici inferiori dei termiali alari di colore giallo) che stante la loro buona qualità si possono impiegare evitando di riprodurli dipingendoli con mascherature. Il terzo soggetto è un C.200, numero individuale rosso 11 della gloriosa 91° sq. 10°gr. 4° st. a Gorizia-Merna nella primavera del 1941 : le istruzioni suggeriscono di usare per la croce di coda il tipo Aermacchi ma le foto del velivolo fanno vedere una mimetica con macchie non distribuite in modo omogeno ma con uno schema più vicino a quello della Breda e quindi la croce in coda dovrebbe avere tutti i bracci corti; da notare che oltre al Cavallino Rampante del 10° gr. i velivoli della 91° portavano sotto l'abitacolo il Grifo che da un reperto d'epoca è risultato essere di colore nero come riportato dal foglio decals del kit Italeri; anche questo esemplare come detto ha il cofano motore giallo (i velivoli del 4° st. ebbero il cofano giallo già quando il reparto era a Gorizia-Merna) . Ultimo Saetta considerato è un velivolo certamente di costruzione Breda,  appartenuto alla 95° sq. del 18 gr. aut. con numero individuale 10,  che prima di essere inviato in Grecia, nell'ottobre del 1941 era a Ciampino; lo stemma del reparto è molto famoso anche fra i modellisti in quanto in precedenza era sui CR.42 del 18° gr. e per anni si è ritenuto che il fondo di  tale emblena era  giallo quando invece un report inglese inerente un bibplano italiano atterrato in emergenza in Gran Bretagna (è il CR.42 oggi a Duxford ) riporta che lo stesso in realtà era in celeste. Il foglio decals lo riporta quindi in celeste e altrettanto fa per i codici in fusoliera, offrendo però anche l'alternativa del colore bianco per tali numeri. Da notare  che l'Italeri ha ritenuto opportuno inserire due versioni dello stemma di reparto del 18° gr. ovvero quella incompleta apposta al velivolo quando lo stesso venne fotografato a Ciampino e quella completa che certamente venne poi realizzata successivamente su questo C.200  .

C.200 Italeri 1/48

Avendo a disposizione il foglio decals della precedente confenzione cat. no. 2676 nel quale era offerto anche il disco bianco del velivolo della M.O.V.M. Capitano Giorgio Iannicelli, ho proceduto alla realizzazione di questo velivolo con il kit Italeri usando tutte le decals prese dal nuovo foglio eccetto appunto il cerchio bianco. Dopo aver completato la costruzione del kit, ho proceduto come mio solito a dare una base di colore grigio chiaro e poi la pre ombreggiatura con il colore nero stesa irregolarmente sulle varie pannellature esterne. Ho quindi realizzato la fascia gialla in fusoliera (ho ritenuto che in questo modo, così come è accaduto in effetti, avrei avuto meno difficoltà nel darle i giusti contorni) e dipinto i terminali  subalari e la cappotta motore con un giallo opaco Humbrol steso senza coprire del tutto la pre ombreggiatura. 

C.200 Italeri 1/48

Per riprodurre la mimetica ho steso dapprima il Grigio Azzurro Chiaro 1 sulle superici superiori riproducibile con l'Humbrol 140 . Dopo aver riprodotto con l'Humbrol 149 il Verde Mimetico 2 del fondo della mimetica ho usato per il Giallo Mimetico 4 e il Bruno Mimetico i corrispondenti smalti della DBI Compucolor: questa era una ditta inglese in attività per poco tempo alla fine degli anni ottanta ed aveva realizzato anche la gamma completa dei colori della R.A. come descritti nella tabella allegata alla prima edizione del famoso libro di Umberto Postiglioni ed Andrea Degl'Innocenti "Colori e schemi mimetici della Regia Aeronautica 1935-1943" edito nel 1977 dal C.M.P.R. di Ravenna. Avevo acquistato questi colori al momento della loro uscita e devo dire che malgrado siano passati decenni, avendoli ben conservati , è bastato miscelarli con il diluente sintetico universale e si sono rivelati veramente molto semplici da applicare: ho usato un aerografo a doppia azione Badger 150 ad aspirazione e credo che alla fine il risultato sia soddisfacente...

C.200 Italeri 1/48

Ho quindi dato il lucido acrilico Model Master sulle superfici superiori delle ali e della fusoliera per applicare le decals tratte dal più recente dei fogli decals Italeri che si sono rivelate tutte con una ottima adesività. Solo il disco bianco proviene come detto da quello precedente, anche questo comunque di ottima aderenza. Terminata la posa delle decals sono passato all'invecchiamento: prima operazione che ho fatto è stato passare con un aerografo a singola azione ed aspirazione Paashe H, una mano di cera acrilica Future per proteggere la colorazione e le decals; asciugatasi perfettamente la cera...

C.200 Italeri 1/48

ho steso con un pennello di medie dimensioni un nero a tempera diluito con il Fiele di bue (un prodotto per belle arti) che  ho poi rimosso  con uno straccio imbevuto di acqua, lasciando la tempera nei pochi intersizi del modello e più in generale in modo da dare una velatura non uniforme di sporcizia su tutte le superfici Quello della tempera è un metodo inventato negli anni settanta ma che trovo economico ed efficace...A sigillare il tutto ho dato sempre con l'aerografo Paasche una mano di trasparente opaco KSW 01 della Kustomservice , veramente ottimo e realmente opaco.

C.200 1/48 Italeri

Una ulteriore nota di colore sono le superfici anteriori dell'elica che nei velivoli di costruzione italiana sino al 1941 inoltrato erano sempre di colore celeste chiaro (Humbrol 65), mentre è tipico dei C.200 l'anello anteriore della cappotta motore che nella realtà fungeva da radiatore dell'olio motore e che aveva un colore bronzeo .

C.200 Italeri 1/48

In generale malgrado la presenza di macchie di colore diverso in questo schema mimetico, l'aspetto di questi velivoli alle fine apparivia abbastanza scuro ; la presenza però di distintivi ottici di riconoscimento dipinti di giallo e bianco nonchè la caratteristica insegna di reparto , alla fine danno un aspetto comunque  appariscente al modello; sullo stesso ho poi lumeggiato pochi punti in alluminio per simulare qualche screpolatura della vernice esterna.

C.200 Italeri 1/48

Da evidenziare pure  che il velivolo del Capitano Iannicelli era dotato di un apparato ricevente A.R.C. 1: nel kit c'è anche un pezzo che raffigura la piccola asta dell'antenna radio che va inserito nel dorso della struttura anticappottata; va poi aggiunto il filo esterno dell'apparato ricevente, ricavandolo da di lenza di adeguato spessore, e dipinte le luci di estremità alari (verde a destra e rossa a sinistra) , operazioni che nel mio caso ha concluso l'assemblaggio di questo modello.

C.200 Italeri 1/48

Come ulteriore tributo al Pilota di questo velivolo da me raffigurato in scala   riporto la motivazione della M.O.V.M. "«Intrepido pilota da caccia,già distintosi per altissime doti di comandante e di soldato, non esitava, nonostante la proibitiva temperature e le disperate condizioni di tempo e di ambiente, per cui solo tre apparecchi potevano mettersi in moto, a partire in volo alla testa di pochi gregari per compiere l’ardua missione di proteggere ad ogni costo le nostre linee. Avvistata una formazione di bombardieri avversari scortata da 15 caccia, incurante della superiorità numerica del nemico, impegnava con superbo ardimento l’asperrima lotta, riuscendo nello scopo affidatogli ed abbattendo un bombardiere. Persisteva nell’arduo ed impari combattimento fino a quando, colpito a morte, precipitava in fiamme, immolando così, nella luce della gloria, la balda giovinezza tutta dedicata alla lontana Patria immortale.»  Cielo di Russia, ottobre-dicembre 1941.

Gabriele Luciani

C.200 Italeri 1/48

 


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