F.I.A.T. B.20 M 5° Sq. 43°gr. 13° St.B.T. Regia Aeronautica - Melsbruck, ottobre 1940 da kit Italeri scala 1/72 cat.no.1447

B.R.20M Dal "classico" kit del B.R.20 in scala 1/72 della Italeri, da poco riproposto in una nuova confezione con un inedito foglio decals , una riproduzione di uno dei velivoli della Regia Aeronautica, inviati in Belgio nell'autunno 1940 per partecipare alla Battaglia di Inghilterra

Modello, testo e foto di Gabriele Luciani

Il kit del B.R.20 in scala 1/72 della ditta Italeri è stato più volte oggetto di diversi articoli dello scrivente pubblicati a suo tempo in questo sito: rimando pertanto a questo link http://www.modellismosalento.it/it/modelli/aerei/324-fiat-br20-mm-28317-della-9d-sq-25d-gr-7d-st-regia-aeronautica-1939-ghemme-da-kit-italeri-172.html per  la dettagliata descrizione dello stampo del medesimo kit e delle necessarie correzioni da apportare in quanto lo stesso è stato da poco riedito senza alcune modifiche se non nel foglio decals inserito nella confezione contrassegnata dal numero di catalogo 1447 inserita nella collana "The battle of Britain"  . Da un punto di vista meramente commerciale ed in questi tempi di ritrettezze economiche, anche questa ennesima riedizione della ditta bolognese è scarsamente criticabile ...In effetti, in scala 1/72  non ci sono mai stati altri kit dedicati a questo bimotore italiano che comunque è uno dei bombardieri più importanti della Regia Aeronautica che lo impiegò durante la guerra civile spagnola e nei primi anni della seconda guerra mondiale. Da modellista però devo dire che lo stampo, nato nel 1972, andrebbe svecchiato come già fatto ad esempio per l'S.81 e il Cat. Z. 506 della Supermodel che la Italeri in precedenza ha recuperato e poi modificato anche se di poco...Ci sono almeno tre correzioni che sono doverose ovvero realizzare sulla semi fusoliera destra l'incavo triangolare dietro la torretta dorsale Breda M1 per la relativa arma (quando la torretta era abbassata la mitragliatrice trovava posto in questo incavo),  l'innalzamento dei timoni verticali (alla base sono carenti in altezza di due mm abbondanti) e intervenire sulle semi fusoliere le cui parti terminali vanno allungate di 2,4 mm, maggiore allungamento va fatto per il BR.20 M, di ben 8 mm. Si tratta di  variazioni che comunque si notano a modello finito e che potrebbero essere apportate allo stampo credo con poca spesa da parte della Italeri. 

br.20

Al momento come detto,  l'unica modifica è stata quella del foglio decals : dalla comparsa del kit ad oggi, questa è la quarta volta che il foglio in questione viene cambiato, proponendo ora soggetti mai presi in considerazione da Italeri, alcuni invece proposti già molti anni fa da altri produttori di fogli come la Tauro Model (72-513)  e la romana Sky  Model (72-019, da tempo però i prodotti di questa ditta non sono più reperibili); si tratta di Cicogne in servizio durante la partecipazione al conflitto spagnolo e negli ultimi anni trenta, e di due esemplari della versione M inviati in Belgio nell'autunno 1940 per partecipare alla Battaglia di Inghilterra . L'attuale foglio decals del kit Italeri è veramente di ottima qualità come film di sostegno dei vari soggetti (in pratica per alcuni non esiste, per altri come i numeri in fusoliera è così trasparente che non si vede sul modello, sempre se rispettano le consuete procedute per l'applicazione delle decals, ovvero prima di tutto le superifici lucide) e come adesività: io ho usato il liquido emoliente della Revell e le decals si trasformavano quasi in trasferibili...

B.R. 20

L'analisi dei vari soggetti proposti parte in ordine cronologico dall'esemplare usato in Spagna codice nero 23 dalla 230° sq. B.V. dell'Aviazione Legionaria nel giugno del 1937 : dopo la comparsa nelle fila repubblicane di caccia moderni per lo più di produzione sovietica ( in particolare i Polikarpov I-16) la 230°sq. venne formata con BR.20 che solo sei mesi prima erano stati consegnati al 13° st. B.T. della R.A. ; i primi tre bombardieri italiani , fra cui proprio quello cui venne assegnato il codice nero 23, giunsero dapprima nelle Baleari con la loro originaria livrea argentea e ricevettero subito le insegne nazionaliste, che furono poi modificate quando le superfici superiori degli stessi BR.20 vennero mimetizzate pochi giorni dopo dalle officine ubicate sull'aeroporto di Sevilla-Tablada, dove i bombardieri italiani vennero trasferiti, con uno schema a fitte e confuse macchie di due colori (un marrone rossiccio ed un verde medio) su un fondo giallo; molto propabilmente le superifici inferiori vennero ricoperte con un grigio chiaro. L'esemplare proposto dal foglio Italeri l'11.6.1937 , al comando del ten.pil. Agnello arrivò "lungo" sull'aeroporto di Sevilla-Tablada e  una volta riparato e rimesso in linea ricevette appunto i codici 23-23: le foto apparse anche sulla monografia n. 23 della serie Ali d'Italia dedicata alla prima versione del BR.20 (edita nel 2006 dalla Bancarella Aeronautica) attestano che questo BR. 20  

br.20

aveva però la torretta bi-arma Breda D.R. che era anche caratterizzata da cielo rettangolare e quindi profondamente diversa dalla successiva Breda M1 riprodotta dal kit Italeri...Questo bimotore sopravvisse alla guerra civile e venne ceduto nel 1939 all'aviazione spagnola: come altri B.R. 20 dalla mimetica usurata lasciati dopo il conflitto in Spagna,  venne sotto posto ad una sverniciatura delle superfici superiori, venne ridipinto con uno schema più semplice costituito da macchie verdi, abbastanza definite e più grandi delle precedenti, stese sempre su fondo giallo. Le istruzioni del kit propongono il 23-23 in una fase delle riverniciatura post bellica con solo parte della fusoliera ridipinta ed in effetti una delle immagini del medesimo velivolo fanno vedere lo stesso con il corpo centrale della fusoliera sverniciata. Le decals riproducono bene i simboli di nazionalità e di reparto (con la cicogna che ha in bocca la rana) , anche i numeri sono corretti ma...come detto la torretta del 23-23 era del tutto diversa da quella del kit e chi vuol raffigurare un BR-20 usato nella guerra civile spagnola dovrà quindi cambiare il numero individuale evitando il 21 e il 22, in quanto anche questi erano con la Breda D.R....Secondo (in ordine coronologico...) esemplare riproducibile con le decals del kit è il rosso 4 della 65 sq. , 31° gr., 18° st. della R.A. : questo reparto  fino all'aprile del 1938 era stato coinvolto nei tentativi di utilizzazione del fallimentare Piaggio P.32 che fu uno dei peggiori aerei mai prodotti in Italia. Quando furono sospesi i voli del bimotore Piaggio, al 18° st. di base ad Aviano furono trasferiti otto BR.20 già del 13° st.: la foto di  uno di questi bombardieri con i codici della 65° sq., appunto il rosso 4, fu pubblicata sulla monografia n. 55 dedicata al BR.20 delle prime serie edita a Roma nel 1985 dalla casa editrice Monografie Aeronautiche Italiane; tale immagine fa vedere che la torretta dorsale è la monoarma Breda M 1 e che  la colorazione è rimasta quella argentea ma il tono della stessa non è molto brillante. Le decals riproducono bene i numeri in fusoliera, non così per  i tricolori italiani che sino al 12.6.1940 erano dipinti sulle superfici mobili dei piani di coda dei velivoli della R.A.: il verde usato in questo foglio da Italeri è troppo chiaro rispetto al colore reale che era  più o meno simile al Federal Standard 14062 e quindi si potrebbero usare queste decals tagliando alle stesse la parte verde che invece si dovrebbe dipingere sul modello. Se però si correggono le derive verticali del kit che come detto sono errate in altezza allora si dovrà rifare con vernici e mascherature tutto il tricolore...

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Terzo esemplare è un altro BR. 20 delle prime serie ed ancora con i tricolori in coda ma con la mimetica che la F.I.A.T. a fine anni trenta usava per le superfici superiori dei suoi velivoli  ovvero fondo in giallo mimetico 3 (Humbrol 63) con macchie in verde mimetico 3 (Humbrol 117) e Marrone Mimetico 2 (Humbrol 107); per quelle inferiori si devono esaminare bene le immagini dei velivoli in quanto è molto frequente l'uso di un colore alluminio che usurandosi diveniva sempre più opaco e grigiastro; comunque  si tratta della MM. 21719 della 235 sq. 60 ° gr. 41° st. di base a Jesi nell'agosto del 1939. Lo stesso velivolo è raffigurato in uno degli splendidi profili di Angelo Brioschi apparsi sulla citata monografia della serie Ali d'Italia, dove però il numero individuale è indicato come rosso così come l'anello che è sotto il rapace dello stemma di reparto (lo stesso stemma è nel foglio Tauro Model 72-513 ma con l'anello rosso).

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Il quarto ed il quinto BR.20 sono della versione M ed appartenevano a differenti squadriglie dei due stormi da bombardamento (13° e 43°)  inviati in Belgio nell'autuno del 1940 per partecipare a fianco dei tedeschi alla Battaglia d'Inghilterra nell'ambito del Corpo Aereo Italiano insieme a dei reparti da caccia dotati dei due caccia FIAT (G.50 e C.R.42): malgrado il supporto anche dei tecnici della FIAT, questo impiego delle formazioni della R.A. fu costellato fin dai voli di trasferimento dall'Italia al Belgio , da tutta una serie di problemi tecnici ed operativi molto seri. Nel corso dei combattimenti contro la RAF si cofermò l'arretratezza dei BR.20 che già era ermersa nel giugno del 1940 negli scontri con i caccia francesi e che dimostrava che anche nella versione M, il BR. 20 era ormai sorpassato e non poteva più reggere il confronto contro caccia moderni come i Devoitine 520 o peggio ancora come i Supermarine Spitfire...Sulla monografia n. 25 della serie Ali d'Italia dedicata a questa versione del BR.20 (edita nel 2007 dalla Bancarella Aeronautica), c'è anche un dettagliato resoconto di tutte le missioni svolte da questi bimotori contro la Gran Bretagna nonchè della applicazione di un particolare distintivo di riconoscimento ottico in questo teatro (la banda gialla in fusoliera, richiesta dai tedeschi e posta in corrispondenza della torretta dorsale) e della riverniciatura in nero delle superfici inferiori e delle croci bianche in coda in quanto si pensò inizialmente che come  i bombardieri della Lufthwaffe, anche quelli italiani avrebbero dovuto operare solo di notte per meglio sfuggire la caccia inglese... Poichè le squadriglie del 13 ° stormo avevano dei caratteristici e differenti stemmi di reparto sulla parte sinistra della fusoliera e quello di stormo sulla parte destra, gli avieri della R.A. dipingevano la fascia gialla badando bene di non sovrapporla agli stemmi , tanto che a sinistra era tutta scontornata...Comunque questa fascia, realizzata  con una vernice rimovibile fornita dai tedeschi, applicata a partire dal 20.10.1940, già dopo un mese venne rimossa dai velivoli italiani operativi, mentre il nero sotto le fusoliere (anche questa una tinta rimovibile) ebbe una vita più lunga ma al rientro in patria nel gennaio 1941 non c'era più sui BR.20. I disatrosi esiti del bimotore FIAT nell'ambito delle operazioni del C.A.I., furono tali che lo stesso non venne più considerato come il bombardiere principale della R.A. che dovette usare per questo ruolo il trimotore Cant. Z. 1007 bis dei C.R.D.A...Il foglio decals del kit Italeri propone la MM.22267 (non fornita questa ultima dal foglio decals) ovvero l'esemplare rosso 3 della 242 sq. (dello stesso ci sono anche delle foto a colori pubblicate molti anni fa sul periodico Storia Militare, la mimetica è lo schema FIAT , ovvero giallo mimetico 3 con macchie in verde mimetico 3 e Marrone Mimetico 2 ) , bene la riproduzione dei codici di linea mentre la fascia gialla in fusoliera è più realistica secondo me se riprodotta dal modellista  con mascheratura e vernice che non con la decalcomia del kit anche se questa ultima non è proprio da disprezzare.

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L'ultimo soggetto preso in considerazione dal foglio decals Italeri è il rosso 3 della 5 sq. : due foto di questo velivolo furono pubblicate sul numero D. 4 maggio 1980 del mai fin troppo rimpianto periodico Storia Militare; queste immagini riprendono il velivolo nel corso della pitturazione in nero delle sue superfici  inferiori e delle croci di coda, con una curvatura in basso in prossimità della M.M. 22257; è questo il BR. 20 che ho scelto di riprodurre anche perchè lo stemma della 5° sq. è abbastanza ben riprodotto dalle decals del kit.

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Purtroppo c'è una lacuna nel pur ottimo foglio decals del kit...Infatti sul lato destro dei velivoli del 13° era inalberato non lo stemma della squadriglia ma quello dello stormo come si può vedere dalle foto di questo reparto che conservò tale usanza anche quando venne successivamente impiegato in Africa settentrionale e sino alla dismissione dei BR.20 (crf. ad esempio " Il 13. Stormo B.T., uno stormo piacentino" di Carlo Lucchini ; Udine : ITC, stampa 2002) : lo si deve quindi recuperare dal foglio Tauro  Model 72-512 (facendo attenzione a rinvenire la versione aggiornata dello stesso che è quella che riporta tale distintivo).

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Poco da dire sul resto della costruzione del kit in quanto come detto sin dall'inizio lo stesso è rimasto invariato ed anche questa volta ho praticato le tre correzioni che ho elencato e descritto in altri miei articoli sul BR.20 pubblicati in questo sito. Questa volta però dopo aver riprodotto con l'Humbrol 63 il giallo mimetico 3 del fondo della mimetica ho usato per il verde mimetico 3 e Marrone Mimetico 2 i corrispondenti smalti della DBI Compucolor: questa era una ditta inglese in attività per poco tempo alla fine degli anni ottanta ed aveva realizzato anche la gamma completa dei colori della R.A. come descritti nella tabella allegata alla prima edizione del famoso libro di Umberto Postiglioni ed Andrea Degl'Innocenti "Colori e schemi miemtici della Regia Aeronautica 1935-1943" edito nel 1977 dal C.M.P.R. di Ravenna.

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 Avevo acquistato questi colori al momento della loro uscita e devo dire che malgrado siano passati decenni, avendoli ben conservati , è bastato miscelarli con il diluente sintetico universale e si sono rivelati veramente molto semplici da applicare: ho usato un aerografo a doppia azione Fengda BD-128 ad aspirazione e credo che alla fine il risultato sia soddisfacente...

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La mimetica a tre toni usata sui velivoli prodotti in Italia dalla fine degli anni treanta sino al 1941, una volta riprodotta in scala  effettivamente è molto accattivante ...Per le superfici inferiori invece un comune nero opaco: dopo aver steso questo colore ho dato il lucido acrilico Model Master sulle superfici superiori delle ali e della fusoliera per applicare le decals. Una nota importante: fino al 1941 le pale delle eliche dei velivoli italiani avevano le superfici anteriori dipinte in celeste chiaro mentre quelle posteriori erano in nero. 

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Ho usato anche le croci nere offerte dal foglio decals del kit ma avendo in precedenza corretto in altezza i timoni verticali del kit ho aggiunto alle stesse le parti mancanti usando le strisce del foglio Tauro Model TM-407. Terminata la posa delle decals sono passato all'invecchiamento, più che altro delle superfici superiori in quanto come detto la vernice nera fu mantenuta per poco tempo sui BR.20 .

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Prima operazione che ho fatto è stato passare con un aerografo a singola azione ed aspirazione Paashe H una mano di cera acrilica Future per proteggere la colorazione e le decals; asciugatasi perfettamente la cera ,  ho steso con un pennello di medie dimensioni un nero a tempera diluito con il Fiele di bue (un prodotto per belle arti) che  ho poi rimosso  con uno straccio imbevuto di acqua, lasciando la tempera nei pochi intersizi del modello e più in generale in modo da dare una velatura non uniforme di sporcizia su tutte le superfici superiori del BR. 20. 

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Quello della tempera è un metodo inventato negli anni settanta ma che trovo economico ed efficace...A sigillare tutto ho dato sempre con l'aerografo Paasche una mano di trasparente opaco KSW 01 della Kustomservice , veramente ottimo e realmente opaco.

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Dopo aver montato i carrelli (dipinti per lo più in alluminio) e le ruote , per riprodurre le parti vetrare dei finestrini laterali ho usato il liquido trasparente Syntaglass della Dr. Toffano e poi con del filo di nylon sottile ho riprodotto le antenne radio .

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Con questo è il terzo modello di BR.20 che ho terminato dopo il BR.20 prima serie, l'M in configurazione da Osservazione Aerea ma non credo che sarà l'ultimo kit Italeri ...Mi aspettano infatti un ...salentino e un corsaiolo...

Gabriele Luciani   

 

 

 

 

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