Fouga CM-170 Magister da kit Special Hobby scala 1/72

Il nostro Marco Rondinelli ci presenta il modello di un velivolo tanto affascinante quanto innovativo per il periodo il Fouga CM-170 Magister costruito dal kit Special Hobby 1/72, versione Exotic Air Forces. vediamo come lo ha realizzato.

Modello, testo e foto di Marco Rondinelli

 

Il Fouga CM-170 Magister è stato un addestratore a getto prodotto in Francia a partire dagli anni cinquanta ed utilizzato molto presso altre aviazioni nel mondo, a volte anche nel ruolo di attacco leggero.

Infatti, la scatola che ho utilizzato per realizzarne il modello è dedicata ad alcune di quelle nazioni “esotiche” che hanno adoperato questo velivolo presso le loro forze aeree.

Gli stampi del kit si presentano bene, con molti dettagli sia superficiali che interni. Vi sono quattro sprue di plastica grigia, uno trasparente e un piccolo blocco di parti in resina.

La costruzione è iniziata dal cockpit, che presenta dei buoni dettagli. Per il pannello strumenti si possono usare le decals fornite nel kit o procedere dipingendo a mano.

Ho aggiunto ai sedili le cinture degli occupanti, autocostruite. Per il resto, una volta finito, si presenta molto bene, considerando anche la scala e le piccole dimensioni.

Prima di chiudere la fusoliera, bisogna inserire i condotti delle prese d’aria e qualche altro pezzo, oltre al cockpit; non vi sono granché di riscontri, per cui è opportuno fare delle prove a secco durante il montaggio, prima di incollare definitivamente.

La fusoliera si chiude abbastanza bene, ma non perfettamente, per cui in diversi punti è servito un po' di stucco.

Ho dimenticato in questa fase di piombare il muso, per cui consiglio di inserire dei pesi, anche se lo spazio disponibile non è molto; nel mio caso il problema in seguito non c’è stato, dato che comunque il modello sarebbe stato incollato su basetta.

Essa presenta diversi particolari, anche inferiormente; alcuni li ho montati subito, per altri ho preferito aspettare fasi successive, data la loro delicatezza.

Una volta montato il muso e la caratteristica coda a “V” del Magister, sono passato al montaggio delle ali, per le quali bisogna prima inserire i vani dei carrelli e gli aerofreni, che ho deciso di lasciare estesi. In questa fase ho sistemato tutte le stuccature rimanenti, in particolare sul muso, ma anche un pò sulle ali e il resto.

A questo punto il montaggio principale può considerarsi terminato, considerando i numerosi piccoli particolari che ho montato dopo la verniciatura.

Per quanto riguarda il primer ho scelto il bianco microfiller Alclad che avevo a disposizione, in quanto volevo spruzzare una tonalità chiara, avendo scelto l’esemplare algerino con una mimetica abbastanza chiara. Così come con il primer nero, anche il bianco si presta per essere sfruttato al fine di realizzare già degli effetti di luci e ombre, ovviamente ragionando al contrario. Si può, per esempio, scegliere di coprire maggiormente le aree corrispondenti alle pannellature, per dare il tipico effetto usurato, invece, nelle zone centrali dei pannelli, procedendo con velate per raggiungere gradualmente l’effetto desiderato.

La colorazione è proseguita con la verniciatura delle zone arancioni, sul muso, la banda in coda, sui serbatoi alari e sulle prese d’aria, tutto sempre seguendo quelle poche foto disponibili dell’esemplare in questione.

Una volta completata la colorazione, ho lucidato l’intero modello, provando per la prima volta il nuovo lucido Kustomservice, trovandomi molto bene; per i dettagli sul suo utilizzo è consigliabile leggere la descrizione presente sul loro sito, ma posso anticipare che è molto facile ed intuitivo da utilizzare e dalla resa ottima, stessa cosa per l’opaco.

In seguito ho posato le decals, non troppe, che sono risultate essere di buona qualità, adoperando come di consueto dei liquidi ammorbidenti per stenderle al meglio; poi ho iniziato a montare e dipingere gli ultimi particolari, prima di passare al weathering. Per quest’ultimo ho utilizzato delle tonalità appropriate, tramite i lavaggi della AK, ma anche un paio della Ammo Mig per alcune zone.

Successivamente, una volta asciugato il tutto, ho passato l’opaco finale, per poi dedicarmi al canopy, che ho deciso di lasciare aperto; dopo averlo protetto con la cera apposita della AK, l’ho montato, incollandolo con la vinavil per eseguire allo stesso tempo una stuccatura necessaria per farlo aderire al meglio alla fusoliera, ritoccando successivamente col pennello le zone di raccordo.

Una volta montati e dipinti gli ultimi particolari, ho incollato il modello su una semplice basetta.

Spero Vi piaccia

Print