Italeri novità 2012 - riedizione del FIAT G. 55 scala 1/72 ???

 

copertina Siamo ormai nel periodo in cui si rincorrono voci ed anticipazioni sulle novità del 2012: Italeri ha già annunciato la sua intenzione di riproporre il suo primo modello prodotto, ovvero il kit in scala 1/72 del FIAT G.55 uscito nel 1968 con il primo marchio della ditta bolognese, allora ALIPLAST, che sarà riedito molto probabilmente inalterato e nella stessa confezione dell'epoca...

Testo e foto di Gabriele Luciani

 

 

copertina

Nel 2012 Italeri ha raggiunto i 50 anni di attività, un traguardo che la ditta bolognese non intende lasciare passare inosservato. Per celebrare questo evento , sarà molto probabilmente rimesso sul mercato il primo modello prodotto dalla Italeri nel 1968, ovvero il kit in scala 1/72 del FIAT G.55, il migliore aereo da caccia italiano della 2° guerra mondiale. Già al Tokyo Hobby Show 2011 era stata data notizia di questa particolare iniziativa che si caratterizzerà per il recupero non solo dello stampo ma forse anche della sua confezione originale.

logo aliplast

Questa era allora  caratterizzata dalla ragione sociale Aliplast mentre il logo della ditta è quello che rimarrà inalterato sino ad oggi.

programma aliplast

Sui fianchi della confezione del kit erano riportati i nomi dei velivoli che si intendeva riprodurre: era un programma che faceva sognare i plastimodellisti italianofili dell’epoca che a quei tempi avevano a disposizione solo il CR.42 ed il C.200 della Revell nonché il G. 50 e l’S.79 dell’Airfix…

aliplast distribuzione

La distribuzione del kit era curata dalla ditta Zeni di Bologna come si può ben vedere dall’adesivo apposto sulla confezione del 1969 del modello di questo G.55 che ho rinvenuto a metà anni 80 in un negozio di giocattoli a Lecce: dopo aver montato il kit ho religiosamente conservato questo autentico “reperto” di storia modellistica italiana…

copertina italaerei

La ragione Aliplast venne però presto abbandonata per via della pregressa presenza della Artiplast che produceva allora modelli in scala 1/50 e su invito del titolare della stessa, il veneziano Giorgio Benvegnù, per evitare le facili confusioni che potevano generarsi dalla evidente similitudine fra le due ragioni sociali. La confezione del kit del G. 55 venne quindi rivoluzionata essendo rimodernata con un nuovo disegno di copertina del Centauro e con la nuova ragione sociale.

logo italaerei

La ditta infatti si chiamò dal 1970 Italaerei sino alla metà degli anni 80 quando per facilitare la pronuncia agli appassionati anglosassoni il nome fu tramutato nell’attuale Italeri.

cover box

La cover bor era però sempre erronea: se prima il G.55 veniva raffigurato in una mimetica a macchie verdi su fondo grigio su tutte le superfici superiori mai applicata in realtà (si interpretava così una nota foto di un Centauro dell’A.N.R.) anche se con una giusta riproduzione delle insegne di nazionalità, la nuova copertina era ancora più irrealistica in quanto raffigurava un velivolo della 353° sq. della R.A. con una mimetica mai vista su un G.55, le insegne alari in uso sino al 1941, numeri di squadriglia errati come forme e colore.

programma italaerei

Rimaneva inalterato e sempre sui fianchi della confezione il programma di produzione dei modelli che in effetti venne attuato negli anni successivi con l’uscita in ordine cronologico del Re 2001, del BR.20, del Re.2000 e del Re2002 e, con la presentazione al salone del giocattolo di Milano del 1972, del CRDA Cant. Z.1007, tutti con marchio Italeri. Il 1972 fu però l’anno della scissione dei soci fondatori della Italeri e della nascita della Supermodel che, con esclusione del BR.20, ebbe in dotazione gli stampi fino ad allora realizzati. Il resto del programma impresso sulla scatole dei primi kits Italeri fu poi concretizzato parte dalla Italeri parte dalla Supermodel, mentre alcuni soggetti (Re 2005, Ansaldo SVA , S.55X) non vennero mai realizzati dalle due ditta italiane mentre il 326 vide la luce solo negli anni 90… Gli stampi della Supermodel dopo la cessazione delle attività di questa ultima a seguito della morte del titolare alcuni anni fa, sono stati tutti recuperati dalla Italeri che ne ha già riproposti alcuni inalterati altri con alcune modifiche: sembra che ora sia giunto il turno  del G.55 che forse come il BR.20 sarà re-immesso inalterato sul mercato nell’ambito della operazione attuata sin dall’anno scorso di valorizzazione della storia del marchio felsineo…

foglio istruzioni aliplast

Se sarà così, va detto che questo modello era composto da 34 pezzi ivi compresi la raffigurazione di un pilota (che sarà lo stesso per tutti i kit di produzione italiana per molti anni…) un pezzo di plastica trasparente che riproduce il canopy del vano pilota, un piedistallo espositivo (allora molto in voga!).

istruzioni italaerei

 

Le pannellature erano come per la maggior parte dei modelli coevi, poche ed in rilievo con solo le parti mobili di ali e timoni di coda incisi; la parte centrale del vano carrelli era vuota e nell’abitacolo del pilota c’era oltre al pilotino solo un pezzo raffigurante un irrealistico seggiolino e niente altro… C’erano le decals ma non erano certo di qualità paragonabile a quelle attuali…Le istruzioni erano su un foglio formato A 4 che nel cambio della ragione sociale rimase inalterato cambiando solo il logo della ditta …

complesso istruzioni 1

 

complesso istruzioni 2

Le istruzioni erano molto semplici riportando da un lato il montaggio delle varie parti del kit e dall’altra quattro differenti schemi mimetici di cui uno solo (quello per l’esemplare post bellico dell’A.M.I.) esatto se non fosse che questi Centauro erano disarmati…Questi errori erano dovuti per lo più alla scarsa qualità delle poche fonti iconografiche dell’epoca…

notiziario cmpr

Per oltre 30 anni il kit del G. 55 ex Italeri commercializzato dalla Supermodel (che nel 1974 ne estrapolò con poche modifiche anche una confezione per il G.55 S ) è stato in effetti l’unica riproduzione in plastica iniettata realmente disponibile in scala 1/72 sino all’uscita dei modelli in plastica short run della Secial Hobby e della Flyng Machines : solo la Frog inglese fece uscire un kit di qualità analoga al modello italiano (lo stampo inglese fu poi recuperato dalla Revell che ne produsse una quantità ridotta) mentre la Polistil sempre nei primi anni 70 clonò con poche modifiche lo stampo Italeri. Il G. 55 Italeri/Supermodel era inficiato da tutta una serie di errori dimensionali. Nel numero 1/86 del Notiziario di Plastimodellismo del Club Modellismo Plastico Ravenna venne pubblicato un ottimo articolo che indicava come correggere il modello.

correzioni kit

Il difetto principale era l’erronea riproduzione della posizione della radice alare in fusoliera oltre al surdimensionamento del diametro della parte anteriore del cofano motore: le tavole di correzione in scala 1/72 pubblicate sul suddetto Notiziario erano molto chiare su come intervenire, anche sulle ali e sui particolari minori del Centauro, iniziando finalmente a dare anche una più corretta interpretazione delle mimetiche operative del G. 55.

intergest

Da dove derivavano questi difetti del kit? Pochi mesi prima dell’uscita del modello venne pubblicato un inserto nel periodico Aviazione&Marina della Intergest, uno dei pochissimi periodici specializzati in politica militare editi negli anni 60 (fu solo nei primi anni 70 che ci fu una fioritura di testate nel settore militare) relativo ai caccia FIAT prodotti fra il 1930 ed il 1945 a firma di Pietro Vergnano (lo stesso autore che alcuni anni fa firmò la monografia di Ali d’Italia dedicata proprio al G.55).

tavola intergest

In questo inserto era anche pubblicato un trittico in scala 1/72 del Centauro : questo trittico per l’epoca era una novità a dir poco straordinaria e certamente gli stampisti della allora Aliplast di basarono sullo stesso disegno in quanto i suoi difetti e quelli del modello sono identici, cosa confermata dal fatto che le canne dei cannoni alari del kit sono le stesse del trittico e sono quelle degli ultimi esemplari di G. 55 prodotti nel 1944 !!!

g.55 montato


Una volta corretto il modello seguendo le indicazioni del citato Notiziario CMPR ed utilizzando i fogli decals Tauromodel (suggerisco di tener conto per le insegne alari della A.N.R. della mia ricerca pubblicata sul sito ufficiale dell’IPMS Italy all’indirizzo www) si può comunque ottenere una dignitosa riproduzione del bellissimo caccia italiano. Rimane da chiedersi infine quale validità da un punto di vista strettamente “modellistico” potrà avere questa operazione di “revival” se come sembra molto probabile sarà posta in essere da Italeri e come già fatto per il BR.20 (con le modifiche alla confezione originaria vedi http://www.modellismosalento.it/index.php/Aerei/fiat-br-2o-osservazione-aerea.html ) ed il Crusader in 1/35 in riedizione limitata e numerata, senza porre modifiche ad uno stampo che come detto ha visto la luce nel 1968…Il fatto è che molti modellisti, forse la maggioranza, non sanno neppure dell’esistenza di ditte che producono modelli in short run o in resina, fanno i loro acquisti nel negozio (anche loro purtroppo sempre meno di numero) delle loro città, non leggono quanto scritto su riviste o siti internet, non partecipano alla vita di sodalizi come l’IPMS, il CMPR, il GMT, e si “accontentano” quindi di modelli (per restare in casa Italeri) come il Kfir in 1/48 ex E.S.C.I. recuperato da Italeri, di qualità mediocre, ma che ha avuto un successo commerciale, specie in U.S.A., veramente ragguardevole anche per via del fatto che in pratica è l’unico modello in plastica in 1/48 realmente disponibile…Vogliamo scommettere che anche di questo rinato FIAT G.55, ancora oggi l’unico modello in plastica iniettata del Centauro in scala 1/72, grazie anche alla capillare rete distributiva Italeri, se ne venderanno alcune migliaia ed in poco tempo ?...


Print